Transumanesimo

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4 Anni 5 Mesi fa #36424 da Jediel74
Risposta da Jediel74 al topic Transumanesimo
Piccolo contributo in chiave filosofica della bravissima Enrica Perrucchietti
Ha pubblicato più di un libro sulla tematica del transumanesimo e credo sia stata la prima in Italia, tra l'altro avendo previsto in tempi non sospetti, anche le modalità con cui si sarebbe sviluppato.

Per chi non la conoscesse, è una giovane filosofa, saggista e giornalista ricercatrice, che nei suoi numerosi libri si è spesso occupata di ingegneria sociale e di come questa venga usata dai poteri forti per ingannare e manipolare le masse al fine di averne il pieno controllo.

Nel video, confronta la favola di Pinocchio e l'ideologia transumanista, evidenziando come le due narrazioni contengano lo stesso messaggio ma di verso contrario

"Chi ha capito ha capito e non ha bisogno di consigli, chi non è in grado di capire non capirà mai"

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4 Anni 5 Mesi fa #36685 da Epaminonda
Risposta da Epaminonda al topic Transumanesimo
Continuo a pensare che l'obiettivo del Transumenesimo sia la "mente" e che i possibili interventi sul corpo siano evidenziati proprio per distogliere l'attenzione dal vero scopo, cioè il totale controllo mentale.

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4 Anni 5 Mesi fa #36689 da Vinerba
Risposta da Vinerba al topic Transumanesimo
Transumanesimo nella fiction degli anni Settanta:

-L'uomo da Sei milioni di dollari (babbo)

-La donna bionica (mamma)

-Cybernella (figlia)

-Kyashan (cuggino)

Gli anni '70 erano già avanti :matrix:

Dei sopra, l'unico che poneva una netta critica alla tecnologia era Kyashan, che si opponeva all'esercito dei robot guidato dal clone di Mussolini.

Ma il più grande di tutti i lavori di fantascienza del tema è senza dubbio Daitarn III.

Dove Aran Banjo lotta per 40 episodi filati contro i meganoidi (guidati da Don Soros e Lilli Gruber), che altro che non sono che persone insoddisfatte della loro natura umana e che per questo sono stati trasformati in cyborg dai poteri immensi.

E Banjo, che è il figlio di quello che li ha creati, combatte contro di loro distruggendoli e dimostrando che le macchine hanno grandi potenzialità, ma gli uomini sono senza limiti.

Anche se poi per i lavori pesanti usa il robottone da 120 metri trasformabile.

Una grandissima serie, dello stesso autore di Gundam ma con criteri differenti.

In Gundam, il transumanesimo è dato dalla nascita di una generazione di persone 'spaziali' che hanno dei poteri psichici mai visti prima. La gente dell'epoca vive per lo più in satelliti spaziali rotanti, come quelli immaginati a tutt'oggi per le colonie spaziali.

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4 Anni 3 Mesi fa #39038 da Zero
Risposta da Zero al topic Transumanesimo
Transumanesimo è l'uso della tecnologia al fine di potenziare fisicamente e/o mentalmente l'essere umano e privarlo dei limiti derivanti dall'evoluzione naturale; in altre parole di far evolvere artificialmente l'uomo in qualcosa di più sano e/o più forte e/o più intelligente. La parola d'ordine è: *PIU'*, non a caso il simbolo del transumanesimo è proprio "h+".
Giusto o sbagliato che sia dipende dalle opinioni.
Il punto è: è questo quello che vogliono le elites? Mettiamo per assurdo che io riesca a trovare il modo per permettere agli esseri umani di vivere senza mangiare; le elite lo permetterebbero? La risposta è un chiaro NO, o forse sì ma solo ed esclusivamente per sè stesse; ciò che vogliono per NOI invece è l'esatto opposto: DEpotenziare fisicamente e mentalmente l'uomo, imponendogli ulteriori limiti oltre a quelli derivanti dall'evoluzione naturale, facendolo INvolvere in qualcosa di più debole, più stupido e più malato (pensiamo ai vaccini, al microchip, ecc...) e pertanto più facilmente controllabile. La parola d'ordine è *MENO*.
Quello che le elite hanno in programma, invece che "transumanismo" in realtà dovrebbe essere più correttamente chiamato "subumanesimo".

"Onesto e' colui che plasma le parole sulla realta'. Disonesto e' colui che plasma la realta' sulle parole."

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4 Anni 3 Mesi fa #39040 da Volano49
Risposta da Volano49 al topic Transumanesimo
Preferisco non includere sempre la versione tecnologica. Credo che il transumanesimo sia da sempre in atto, in considerazione dell'evoluzione dell'essere umano, cosa che non deve necessariamente interessare interventi scientifici di tipo meccanico. La stessa filosofia ne è una componente importante, anche quella considerata da alcuni meno piacevole, ma solo se vista in un'ottica superficiale, tipo la negatività che si addossa alle (quasi...) maniacali congetture di uno Schopenhauer, che personalmente tengo in altissima considerazione.

Il transumanesimo è in noi, senza scomodare più di tanto la definizione sui "bambini indaco", nella nostra continua modificazione fisica, che da semplici forme elementari e unicellulari, ci siamo via via "evoluti" (l'etica morale è tutt'altra cosa...) in forme più complesse e più perfette fino a giungere alla forma umana considerata la più perfetta forma vivente su questo pianeta.
Un saluto

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4 Anni 3 Mesi fa #39045 da Jediel74
Risposta da Jediel74 al topic Transumanesimo
@Volano

Il transumanesimo di cui si sta parlando, che sarebbe meglio definire transumanismo, non ha nulla a che fare con i normali cambiamenti evolutivi, anzi ciò che vogliono fare è interferire con essi mediante l'uso di tecnologia e se, l'obiettivo ultimo sarà davvero connetterci con una IA che penserà al posto nostro (non che ora siamo questi grandi pensatori) allora addio homo sapiens.
Saremo degli acefali esecutori di ordini incapaci di intendere e di volere

"Chi ha capito ha capito e non ha bisogno di consigli, chi non è in grado di capire non capirà mai"

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1 Anno 4 Mesi fa #50870 da alessandro.c
Risposta da alessandro.c al topic Transumanesimo
Visto che nessuno lo ha ancora detto, vorrei porre l'attenzione sul personaggio che coniato il termine 'transumanesimo', giusto per capire dove nasce il tutto.

Si sta parlando di Julian Huxley, fratello dell'Aldous Huxley autore di, guarda caso, 'Il Mondo Nuovo'.
Qui un diagramma con varie connessioni creato da Jan Irvin:
app.thebrain.com/brain/065d248e-2914-4c6...cf-8586-4fff575fa3ba

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1 Anno 4 Mesi fa #50874 da Davide71
Risposta da Davide71 al topic Transumanesimo
Ciao a tutti:
seguirò con molto interesse i commenti in questo forum. Io considero il Transumanismo come il futuro Comunismo, e non mi piace per niente.
Mi piacciono molto i post che hanno per oggetto il tracciarne le origini. Ho trovato interessantissimo il riferimento ai Cartoni Animati giapponesi. Io mi ricordo che in essi i personaggi si battevano per i diritti degli androidi e li presentavano come paragonabili agli umani.
Segnalo, tra i Padri fondatori del Transumanismo, anche Teilhard de Chardin, il gesuita che teorizzò un futuro in cui l'umanità sarebbe evoluta in un'entità dotata di un'unica individualità grazie anche alla tecnologia (e lo scrisse prima di Internet!)
Segnalo questo articolo su Guardian: "God in the machine: my strange journey into transhumanism", che contiene molte informazioni utili sui promotori filosofici del movimento. Uno dei più attivi è un certo Kurzweil, che adesso lavora a Google, ed è quello che ha coniato il termine "singolarità".
Segnalo anche che il Guardian pubblica articoli sull'Intelligenza Artificiale praticamente tutti i giorni!
Adesso non ho tempo, ma appena posso anch'io darò il mio contributo alla discussione.

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1 Anno 4 Mesi fa #50913 da danielas
Risposta da danielas al topic Transumanesimo
"Transumanesimo" non mi fa pensare alla tecnologia. Mi fa ricordare "Le anime morte" di Gogol e le "anime morte" de "Lo scialo" di Vasco Pratolini, "Il reparto n. 6" di Anton Cechov e "Essere senza destino" di Imre Kertèz. Il " miglioramento della specie umana" è, di per sè, un'idea ridicola. Chi sarebbe autorizzato a stabilire cosa è "miglioramento"? Per tutta la specie umana poi! L'unico autorizzato (da chi?) evidentemente dovrebbe essere aldisopra della specie umana, quindi un pazzo furioso che si crede Dio.
E poi, tutto il blaterare di transumanesimo, senza neanche prendersi la briga di cercare di rendersi conto di cosa sia umanesimo senza trans. Ho parlato di Gogol di Cechov di Pratolini perchè sono tra quelli che invece ce l'hanno messa tutta per cercare di esprimere cosa sia umano.

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1 Anno 4 Mesi fa #50933 da Davide71
Risposta da Davide71 al topic Transumanesimo
Ciao a tutti:
per capire i possibili sviluppi del Transumanesimo io suggerisco di fare un confronto con il Comunismo. Adesso ognuno di noi avrà nella sua testa un'idea diversa, per cui io espongo la mia e perdonatemi se non coincide. Per me il comunismo è un'ideologia che propone un sistema di governo in cui lo Stato è padrone dell'esistenza dei suoi cittadini, nel senso che ne determina le azioni dalla culla alla tomba, e come contropartita di questa capacità di controllo totale (infatti è totalitario) esso s'impegna a fornire ai suoi cittadini l'essenziale per vivere. Questo scambio è necessario, in quanto lo Stato interferisce pesantemente con la capacità dei singoli, ma anche di intere comunità, di provvedere alla propria sussistenza autonomamente. Nella mia idea di comunismo, se ci fate caso, rientrano il fascismo, il nazismo, il regime iraniano e tanti altri. Gli Stati moderni, a mio avviso, sono tutti regimi comunisti, ma fanno i salti mortali per farti pensare che non sia così per giustificare le immense ricchezze della invero piccola percentuale che costituisce l'oligarchia che ci governa. La tecnologia ha un gran peso nella creazione degli Stati comunisti, perché permette di creare gli strumenti di controllo della popolazione, ma anche le risorse necessarie al suo funzionamento. Infatti il regime comunista è costosissimo.
Adesso, se noi guardiamo a come il Comunismo è iniziato, esso è partito innanzi tutto come movimento filosofico, in cui si fondevano sapientemente la critica del capitalismo (il quale, anch'esso, nasce come movimento filosofico, etc...) come era applicato all'epoca e un'ideale di un'umanità fraterna e felice. Nei discorsi dei suoi sostenitori (ancora adesso), abbiamo l'idea dell'individuo che trascende se stesso per far parte di qualche cosa di più grande. In questo senso il Transumanesimo fa la stessa cosa, e questo parallelismo si ripresenterà spesso.
Adesso, noi dai libri di Storia abbiamo imparato che il Comunismo, come il Fascismo, il Nazismo e tutti gli altri movimenti, hanno acquisito il potere dopo una lotta contro la classe al potere dell'epoca, e spesso i suoi sostenitori considerano tale periodo come un periodo in cui "i piccoli e i deboli" hanno trionfato contro "i forti e potenti" grazie alla saldezza dei propri ideali. In questo c'è un fondo di verità, ma solo un fondo. Dietro tutti questi movimenti c'erano forze molto potenti, militarmente e finanziariamente, senza il sostegno delle quali nulla sarebbe successo. Tuttavia sarebbe molto ingiusto pensare che tali forze agissero sempre e solo per interesse economico. Non fu così. Spesso avevano scopi nobili, o comunque pensavano che un sistema più giusto sarebbe stato più stabile e anche economicamente più efficace, e io concordo pienamente con essi. Tuttavia queste forze potenti, io penso innanzi tutto ai banchieri europei e americani, alla Massoneria e anche ai più potenti Stati dell'epoca (allora USA, Gran Bretagna e Francia) cercavano comunque di conservare il loro, di potere.
Io penso che il Transumanismo stia vivendo la stessa parabola del Comunismo, di cui ne condivide, estendendoli, molte componenti ideologiche. Esso è ancora in fase embrionale, sia dal punto di vista filosofico sia dal punto di vista di ideologia politica. Esso è sostenuto, e questo è più facile da vedere rispetto al Comunismo, da forze molto potenti, ma è anche molto osteggiato da altre (quelle più conservatrici e nazionaliste). Vediamone l'ideologia:
1) esso propugna una fusione tra uomo e macchina, che darebbe all'uomo dei superpoteri;
2) esso sostiene la fondamentale identità tra uomo e macchina (con parole loro, tra intelligenza "naturale" e "artificiale");
3) esso propone la disintegrazione di una serie di barriere "naturali", considerate inique:
  • la barriera tra uomo e animale ( loro la chiamano "specismo": non mi fate commentare sui possibili sviluppi di 'sta cosa);
  • la barriera tra i sessi (anche lì, lasciamo perdere)
  • la barriera dell'età, della "razza", delle disabilità.
io non dico che non vi sia del bene in quello che stanno facendo, ma tali barriere sono ben reali, e cercare di ignorarle (come fanno con le operazioni di "cambio di sesso" in cui non vi è alcun vero cambio di sesso) porta a conseguenze perverse e, alla lunga, catastrofiche. Il transumanismo, nella disintegrazione delle barriere, persegue un ideale di uguaglianza del tutto analogo al comunismo (peraltro anche il capitalismo nasce con ideali di uguaglianza, in senso di dare a tutti la possibilità di arricchirsi, quando all'epoca in cui era nato la divisione in classi non lo permetteva).
I sostenitori del transumanismo (molto spesso dei programmatori di computer) magnificano le possibilità di aumento della prosperità del genere umano e ne sottovalutano i rischi, e io penso che loro ci credono in quello che dicono. Le forze potenti che li sostengono non sono molto interessati all'ideologia, ma alle possibili conseguenze sociali ed economiche. Esse sono sempre alla ricerca di un sistema sostenibile, stabile e che non li estrometta dal potere, e hanno trovato nel transumanismo una soluzione ai problemi che minano la stabilità del sistema, almeno secondo la loro opinione. Vediamone alcuni:
1) gli Stati sono troppo costosi. Sostituire progressivamente la burocrazia, il sistema scolastico e forse anche altri sistemi con l'intelligenza artificiale li renderà più economici e pure efficienti (ai loro occhi)
2) la popolazione continua ad aumentare. Favorire l'omosessualità e sostituire i lavoratori con i robot dovrebbe aiutare a ridurla. Questa è un'idiozia, ma loro ci credono, e ci credono nonostante il fatto che gli Stati con il tasso di crescita più alto della popolazione sono i più poveri, mentre i più ricchi stanno crollando sotto il peso delle pensioni da pagare.
3) la popolazione diventa sempre più esigente. Sostituirla progressivamente con le macchine dovrebbe ridurre la pressione sulle risorse e ridurre la possibilità di ribellioni. Peccato che il sistema attuale si regge sulla crescita esponenziale della popolazione e dei suoi desideri!
4) Le risorse si stanno esaurendo. Anche lì, robotizzazione e veganismo dovrebbero aiutare.
Insomma le forze molto potenti che li sostengono hanno molto a cuore le conseguenze sociali ed economiche dell'implementazione di un'ideologia, ma riflettono molto poco sulla filosofia che ci sta dietro. Se lo facessero (ma non ne sono capaci e non ne hanno voglia) capirebbero che il transumanismo, sotto l'apparenza del Paradiso, sta letteralmente preparando l'inferno sulla Terra. E non risolverà i problemi per cui verrà implementato, se non per un breve periodo di tempo.
Adesso, il sistema creato per noi dall'ideologia comunista è abbastanza infernale di per sè, ma noi apprezziamo quello che vediamo e non sentiamo la mancanza di quello che non vediamo, e quindi non soffriamo troppo. E quando lo facciamo esistono tonnellate di distrazioni che c'impediscono di capire cosa ci manca. Quello che manca alla presente umanità è la dimensione spirituale, e sial il capitalismo, sia il comunismo, sia il transumanismo, che io considero il loro successore naturale, la trascurano totalmente. Per questo non risolveranno mai nessun problema.

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1 Anno 4 Mesi fa #50961 da Jediel74
Risposta da Jediel74 al topic Transumanesimo

Epaminonda ha scritto: Continuo a pensare che l'obiettivo del Transumenesimo sia la "mente" e che i possibili interventi sul corpo siano evidenziati proprio per distogliere l'attenzione dal vero scopo, cioè il totale controllo mentale.
 

Si è proprio così, loro mirano al controllo totale delle nostre menti. Già adesso sono a buon punto considerando la manipolazione che attuano con l'ingegneria sociale, ma nel mondo distopico orwelliano del prossimo futuro dove non sarà ammessa alcuna forma di dissenso o libero pensiero, ci renderanno dei perfetti zombie elettronicamente radiocomandati

"Chi ha capito ha capito e non ha bisogno di consigli, chi non è in grado di capire non capirà mai"

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1 Anno 4 Mesi fa #50989 da Davide71
Risposta da Davide71 al topic Transumanesimo
Ciao Jediel74,
veramente io ho l'impressione che tendano a sostituire la mente degli uomini con la "mente" dei robot, che sono in grado di controllare (spegnendola...). In un futuro avremo una larga parte dell'umanità che potrà pensare e fare quello che vuole (se se lo può permettere), ma vivrà del sussidio di sostentamento, e il resto dell'umanità, non poi molti, che lavorerà prendendo ordini da una macchina. L'elite userà le macchine per costruire un muro insormontabile tra loro e le masse, che odiano. Questo è un piano che hanno in mente dai tempi della Rivoluzione Industriale!

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1 Anno 4 Mesi fa #51074 da Jediel74
Risposta da Jediel74 al topic Transumanesimo

Davide71 ha scritto: Ciao Jediel74,
veramente io ho l'impressione che tendano a sostituire la mente degli uomini con la "mente" dei robot, che sono in grado di controllare (spegnendola...). In un futuro avremo una larga parte dell'umanità che potrà pensare e fare quello che vuole (se se lo può permettere), ma vivrà del sussidio di sostentamento, e il resto dell'umanità, non poi molti, che lavorerà prendendo ordini da una macchina. L'elite userà le macchine per costruire un muro insormontabile tra loro e le masse, che odiano. Questo è un piano che hanno in mente dai tempi della Rivoluzione Industriale!

Ciao Davide, non credo lo facciano per sostituire la mente, ma per controllare. Se volessero sostituire di sana pianta tanto varrebbe spazzarci via e tenersi solo i robot, evidentemente hanno bisogno di una mandria umana, ma la vogliono incapace di pensare 
 

"Chi ha capito ha capito e non ha bisogno di consigli, chi non è in grado di capire non capirà mai"

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1 Anno 4 Mesi fa #51079 da Davide71
Risposta da Davide71 al topic Transumanesimo
Ciao Jediel74:
quello che dici non é molto logico. A parte il fatto che "spazzare via le masse" e tenersi solo i robot non é concretamente fattibile, c'é anche il fatto che il loro potere si basa appunto sulle masse di consumatori. Niente masse, niente consumatori, nessun senso che esistano i banchieri etc. Il problema loro é che non hanno voglia di controllarle, le masse. Controllarle richiede intelligenza, denaro e sforzi, e la presente elite é stupida, avara e debosciata. Quindi le sostituiranno con robot e daranno loro un reddito di cittadinanza. Io non dico che poi, lentamente, cercheranno di sbarazzarsi degli anziani e di ridurre la popolazione, ma ci stanno provando da 50 anni e hanno ottenuto il risultato opposto. E sarà quello che otterranno anche con i loro programmi di protezione dell'ambiente e tutto quanto hanno cercato di modificare da 50 anni a 'sta parte. Per quanto riguarda le masse incapaci di pensare, se quello era il loro scopo lo hanno pienamente raggiunto, ma non era difficile. Le masse non sono mai state capaci di pensare. Io penso che abbiano cercato di ottenere il risultato opposto, avere gente che pensa, e hanno ottenuto quello che vediamo adesso.

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1 Anno 4 Mesi fa #51116 da Aigor
Risposta da Aigor al topic Transumanesimo
tenersi solo i robot non é concretamente fattibile
aggiungerei: "per ora", ma sono d'accordo che a loro serve una mandria umana e che i robot sono lo strumento futuro per gestirla.

Il perché serva una mandria umana, beh, ci sono varie ipotesi, ma non so ancora scegliere... sono tutte terribili, peraltro, quindi spero che gli vada male.
Dopotutto i cigni neri esistono anche per loro.


 

Mitakuye Oyasin
"La violenza è l'ultimo rifugio degli incapaci" (I. Asimov - Il crollo della galassia centrale)

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1 Anno 4 Mesi fa - 1 Anno 4 Mesi fa #51119 da CharlieMike
Risposta da CharlieMike al topic Transumanesimo

Davide71 ha scritto: quello che dici non é molto logico. A parte il fatto che "spazzare via le masse" e tenersi solo i robot non é concretamente fattibile, c'é anche il fatto che il loro potere si basa appunto sulle masse di consumatori. Niente masse, niente consumatori, nessun senso che esistano i banchieri etc. Il problema loro é che non hanno voglia di controllarle, le masse. Controllarle richiede intelligenza, denaro e sforzi, e la presente elite é stupida, avara e debosciata. Quindi le sostituiranno con robot e daranno loro un reddito di cittadinanza.

Giustamente un robot non consuma, ma produce a un costo inferiore a un umano.
Prova a pensare a un cavallo come mezzo di trasporto. A differenza della motocicletta il cavallo mangia tutti i giorni, che tu lo usi oppure no.

Ma un umano consuma, e quindi genera profitto acquistando merce.
Tuttavia non puoi tenere miliardi di esemplari solo perchè maggiore è il numero e maggiore sarà il profitto.
Oltre un certo numero diventa complessa la gestione e quindi aumentano i problemi.

Prova a pensare a una mandria di bestiame (quello che Loro vorrebbero fare di noi).
Fino ad un certo numero di capi lo puoi gestire, ma oltre un certo limite diventa complesso: il recinto diventa sempre più grosso, necessita di maggiore manutenzione, c'è maggiore pericolo di fughe, diventa difficile difenderlo dai predatori e di conseguenza occorre più personale.

Io non dico che poi, lentamente, cercheranno di sbarazzarsi degli anziani e di ridurre la popolazione, ma ci stanno provando da 50 anni e hanno ottenuto il risultato opposto. E sarà quello che otterranno anche con i loro programmi di protezione dell'ambiente e tutto quanto hanno cercato di modificare da 50 anni a 'sta parte. Per quanto riguarda le masse incapaci di pensare, se quello era il loro scopo lo hanno pienamente raggiunto, ma non era difficile. Le masse non sono mai state capaci di pensare. Io penso che abbiano cercato di ottenere il risultato opposto, avere gente che pensa, e hanno ottenuto quello che vediamo adesso.

Nessun piano è perfetto o esente da imprevisti.
Quello che Loro hanno pianificato lo hanno studiato da decenni e hanno sicuramente previsto le possibili deviazioni, ma non possono avere previsto tutto.
Nella Trilogia della Fondazione di Asimov lo scienziato Hari Seldon aveva studiato una tecnica matematica basata sulla sociologia che gli permetteva di prevedere il futuro e pure influenzarlo, predicendo tutte le crisi del successivo millennio.
L'avvento di un essere telepatico in grado di influenzare il comportamento di masse di persone (il Mulo, @Aigor) è stato il granello di polvere nell'ingranaggio dell'orologio del campanile.
Una di queste è Putin, che è una spina nel fianco non da poco.


Vulgus vult decipi, ergo decipiatur.
Ultima Modifica 1 Anno 4 Mesi fa da CharlieMike.

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1 Anno 4 Mesi fa #51126 da Davide71
Risposta da Davide71 al topic Transumanesimo
Ciao a tutti:
@ CharlieMike

certamente nessuno vuole un aumento esponenziale della popolazione, che genererebbe problemi organizzativi e pressioni sulle risorse. Tuttavia non credo che faranno nulla per evitarlo perché non ne sono capaci. Quindi la popolazione raggiungerà un picco per poi calare naturalmente.
Per quanto riguarda i "piani perfetti" l'elite che ci governa è una manica d'incapaci, corrotti e debosciati ai massimi livelli. So che molte persone, partendo dal presupposto che Dio non esiste, tutte le volte che trovano qualche cosa che indica la presenza di un'intelligenza sovrannaturale la devono per forza ficcare da qualche parte, che sia il cervello, le civiltà aliene oppure l'elite superintelligente. Io la penso altrimenti.

@Aigor

andiamo...nessuno può volere un mondo senza esseri umani, a meno che non sia psicopatico e sociopatico...
...e se fosse?...Oddio, mi sta venendo l'ansia!
 

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1 Anno 4 Mesi fa #51130 da CharlieMike
Risposta da CharlieMike al topic Transumanesimo

Davide71 ha scritto: certamente nessuno vuole un aumento esponenziale della popolazione, che genererebbe problemi organizzativi e pressioni sulle risorse. Tuttavia non credo che faranno nulla per evitarlo perché non ne sono capaci. Quindi la popolazione raggiungerà un picco per poi calare naturalmente.

Se le cose fossero in mano alla Natura sarebbe così.
Tutto nell'Universo è in equilibrio.
Uno squilibrio da una parte o dall'altra comporterebbe una compensazione che riporterà allo stato di equilibrio.
Anche la popolazione.
Lasciata a se stessa aumenterà fino a che le risorse saranno in grado di supportarla. Dopodichè avverrà una riduzione naturale causata proprio dalla mancanza di risorse.
A meno che lo squilibrio non vada oltre il punto di non ritorno, in quel caso si ha il collasso e la distruzione.

Ma Loro vorrebbero controllarla questa riduzione, in modo da non esserne vittime.

Per quanto riguarda i "piani perfetti" l'elite che ci governa è una manica d'incapaci, corrotti e debosciati ai massimi livelli.

Non li sottovalutare.
Non sono una manica di incapaci. Stanno perseguendo un piano ben preciso studiato e perfezionato negli anni.

So che molte persone, partendo dal presupposto che Dio non esiste, tutte le volte che trovano qualche cosa che indica la presenza di un'intelligenza sovrannaturale la devono per forza ficcare da qualche parte, che sia il cervello, le civiltà aliene oppure l'elite superintelligente. Io la penso altrimenti.

Non vedo cosa c'entra l'intelligenza soprannaturale.
Loro non so quanto siano intelligenti ma di certo non sono soprannaturali, a meno che non siano alieni sotto mentite spoglie, e non escluderei tanto facilmente questa ipotesi.

Proviamo a fare un gioco mentale.
Loro sono pochi, forse qualche decina.
Sono nei posti chiave per poter governare il mondo.
Hanno il potere.
Le loro intenzioni, neanche troppo velate, sono quelle di ridurre la popolazione mondiale a un numero facilmente controllabile e gestibile.
Stanno operando per rinchiuderci in gabbie virtuali, costringendoci a vivere come animali da cortile, appropriandosi così del pianeta e delle sue risorse a proprio uso e consumo.

L'ipotesi di una razza aliena che intende dominare il mondo non la vedo poi così fantascientifica.


Vulgus vult decipi, ergo decipiatur.

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1 Anno 4 Mesi fa #51153 da Davide71
Risposta da Davide71 al topic Transumanesimo
Ciao CharlieMike,

"Le loro intenzioni, neanche troppo velate, sono quelle di ridurre la popolazione mondiale a un numero facilmente controllabile e gestibile."

E infatti la popolazione aumenta esponenzialmente. Nei Paesi Occidentali, almeno, un freno all'aumento della popolazione era costituito dalla popolazione anziana, e guarda caso é scappato un virus che colpisce indovina chi? la popolazione anziana!

"Stanno operando per rinchiuderci in gabbie virtuali, costringendoci a vivere come animali da cortile, appropriandosi così del pianeta e delle sue risorse a proprio uso e consumo."

Veramente la creazione di gabbie virtuali é una conseguenza del materialismo, il quale é una tendenza in atto da millenni. L'uomo ha sempre cercato di combatterlo, ma solo negli ultimi secoli l'elite di governo l'ha sostenuto e sponsorizzato, e lo ha fatto per ingraziarsi la popolazione, perché cosí si ribellasse alla precedente elite di potere. E comunque le gabbie virtuali moderne sono ben costose! Appartamenti con il riscaldamento d'inverno, l'aria condizionata d'estate, e adesso anche Netflix e lo shopping a casa. Se questo é il loro modo di controllare la popolazione...
Tu vedi un piano geniale dove io vedo soltanto macchinazioni di derelitti che ottengono il risultato essattamente opposto a quello voluto. Poi intendiamoci, io non li conosco tutti, e magari tra di loro qualcuno di veramente intelligente c'é, ma hai visto quelli che, in qualche modo, escono fuori? Bill Gates, Elon Musk, Berlusconi, Trump...ma perfavore!

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1 Anno 4 Mesi fa - 1 Anno 4 Mesi fa #51155 da CharlieMike
Risposta da CharlieMike al topic Transumanesimo
@Davide71

E infatti la popolazione aumenta esponenzialmente. Nei Paesi Occidentali, almeno, un freno all'aumento della popolazione era costituito dalla popolazione anziana, e guarda caso é scappato un virus che colpisce indovina chi? la popolazione anziana!


Il virus è stato una minaccia blanda amplificata mediaticamente che è servita a due scopi:
1) colpire la popolazione anziana fisicamente più fragile e quindi "improduttiva", negando le cure;
2) introdurre il siero, il vero scopo della farsa pandemica, che sta mietendo ancora oggi vittime in tutte le fasce di età nel silenzio omertoso dei media, il passe-partout per tutte le successive limitazioni delle nostre libertà.

Veramente la creazione di gabbie virtuali é una conseguenza del materialismo, il quale é una tendenza in atto da millenni. L'uomo ha sempre cercato di combatterlo, ma solo negli ultimi secoli l'elite di governo l'ha sostenuto e sponsorizzato, e lo ha fatto per ingraziarsi la popolazione, perché cosí si ribellasse alla precedente elite di potere. E comunque le gabbie virtuali moderne sono ben costose! Appartamenti con il riscaldamento d'inverno, l'aria condizionata d'estate, e adesso anche Netflix e lo shopping a casa.


Ma tu credi veramente a quello che scrivi??
La creazione di una gabbia per ingraziarsi la popolazione??
Hai mai visto qualcuno contento di stare in una gabbia? Sei contento TU di stare in una gabbia?
Di ingraziarsi la popolazione all'èlite non gliene può fregare di meno.
L'unica cosa a cui devono stare attenti è a non spingere troppo sul pedale dell'acceleratore per non rendere troppo evidente il Loro piano e scatenando una pericolosa ribelione.
Per cui procedono con la super collaudata strategia della "rana bollita".
Oggi hai la casa di proprietà (che ti paghi TU), una o due auto (che ti paghi TU), l'abbonamento a Netflix (che ti paghi TU), l'aria condizionata e il riscaldamento (che ti paghi TU), ma già entro il prossimo decennio dovrai ristrutturare casa (che ti pagherai TU, se te lo potrai permettere) a costi elevatissimi per rientrare nei parametri di emissione della CO2 stabiliti dalla UE, dovrai sostituire la tua auto a combustibile fossile, in funzione di un auto nuova elettrica non ibrida (che ti pagherai TU, se te lo potrai permettere), dovrai cambiare la caldaia che non dovrà più essere alimentata a gas (che ti pagherai TU, se te lo potrai permettere).
Se tutto questo non te lo potrai permettere avrai un bel bilocale in un condominio alverare con i servizi igienici e mensa in comune al pian terreno, fornito per gentile concessione dello Stato, e ti sposterai solo con auto a noleggio.
Il tutto controllato da un credito sociale alla cinese.

Hanno uno strano modo di ingraziarsi la popolazione.

Tu vedi un piano geniale dove io vedo soltanto macchinazioni di derelitti che ottengono il risultato essattamente opposto a quello voluto. Poi intendiamoci, io non li conosco tutti, e magari tra di loro qualcuno di veramente intelligente c'é, ma hai visto quelli che, in qualche modo, escono fuori? Bill Gates, Elon Musk, Berlusconi, Trump...ma perfavore!

Io vedo persone che hanno studiato e perfezionato un piano diabolico in decenni, tutt'altro che "derelitti". (lascia fuori Berlusconi e Trump: non hanno nemmeno la possibilità di comprare i lacci delle scarpe a queste "persone").
Arroganti, presuntuosi, boriosi, altezzosi, privi di scrupoli, totalmente privi di empatia quello si.
Stupidi NO.


Vulgus vult decipi, ergo decipiatur.
Ultima Modifica 1 Anno 4 Mesi fa da CharlieMike.

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1 Anno 4 Mesi fa #51211 da Davide71
Risposta da Davide71 al topic Transumanesimo
Ciao CharlieMike:
guarda che il fatto d'ingraziarsi la popolazione e di applicare la strategia della rana bollita possono convivere tranquillamente. Anche lo spacciatore regala la prima dose, no?
Io e te abbiamo 2 concetti diversi d'intelligenza. Per me un medico intelligente cura il malato che va da lui, anche se la cura é lunga e faticosa. Il medico furbo gli da la pillolina costosa che lo fa stare bene ma non cura un tubo. Per te il secondo é intelligente, per me no. Ad un certo punto la persona capisce l'antifona e smetterà di fidarsi del medico. Adesso il medico è un conto, i governanti sono un altro. Tutti i loro errori gli si ripercuotono contro, e la loro strategia d'instupidire la popolazione è tutto fuorché intelligente, perché determinerà il crollo del sistema. Certo, loro saranno morti, ma i loro figli no. Tu vedi un piano, io vedo mancanza di piano, "speriamo che me la cavo" e "finché la barca va..."
Intanto adesso vorrei sapere quante persone adesso pensano veramente che i vaccini siano efficaci. Poi ti ricordo che hanno vaccinato soprattutto nei Paesi avanzati. Secondo te la strategia è di sostituire la popolazione occidentale con quella africana, non vaccinata? Mettiamo anche che sia il loro piano, ma l'intelligenza tu dove la vedi?
In ogni caso, se non capisci che la gente ama vivere in una gabbia ti consiglio di riflettere un po'di più sulla natura del genere umano. A cominciare dalle elite e dai loro bunker del piffero.
La gente ama il materialismo perché li toglie tutto il pensiero dell'aldilà, di Dio, degli obblighi che ciò comporta, della preghiera, dei digiuni, dell'astinenza etc. Però il materialismo è una gabbia, e prima o poi ci si accorge che è una gabbia e smette di essere piacevole. Ma quando quel momento arriva ecco comparire la marijuana, Netflix etc. Non c'è nulla di intelligente in ciò. Lo so che tu pensi che,visto che abbiamo conquistato il mondo con il nostro materialismo siamo superiori alle civiltà che abbiamo conquistato, ma non è così. Siamo una manica d'imbecilli, ma estremamente determinati nel proseguire nella nostra imbecillità perché siamo talmente imbecilli che non capiamo dove ci porta.

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1 Anno 3 Mesi fa #51268 da Leveling
Risposta da Leveling al topic Transumanesimo
IL MITO DELL'IMMORTALITA' E L'IDEOLOGIA TRANSUMANISTA
Adriano Segatori

O si cambia o si muore
Non c’è un diritto di natura, né un torto di natura1 — Friedrich Nietzsche



Che l’uomo sia stato da sempre un animale pre­disposto all’esplorazione dello spazio e al miglio­ramento dell’ambiente circostante è un dato oggettivo oltre che - na­turalmente - per una sua esigenza di sopravvivenza. Essendo privo di istinti, quindi di un comportamento immodificabile e predestinato, ha dovuto conquistarsi un posto nel suo contesto di nascita e di appartenen­za, e certamente non è stato facile realizzarlo nei due-trecentomila anni trascorsi dalla sua apparizione sul pianeta. Tuttavia, qualcosa è pure rimasto come residuato ance­strale, come dispositivo basilare di conservazione in quella piccola par­te encefalica che il neuroscienziato Paul MacLean ha chiamato “cervello rettile”. Qualcuno negli ultimi tempi ha contestato tale impostazione, ma resta il fatto che l’attacco o la fuga, ad esempio, l’accudimento o la pre­dazione, lo stesso accoppiamento, siano stati e restino indicatori precisi di un passato tuttora presente. Certi intellettuali progressisti arric­ciano il naso davanti a tali imposta­zioni, pretendendo che il condiziona­mento culturale abbia - negativamente - influenzato le società che hanno prece­duto questa discutibile post-modernità. Devono, necessariamente, farsene una ragione. Se il cavernicolo non fosse stato predisposto all’aggres­sione o alla ritirata di fronte agli animali feroci, se l’energumeno non avesse procurato il cibo e difeso la caverna e la prole, se lo stesso non si fosse accoppiato con la femmina a disposizione, noi non saremmo qui. Se nei tempi preistorici i nostri ante­nati si fossero dimostrati impotenti, paurosi e gay o lesbiche, l’umanità non avrebbe avuto storia. Questo è un dato oggettivo, fattuale. Per altro, le distorsioni dei presupposti di base che riguardano l’aggressività, la de­dizione e la sessualità - come la vio­lenza, l’indifferenza e la perversione - queste sì rientrano nei costrutti so­cio-culturali che la Natura nella sua feroce innocenza non conosce. Ovviamente, tali istinti minimali di sussistenza dovevano fare i conti con l’ambiente circostante, e qui l’uomo dimostrò quella competenza che può essere definita come autocoscien­za, consapevolezza, intuito, intelligenza. L’ambiente doveva essere modificato, il nucleo primario doveva trovare un sistema di aggregazione, gli stru­menti dovevo essere perfezionati, il contesto doveva diventare stabile, la terra doveva essere trattata, la stessa esistenza doveva essere organizzata. Quindi il cambiamento è insito nella ricerca dell’Uomo. Esso è il mo­tore della sua volontà di migliora­mento delle condizioni di vita, di superamento delle sue ristrettezze zoologiche, delle sue insufficienze biologiche. L’uomo, animale sociale e politico, come tale è in costante rapporto con l’Altro e con l’ambien­te circostante, per cui sarebbe sterile e fatale un suo appiattimento su ciò che è dato per scontato e invaria­bile. Peter Sloterdijk parla di “tendenza cinetica di fondo della Vita”, e cita un commento di Goethe che disse “Noi uomini siamo destinati all’espansione e al movimento”, ma su queste condivisi­bili osservazioni devono essere posti due fermi interrogativi: Verso dove? Per quanto2? Qualità e quantità, dunque, para­digmi indispensabili per dare un significato ed un valore non solo alla pulsione innata di cambiamento, ma allo stesso senso dell’esistenza. A questo proposito è giusto precisare ai cantori del progressismo relati­vista e dell’accelerazione post-mo­dernista che citano a sproposito la famosa terzina dell’Inferno dantesco “fatti non foste a viver come bruti ma per se­guir virtute e canoscenza”, che conoscenza è intesa con l’accezione di interiorità, e virtù nel senso di valore, di forza d’a­nimo, di coraggio, di virilità, per niente collegabile all’uomo naturalistico e pulsionale della contemporaneità. Quindi, si può dire che la necessità umana del cambiamento va di pari passo con la necessità di libertà, ma a questo punto, per una ineludibile discriminante di scelta, ci viene in soccorso Zarathustra: “Libero, ti chiami? Voglio sentire il tuo pensiero dominante e non che sei sfuggito a un giogo. […] Libero per che cosa?”. Ecco il punto cruciale. Un cambiamento lecito per liberar­si dalle costrizioni intrinseche alla limitatezza umana, ma con quale finalità rispetto all’umano che indis­solubilmente è in noi? Perché anche di cambiamento si può morire, e sotto diversi punti di vista.

La tentazione è dietro l’angolo
“Ma questo progresso non è vera gloria, per­ché arte e tecniche innescano un circolo vi­zioso, fino a creare una proporzione inversa tra progresso esteriore e regresso interiore”4

La Natura - per il pensiero greco e riassumibile nella nota sintesi di Eraclito - è come un ambiente, un sistema, uno scenario perenne e inalterabile “che nessun dio e nessun uomo fece”. L’Uomo, perciò, doveva considerarsi ospite della Natura, e ubbidire alle sue leggi dettate da una necessità trascendente. La notte e il giorno, il sole e la pioggia, l’eterno ritorno delle stagioni, la vita e la morte: tutto aveva un senso seguendo il ritmo iscritto in un cosmo inteso proprio nella sua accezione etimologica - kosmos - da cui cosmesi, come simmetria, equilibrio, ordine e bellezza. Ospite illustre, senza dubbio, ma il destino dell’Uomo, la sua finalità, era inscritta sul frontone del tempio di Apollo a Delfi - “Conosci te stesso” - e agisci “secondo misura”. Due princìpi fondamentali per dare il giusto inquadramento ad una mentalità e ad un tempo intrisi di armonia e di sacro. L’Uomo, quindi, come erede di un patrimonio trascendente, sovraumano, da custodire e da preservare, mentre contemporaneamente aveva il compito di perseguire il suo daimon, la sua vocazione, sempre all’interno di ciò che in Natura gli era stato stabilito e, in un certo senso, affidato. Tanto per esser chiari, non è vero che gli antichi non si affidassero alla tecnica per le creazioni materiali, meccaniche, ma la stessa era inserita all’interno di un ordine cosmico da rispettare e da salvaguardare. Da questo punto di vista ha perfettamente ragione Galimberti quando afferma che “la tecnica avanzata dell’Occidente non è una variante della tecnica antica, ma la sua antitesi”5, perché estranea all’idea di misura, del limite, della proporzione, fattori ontologici alla Natura. Inoltre, questa stortura semantica ed epistemologica riguarda anche, ad esempio, l’alchimia, che non è la precorritrice della chimica come l’astrologia non lo è dell’astronomia, in quanto le prime inserite in un ordine simbolico completamente estraneo alle seconde. Ad un certo momento, questo criterio di intendere l’Uomo e la Natura è cambiato: un evento straordinario ha completamente messo fuori uso ogni concezione determinata, ribaltando radicalmente i termini del discorso e l’intera sceneggiatura storica e culturale. Questa sovversione - e il termine è volutamente scandaloso - è esplicitata nella Genesi (1,26-28) quando Jahvé, riferendosi alla terra, mandò un messaggio esplicito agli uomini, al maschio e alla femmina: “Siate fecondi e moltiplicatevi, riempite la terra; soggiogatela e dominate sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo e su ogni essere vivente, che striscia sulla terra”. Il termine “soggiogare” non lascia adito a dubbi: da ospite e custode a dominatore e sfruttatore, il passo è stato breve. Se poi, a supporto della delega divina di potere e di egemonia, ci aggiungiamo la rivelazione massima di Dio che disse: “Facciamo l’uomo a nostra immagine, a nostra somiglianza”, la gratificazione dell’Uomo trovava terreno fertile per far germogliare ed espandere quel seme di narcisismo e di onnipotenza che grandemente si è esplicitato e si esplicita in apparati tecnici, un sistema che il filosofo Andrea Zhok ha chiamato “Tecnarchia”, ovvero la tecnica come dominio dei mezzi posta a principio guida di tutte le decisioni finanziarie e politiche. Se, come ritengo giusto e rigoroso, partiamo dalla considerazione di Aristotele per cui “Verum scire est scire per causas”, non possiamo trascurare le ragioni originarie, primordiali, e simboliche, per conoscere realmente la questione transumanista, magari riconoscendo - con tutto il rispetto dovuto - una malriposta fiducia di Jahvé nell’Uomo e nella sua capacità di autocontrollo e autodisciplina. Una volta dato all’Uomo il potere sulla Natura, lasciandolo libero di agire su una terra oggettivata e in un mondo desacralizzato, la tecnica ha perduto ogni limite previsto dall’antico riconoscimento, e la sua azione diventava automaticamente soggetta solo a parametri di possesso e calcolo. Da quel momento, lo stupore per l’Universo è stato soppiantato dalla curiosità, lo sguardo innocente dall’osservazione calcolante, il sentimento di meraviglia dall’ossessione raziocinante. È stata un’accelerazione incontrollata a fondare la scienza moderna e, con essa, a determinare il potere altrettanto ingovernabile della tecnocrazia. Dietro alla tentazione dell’albero della conoscenza era acquattata la trappola della superbia umana e, oltre al mancato riconoscimento del bene e del male, anche la negazione e il rigetto di ogni regola. Il Nihil nimis, il non eccedere dei saggi antichi, è stato svenduto al miraggio allucinato di Ray Kurzweil, di Elon Musk, di Steve Wozniak, di Frank Tipler che arrivò a individuare un “Punto Omega, un momento in cui la vita intelligente pervaderà tutta la materia dell’universo, sfociando in una singolarità cosmologica che consentirà alle società future di resuscitare i morti”6. Dall’irrealtà orripilante di Frankenstein, è tutto.

Non di sola ragione vive l’uomo
“L’intelletto permette all’essere umano di liberarsi dalle costrizioni organiche a cui devono sottostare gli animali, e lo mette in grado di trasformare la Natura secondo le sue necessità”7 – Arnold Gehlen

Diceva, scherzando, un mio docente di psicoterapia: “Se bastasse l’intelligenza, la cultura e la buona volontà per superare i problemi psichici, a noi chi ci pagherebbe il mutuo?” È proprio partendo da questa veritiera ed efficace battuta che è bene focalizzare due termini su cui Gehlen imposta la sua concezione positiva dell’Uomo quale essere essenzialmente tecnico: “intelligenza” e “necessità”. Due termini in sé innocui, neutri, ma che nascondono delle pericolose ambiguità, soprattutto emergenti in maniera lampante nella cosiddetta post-modernità e nei fondamenti pratici dell’ideologia transumanista. Le equivocità derivano dalla mancata considerazione di un dispositivo inconscio e incontrollabile che fa capo alla psiche umana. Facciamo degli esempi. È intelligente l’omicida seriale che pianifica l’agguato alla sua vittima predestinata? Certamente sì. È intelligente lo psicopatico che seduce la preda per intrappolarla nella rete di violenza? Certamente sì. È intelligente il politico che affascina gli elettori per ottenere degli obiettivi disonesti? Certamente sì. È intelligente l’esperto finanziario che lusinga i clienti per poi depredarli degli averi? Certamente sì. Tutti questi personaggi hanno la prerogativa dell’intelligenza, ma tutti anche spregiudicatezza, egocentrismo, determinazione, assenza di etica, efficacia ed efficienza nel raggiungere i propri obiettivi. E poi, la necessità. Termine altrettanto ambivalente ed equivoco. È necessario il sensore per il controllo della glicemia? Certamente sì. È necessario l’innesto cerebrale di un neurotrasmettitore per governare i sintomi del Parkinson? Certamente sì. È necessario il pacemaker per mantenere regolare la frequenza cardiaca? Certamente sì. Questi, e molti altri dispositivi tecnologici che hanno radicalmente migliorato la vita dei pazienti, rispondono alla necessità. Niente da eccepire, tranne che da diversi anni si sta confondendo il termine di necessità vitale con quello di voglia futile. Per rifarsi sempre all’origine, torniamo all’ammonimento di Pindaro, vicino all’altro famoso citato: “Diventa ciò che sei”, sempre congiunto all’avviso: “katà métron” secondo la giusta misura. E qui sta il trabocchetto della contemporaneità, che attraverso la pseudo religiosità dei diritti ha trasformato il principio delfico in “hai diritto di diventare ciò che vuoi” o, peggio ancora, “diventa ciò che gli altri vogliono che tu sia”: e il gioco dell’esagerazione onnipotente è fatto. In sostanza, quello che è venuto a mancare è il senso del limite, quel margine invalicabile che divide la realtà dalla fantasia, il lecito dall’interdetto, l’indispensabile dal superfluo, il ragionevole dallo sproporzionato. Si potrebbe (anche) riassumere, con il bene dal male. Come ha osservato giustamente Galimberti, l’uomo pre-tecnologico agiva all’interno di un orizzonte di senso, mentre la “tecnica ha abolito questo scenario umanistico [e risponde solo in considerazione] di funzionalità ed efficienza”8. Essa condiziona l’uomo ai suoi scopi, trasformandolo a proprio oggetto di manipolazione. Quindi, ritornando alla facezia iniziale, possiamo dire che la tecnica è ben attrezzata in intelligenza, cultura e buona volontà ma, come nella struttura caratteriale e personologica del serial killer, dello psicopatico e del pedofilo, essa è sganciata da ogni vincolo morale, da ogni imperativo etico, da ogni inibizione comportamentale: essa deve semplicemente porsi degli obiettivi da raggiungere ad ogni costo e con qualunque mezzo. “La tecnica dispone solo di una ragione strumentale” - specifica Galimberti - “che l’identità di un mezzo ad un fine”9, e quindi risponde solo ai parametri di efficacia ed efficienza, non delle conseguenze delle sue sperimentazioni. La stessa deriva etica del buon uso dell’intelligenza ha interessato la distorsione non solo linguistica tra necessità e voglia. In questo caso con una aggravante complicità: quella del capitale. Massimo Fini ha magistralmente inquadrato il problema con una brillante predizione: il liberal-capitalismo ha bisogno del bisogno, e quindi lo crea. E a supporto della sua convalidata teoria c’è pure l’intervento dello psicanalista Jacques Lacan: il capitalista “produce l’insoddisfazione solo per animare compulsivamente la domanda di godimento sulla quale si regge il potere del mercato. [È il fenomeno della] proletarizzazione delle voglie”10, e con esso la perdita completa della distinzione tra necessità e superfluità, tra desiderio e capriccio, tra riflessione e pulsione. Colette Soler si è inventata un neologismo - Narcinismo: narcisismo+cinismo - per inquadrare un nuovo stile comportamentale. E non è forse questa perversione che supera l’ambito umano per invadere quello della scientocrazia? Massimo godimento del proprio potere unito alla minima empatia per le conseguenze prodotte. Del resto, tecnica e capitale sono andate e stanno andando a braccetto per creare una nuova realtà, infiltrando ogni aspetto dell’umanità, dal lavoro allo sport, dall’informatica all’educazione, dalla procreazione all’estetica e via via elencando11. Perché, allora, non intervenire eugeneticamente sulla vita e sulla morte?

Il millenarismo tecnocratico genera mostri
“Si sostiene che l’evoluzione degli esseri vada continuamente crescendo. Ma è un’affermazione infondata. Ogni tipo ha i suoi confini: di là da questi non c’è alcuna evoluzione”12 – Friedrich Nietzsche

Che Nietzsche non sia stato un precursore del “pensiero debole” o il rispolveratore di un Illuminismo residuale - come pretendono i manipolatori progressisti e i mistificatori dall’anima sfibrata - lo hanno confermato studiosi di varie provenienze, ed è perfettamente sottolineato nell’ultimo saggio di Luca Leonello Rimbotti13. Nietzsche fu il cantore della corporeità, il celebrante del differenzialismo ereditario, il propugnatore della gerarchia dei benriusciti, il fautore della selezione biologica, il sostenitore dell’eugenetica. Insomma, un materialismo dionisiaco intriso di vitalismo, una celebrazione fisica alla salute, alla gioia, all’eros. Fu questo, ma anche molto altro e molto di più quando creò la metafora dell’Uomo quale corda tesa tra la bestia e il Superuomo. La bestia, rappresentata dai “tisici dell’anima”14, dalla “lussuria mascherata da compassione”15, dagli impigriti “dei loro vizi”16, dalla viltà spacciata per virtù e dalla mediocrità smerciata per moderazione: quindi, un terreno psichico, immateriale su quale lavorare. Un mondo interiore dal quale estirpare le debolezze caratteriali, le miserie morali, le meschinità disoneste. Il Superuomo che potrebbe trovare - sicuramente con forzature non confacenti al filosofo di Lützen - delle figure di riferimento come il Ribelle, o l’Anarca, o ancora l’Operaio di Jünger, soggetti che sono attori protagonisti della propria esistenza, negatori dell’armento addomesticato denunciato da Nietzsche, lottatori titanici che attraverso la tecnica promuovono la Mobilitazione Totale. Oppure l’Individuo Differenziato di Evola, immerso nella modernità ma ad essa distante e autonomo rispetto alla sua opera di livellamento e di omologazione. Infine, magari, come il Soggetto Radicale di Dugin, un purificato dalle scorie della civiltà morente e, insieme, contemplatore e ricercatore di un’apertura verso l’alto. Solo ipotesi di comparazione, con tutti i limiti del paragone, ma che comunque servono a stabilire cosa non sia - e con cosa non debba essere inteso - il Superuomo: né con il macho della propaganda decadente della contemporaneità, ma neppure con il cyborg dell’incubo transumanista - entrambe le opzioni promotrici del conformismo, dell’omologazione e del consumismo. La peculiarità del Superuomo non è la ricerca dell’immortalità o dell’indistruttibilità, ma la volontà di potenza nell’esigere il massimo dalla vita che ci è concesso di trascorrere. Altro è l’“androide” descritto da Diderot e d’Alembert nell’“Enciclopedia” o l’“Uomo macchina” di La Mettrie - meccanismi organizzati in termini di codificate operazioni tecniche - oppure la simulazione del cervello umano in base alla potenza di calcolo e all’elaborazione del massimo numero di dati a disposizione. Non esiste similitudine tra la metafora del superamento dell’uomo da bestia a Superuomo di Nietzsche con quanto profetizza Eliezer Yudkowsky: “[…] ad un certo punto la freccia dell’Intelligenza Artificiale colmerà il minuscolo divario esistente fra l’infra-idiota e l’ultra-Einstein nel giro di un mese, o in un periodo di tempo comparabilmente breve”17. Qui siamo alla semplice manipolazione tecnologica dentro alla quale l’Uomo è solo l’oggetto della sperimentazione. La sua volontà di potenza è letteralmente esclusa dalle sue decisioni, e tutta l’operazione si gioca - al massimo - sulla sua parte narcisistica e sulla sua passività accomodante. “Dio è morto” annuncia il folle - non a caso - in mercato, e a questo punto arriva, con la post-modernità un surrogato, la sua scimmia: “[…] la tecnologia prenderà il posto del Dio di Abramo. […] il culmine della fusione fra il nostro pensiero e la nostra esistenza biologica [farà in modo che] non ci sarà distinzione fra umano e macchina o fra realtà fisica e virtuale”18. Quest’ultima dichiarazione sfata ogni dubbio, e ci permette di affermare che Superuomo e Transumanesimo sono esattamente agli antipodi: il primo esige un Uomo grande, integrale. Il secondo mira all’annullamento di ogni Uomo Differenziato e alla sua stessa umanità.

La cera si sta liquefacendo
“Una fine del mondo priva di aspetti trascendentali, metafisici, senza la potente luce che da essi promana e annienta la paura: ecco un’immagine ben triste. Essa sorge da un’epoca di impoverimento, da una fantasia già atrofizzata”19 – Ernst Jünger

Si è partiti dalla necessità innata di cambiamento, mantenendo i presupposti impliciti delle leggi di Natura, e si è arrivati al tempo della manipolazione, sovvertendo ogni ordine naturale del cosmo. E a questo punto parlare di transumanesimo diventa piuttosto complicato, un argomento a volte ambivalente, altre volte scivoloso, comunque conflittuale tra le diverse impostazioni e visioni del mondo. Innanzitutto, dovremmo rispondere che cosa sia il vivente. Se partiamo dal fatto che la vita per l’Uomo non ha una finalità predefinita, se non un democratico esito infausto, allora la questione diventa più chiara. Già chiarendo che la vita supera il dato biologico di esistenza attraverso un progetto individuale, noi ci distinguiamo dalla macchina intelligente che si accende e si spegne in attesa di essere utilizzata, senza un programma proprio autocosciente e autodeterminato. La coscienza dell’Uomo è attiva - in altre modalità e sotto altre forme - anche durante il sonno, e solo la fine delle funzioni vitali può porre fine al suo flusso costante. Poi, l’Uomo è dotato del linguaggio, che grazie alla parola stabilisce il senso e la significazione del dire, riuscendo a definire in una comprensione condivisa anche l’invisibile. Una cosa è affermare “Sono depresso”, e così attivare il sentimento e l’empatia dell’interlocutore, altro è riempire dei moduli digitali per inquadrare e attivare gli algoritmi della depressione. In altre parole, l’Uomo comunica stati psichici mentre la macchina elabora dati tecnici. Ancora, l’Uomo è un animale precario, fragile, certamente delicato, ma queste sue mancanze diventano anche fattori di stimolo per rinforzarsi, migliorarsi, soprattutto sul piano psichico. La macchina, invece, è uno strumento solido, resistente, che quando si inceppa è per un difetto. E qui sta l’inghippo. Se si parte dal presupposto che l’Uomo sia di fatto difettoso, è chiaro che ogni soluzione tecnica - in una mentalità sovrumanista - diventa valida e persino auspicabile. Allora, tutta l’ideologia transumanista prevede molto semplicemente - si fa per dire - una presa di posizione netta e radicale che non può essere oggetto di negoziazione: o l’Uomo viene assiomaticamente riconosciuto come un organismo unico, geneticamente definito, fornito di un dispositivo psichico personale e di una competenza sovra-razionale, oppure una meccanica organizzazione di organi sui quali agire per manipolare i singoli apparati e per potenziare le specifiche funzioni, fino al punto in cui - quando ogni rimaneggiamento risultasse tecnicamente inutile - si decida per la rottamazione. Ci sono esperimenti di neuroscienziati che hanno documentato l’atrofizzazione di precise aree cerebrali preposte all’orientamento temporo-spaziale in tassisti francesi dopo l’uso del navigatore per tre anni di attività. Altrettanta dimostrazione esiste per la diminuita capacità attentiva a causa dell’eccesso delle informazioni provenienti e visualizzate nei social media: tanto per essere chiari, dagli otto secondi dei pesci rossi, ai tre-quattro secondi nei ragazzi testati. Insomma, arrivare senza sforzi alla meta è comodo, come gratificante può essere l’attivazione continua nelle comunicazioni, ma quanto corrompe l’Uomo nelle sue facoltà e competenze la funzionale delega alla macchina? Fino a qui la questione potrebbe risultare ancora sotto controllo. Ma cosa dire della tentazione eugene tica per stroncare un’ereditarietà tarata o una familiarità patologica? O dell’esclusione delle fasce meno abbienti anche alle biotecnologie salvavita? O del privilegio finanziario di chi affitta l’utero di una bisognosa usandola come gestante e incubatrice per la voglia tortuosa di un neonato? O della proposta di una filosofa nordica di usufruire dell’utero di una donna in stato vegetativo in cambio di gratifiche economiche ai familiari? Queste ed altre domande potrebbero essere poste agli ideologi transumanisti, che però risponderebbero con assoluta sicurezza: “Il prevedibile scatenamento delle biotecnologie non potrà certo essere arrestato a livello planetario da qualche comitato di bioetica. È perciò vano opporvisi. […] Tutta la nostra percezione del reale, ereditata dal cristianesimo e dall’aristotelismo, sta per essere sconvolta. […] la biologia a venire introduce il ritorno della magia”20. Poco da aggiungere, in conclusione, se non alcune considerazioni di cornice. Il transumanesimo non è il concetto di Nietzsche che profetizzava il Superuomo come filosofo gerarchicamente superiore per volontà e potenza all’armento plebeo, ma lo stravolgimento dell’Uomo e della sua umanità in una inconsistenza identitaria e psichica, in una meccanizzazione dell’esistenza di molti “ultimi uomini”, nella ibridazione, quella sì subumana e plebea. Non c’è più niente da fare per impedire questa progressione da incubo, si dice, e Stefano Vaj cita una frase di Ian Malcolm in “Jurassic Park”: “Dio ha creato i dinosauri. Dio ha ucciso i dinosauri. Dio ha creato l’uomo. L’uomo ha ucciso Dio. L’uomo ha ricreato i dinosauri. I dinosauri hanno ucciso l’uomo”. Non essendo dotato né dell’ottimismo cristiano, né del pessimismo schopenhaueriano, sono razionalmente convinto che la crescita esponenziale matematica non corrisponde all’ordine di Natura. Per cui, in questa fine ingloriosa di un ciclo, come nelle crisi di ogni civiltà, ci sarà la comparsa - e forse c’è già - di una nuova figura apocalittica e messianica - proprio intesa etimologicamente come comparsa profetica e rivelatrice del nuovo - che sbaraglierà le carte dei negromanti e sarà il tramite, la guida, per una nuova fondazione dell’umano. Nel frattempo, è già tanto se ci poniamo in una posizione di ascolto attivo e di avvertimento ad Icaro della fragilità della cera e della temperatura del Sole. Dire “te lo avevo detto” suona fastidioso e maleducato, ma i maghi del neocreazionismo almeno questo spunto di orgoglio e di immodestia ce lo devono concedere.

Note
1. TZSCHE, Umano, troppo umano, trad. it., Mondadori, Milano 1970, II, 31, p. 143.
2. P. SLOTERDIJK, Devi cambiare la tua vita, trad. it., Raffaello Cortina, Milano 2010, p. 215.
3. F. NIETZSCHE, Così parlò Zarathustra, trad. it. Adelphi, Milano 1976, p. 72.
4. I. DIONIGI, Segui il tuo demone, Laterza, Bari-Roma 2020, p. 86.
5. U. GALIMBERTI, Psiche e techne, Feltrinelli, Milano 1999, p. 56.
6.
M. O’CONNELL, Essere una macchina, trad. it., Adelphi, Milano 2018, p. 32.
7. A, GEHLEN, L’uomo nell’era della tecnica, trad. it., Armando, Roma 2003, p. 33.
8. U. GALIMBERTI, Psiche e techne, cit., pp. 33-4.
9. Ivi, p. 253.
10. M. RECALCATI, L’uomo senza inconscio, Raffaello Cortina, Milano 2010, p. 33.
11. A. SEGATORI, Società tossica e sistema spacciatore, Settimo Sigillo, Roma 2021.
12. F. NIETZSCHE, La volontà di potenza, trad. it., Bompiani, Milano 1995, 684, p. 372.
13. L.L. RIMBOTTI, L’uomo in rivolta, Passaggio al bosco, Italia 2022.
14. F. NIETZSCHE, Così parlò Zarathustra, cit., p. 48.
15. Ivi, p. 62.
16. Ivi, p. 112.
17. M. O’CONNELL, Essere una macchina, cit., p. 96.
18. Ivi, p. 87.
19. E. Jünger, Al muro del tempo, trad. it., Adelphi, Milano 2000, pp. 152-3.
20. S. VAJ, Biopolitica. Il nuovo paradigma, Società Editrice Barbarossa, Milano 2005, pp. 267-8.

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1 Anno 3 Mesi fa - 1 Anno 3 Mesi fa #51269 da Davide71
Risposta da Davide71 al topic Transumanesimo
[mi è stato fatto notare che ho compreso male l'articolo, che in effetti ho letto molto velocemente, forse un po' troppo. Ho cancellato le parti errate]
Ciao a tutti:
l'articolo precedente associa il transumanesimo con il pensiero di Nietzsche, che é un filosofo romantico e perciò non sistematico. I romantici, correggetemi se sbaglio, sono in genere attenti alle esigenze dell'individuo contrapposte a quelle della società che tende a conformarli a modelli che ne limitano le possibilità e possono anche diventare gabbie opprimenti.
Secondo me il Transumanesimo va esattamente nella direzione opposta a Nietzsche. Esso è essenzialmente un ulteriore passo verso la socializzazione dell'individuo, in cui l'organizzazione sociale è in grado di controllare in tempo reale le sue conoscenze, i suoi atti, e forse persino i suoi pensieri e i suoi sentimenti (se ipotizziamo un impianto in grado di rilasciare sostanze psicotrope nel corpo). Tutto questo potrebbe anche essere spacciato per un potenziamento dell'essere individuale, ma questo è sempre stato l'esca per attirare l'uomo verso la vita comunitaria. Nulla di male, in questo, ma bisogna trovare un equilibrio tra esigenze individuali e sociali.
Il Transumanesimo chiaramente subordina le esigenze individuali a quelle della collettività, ed è per questo che vi sono potenti gruppi all'interno della classe dirigente di ogni Paese che lo promuovono e lo sostengono finanziariamente. Certamente è un mezzo di controllo (se non persino di eliminazione) della popolazione, e penso che siamo in molti ad avvertire tale pericolo.
Legarlo perciò al pensiero di Nietzsche mi sembra semplicemente il contrario della realtà.
Ultima Modifica 1 Anno 3 Mesi fa da Davide71.

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1 Anno 3 Mesi fa #51270 da Leveling
Risposta da Leveling al topic Transumanesimo
Credo tu abbia compreso male il senso dell'articolo. Lo si può riassumere in questa frase di questo stesso articolo:

"Il transumanesimo non è il concetto di Nietzsche che profetizzava il Superuomo come filosofo gerarchicamente superiore per volontà e potenza all’armento plebeo, ma lo stravolgimento dell’Uomo e della sua umanità in una inconsistenza identitaria e psichica, in una meccanizzazione dell’esistenza di molti “ultimi uomini”, nella ibridazione, quella sì subumana e plebea."

Direi che sia l'articolo che il tuo post, dicono più o meno lo stessa cosa.

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1 Anno 3 Mesi fa #51271 da Davide71
Risposta da Davide71 al topic Transumanesimo
Hai ragione. A questo punto non capisco comunque perché vi sono tutti questi riferimenti al pensiero di Nietzsche se l'autore li considera agli antipodi, a meno che non sia un gran fan di Nietzsche.

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