Quando gli animali venivano condannati a morte

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3 Anni 11 Mesi fa #39603 da Volano49
Non che sia cambiato molto dai tempi che furono, ai nostri giorni migliaia di animali vengono abbandonati sulle strade perchè ingombranti per un padrone che desidera andare in ferie senza occuparsi di loro
Al tempo della Santa Inquisizione per "stregoneria" ed altri crimini venivano condannati pure gli animali, nonchè insetti. Esecuzioni capitali con i "soliti" sistemi dell'epoca: impiccagione, squartamento, rogo, annegamento ecc. con il solito seguito, ovvero il disperdere le ceneri o di gettare i cadaveri ai cani. Quando una presunta strega (o mago) veniva imprigionata o condannata, anche gli animali che vivevano accanto a lei venivano incriminati per complicità e seguivano il medesimo triste destino della padrona. Era CHIARO che pure loro commerciavano con il CAVOLO...pardon con il diavolo.

Fu così che una moltitudine di gatti neri, capre, corvi, cani, civette ecc. considerati in diretto contatto con il demonio financo una sua diretta incarnazione, subirono le più atroci sevizie prima di salire il patibolo. Rischio che correvano anche gli animali ammaestrati che si esibivano nei circhi, perchè il loro era un comportamento "troppo intelligente"... capacità che una bestia non poteva avere... quindi erano senz'altro espressioni demoniache. Nel suo "Siecle de Louis XIV" Voltaire denuncia una condanna ad un cavallo eseguita nel 1610, previo processo che si concluse con una condanna per stregoneria. Infatti un cavallo ben addestrato eseguiva con un'abilità straordinaria dei "numeri" in un circo.

L'ignoranza era sovrana e andava a braccetto con la cattiveria. Anche nel 18° sec. le persone così dette colte, credevano che un gallo con l'aiuto del diavolo potesse deporre un uovo con il solo tuorlo (senza albume...) che sarebbe stato ricercatissimo per la composizione di svariati tipi di filtri magici. nel 1861 in Scozia fu celebrato l'ultimo processo ad un animale, la cui sentenza portava alla morte un GALLO che aveva assalito un bambino. Animali di ogni tipo e per più di un millennio salirono al patibolo. La procedura era identica a quello della donna-strega. L'animale veniva arrestato e messo in prigione, le stesse usate per i condannati comuni, subendo tutto l'iter istruttorio . Si aveva quindi il giudice che andava a visitare in cella l'imputato e "INTERROGAVA"... l'animale interpretando il suo silenzio come reticenza e vi sono anche documentazioni dalle quali sembra che la disgraziata bestia fosse di volta in volta sottoposta a tortura e che le sue urla, emesse per i tormenti che subiva, fossero interpretate come confessioni. Triste,triste e bestiale, seppur reale.
Un saluto

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