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Twenty-ten, venti-dieci, come dicono in America, oppure duemiladieci, come diciamo noi. In qualunque modo la si pronunci, questa data fa una certa impressione, non solo perchè ci avvicina sensibilmente al fatidico 2012 – è inutile negarlo, persino il più razionale dei materialisti un pensierino alla “catastrofe universale” deve averlo fatto - ma perchè lo scatto delle decine rappresenta in qualche modo la fine di un ingresso incerto e temporaneo nel terzo millennio, e l’inizio di una cadenza precisa, più ufficiale ed ineluttabile del corso della Storia.
Il tempo avanza inarrestabile, e noi non possiamo che seguire gli eventi che ci porta, in parte affascinati dal continuo evolversi delle cose, in parte preoccupati per la nostra evidente impotenza a mutare il corso della storia.
Ci sentiamo tutti a bordo della stessa nave, ma nessuno sa bene chi sia al comando, che intenzioni abbia, e cosa davvero ci riservi il destino; di fatto viviamo in un mondo dove ormai tutto è possibile e nulla appare più certo, e bisogna essere dotati di un notevole ”senso dell’avventura” per non vivere questa situazione in maniera negativa, frustrante e destabilizzante.
Eppure, l’anno che è trascorso non è passato invano, e ci ha offerto molti segnali interessanti, ... ... fra i quali vorremmo sottolinearne uno in particolare, che potrebbe contenere la chiave di lettura per gli anni a venire: il fallito “golpe” mondiale della pandemia, che ha suggerito chiaramente come debba esistere un conflitto di forze ai vertici del potere occulto.
Con certezza non sapremo mai cosa è successo dietro alle quinte, ma di fatto sappiamo che in ottobre si parlava di milioni di morti in tutto il mondo, con vaccinazioni obbligatorie e campi di concentramento previsti in America per i renitenti, e dopo due mesi la cosa è svanita nel nulla più assoluto, come se non fosse mai esistita.
I campi di concentramento però esistono, la polizia è addestrata ad usarli, ed esistono pure centinaia di migliaia di “bare” di plastica, previste per fronteggiare le conseguenze di una eventuale insurrezione popolare.
Questo impone di escludere una banale “tattica della paura”, intesa semplicemente a vendere più vaccini nel mondo, e porta ad ipotizzare un vero e proprio disegno totalitario, con uno scontro di forze ai massimi livelli del potere che avrebbe visto un secondo gruppo di persone, altrettanto potenti, riuscire in qualche modo ad impedire al primo di portare a termine il devastante progetto.
Non stiamo parlando semplicisticamente di “buoni” e di “cattivi”, ma di due gruppi di potere con finalità diverse, anche se eventualmente accomunati da un chiaro desiderio di leadership mondiale.
Come già detto, non abbiamo dati certi per fare queste affermazioni, ma rimane finora l’unica spiegazione plausibile per una sequenza di eventi così sconcertante come la fallita pandemia suina.
La tentazione totalitaria, peraltro, è viva in certi ambienti del potere americano da oltre 50 anni, e si torna ciclicamente a parlarne nonostante non si sia mai concretizzata, almeno fino ad oggi. In altre parole, che esistano piani e direttive per un “nuovo ordine mondiale” è innegabile, ma che tale progetto stia procedendo secondo i desideri di chi lo ha concepito resta tutto da verificare.
A leggere il
Memorandum 200 di Kissinger, oggi al mondo dovrebbero rimanere sì e no due miliardi di persone. Invece siamo circa il triplo.
E più passa il tempo, con Internet, più diventa difficile condizionare le masse tramite la sola propaganda massmediatica. Nel ’76, quando tutti corsero a vaccinarsi contro la suina, bastarono quattro spot pubblicitari e due TG un pò allarmati per ottenere il massimo risultato. Oggi sono state proprio le infermiere degli ospedali a ribellarsi per prime, dopo aver attinto da Internet le corrette informazioni sulla “trappola immunologica” che stava per scattare.
Se invece il potere ai vertici fosse unificato – viene da pensare – non si comprende perchè Internet non sia stato chiuso da tempo, o comunque limitato in modo da diventare assolutamente innocuo per chi il potere lo gestisce. Non si arriva ad imbrigliare un intero sistema di informazione mondiale, fatto di centinaia di TV e testate giornalistiche che si adeguano come un sol uomo ad ogni bugia da raccontare, per poi vedersi sfuggire il controllo a causa di un nuovo “giocattolo” come Internet.
Se quindi si accetta l’ipotesi dei due gruppi di potere, si profila anche un nuovo ventaglio di possibilità per il futuro che ci attende, e qui diventa necessario introdurre un concetto che per molti risulta ancora sconosciuto: si chiama “esopolitica”.
Per esopolitica si intendono, in senso lato, i rapporti “politici” dell’umanità con le civiltà extraterrestri.
Che esistano queste civiltà è ormai molto difficile da negare, e solo chi non si sia informato a dovere – oppure chi rifiuti a priori questa ipotesi, senza volerla verificare di persona – può trattare l’argomento con sufficienza o derisione. (Nel film “I Padroni del Mondo” viene spiegato proprio come l’atteggiamento di derisione verso il problema UFO, così comune fra gli “scettici”, sia il risultato di un condizionamento mediatico intenzionale, durato oltre 50 anni).
Gli altri sanno bene che la questione è impellente, e che ben poche cose al mondo possono avere un’importanza maggiore di questa. Di fronte ad una eventuale “disclosure” – l’ammissione ufficiale, da parte delle autorità americane, dell’esistenza di civiltà extraterrestri – problemi come il Global Warming, le guerre del petrolio o la fame nel mondo vengono subito ridimensionati, e contemporaneamente rapportati alla disclosure stessa: in altre parole, certe soluzioni che ci appaiono impossibili oggi in termini puramente ”terrestri”, potrebbero improvvisamente diventare accessibili includendo nell’equazione la variabile extra-terrestre.
Tornando ora ai due presunti gruppi di potere, numerosi “whistleblowers” dell’ambiente ufologico raccontano proprio di una netta divisione ai vertici del potere occulto, con un gruppo che spinge da tempo per la progressiva disclosure delle realtà extraterrestri, ed uno che vi si oppone invece con caparbia ostinazione.
Molti hanno letto nei fenomeni della “spirale in cielo” della Norvegia, o della “piramide olografica” su Mosca – comparsi curiosamente a poche ore di distanza - dei chiari avvertimenti da parte di chi spinge per la disclosure a coloro che invece vi si oppongono.
Da qui in poi ogni ragionamento diventa pura ipotesi, per cui dobbiamo fermarci. Di certo però sembrano emergere da più parti i sintomi di quello “scontro decisivo” fra due tipi di forza – chiamiamole “costruttiva” e “distruttiva”, fingendo che l’Apocalisse di Giovanni non sia mai esistita – dal quale è chiaramente destinato ad emergere il futuro dell’umanità.
A noi non resta che fare come il nonno della famosa barzelletta: quadriplegico, obbligato sulla sedia a rotelle, viene portato dai nipoti in cima ad una collina, sotto la quale i binari di una linea ferroviaria sono stati fatti incrociare apposta fra di loro. Mentre i nipoti gli sistemano la copertina di lana sulle ginocchia, uno di loro gli dice:
“Nonu, ti che t’e mai vist un casu ne la vita, sta chi che te vedet el più gran scenter che gh’è mai stà su la tera”. (Nonno, tu che non hai mai visto un cazzo nella vita, stai qui che vedi il più grosso scontro che c’è mai stato sulla terra).
Auguri a tutti, quindi, e buon anno.
Massimo Mazzucco