Bérenger Saunière. Il misterioso parroco di Rennes-le-Chateau

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4 Anni 2 Mesi fa #38526 da mart.vassallo
Francois Bérenger Saunière. Nacque l'11 aprile del 1852 a Montazels, nell'Aude. Figlio di Joseph e di Marie Hugues.
Bérenger Saunière, così come i fratelli, potrà accedere agli studi grazie ad una vita dignitosa ed agli incarichi di suo padre. Alla nascita di Bérenger, il padre era “proprietario di Montazels”, e tre anni dopo lo troviamo come sindaco dello stesso paese. Nel 1858 è “agricoltore”. Ricordiamo che Joseph Saunière diresse il mulino del Castello, di proprietà del marchese di Cazemajou, per alcuni anni. Nel 1859 figura come “amministratore del Castello di Montazels”, e nel 1876 è nuovamente sindaco.
Bérenger Saunière verrà ordinato a Rennes-le-Chateau dal 22 maggio 1885, per recarvisi stabilmente dal 1° giugno dello stesso anno. Il paese, a 6 Km dal suo luogo di nascita, è un tipico paesello dei Pirenei francesi; di quei paesi vetusti di origini medievali. Nel 1885 conta su per giù 200 anime. Per i primi anni però, il prete vivrà ospite a casa di madame Dénarnaud, poiché il presbiterio era inagibile e lui, con i 75 franchi a mese, non poteva permettersi di ripararlo (diversi versamenti annotati nei suoi quaderni).
L'ospitalità della Dénarnaud ebbe fini sicuramente prima del 1889, poiché in quello stesso anno, in occasione della visita di monsignor Billard, apprendiamo che il parroco risiede nel presbiterio con sua zia di 75 anni.
Dal gennaio al giugno del 1886, Saunière viene allontanato dal borgo, per essere temporaneamente trasferito a Narbonne, a causa delle sue prese politiche in merito alle elezioni di quel periodo. Quando però torna a Rennes, Bérenger Saunière è forte di 1000 franchi che la contessa di Cambord gli ha donato. La benevolenza della contessa può essere vista come simpatia politica, dato che spesso il parroco di Rennes , in passato aveva ostentato la sua benevolenza e sostegno verso la monarchia. Saunière era anche in ottimi rapporti con diverse famiglie nobili che lo aiutarono. Però è da sottolineare che la cifra donata dalla contessa è irrisoria se paragonata ad un altro dono che la stessa fece per la costruzione, a quei tempi , del Sacro Cuore a Parigi.
Nel 1887 Saunière avrà altri 1000 franchi da una lotteria indetta per raccogliere offerte per la parrocchia. Siccome all'epoca ogni lavoro di ristrutturazione con finanziamenti comunali doveva essere ordinato dal municipi, gli stessi non approvarono i lavori che Saunière voleva apportare alla chiesa. Pur non potendo contare sulle autorità del municipio, il parroco poteva però far ristrutturare la chiesa con i fondi personali. Così, nei primi mesi del 1887, Saunière si dedica ai lavori di ripavimentazione della chiesa.
Ultimata la pavimentazione, i lavori continuano con la sostituzione delle vetrate. Le nuove vengono ordinate a Bordeaux e la sostituzione termina nel mese di settembre del 1887, per un valore complessivo di 1350 franchi, che furono pagare in quattro rate che termineranno agli inizi del 1900, a casa delle borse quasi vuote del prete. Le vetrate ordinate sono tutte aventi le scene ispirate alla figura di Maria Maddalena, con inserite le figure di Gesù e di Lazzaro. E' da notare che in diversi momenti dell'anno, complice il sole, queste vetrate danno dei giochi di luci molto interessanti.

Già all'epoca di monsignor de la Bouillerie si era constatato che l'altare e il tabernacolo avessero bisogno di essere restaurati. In merito, doveva l'altare essere staccato dal muro. Questa disposizione risulta in una relazione dell'anno 1909 di Antoine Fagès, consultandosi con Saunière constatò che secondo il prelato l'altare maggiore era composto da una lastra attaccata su un lato del muro e sorretta da due pilastri, uno dei quali grezzo. Il pilastro decorato verrà poi riutilizzato quattro anni più tardi all'esterno della chiesa, l'altro non si sa che fine abbia fatto.
Forte ora delle donazione di una signora, tale Marie Cavailhé, di Coursan, il parroco può far fronte alle richiese vescovili ordinando un “altare romanico in terracotta con tabernacolo”, presso uno stabilimento di Toulouse. La fattura è datata 27 luglio 1887, con una spesa di 700 franchi. 
Il primo ritrovamento avvenne sempre nel 1887:
il vecchio campanaro di Rennes, come ogni sera, prima di suonare l'Angelus, era solito inginocchiarsi verso l'altare. Questo era stato smontato e le macerie rimaste lì dov'erano (saranno rimosse giorni dopo). Intento a pregare, il vecchio campanaro prese un pezzo di legno tirandolo verso di sé, che si aprì in due. In realtà di una scatola tarlata che conteneva piccoli frammenti di ossa ed una carta arrotolata. Portato il tutto dal parroco, lo stesso dopo averlo esaminato gli disse che erano solo reliquie e niente di speciale.
Tale testimonianza trova riscontro nel resoconto che don Pons fece nel 1856, quando affermò, in concomitanza alla visita di monsignor de la Bouillerie, che vi erano nel piano dell'altare delle reliquie. Ma tale usanza era ed è ancora molto usuale.
C'è però da dire che alcuni ricercatori hanno alterato le confidenze della gente di paese proponendo scenari volutamente sensazionalistici e primi di un riscontro storico reale. La signora Léontine Marre ebbe difatti a dire che i giornalisti non riportavano sui giornali ciò che ella aveva detto loro, citando solo delle pergamene, le quali non vennero dalla stessa Marre mai citate.
Il pilastro decorato non era cavo, ma aveva solo una piccola mortasa che non poteva raccogliere le voluminose pergamene. Sono invece coerenti le testimonianze dei coniugi Captier e Corbu, con il ritrovamento presso l'altare, durante gli scavi, di uno o più fogli di carta all'interno di qualche contenitore. Ma sulla natura dei testi si possono solo avanzare delle ipotesi. Documenti relativi al rito di consacrazione della chiesa, reliquie dei santi, o indicazioni su qualche nascondiglio segreto e sulla presenza di una cripta murata secoli prima?
Il padre di Antoine Captier, nipote dei campanaro, riporta elementi diversi: disse che il nonno quella sera vide provenire dal capitello che i muratori avevano messo in un angolo, un riflesso brillante. Tale riflesso proveniva da una fiala incastonata nel profondo dell'intaglio del capitello in legno, si era probabilmente spezzato durante i lavori, lasciando così vedere la fiala. Il nonno disse che la fiala conteneva un pezzo di pergamena arrotolata. Lui la portò a Saunière e dopo non ne sentì più parlare, pur dicendo che grazie a ciò aveva trovato un tesoro.
Bérenger Saunière non registrò sui suoi diari tale ritrovamento, ergo sullo stesso su possono avanzare solo ipotesi, specialmente e particolarmente sul contenuto dei fogli eventualmente ritrovati:
i coniugi Captier e Corbu dissero che dopo la demolizione dell'altare, fu sollevata una pietra della stessa larghezza dell'altare stesso. Vedendo ciò che vi era custodito, il parroco volle far subito allontanare i muratori, che però vollero sapere cosa fossero quelle cose che brillavano e che avevano notato. Saunière disse loro che si trattavano di medaglie di Lourdes. Quando i muratori chiesero di averne qualcuna, il parroco disse che erano senza valore alcuno.
Però non si sa se tale altare fosse l'altare maggiore o l'altro, quello della Vergine (visto che ve ne erano due). Non sarebbe quest'ultimo da escludere ovviamente. Potrebbe però il parroco, forte della guida delle pergamene ritrovate nel capitello (o colonnina) di legno, aver trovato un cripta sotto la lastra ai piedi della costruzione?
C'è da notare che la pietra che venne tolta (la lastra) viene spesso identificata, ma a torto, con la “Dalle des Chevaliers”, una lastra con raffigurate scene di caccia , con un cavaliere che suona il corno. Con poi sotto l'arco di destra un altro cavallo con un cavaliere armato che sembra portare in sella un bimbo. Nel 1927, Henry Guy disse che questa lastra era di fattura carolingia del VIII secolo, ma molti vi scorgono invece la figura dei Templari. Saunière in merito dimostrerà scarsissima sensibilità ed interesse archeologico, visto che userà questa lastra come scalino all'ingresso della chiesa. Una spedizione archeologica nel 1905 riporta il suo dissenso innanzi alla collocazione di quella che per loro, era un reperto del V secolo, posta ad intemperie e servita come gradino. Guy riporta una curiosità: “la parte scolpita è all’interno, mentre quella liscia all’esterno”.
La lastra in questione  nel 1955 venne portata in un deposito di reperti archeologici a Carcassonne, dove rimase fino all’allestimento del museo di Rennes. Nel 1956 Henry Fatin, proprietario del Castello di Rennes, si improvvisa storico dicendo che la lastra venne scolpita nel 771 su ordine di  Carlo Magno. Tutto ciò però non ha alcun riscontro storico. Fu nel 1978 che l’archeologa Brigitte Lescure ebbe a scrivere che la lastra era una placca che separava il coro dalla navata, ed era di fattura longobarda. Dal 1970 è parte del museo di Rennes. Nel 2019 però la versione più attendibile viene da Gloria Maddalena, la quale dice che la lastra raffigura scene della vita di Gesù nella sua infanzia, e la “Strage degli Innocenti” (Gloria Maddalena: Rennes-le-Chateau: quel che resta del mito. - 2019).
Ma alla fine la lastra cosa poteva nascondere?  Forse l’ingresso d’una tomba sotterranea? E il calderone descritto dai testimoni? Medaglie di Lourdes prive però di valore? Quella delle medaglie però è una ipotesi improbabile poiché prima potevano delle medaglie o qualunque cosa essere lì nascoste prima delle apparizioni. La sorella di latte di Marie Dénarnaud raccontò a René Descadeillas che si trattava solo di un calderone contenente “un gruzzolo” ( René Descadeillas -  “Mythologie du Tresor de Rennes-le-Chateau” – Edizione Callot 1974 (1991) ) , su per giù della cifra di 10.000 franchi. Però anche ciò appare improbabile poiché il tenore di vita del parroco non cambiò molto dopo tale scoperta (sino al 1900 non riuscirà a saldare il costo delle vetrate appena acquistate). Saunière avrebbe regalato un calice all’abate Eugène Grassaud (1859 – 1946) , abate di Amélie-les-Bains (Jacques Rivière: Le fabuleux tresor de Rennes-le-Chateau – 1983); però la data indicata – 1886- potrebbe far retrodatare a quell’ anno i lavori sull’altare della Vergine (Rivière, 1983). La mancanza di documenti su questi reperti ritrovati da Saunière suscitano dubbi sulla provenienza del calice. Secondo Rivière anche il 1895 è un anno appetibile per questo regalo (calice). Sul calice, comunque del sec. XIX, appare la scritta: “ECCE PANIS ANGELORUM FACTUM CIBUM VIATORUM”. Questo testo è tratto dalla “Lauda Sion” (Tommaso D’Aquino – 1264) , inclusa nella cerimonia Corpus Christi. Per René Descadeillas questo calice però potrebbe provenire da Niort. Nel 1726 Philippe Casteilla avrebbe fatto dono alla parrocchia del villaggio di un calice d’argento con patena (Abbé Moulis – Le Pays de Sault – 1910). Nel 1958 però tra i tesori della chiesa di Niort si cita un “calice spagnolo del XVIII secolo”.
Comunque Saunière continua ad ispezionare e a fare lavori nel sottosuolo della sua chiesa. La fabbriceria registra per l’anno 1887 una spesa di Saunière di 2478 franchi , causa pagamento all’ interno della chiesa durante l’anno medesimo. L’anno dopo , il giorno 8 di aprile, la Commissione si accorge di un deficit di 563,20 franchi, avendo le entrate di soli 1914,80 franchi.

Corre l'anno 1891 (15 febbraio) e Saunière chiede ed ottiene dal consiglio comunale di chiudere a sue spese la pubblica piazza sita accanto alla chiesa ed il cimitero, per poter innalzare monumenti religiosi non coperti. Il Comune accetta a patto che il parroco non avanzi poi alcuna pretesa sui terreni, che dovranno rimanere proprietà del municipio. Saunière accetta ed il 29 marzo 1891 ne firma il documento. Così per quasi 300 giorni 500 metri quadri di terreno pubblico passano nelle mani di Saunière. Paul Saussez (2005) pensa che il parroco volesse invece tenere i parrocchiani lontani da alcuni scavi condotti nel terreno stesso. Difficile però, visto che da quel terreno dovevano passare per recarsi alle messe. Saunière però tradisce l'accordo con il Comune e appena concessa l'autorizzazione inizia a chiudere l'accesso al cimitero recintando gran parte della piazza. Il parroco inizia subito una serie di scavi che avranno il loro culmine il giorno 21 settembre 1891, quando i muratori (subito dopo congedati e sostituiti nemmeno un mese dopo da altri muratori) scopriranno un sepolcro (dei Signori di Rennes? Non si sa). Saunière, allontanati gli operai, continua solitario l'ispezione del sepolcro. All'epoca vi era la pena di morte per la violazione di una tomba, e Saunière tentò di tener nascosta la scoperta alla gente di Rennes. Non divulgando il ritrovamento, annota sul su quaderno solamente: "21 (settembre), Lettera da Grenes, scoperta di una tomba, la sera pioggia". Saunière stesso annota che il giorno 21 gli operai erano in procinto di installare in quel loco un nuovo pulpito. Quindi il ritrovamento avvenne presumibilmente verso la parete nord della chiesa, dove sorgeva un vecchio altare. A conferma di ciò, vi è una piccola mappa dell'interno della chiesa di S.Maddalena, disegnata nel 1891 da Saunière. La mappa venne realizzata per assegnare ai fedeli dei posti a sedere in chiesa, ma in alto a sinistra e sul lato destro, vi sono dei punti vuoti dove non compaiono i nomi. Forse quei punti dovrebbero corrispondere alle aree di scavo.
Però oltre a questi appunti, il parroco non lascia nulla di documentale su quanto trovato nella cripta. Però nel suo diario , secondo alcuni, vi sono prove dell'esistenza di un piccolo gruppo che era a conoscenza di questo "segreto" (dei sacerdoti). Un settimana dopo il ritrovamento del sepolcro (?), Saunière si allontana da Rennes-le-Chateau , destinazione Luc-sur-Aude prima e Carcassonne poi.
Sounière dice di avere visto il curato di Névian, il parroco di Bagès--les-Flots (Carrière) e Cros (probabilmente un Vicario Generale), che aveva accompagnato Billard nella visita del 1889. Nulla di strano, ma sulla lettera -fanno notare alcuni- compare la parola "Secret". Può far riferimento al segreto di Saunière e di ciò che "trovò"? Ora: il giorno 6 di ottobre Saunière scrive di aver fatto visita a quattro confratelli. Chi sono? Forse i medesimi citati il dì 29 settembre? Il fatto che rende misterioso questo incontro è che , tolto questo scritto, non è rimasta testimonianza dei loro nomi. Saunière non li cita. C'è da dire però che se alcuni leggono fra quelle righe "Secret" come "segreto", altri fanno notare che Saunière spesso abbreviava la parola "segretario" con "Secret". Quindi si potrebbe ipotizzare, dando per buona l'ultima ipotesi, che Saunière incontrò il vicario Cros ed il suo segretario Pierre Pradel. Quindi sono buone tutte e due le ipotesi.
Di ritorno da Carcassonne, Saunière apprese della morte di Boulanger (generale anti repubblicano). Tornato a Rennes-le-Chateau, il 23 ottobre inizia una serie di lavori di pulizia del cimitero che si trovava in situazioni pietose (lettera del 1876 ne attestava il degrado: -Visite pastorale faite par Monseigneur Leuillieux dans la Paroisse de Rennes-le-Chateau-, riportata da Patrick Mensior, 2004) . Tre giorni prima Saunière aveva acquistata dalla Manifattura Giscard di Toulouse (Tolosa) il nuovo pulpito ed un bassorilievo di forma triangolare. Le spese ammontarono a 915 franchi. L' inaugurazione del pulpito ebbe luogo il dì 29 novembre (discorso apparte la collocazione e sua descrizione).Invece la istallazione del bassorilievo viene effettuata dal 4 al 20 dicembre. Da notare come sulla chiave di volta Saunière fa fissare il simbolo del Sacro Cuore, che era uno degli emblemi anti repubblicani (come era lui). Sulla pietra che indicava i restauri della chiesa avvenuti nel 1646, Saunière farà anche incidere le date 1891 e 1892. Il dì 20 dicembre 1891, Saunière scrive sul diario che vi era: "affluenza per vedere la porta". Se si nota la struttura, si evince come Saunière voleva rendere la chiesa di Santa Maddalena metà di pellegrinaggi. Fece scolpire ai lati gli stemmi di due vescovi di Carcassonne (Billard, vescovo attuale all'epoca, e Leuillieux, quello precedente), e sulla chiave di volta quello del papa del'epoca, Leone XIII. Curiosità: sotto lo stemma di Billard è tratta la scritta: "IN VERBO TUO LAXABO RETE" , ovvero "Sulla tua parola getterò la rete". Sotto quello di papa Leone XIII una sua massima: "LUMEN IN COELO" ,ovvero "Luce nel Cielo" (Per altre info chiedete pure). Vi sono però tre che compaiono sopra la porta. 
La prima recita: 
"Holocausta eorum et victimae eorum placebunt mihi super altari meo quia domus mea docum orationis vocabitus cunctis populis"; che tradotto è: "i loro olocausti e i loro sacrifici saliranno graditi sul mio altare, perché il mio tempio si chiamerà casa di preghiera per tutti i popoli.
E le altre due recitano:


"Cumque evigilasset Iacob de somno ait "Vere Dominus est in loco isso et ego nesciebam". Pavensque: "Quam terribilis" inquit "est locus iste non st hic aliud nisi domus Dei et porta caeli" ;

che tradotto è:

"Giacobbe si svegliò dal sonno e disse: "Certo, il Signore è in questo luogo e io non lo sapevo". Ebbe timore e disse: "Quanto è terribile questo luogo ! Questa è proprio la casa di Dio, questa è la porta del cielo".


Claude Boumendil scrive che le scelte delle frasi possono provenire solo da un accuratissimo studio della Bibbia sì, ma anche un approfondito studio personali e grandi motivazioni interiori. Molte però sono state le interpretazioni a questi frasi, che spesso hanno introdotto significati esoterici e simbologie occulte.
Negli ultimi giorni del 1891, esattamente il 29 dicembre, Saunière annota sui suoi quaderni di avere mal di schiena dopo una lunga passeggiata nel pressi di Rennes, dove aveva raccolte sul greto del ruscello chiamato "des Couleurs" diverse pietre preziose. Con diverse passeggiate Saunière raccolse una quantità considerevole di quelle pietre, tanto da poter realizzare una propria grotta in un angolo della piazzetta dal Comune concessagli. La grotta in questione sarà ispirata alla grotta di Lourdes , dove porrà una stata di Maria Maddalena ed una piccola panca con sopra delle pietre tondeggianti che compongono l'acronimo SL. Forse Saunière voleva imprimere su roccia le iniziali -come si usava fare all'epoca- di chi avesse con lui contribuito alle spese di tali lavori? 
Per giustificare vari spostamenti lontani da Rennes-le-Chateau, Saunière preparava delle lettere prefirmate da spedire a chi li scrive quando lui si trovava fuori paese. Forse il suo allontanarsi lontano da Rennes-le-Chateau (Perpignan e Carcassonne) era dovuto allo spendere ciò che ebbe a ritrovare nei suoi scavi  (convertito poi in denaro?) ? Le varie cariche ecclesiastiche ricevavano lettere degli spostamenti del parroco, ma effettivamente gli unici che si accorgevano della sua essenza erano proprio gli abitanti di Rennes-le-Chateau. Forse a Carcassonne, ipotizzano Claire Corbu e Antoine Captier ne "L'héritage de l'Abbé Saunière" (1995), Saunière vi si recava per qualche studio e ricerca nella sua grande biblioteca cittadina. A Perpignan invece per vendere i reperti da lui trovati.
Oltre allo stipendo che lo Stato Francese dava loro, i sacerdoti avevano altre fonti di guadagno. Altre due: richiesta di doni da parte dei fedeli e la vendita delle messe di suffragio. Queste ultime però dovevano essere sollecitate dal segretario del vescovo, che poi provvedeva ad una spartizione equa. Saunière però, scaltramente (o no?) , contrariato dalla spartizione che secondo lui privilegiava certi preti anziché altri, al suo avvocato nel 1910 scrisse che all'epoca si era rivolto al segretario vescovile, assieme ad altri parroci. Quando non vi erano più messe da dare, allora Saunière e gli altri si rivolsero a qualche comunità religiosa ed altri sacerdoti "più caritatevoli". Nel 1892, ad esempio, il guadagno proveniente dalle vendite era di 995 franchi, invece quello delle messe 747; calcolando una tariffa media di 1,2 franchi.
Ora che le ingenti entrate, il parroco può continuare i suoi lavori alla chiesa come al presbiterio. Nel 1893 ordina da Casteix di Limoux della carta da parati per i locali del presbiterio ed un confessionale in legno di quercia scolpito. Pur ricevendo grandi somme per le messe, Saunière non tiene fede alle stesse, alcune celebrandole anche diversi mesi dopo. Così il parroco decide di celebrare le messe per tre intenzioni alla volta, così da violare il limite posto dalla legge ecclesiastica. Ma Saunière inizia ad inviare sempre più lettere che gli consentiranno di accumulare altro denaro, necessario per costruire la sua tenuta.
Forte di 17 operai, nel 1894 il giardino di fronte la chiesa è completamente sistemato. Viene installata una antica vasca -forse ritrovata nei suoi scavi-, ed una fonte battesimale -oggi scomparsa pur se ne rimane la base-. Quest'area sarà recintata, ed all'ingresso sarà posta una doppia porta pesante di ferro da Charles Dénarnaud, maniscalco di Alet-les-Bains. Le due ante della porta, nella loro parte bassa mostrano due clessidre alate, che rappresentano il simbolo cristiano della morte. Nella parte più alta, sono aperte due fessure per l'elemosina. Una fessura per le anime del purgatorio e l'altra per la manutenzione del cimitero (per il resto chiedetemi, altrimenti vado troppo a dilungarmi sulla porta).
Una cosa curiosa: pur se privo di autorizzazione, Saunière farà costruire un locale  sotto il quale si trova una cisterna d'acqua; che utilizzerà a biblioteca e studio. In tale posto passerà la maggior parte del tempo vietando a tutti l'ingresso.. Perché questo comportamento del parroco?
Però nel 1895, anche gli abitanti del paese iniziano a sospettare del parroco. Iniziano dicerie verso lo stesso che lo vedono di notte a scavare nel cimitero in maniera del tutto ingiustificata. Con lui vi si vedrebbe -secondo queste voci- anche la fidata Marie. Esagerazione? Forse. I rapporti con i paesani di Rennes si fanno più pesanti ed il 12 marzo 1895, in consiglio municipale invia una lettera di protesta al prefetto. La lettera, seguita da un'altra del giorno 14, sarà firmata dal consigliere municipale Faure Joseph, dalla guardia privata Clottes Isidore e da altri tre -"che non sanno firmare"- di nome Garouste, Tysseire e Mis. I paesani protestavano anche sul fatto che Saunière aveva rimosse le vecchie tombe (tanto poi che vennero messe in un ossario appunto nel 1895). Difatti ad oggi le tombe più vecchie nel piccolo cimitero risalgono al 1885.
Un fatto assai strano avvenne il dì 14 luglio del 1895, quando nel giorno della Festa Nazionale, vicino la chiesa di Santa Maddalena vanno a fuoco alcune vecchie stalle, forse a seguito dei festeggiamenti. I pompieri intervenuti vollero avere accesso alla cisterna d'acqua posta sotto lo studio/biblioteca di Saunière; questi però,  forse a causa del suo sentimento anti repubblicano, non volle dare il consenso ai pompieri di entrare nella biblioteca, chiudendola a chiave. I pompieri però forzarono la porta ed entrarono. Saunière il giorno successivo sporge denuncia per violazione di domicilio presso la Gendarmerie di Couiza, però sarà il consiglio municipale il 20 di luglio a riunirsi per sanzionare il parroco causa violazione degli accordi, avendo costruito un locale coperto impedendone l'accesso ai pompieri ed altri durante l'incendio.

1896: Grazie alle entrate dovute alla vendita delle messe, ora Saunière può completare il progetto riguardante il presbiterio della chiesa di Santa Maddalena. 
I lavori di decorazione vengono diretti nella primavera del 1896 da Georges Castex. La fattura di 976,40 franchi descrive nel dettaglio i lavori effettuati. I decoratori in tutto erano sette per 104 giornate lavorative. La paga all'ora variava dai 2 ai 3,5 franchi. Tra i materiali impiegati nel lavoro vi erano tinture ad olio, polveri colorate e vernici varie e svariati metri di carta da parati. Oltre a ciò il parroco acquistò un quadre di Cristo fatto da Hippolyte Lazerges (1817-1887)
Oltre però all'aspetto strutturale, Saunière è interessato anche agli interni. Contattò la Manifattura Giscard di Toulouse (fondata nel 1855), firma un contratto ed accordandosi per una fornitura di 2500 franchi il 20 novembre 1896. Nel contratto stipulato si annota che Saunière ha acquistato: 
un bassorilievo, tipo grandes bosses in terracotta inalterabile. Il bassorilievo presenterà undici  o dodici personaggi. Una Via Crucis sempre in terracotta, con scene in altorilievo. Fonti con gruppo scultoreo raffiguranti l battesimo di Cristo, in terracotta artistico; pietre preziose e occhi smaltati. Sette statue in terracotta. Pittura stile medievale. Sei piedistalli atti alle dimensioni delle statue. Quattro con due teste d'angeli, due piedistalli con una testa d'angelo. Il settimo piedistallo a forma di colonna e quattro angeli in piedi. Due merli in stile romanico. Tre piccole statue, pietre preziose ed occhi smaltati. Le tre statue rappresentano una Vergine in stile romanico, San Giuseppe ed il Sacro Cuore di Gesù.
Saunière si impegna, come da contratto, a pagare le spese di spedizione da Couiza a Rennes. Al gran complesso statuario si fa riferimento alla frase "Venez a moi" , ovvero "Venite a me". C'è da dire che questi articoli (tutti) Saunière li scelse da catalogo della ditta. Nel 1887 Giscard aveva realizzati 14 bassorilievi a Rocamadour, identici a quelli che dieci anni dopo farà realizzare Saunière. Tutto il materiale varrà poi dipinto ad olio, in modo da poter essere lavato più volte e reso in modo da non poter subire variazioni nel tempo. Tutta roba di altissima qualità.

Dai primi giorni del 1897, Rennes vide l'arrivo di molto operai che lavoreranno alle ultime opere di restauro della chiesa e decorazione degli esterni. Un secondo muro si sovrappone al primo e così le antiche pietre vengono coperte da uno spesso strato di intonaco; e così anche la volta. I lavori si preannunciano imponenti, soprattutto agli abitanti del paesino. Nei mesi di febbraio e marzo Saunière nei suoi quaderni annota ben 24 viaggi di materiale edile fra Couiza e Rennes. 32 saranno le giornate lavorative per la sola pittura degli interni della volta. L'11 aprile giungeranno le decorazioni di Giscard, fra cui la Via Crucis , che Dénarnaud fissa alle pareti con robusti ganci. Il pavimento della chiesa viene invece ricoperto da mattonelle bianche e nere, come a farne una scacchiera. La volta del coro è dipinta con un colore blu notte su che spiccano delle stelle dorate.
Ora c'è un particolare: all'ingresso ella chiesa, pur non previsto dal contratto firmato con Giscard, Saunière farà installare un gruppo scultoreo composto da un'acquasantiera sorretta da un demone alato e sovrastata da 4 angeli. Il demone è scolpito inginocchiato , come soggiogato dal peso dell'acquasantiera: la mano destra è chiusa a cerchio, come a reggere qualcosa (oggi però non ne è rimasta traccia). La sinistra è aperta e poggia sul ginocchio destro. Nell'interno dell'ala sinistra vi sono 5 graffi regolari, come ad essere una particolare firma dello scultore. 
Nella vasca sono invece rappresentati due rettili con al centro una decorazione circolare con le lettere "BS". Nella zona alta vi sono quattro angeli intenti nel farsi il segno della croce. Alla fine questa simbologia rende chiaro il significato: ciò rappresenta i quattro elementi naturali. Tutto ciò non toglie o aggiunge nulla però alla tradizione cattolica, visto che la Grande Opera una metafora della trasformazione interiore. Alcuni fanno notare come la chiesa stessa sia un'opera di riferimenti anti repubblicani di Saunière. Egli vedeva la Repubblica come un "diavolo", posto difatti in ginocchio sotto il segno della croce. Jarnac fa notare anche che la "presenza del diavolo" rappresenta l'ironia bizzarra di Saunière verso gli abitanti del paesino, inquieti per i lavori notturni al cimitero, che dicevano come il loro parroco avesse rapporti con il diavolo. La scultura demoniaca da tutti è stata identificata come Asmodeo, il diavolo a guardia dei tesori di re Salomone; ma in merito non vi è alcun supporto che possa avvalorare questa tesi. Inoltre la presenza del diavolo in una chiesa non è inusuale, ma bensì si rifà al dualismo, alla lotta fra il bene ed il male.
Lungo le pareti della chiesa invece, Saunière fece installare sette statue di santi: Giuseppe, Maria, Sant'Antonio Eremita, Santa Germana, Santa Maddalena, San Rocco e Sant'Antonio da Padova. In generale non vi sono particolari riferimenti curiosi in seno alla simbologia, però Henri Mertal nel 1996 fece notare osservando una cartina della chiesa dall'alto che collegando con un tratto le statue di Santa Germana, San Rocco, Sant'Antonio Eremita e Sant'Antonio da Padova con il pulpito, questo formerà una grossa M. Inoltre, le iniziali di questi quattro santi seguendo il tracciato della lettera, formano l'acronimo "GRAA". Se si mette in evidenza San Luca sul pulpito nel bassorilievo, allora esce la parola "GRAAL". Questa è una curiosità. Coincidenza od un "gioco" di Saunière o Giscard?  Nella sua visita il vescovo Billard, il 6 giugno, non troverà alcuna simbologia occulta nei lavori di Saunière, che in un discorso incide il suo volere di voler trasformare quella sua chiesa in un tempio dedicato al Signore. Il vescovo troverà ogni cosa conforme ai credi della Francia di fine XIX secolo.
Il 31 ottobre del 1897, Saunière acquista da Mathieu Mestre, una serie di mobili per la sacrestia. Forse in questa occasione il parroco fa realizzare una falsa porta che dissimula un'anta dell'armadio. Dietro quella porta è sita una stanzetta semicircolare con una piccola finestra. Il mobilio avrà un costo finale di  1050 franchi.
I tre anni successivi, fino quindi al 1900, vedono un grande incremento del capitale di Saunière.
Il 26 aprile del 1900 Saunière avanza una richiesta di concessione perpetua di 6 metri quadri di terreno all'interno del cimitero parrocchiale, al consiglio municipale. La cagione era: per costruire a sue spese un sepolcro destinato ai sacerdoti della parrocchia , qualora questi in futuro desiderassero esservi inumati. La risposta gli viene data durante la seduta consigliare il 30 aprile 1900, in cambio del versamento di 60 franchi alla cassa municipale. Il versamento avverrà il giorno 4 di maggio. 
Dal 1898 al 1905, il parroco, colmo di denaro, acquista dei terreni e casupole ad ovest del presbiterio. Questi terreni vengono acquistati a nome di Marie Dénarnaud. Nel 1900 iniziano i lavoro di una villa in stile rinascimentale che Saunière chiamerà "Béthanie". Il nome richiama un villaggio a pochi Km da Gerusalemme, dove abitavano tre personaggi ai quali Saunière aveva dedicata una vetrata: Marta, Maria e Lazzaro. Nel giardino della villa, fatto di fontane, vi si costruirà una serra con una torre a vetrata, che verrà chiamata "Tour Magdala". Visto dall'alto nella sua interezza, Jacques Rivière definisce il tutto come il "sogno platonico" di Saunière In effetti questo progetto ricalca fedelmente la terra d'Israele ai tempi di Gesù e le costruzioni rievocano il cammino di Maria Madalena da Magdala a Bethania. Una volta terminati tutti i lavori, il pellegrino che si recherà a Rennes, potrà ripercorrere le tappe della Santa, terminando il cammino a Sainte Baume, riprodotta sul bassorilievo dell'altare in chiesa.
Ora Saunière inizierà a dedicarsi ad opere completamente nuove, mentre in passato si era dedicato a ristrutturare edifici già esistenti. Per i nuovi lavori Saunière si affida a Tiburce Caminade, architetto di Limoux, con il quale instaurerà un ottimo rapporto (lo testimona anche la fitta corrispondenza fra i due. Fra il 1901 ed il 1904, l'architetto riceverà da Saunière la somma complessiva di 2800 franchi suddivisa in 14 rate. Per dirigere i lavori, Saunière chiama Elie Bot, di Luc-sur-Aude. Bot, per ovvi motivi lavorativi, prenderà dimora in Rennes per far ritorno al suo paese solo il fine settimana (era proprietario di un bar). Per i materiali Saunière si affida a La Société des Chaux et Cimentes di Albi (come in passato per la ristrotturazione della chiesa e presbiterio) ed alla Cimenteries Berthelot di Grenoble.
Era il 1899 quando iniziarono i lavori per l'edificio Torre di Magdala (Tour Magdala). E' confermato da un resoconto di Charles Dénarnaud che il 17 gennaio 1900 realizza la struttura di due finestre dell'edificio-torre. Oscar Vila, di Couiza, vi farà invece costruire la biblioteca nel 1906. In merito vi è un aneddoto; una curiosità: il grande mobilio per la biblioteca era troppo pesante per due buoi che dovevano trasportarlo da Couiza a Rennes. Vila quindi aggiunse un cavallo, ma i movimenti dello stesso erano diversi da quelli dei buoi, così alla fine rovinò tutto in terra ed il cavallo rimase ferito (per essere purtroppo ucciso), così che Vila venne risarcito da Saunière.
Il lavori invece di Villa Bethania iniziarono il dì 3 giugno 1901. La costruzione del tetto è affidata da Caminade a Joseph Fabre di Dourgne. I lavori si concludono nel 1905 (per maggiori info anche sul gruppo di lavoro ditemelo pure).
Ogni tre mesi Saunière invia al vescovo l'elenco delle messe vendute nel trimestre precedente. Il vescovo Billard inizia però ad insospettirsi causa la gran quantità di vendite di messe. Così il 1° marzo 1901, il vescovo Billard richiama il parroco di Rennes. Il richiamo è regolarmente registrato dal parroco nei quaderni della corrispondenza. Egli però non risponde ed una seconda lettere gli giunse il giorno 16 di maggio. Questa lettera trova la risposta del parroco, il quale si impegna a non vendere più messe. Però il 1° di giugno dell'anno medesimo Saunière ritorna nella sua attività che da anni lo vede impegnato: la vendita delle messe. Billard però non potrà fare molto, giacché nel dicembre 1901 morirà. La sua opera contro Saunière verrà però presa in mano da Paul Félix Beuvain de Beauséjour (1839-1930), suo successore.
Jean-Jacques Bedu, nel suo " Rennes-le-Château, autopsie d’un mythe" - Loubatières, Portet-sur-Garonne - 2002, farà notare come negli anni 1896 e 1897, le messe del parroco avevano una media di 453 al mese, con un totale ricavo di 7252 franchi. I quaderni contabili vennero ritrovati nel 2004 da Laurent Buchholtzer "Octonovo", sono stati utili per valutare le entrate ed uscite negli anni successivi.
Nei registri di corrispondenza di Saunière si nota una continuità di ingiunzioni da parte di Billard, riprese poi dal successore monsignor Beuvain de Beauséjour, di interrompere la vendita delle messe. Le lettere a Beuvain de Beauséjour, circa Saunière  provengono non solo da tutta la Francia, ma anche da altre nazioni vicine come Belgio, Italia e Svizzera. Il 9 giugno 1903 Saunière è nuovamente intimato dal Vescovo a smettere e così l'anno dopo nell'agosto 1904.
Il sì 24 giugno 1905, alcuni membri della Société d’Études Scientifiques de l’Aude arriva a Rennes-le-Chateau. Elie Tisseyre, membro della spedizione scientifica, lascerà un resoconto fondamentale riguardante Rennes negli anni di Saunière. La spedizione è colpita, una volta giunta a Rennes, dello stato fatiscente del castello che, pur abitato, versa in condizioni non buone. La spedizione lamenta di come nella chiesa di Santa Maddalena, non vi siano, o quasi, tracce del passato (opera di rifacimento di Saunière). Però l'attenzione degli esperti volge maggiormente alla Dalle des Chevaliers. Tisseyre annota la mancanza di sensibilità storica e scientifica verso quella lastre che, al momento della loro visita, fungeva da scalino, quando, annota lo studioso, "potrebbe sostituire onorevolmente qualche pannello verniciato o dorato", facendo riferimento al fatto che la Dalle troverebbe il suo giusto luogo in una chiesa.
Comunque Saunière continua con gli ultimi lavori a Rennes. E' del dì 12 settembre 1906 una fattura dello stabilimento Gélis per forniture da giardino. Il terreno che fa da cornice a Villa Béthania era brullo, e Saunière lo trasforma in un elegante giardino. Inoltre è del 2 ottobre dell'anno medesimo una fattura di 500 franchi firmata Matthieu Mestre di Limoux per l'acquisto di un mobilio per Villa Béthania. Però vi sono anche altre spese ma di generi diversi che interessano il parroco: ornamenti, alcolici, tappezzerie e vesti religiose. Questi acquisti vanno dal giorno 8 ottobre 1906 al 31 dicembre anno medesimo.
Inoltre c'è da dire che Saunière da anni amava collezionare riviste, ma dal 1907 inizia a collezionare anche cartoline e francobolli. Presso la libreria Alfred Gally di Carcassonne, il dì 14 ottobre 1907 Saunière acquista 4 volumi per raccogliere le cartoline, per un ammontare di franchi 22. Inoltre il parroco acquista da alcuni negozi dei contenitori, scatole, da inviare a dei conoscenti, con la richiesta di mettere negli stessi, per poi spedirglieli, cartoline e francobolli. Di questa corrispondenza si hanno ricevute pari alle volte ad un peso di 5 Kg. A Noubel di Carcassonne viene affidata la progettazione di una biblioteca in legno per la Tour Magdala. La nota registra 24 giornate per la realizzazione ed installazione.
Nel 1908 la S.E.S.A. (Société d’Études Scientifiques de l’Aude) organizza a Rennes una seconda spedizione, del quale lasciano un resoconto dettagliato. Si analizza Rennes come "un'oasi in mezzo al deserto", dove sono stati accolti dal parroco Saunière. Inoltre si parla della biblioteca della Tour Magdala e delle cartoline collezionate dal parroco. Poi vi è una descrizione della Dalle:
"Ai piedi della Croce della Missione, si nota una pietra tombale che venne scoperta davanti a l'altare maggiore al momento della nuova pavimentazione della chiesa. È in arenaria molto friabile e la bellezza delle sue incisioni sarebbe svanita da tempo se, nel luogo dove fu scoperta, il disegno non fosse stato rivolto verso il basso. Si vedono due cavalieri con la lancia in pugno all’interno di una cornice ogivale, forse la riproduzione di un torneo?"
Inoltre è lo stesso Saunière a fornire loro la descrizione di come fossa stata rinvenuta durante i lavori di pavimentazione del 1887. Il tutto viene annotato da Antoine Fagès, che pubblicherà il tutto l'anno successivo - 1909-.
Il dì 16 gennaio 1909 H. Rodière, Vicario Generale del Vescovo di Carcassonne, invia una lettere a Saunière nella quale vi è annunciato il suo trasferimento da Rennes a Coustouge per il 1° febbraio anno medesimo. Tale trasferimento è confermato da una seconda lettera del giorno 20 gennaio.
sulle colonne del periodico diocesano La Semaine religieuse de Carcassonne del 22 gennaio 1909 si legge:
"Per decisione di monsignor il Vescovo, don Saunière, parroco di Rennes-le-Chateau, è nominato parroco di Coustouge."
E' palese che il trasferimento è causato da Saunière stesso, in quanto il parroco mai cessò di prendere soldi per le vendite delle messe, nonostante i richiami superiori. Diversi amici parroci di Saunière, esprimono, tramite delle lettere, la loro perplessità per la decisione del Vescovo. Un ex professore ed amico di Saunière, monsieur Pugens, ebbe a scrivere all'amico parroco di come per lui questa decisione si presentasse come : "enigmatica".
Saunière comunque non accetta il trasferimento, denunciando in una lettere al Vescovo di come vi sia contro di lui una cospirazione. Saunière inoltre non può ricevere alcuna confisca da parte dello Stato, visto che aveva intestato ogni sua proprietà a Marie Dénarnaud. Nella lettera del giorno 28 gennaio 1909, Saunière dice al Vescovo di accettare le sue dimissioni. Il trasferimento diviene un affare personale con il Vescovo che, pur accettando le dimissioni del parroco, invia altre due lettere di trasferimento. Anche il Consiglio Comunale è dalla parte di Saunière, ed in una lettera al Vescovo, il Sindaco si dice indignato, così come la sua giunta, per la decisione di "Vostra Eccellenza". Nella lettera il Sindaco minaccia di non accettare nessun inviato dalla Chiesa come parroco di Rennes e ricorda di come il Comune ha affittato il presbiterio a Saunière per 5 anni, a partire dal 1907.
Saunière disdice il viaggio di convocazione presso Carcassonne, nel gennaio 1909. Il suo amico, nonché parroco di Floure, don Gazel, in una lettere gli scrive che in realtà non si sa bene di cosa sia accusato. Lo invita però a recarsi in Carcassonne per difendersi. Invece don Barthèlèmy Rouanet gli consiglia di non andare, anche perché le cose per le quali lo si accusa non sono di competenza del Tribunale Ecclesiastico, e comunque egli può dimostrare che il denaro preso era di legale provenienza e speso per nobili cause. A fine gennaio 1909 comunque Saunière annuncia il viaggio presso Carcassonne. Il Vescovo gli vieta di richiedere onorari per le messe senza autorizzazione vescovile ed il parroco si Rennes si dichiara disposto ad accettare tale ordine.
Il dì 2 luglio 1909 viene nominato don Marty come nuovo parroco di Rennes-le-Chateau. Saunière accoglie molto bene la notizia. Il sacerdote prende servizio presso la chiesetta di Santa Maddalena il dì 4 luglio, accompagnato dal Vicario Generale Saglio. Saunière comunque , continuando ad abitare nel presbiterio, continua a ricevere scambio epistolare per ottenere gli onorari per le sue messe. A Sounière gli sarà fatale l'offerta di una messa inviata a Parigi il 28 ottobre 1909, all'ospedale Saint Joseph. La superiora si rivolge al Vescovo di Carcassonne per chiedere il permesso di inviare i pagamenti a Saunière. Rodière intima il parroco di Rennes di interrompere le richiesta in una lettera del dì 18 dicembre 1909. Saunière nega di aver mai inviato richieste all'ospedale di Parigi, ma Rodière conferma le sue accusa in una nuova lettera del 22 dicembre.
Nonostante le tensioni con Carcassonne, Saunièere di certo non rinuncia alla sua vita molto agiata. Le ricevute di quel periodo della sua vita testimoniano un alto consumo di bottiglie di vino pregiato, di liquori e rhum, acquistati alla casa Alexandre Saltré ed alla Sabatier di Carcassonne. Oltre a ciò, Saunière ordina oggetti costosi come: vasi, suppellettili preziosi, un servizio di 122 pezzi di ceramiche presso la casa Couturier di Toulouse per l'ammontare finale di 912,40 franchi. Per Marie Dénarnaud vi è una fattura d'acquisto di vari abiti per l'ammontare complessivo di 770.50 franchi. Pur disponendo di una ingente quantità di denaro, Saunière rimane restio a saldare alcuni vecchi debiti, come con Elie Bot, con il quale dovrebbe chiudere il conto di alcuni lavori effettuati due anni prima.
Il 12 maggio 1910, causa le ripetute denunce, il vicario Rodière invia una lamentela ufficiale a Saunière riguardo alle messe vendute. Delle volte Saunière risponde di essere estraneo a tele vendite; ma il Vescovo decide di convocarlo innanzi al tribunale ecclesiastico ed il 27 maggio il promotore delle cause ecclesiastiche Pennavayre segnala in caso Saunière al giudice Cantegril. C'è un fatto strano: il 7 luglio Cantegril convoca Saunière per il giorno 16, ma la questione delle messe passa in secondo piano a favore della questione di un presunto busto a grandezza naturale di Saunière che il parroco stesso avrebbe commissionato presso la casa Monna di Tolosa. Questo busto doveva essere posto a Villa Bethania ma non è stato mai trovato da nessuno. Secondo però i coniugi Captier, l Dénarnaud avrebbe nascosto il busto in un doppio muro. Sino al giorno prima di Saunière neppure l'ombra. Il tribunale il 16 luglio si riunisce ma per l'assenza del parroco il tutto è posticipato al dì 23 luglio 1910. Il giorno 17 luglio Saunière invia delle lettere ai suoi amici, annotandole sotto la voce : "Quale avvocato scegliere". Si tratta di don Gazel di Floure, don Gachen di St.Jean e don Rouanet di Bagès. Quest'ultimo ebbe a suggerire i nomi di don Molinier, decano di Azille e dell'avvocato Mis di Limoux. Saunière scrive una lettere al Vescovo facendo il nome dell'avvocato suggeritogli da don Molinier, chiedendo di prolungare il tutto per preparare la sua difesa. Purtroppo quando Saunière invia la lettera, il Vescovo non è a Carcassonne e così non potrà leggerla e non viene inoltrata al tribunale. Intanto l'avvocato Mis accetta l'incarico. Quindi, non ricevendo nulla, il tribunale si riunisce il giorno stabilito, il 23 luglio. G. Cantegril condanna Saunière alla sospensione a divinis per la durata di un mese ed alla restituzione del denaro preso per quelle messe non celebrate. La lettera, seguita da un'altra di Saunière, finalmente giungono nelle mani del giudice il dì 25 luglio. Saunière ottiene la restituitio causa integris. Ora il processo verrà segnato il dì 23 agosto 1910. L'avvocato Mis però suggerì a Saunière di rinviare il tutto in ottobre. Il sacerdote invia altre lettere e finalmente il Vescovo accetta di rinviare il tutto nel mese di ottobre. Mis farà compilare tre testi in vista del processo: un questionario dettagliato, un memoriale ed uno nel quale articola la sua difesa personale (per i particolari contattatemi pure). 
La situazione però non si presenta rosea e Saunière decide di vendere tutti gli immobili. Il tutto viene affidato ad un agente di Béziers, Louis Auran. Ad operazione conclusa, lo stesso tratterrà il 5% .  Don Gazel suggerisce all'amico in una lettera di trasferirsi a Lourdes dopo aver venduti i suoi possedimenti di Rennes. Il 9 settembre 1910, Saunière mette al corrente l'avvocato Mis di voler affidare il caso all'avvocato Eugéne Huguet . Lo stesso si era già consultato con un legale di Roma il quale dice che il Vescovo per legge non può imporgli  di rivelare i nomi dei donatori. In ottobre, il giorno del processo, in aula è presente solo don Huguet (avvocato anche) che da al giudice il memoriale scritto da Saunière. Il sacerdote ammette la ricezione di onorari, ma non ammette di averli affidati ad altri sacerdoti. Ma ciò non convince il tribunale che lo accusa della mancanza di un promemoria (registro) del flusso delle messe e del denaro in entrata ed uscita. Anche se il tribunale non riesce a dimostrare l'appropriamento indebito degli onorari, gli indizi propendono verso questa ipotesi. Per il tribunale fa notare come le enormi somme per una piccola parrocchia (200.000 franchi) che aveva impiegato per i lavori alla chiesa, provenissero dalle vendite delle messe. Basta appunto una semplice fattura, fa notare il tribunale. Inoltre il tribunale trovò strano come il progetto per trasformare Villa Bethania come ricovero per sacerdoti anziani, sia stato reso noto solo in fase processuale e non prima, dato che l'immobile era stato costruito nel 1901. Così il tribunale ipotizza che il sacerdote non abbia spesi quei soldi per la Chiesa, ma per sé.  Saunière dovrà quindi dimostrare al Vescovo, con tutte le fatture, che in realtà i soldi siano stati spesi per la Chiesa e non per sé. Comunque la sentenza viene annunciata il 5 novembre 1910. Saunière è in aula e viene dichiarato colpevole della prima e terza accusa. Quindi il tribunale condannò Bérenger Saunière a ritirarsi in una casa di ritiro sacerdotale od in un monastero a scelta per eseguirvi degli esercizi spirituali per la durata di giorni 10. In ciò, il parroco dovrà presentare entro due mesi un certificato che attesti questo suo ritiro. Saunière però ancora dovrà presentare i conti al Vescovo. La sentenza viene comunicata al sacerdote il dì 17 novembre 1910 da don Bonnades che lo va a trovare a Rennes-le-Chateau. Saunière ha un mese per la consegna delle fatture contabili. Huguet però consiglia a Saunière di ignorare i termini fissati dal tribunale di Carcassonne e, forte delle sue conoscenze in Vaticano, contatterà la Santa Congregazione del Concilio in Roma per 'annullamento della condanna.
La Semaine Religieuse de Carcassonne il giorno 5 dicembre 1910 comunica ai fedeli che Saunière è privato delle sue funzioni sacerdotali e non potrà più celebrare messa. Si legge invece sul numero 13 della rivista locale Le Veillès del Chaumières, del dì 11 dicembre 1910, l'annuncio a firma Saunière in cui viene pubblicizzata la vendita di messe ad 1 franco. Però è molto strano che il parroco possa inviare un annuncio tale, viste le pesanti accuse a lui mosse proprio per la vendita delle messe. Sembra un atto diffamatorio nei suoi confronti. Il 17 dicembre Saunière spedisce una lettera a Roma, e non la documentazione delle fatture a Carcassonne. Il tribunale lo convoca per il 9 gennaio 1911, pena una sanzione disciplinare. Il 3 gennaio Saunière presenta ricordo ma lo stesso viene respinto. Il termine però viene spostato al 24 gennaio. Intanto Roma spedisce una lettera a Carcassonne nella quale si riferivano le richieste di don Huguet di reintegrare Saunière. Il tribunale concede una proroga al 2 marzo per la consegna delle fatture. 
La strategia adottata da Saunière spera sul fatto che con continue proroghe Roma si decida a reintegrarlo alle sue funzioni sacerdotali e quindi all'annullamento della condanna. Difatti nuovamente il 2 marzo passa, ma il 6 marzo per motivi di salute firmati dal dottor Roche de Couiza, Saunière ottiene una proroga di altri due mesi. Però Monsignor Beuvin de Beausejour il 9 marzo spedisce una lettera nella quale avverte Saunière che la documentazione debba essere spedita -se per salute è impossibilitato a muoversi- entro il 16 marzo. Saunière prepara un elenco di entrate di 193 mila franchi e 61 fatture che attestano spese effettuate per 36 mila franchi. Saunière afferma che la documentazione non può essere esaustiva giacché alcuni documenti nel corso degli anni sono andati perduti. Saunière mente, visto che dopo la sua morte verranno ritrovate diverse fatture inerenti al vestiario, mobili di lusso, vini ecc. Il catalogo però è talmente disordinato che la Commissione Saglio non si accorge di alcune ripetizioni (furbizia di Saunière?).
Con la dichiarazione delle spese da parte di Saunière, ora la Commissione Saglio a tutto l'occorrente per una relazione al Vescovo. Però durante una revisione più approfondita delle 61 fatture, viene alla luce un elemento che prima non era saltato all'occhio: l'intestazione della fattura 58. Questa fattura è intestata a Marie Dénarnaud. Quel documento rappresenta l'indizio più evidente di come il denaro sia stato speso per costruire opere architettoniche, beni dei quali non è più ora in possesso. La relazione venne consegnata al Vescovo il dì 4 ottobre 1911. Alla Commissione è chiaro che Saunière sta gonfiando delle cifre per nascondere delle entrate ingiustificabili. Inoltre il punto che valse la condanna a Saunière fu la sua rivelazione  l'intero domaine non è in suo possesso e quindi la possente spesa effettuata per innalzare il tutto è andata ad una famiglia privata anziché alla Chiesa. 
Il 13 ottobre 1911 Pennavayre stila un documento invitando il Tribunale a convocare Saunière per la sentenza definitiva. Il Vicario Generale il 30 ottobre 1911, invita Saunière a comparire in Tribunale il dì 21 di novembre anno medesimo. A Saunière viene impedito di farsi seguire dall'avvocato che aveva sino a quel momento avvalorato la sua causa. Saunière diserta l'aula e la sentenza viene spostata al 5 dicembre. Anche quel giorno Saunière non si presenta. Il Tribunale lo giudica comunque "colpevole di dilapidazione e di deviazione dei fondi di cui era il depositario". Viene condattato alla sospensione a divinis per la durata di mesi 3 ma verrà prolungata sino a quando Saunière non restituisca il tutto pe rle opere che inizialmente aveva annunciate al Vescovo (casa di riposo per anziani parroci). Visto però che i beni erano tutti intestati alla Dénarnaud, Saunière non ha più libertà di restituzione alla Chiesa.
Nell'aprile 1912 Saunière stile un nuovo e definitivo testamento, dove annuncia di voler lasciare tutti i suoi beni a Marie Dénarnaud, annullando i precedenti testamenti. Di rimando, la Dénarnaud stila un suo testamento nuovo che annulla i precedenti, annunciando che in caso di morte lascia tutto a Saunière
Nel corso del 1913 le ricevute indicano un tenore di vita alto per Saunière: acquisto di vini presso Veove Paul Olivier di Banyuls e presso L. Ségol e Le Bouscat in Belgio per 81,60 franchi. Nei mesi successivi le cifre si fanno più alte: 220 litri di vino per 135 franchi e 553,74 franchi per vini e liquori , dei quali alcuni proveniente dall'Italia, da Asti. Da una parte le condizioni di Saunière risultano gravi, dall'altra parte fa sfoggio di denaro per la sua colezione di francobolli che si arricchisce, per i vini e vestiti per Marie Dénarnaud presso il negozio "La Samaritaine" di Parigi.
Passa il tempo e scoppia la Prima Guerra Mondiale. Frequenti sono le richieste di messe e Saunière non si limita a ricevere denaro, ma in alcuni casi invia soldi al fronto ai soldati; come nel caso del soldato Auguste Fons, al quale invia 10 franchi il 29 giugno 1915. In luglio spedisce la medesima cifra a Joseph Barthelemy, altro soldato. Sono tre anni che Rennes-le-Chateau non ha un parroco residente. Diversi non sono a conoscenza della sospensione di Saunière ed inviano lettere per lo stesso, ma la posta per la parrocchia di Rennes la riceve il parroco di Couiza, che fa ora le veci del parroco di Rennes. Così ogni giorni Saunière va con un calesse a Couiza per intercettare le lettere a lui indirizzate -causa la Guerra si moltiplicano- prima che queste finiscano nelle mani del parroco di Couiza. Però alcune lettere ugualmente finiscono nelle mani del sostituto parroco, che avvisa il Vescovo che Saunière continua a ricevere onorari per le messe che non è in grado di celebrare. Il 3 luglio 1915 La Semaine Religieuse de Carcassonne pubblica un annuncio che riconferma la sospensione di Saunière.
Arriva però il 1917 e siamo nel primo mese di questo anno. Saunière non gode da mesi di buona salute. Spesso passa il suo tempo nella biblioteca della Tour Magdala in compagnia della sua collezione di francobolli. Una mattina di gennaio, il 17, Saunière è colto da malore vicino l'ingresso della Tour dove abitualmente si reca. Malore che gli sarà fatale. Il 22 gennaio 1917 alle ore 5 del mattino, Francois Bérenger Saunière muore. Per ricevere però l'estrema unzione avrà l’annullamento della sospensione in articulo mortis dal parroco di Espéraza don Rivière. Sarà Marie Dénarnaud , passando di casa in casa ad annunziare il decesso del tanto amato e contestato parroco di Rennes_le_Chateau. Al momento della morte il parroco si trovava nel presbiterio. Il corpo, per tradizione locale, sarà vegliato per due notti dai compaesani. 
Il 24 gennaio 1917, alle ore 10 del mattino, si svolsero i funerali celebrati da don Rivière assieme a don Antoine Beaux, parroco di Campagne-sur-Aude, don Bertrand di Montazels e don Grassaud di Saint-Paul de Fenouillé.
Questa è la storia -in poche righe- di Bérenger Saunière. Dagli anni '50 inizierà però il mistero di questo parroco e di ciò che avrebbe scoperto.
Parroco furbo ed egoista, amante del lusso e della bella vita ? Oppure realmente un parroco poco avveduto in merito di denaro ma scopritore di un importante "segreto" ? 

Voi cosa ne pensate

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4 Anni 2 Mesi fa - 4 Anni 2 Mesi fa #38529 da CharlieMike

mendicante ha scritto: Questa è la storia -in poche righe- di Bérenger Saunière.


E meno male che sono "poche" righe. :wink: :wink:

Non mi fraintendere: è solo ironico. :shake:


Vulgus vult decipi, ergo decipiatur.
Ultima Modifica 4 Anni 2 Mesi fa da CharlieMike.

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4 Anni 2 Mesi fa #38531 da mart.vassallo

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4 Anni 2 Mesi fa #38532 da mart.vassallo
è un resoconto storico del personaggio. Per il mistero se ne può parlare

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4 Anni 2 Mesi fa - 4 Anni 2 Mesi fa #38537 da mart.vassallo
io trovo che ciò che accadde in quegli anni a Rennes sia curioso. Dopo la scoperta del sepolcro, della cripta, nel settembre 1891, pochi giorni dopo il parroco parte per Carcassone dove, il 6 ottobre, annota sul diario che ebbe ad incontrarsi con "4 confratelli", però non li cita. E' strano giacché Saunière annotava ogni cosa...
Che quei 4 sacerdoti fossero interessati a ciò che aveva trovato il parroco? C'è chi parla di esponenti della Chiesa di Roma mandati da papa Leone XIII ; e qua si parla di pergamene.
A Carcassonne un antiquario mi raccontò che un professore locale parlava di alcuni codici miniati che il parroco aveva in possesso: due dei quali mostravano la mappa di Rennes nel XV secolo. Ora , forse -disse- appartengono a collezioni private
Ultima Modifica 4 Anni 2 Mesi fa da mart.vassallo.

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4 Anni 2 Mesi fa - 4 Anni 2 Mesi fa #38538 da Aigor
Avevo letto un interessante studio fatto dall'Ordo Militum ChristiHierosolymitani Templi.
Non trovo più il sito originario (cerco ancora ma si parla di 20 anni fa), però probabilmente dovrebbe essere questo:
Un viaggio nel mistero
E' corredato di foto e lo ritengo molto interessante

Buon viaggio :wink:

Mitakuye Oyasin
"La violenza è l'ultimo rifugio degli incapaci" (I. Asimov - Il crollo della galassia centrale)
Ultima Modifica 4 Anni 2 Mesi fa da Aigor.

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4 Anni 2 Mesi fa #38539 da mart.vassallo

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4 Anni 2 Mesi fa - 4 Anni 2 Mesi fa #38540 da mart.vassallo
interessante questo passo:
"Per le mappe occorre premettere che ci eravamo rivolti all’I.G.N.F., cioè l’Istituto Nazionale Geografico di Francia, per avere le mappe che più ci servivano, quelle in scala 1:25.000. Ma dopo aver atteso qualche giorno, ci hanno fatto sapere che queste mappe, per un guasto, non erano disponibili e non potevano neanche inviarci delle copie, perché non ne avevano. Guarda il caso, proprio le mappe di quella zona".
Dico interessante perché già dagli ultimi anni '90 e primi 2000, l' I.G.N.F. scannerizzava le mappe e quindi doveva per forza avere copie al computer ma anche fotografie delle mappe in suo possesso
Ultima Modifica 4 Anni 2 Mesi fa da mart.vassallo.

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4 Anni 2 Mesi fa - 4 Anni 2 Mesi fa #38542 da Aigor
E' una vita che non ripercorro questo argomento, e sinceramente ricordo poco di tutto il resoconto del viaggio.
Però mi sembrava interessante linkarlo.
L'argomento, la storia di Sauniere, la stessa Rennes le Chateau con tutte le sue iscrizioni/statue ecc. ecc. è tutto fuorché "normale" :wink:

PS: l'occasione comunque è buona per fare un "ripasso" :pint:

Mitakuye Oyasin
"La violenza è l'ultimo rifugio degli incapaci" (I. Asimov - Il crollo della galassia centrale)
Ultima Modifica 4 Anni 2 Mesi fa da Aigor.

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4 Anni 2 Mesi fa #38545 da mart.vassallo
una cosa curiosa è anche come la curia, il Vicario Generale ed il Vescovo di Carcassonne si accanirono con Saunière. Difatti anche i suoi confratelli dei paesi limitrofi prima, ma anche i paesani -che prima lo avevano ostacolato- si dimostrarono al suo fianco ed anche loro non comprendevano questo accanimento

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4 Anni 2 Mesi fa #38563 da mart.vassallo
un'altra curiosità: Nella Torre di Magdala troviamo 22 finestre e di gradini ; così come nella Tenuta di Saunière; nella torre vetrata vi sono 22 passaggi e nel Belvedere 2x11 passaggi.

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4 Anni 2 Mesi fa #38577 da Aigor
Sull'utilizzo del numero 11 e dei suoi primi multipli, 22 e 33 in ambito esoterico ci si potrebbe scrivere a lungo... :wink:

Mitakuye Oyasin
"La violenza è l'ultimo rifugio degli incapaci" (I. Asimov - Il crollo della galassia centrale)

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4 Anni 2 Mesi fa #38580 da mart.vassallo

Aigor ha scritto: Sull'utilizzo del numero 11 e dei suoi primi multipli, 22 e 33 in ambito esoterico ci si potrebbe scrivere a lungo... :wink:


sì certo; il fatto è: perché Saunière mise questa simbologia numerica?

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4 Anni 2 Mesi fa #38799 da Aigor

perché Saunière mise questa simbologia numerica?


Bella domanda: esoterismo significa, appunto (cito Treccani): "le dottrine e gli insegnamenti segreti, che non devono essere divulgati perché destinati a pochi".
Bisognerebbe chiederlo a lui… purtroppo non è facile farlo :wink:

Mitakuye Oyasin
"La violenza è l'ultimo rifugio degli incapaci" (I. Asimov - Il crollo della galassia centrale)

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4 Anni 2 Mesi fa - 4 Anni 2 Mesi fa #38855 da Hiram
Saunière era addentrato nella simbologia massonica; ma egli non compare nella veneranda Le Droit Umain (1893) e nemmeno nelle logge locali di Carcassonne e Tolosa
Ultima Modifica 4 Anni 2 Mesi fa da Hiram.

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4 Anni 2 Mesi fa #38893 da Aigor
Se devo far parte di una loggia deviata o comunque "non ufficiale", stai tranquillo che il mio nome non lo trovate in nessuna lista… :wink:

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4 Anni 1 Mese fa #39234 da mart.vassallo
no, le logge deviate vengono molto dopo Saunière. Prima della veneranda del 1893, vi sono diverse logge in tutta la Francia, ma non sono logge deviate.
PS le logge deviate non sono appunto riconosciute dalla Massoneria ufficiale. Non sono inerenti la stessa e non seguono nemmeno i riti massonici

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4 Anni 1 Mese fa #39247 da Aigor
La domanda era:
perché Saunière mise questa simbologia numerica

Hiram ha scritto:
Saunière era addentrato nella simbologia massonica, ma egli non compare nella veneranda Le Droit Umain (1893) e nemmeno nelle logge locali di Carcassonne e Tolosa

Quindi la mia risposta: Se devo far parte di una loggia deviata o comunque "non ufficiale", stai tranquillo che il mio nome non lo trovate in nessuna lista mi sembra un commento perfettamente pertinente.

La simbologia numerica legata all'11 (e al 33 o comunque ai multipli di 11) è presente e ben affermata sin dai tempi di Dante (vedi Divina Commedia), quindi non so se Sauniere facesse parte di una setta "Massonica" o "rosacrociana" o altro, sta di fatto che se ha usato quella simbologia, a quel tipo di sette va associato.
Mi sembra di usare la logica in modo corretto, o no?

Mitakuye Oyasin
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4 Anni 1 Mese fa #39250 da mart.vassallo
nell'ambito del mistero di questa storia, sta in cosa Saunière effettivamente ebbe a trovare e dell'incontro con dei non meglio identificati 4 confratelli nell'ottobre 1891 a Carcassonne

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3 Anni 11 Mesi fa #40297 da Vytis
la discussione è molto interessante, vuoi anche per i manoscritto in collezioni private

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