TIMEO DANAOS ET DONA FERENTES

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8 Anni 5 Mesi fa - 8 Anni 5 Mesi fa #1723 da Starburst
Da un articolo di Piero Cammerinesi sulla visita del trafficante di armi nonche' segretario di stato statunitense john kerry in italia,pardon nella colonia italia.
Questa nuova discussione l'ho intitolata cosi' perche' se e' vero che le minacce spaventano le lusinghe uccidono e in politica internazionale sono letali!
Percio' ogni volta che il nostra paese ricevera' la visita di un capo di stato specialmente "direttore" della colonia ne analizzeremo gli aspetti "bonari".
Rimango in attesa di opinioni. Grazie.
Naturalmente se e' d'accordo la redazione.

Temo gli Achei anche quando portano doni
O meglio, direi, specialmente quando li portano.
O quando si sperticano in complimenti e in lodi.

di Piero Cammerinesi

La famosa frase timeo Danaos et dona ferentes che nell'Eneide viene messa in bocca a Laocoonte per convincere i Troiani a non portare dentro le mura della città il nefasto cavallo che ne avrebbe causato la rovina, mi sembra particolarmente adatta per commentare i recenti complimenti di Kerry – vero e proprio piazzista d'armi e di guerre – nei confronti del nostro Paese.

"Italia grandiosa, il suo impegno è enorme" afferma infatti il segretario di Stato USA durante la sua recente visita a Roma, e prosegue affermando che l'Italia, visto il suo lungo impegno in Iraq, "è tra i Paesi più attivi nella lotta all'Is".
E questa era la carota.
Poi arriva la frusta: "...ma occorre un ulteriore sostegno finanziario".
Insomma cari amici italiani, se volete ancora le Lucky Strike e la cioccolata, adesso mettete mano al portafogli.
Esortazione cui ha fatto subito eco uno scodinzolante Gentiloni che, sotto lo sguardo premuroso e sornione del boss a stelle e strisce ha affermato compunto che sì, "ci sono stati passi in avanti sul terreno", ma "in Iraq bisogna continuare l'impegno militare".
Così, l'Italia che, a leggere la sua Costituzione, "ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali" in realtà sta attivamente partecipando alla cosiddetta 'guerra al terrorismo', l'ultima versione orwelliana di travestimento dei lupi in agnelli.
Ora però, a parte l'impegno economico per le varie altre 'missioni di pace' cui l'Italia partecipa (Iraq, Afghanistan, Libano, Kosovo, Somalia, Golfo di Aden e, prossimamente, Libia), la notizia che più mi inquieta – e che mi richiama alla mente il nefasto memento di Laocoonte - è l'approvazione dello schieramento di 450 uomini destinato alla difesa degli operai italiani della Trevis Spa di Cesena che lavoreranno alla diga di Mosul.
Come ha espressamente confermato un quotidiano oggi, fonti dello Stato Maggiore hanno confermato l'impiego dei bersaglieri della brigata Garibaldi con carri armati Ariete e cannoni semoventi cingolati Panzer.
Esattamente quel che si dice un equipaggiamento di pace.
Infatti, l'inossidabile Pinotti afferma spensieratamente che i soldati italiani "non andranno a combattere ma solo a proteggere l'impresa", intendendo la Trevis che ha avuto l'appalto dei lavori alla diga.
Peccato che la favola della 'missione di pace' non la bevono i gruppi degli 'insurgent' in Iraq che hanno commentato la notizia in modo decisamente poco 'pacifico': "le forze straniere in Iraq saranno considerate occupanti, compresi gli italiani".
Ancora meno pacifiche le intenzioni dell'Isis che ha latrato: "faremo maccheroni degli italiani".
Ma niente paura: se la Pinotti – con la sua vasta esperienza militare – ci dice che non siamo lì per combattere, sarà solo questione di tempo, qualche caramella ai bambini, qualche scuola costruita, la diga difesa e poi la pacche sulle spalle da parte dei nostri padro...oops...scusate, dei nostri alleati e tutti a casa...
Purtroppo sono proprio i 'doni' – o i complimenti - di questi 'amici' che personalmente mi preoccupano.
Non vorrei davvero essere facile profeta di un disastro annunciato al nostro corpo di spedizione a Mosul.
Spero di sbagliarmi.
In ogni caso, la pressione che da parte NATO e USA si sta esercitando sull'Italia perché si coinvolga sempre maggiormente nella cosiddetta 'war on terror' indica con estrema chiarezza che il nostro Paese è ormai destituito di ogni sovranità e di ogni autorevolezza. La miserevole figura di personaggétti da operetta come Renzi, che fa finta di fare la voce grossa a Bruxelles o a Berlino a uso e consumo dell'opinione pubblica interna ma, nei fatti, ubbidisce in silenzio agli ordini ricevuti è emblematica del miserevole status della nostra politica estera.
Quanto alla questione dei profughi, by the way, appare evidente che con la ragguardevole somma di oltre 1500 milioni di euro che stanziamo per 'missioni di pace' ordinateci dai nostri padroni e per 'regalie' all'alleato turco - che in realtà appoggia e alimenta il terrorismo per sue strategie contro Siria e Iran – la potremmo benissimo risolvere in tempi brevissimi.
Potremmo se lo volessimo.
Ma non lo vogliamo.
E - aggiungerei - per i nostri padroni non dobbiamo volerlo.

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8 Anni 5 Mesi fa - 8 Anni 5 Mesi fa #1754 da Starburst
"Onore al presidente dell'iran" con questo ordine dato al suo picchetto d'onore l'ufficiale ha presentato le armi al....primo ministro iracheno!!!Al di la' della gaffe che sicuramente fara' il giro degli ambienti diplomatici internazionali confermando la buona salute della "terra dei cachi" di eliana memoria, la visita del primo ministro porta in dono il giacimento di petrolio di Zubair cui l'eni sta' facendo la corte da parecchio tempo, le condizioni sono quelle di sempre...quant' e' la vostra percentuale? Sembra che il primo ministro si sia impuntato sulla sicurezza a comando iracheno,ma la verita' e' che il dono e' avvelenato da una sorta di asta internazionale fatta a colpi di mazzette e regalie, anche sul progetto della diga di mosul e sul fatto che anche a livello militare l'italia dovrebbe fare di piu'"kerry docet" insomma se il boyscout di firenze riuscira' nell'impresa stiamo certi che il greggio estratto non sara' sicuramente a buon mercato.

Notizia ansa
Gaffe del picchetto d'onore con il ministro iracheno, Haider Al-Abadi
"Onore al presidente dell'Iran", ma era il primo ministro dell'Iraq


Notizia reuters
Eni, Descalzi vede a Roma primo ministro Iraq su giacimento Zubair
mercoledì 10 febbraio 2016


ROMA, 10 febbraio (Reuters) - Il primo ministro dell'Iraq Haydar al-'Abadi ha incontrato oggi, nella sede del governo italiano a Roma, l'AD Eni Claudio Descalzi, a margine della visita di Stato in Italia.
Al centro dell'incontro, riferisce una nota Eni, "le prospettive di sviluppo del settore petrolifero in Iraq e in particolare delle attività di sviluppo del giacimento petrolifero di Zubair, operato da Eni".
Zubair, situato nelle vicinanze della città di Bassora, è considerato uno dei giacimenti più grandi del Paese, con una produzione complessiva di circa 360.000 barili di olio equivalente al giorno.
Eni è presente in Iraq dal 2009. La produzione è fornita dal giacimento di Zubair (Eni 41,6%) che nel 2014 ha prodotto 21.000 barili di olio equivalente al giorno in quota Eni. Le attività di produzione e sviluppo sono regolate da un Technical Service Contract, conclude la nota.
Incontro con Renzi: "Fate presto per la diga di Mosul" Il premier iracheno al-Abadi incontra Renzi a palazzo Chigi e chiede all'Italia: "Fate presto per diga Mosul". In mattinata al-Abadi aveva avuto un incontro con Papa Francesco ed il segretario di Stato Parolin . "Chi ha di più aiuti chi non ha niente" 10 febbraio 2016 "Abbiamo bisogno di accelerare l'arrivo della società" Trevi e di "garantire la sicurezza degli operai e dei tecnici" che lavoreranno alla diga di Mosul, "una questione molto importante per noi, perché è la fonte di acqua per tutti gli iracheni". Lo ha detto il premier iracheno Haider Al Abadi dopo l'incontro a Palazzo Chigi con il presidente del Consiglio Matteo Renzi, ricordando che "per un breve periodo la diga è stata sotto il controllo di Daesh, con un impatto negativo sui lavori di manutenzione". "Non vogliamo altre forze che non siano irachene sul terreno", ha aggiunto il premier iracheno. "La coalizione internazionale ci aiuta nell'addestramento delle nostre forze aiutandoci in questo modo a lottare contro il terrorismo. Entro la fine dell'anno vogliamo porre fine alla presenza di Daesh in Iraq". "A Ramadi è stato inferto un colpo duro a Daesh: speriamo che aiuti anche a Mosul", ha concluso. Il presidente del Consiglio italiano Matteo Renzi ha sottolineato come "il paese che il primo ministro al-Abadi governa è stato una delle culle della civiltà dell'uomo e ha un ruolo cruciale per la stabilità dell'intera regione del Medio Oriente" durante la conferenza stampa congiunta con il primo ministro iracheno Haider al-Abadi. "Ogni sforzo che vada nella direzione di assicurare stabilità e prosperità all'Iraq - ha proseguito Renzi - non è soltanto un investimento per il futuro, ma anche un tributo per la democrazia.

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8 Anni 4 Mesi fa - 8 Anni 4 Mesi fa #2252 da Starburst
Renzi-juncker,scoppia la pace......armata.

Dopo le false litigate tra il boyscout di firenze e il presidente dell'esecutivo si fa per dire ue, la visita ha portato in dono la decisione di premiare l'italia per i suoi sforzi all'accoglienza "il potere dei piu' buoni" ma il fallimento per la fuga di giovani talenti di casa nostra.
Per bocca del boyscout ci siamo dichiarati disposti ad accogliere tutti anche quelli che non vogliono gli altri,evidentemente la tratta di esseri umani porta molti guadagni, con parole melliflue e ipocrite juncker che secondo me ci odia con tutta l'anima da vero lussemburghese...a proposito ma il lussemburgo ma che c... di paese e'!!!Scherzo, ci ha lodati anzi ha lodato il governo,per il suo lavoro svolto per la comunita':question: ha definito l'italia "fonte di potenziali ricadute!,per gli altri stati membri.
In parole povere....senti questi se non li vogliono prenditeli tu,caso mai i soldi ve li beccate tutti voi (nel senso del governo e dell'opposizione),nonche' di tutte le coop onlus create appositamente per gestire esentasse questo fiume di denaro.

www.ilfattoquotidiano.it/2016/02/26/renz...sa-e-debito/2498866/

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8 Anni 3 Mesi fa - 8 Anni 3 Mesi fa #3458 da Starburst
CASO REGENI LA DELEGAZIONE EGIZIANA A ROMA

Oltre quello che si e' scritto e detto anche in questo blog su quello che poteva essere regeni e quali incarichi e per conto di chi li avesse ricoperti, oltre le frasi di circostanza degli "addetti ai lavori" la delegazione egiziana che e' atterrata a Roma reca secondo me un dono avvelenato : la fine della cosidetta inchiesta che porti ad un comunicato congiunto in cui si dira' che regeni e' rimasto vittima di un errore giudiziario ed indiziario, paghera' qualche pedina secondaria e i contratti commerciali ed industriali che sono poi la vera merce di scambio per le diplomazie mondiali,saranno salvi a dispetto di regno unito,francia e stati uniti che mirano a sostituirsi all'eni sul contrato per il gas, tra le altre cose.
Gli scontenti molleranno l'osso? Sicuramente no,visto che a livello di intelligence qualche gola profonda ha gia' inviato email credibili anche se anonime, alcuni particolari dell'autopsia di regeni noti solo a pochi risultano nell'email stessa, tutto verra' concentrato in questi giorni per arrivare a una rottura diplomatica e commerciale con l'egitto e questo paese come sempre si trovera' al centro di una guerra sotterranea senza esclusione di colpi e con un'infinita' di "quinte colonne" che accetteranno come al solito "i doni dei greci" di lacoontiana memoria.

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8 Anni 3 Mesi fa #3896 da Starburst
12/04/2016

Il dono avvelenato della delegazione egiziana sbarcata a Roma qualche giorno fa' era una mezza ammissione di colpevolezza da parte dell'autorita' e il "sacrificio"di qualche pedina secondaria caduta in disgrazia in cambio della chiusura delle indagini da parte della magistratura italiana e del mantenimento degli accordi commerciali ed industriali.
Si vedra' nei prossimi giorni se tale fermezza dara' i suoi frutti,non dimentichiamo che anche nel nostro paese a quei livelli c'e' gente che con le elargizioni e gli appoggi stranieri ci si fa una carriera,quindi anche se l'italia rompera' le relazioni diplomatiche e sopratutto commerciali con l'egitto restando in serie b nel campionato delle colonie i dirigenti avranno salvo il piatto dove mangiano e poi gli accordi sotto banco fruttano di piu', e' tutta iva in meno :hammer:

21/04/2016

Barani e la sua accozzaglia politica che sostiene il governo del boyscout fiorentino fa il viaggio contrario e porta doni all'egitto di al sisi,evidentemente gli accordi commerciali sono cosi' grossi che qualche diffida e denuncia val bene il rischio.
Quando a certa gente si minaccia il portafoglio e le posizioni di potere c'e' sempre qualcuno che perde la calma e accelera gli eventi,barani definendosi "pretoriano" di renzi, "certa gente non cambia mai!!" scagiona il nuovo governo fantoccio egiziano e accusa un non meglio imprecisato complotto dimenticandosi di fare nomi e cognomi, almeno pubblicamente.
Barani fara' carriera o come tanti altri che hanno provato a mettersi di traverso verra' accantonato?
Mistero!!!!:fedora:

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8 Anni 3 Mesi fa #3928 da Starburst
23/04/2016

Un articolo molto interessante edito sul sito del fatto quotidiano rimette l'accento sui giochi di potere in atto tra l'italia e l'egitto per il caso regeni, di nuovo faccendieri e maneggioni in odore di massoneria reazionaria e intelligence mondiali, si scopre che anche le multinazionali come l'eni hanno apparati di spionaggio e controspionaggio che si mettono in moto ogni volta che un accordo e' in pericolo, come vittorio arrigoni anche la morte di regeni puo' vedere implicati i "nostri" servizi segreti,dato che se il ricercatore friulano prendendo contatti con i sindacati egiziani invisi al regime avrebbe alzato un polverone mediatico costringendo i due paesi a rivedere i trattati commerciali uno degli accordi in pericolo sarebbe stato proprio quello che l'eni ha in ballo per lo sfruttamento del nuovo giacimento di gas al largo delle coste egiziane.

Caso Regeni: si legge Barani ma si scrive Bisignani. La teoria del complotto contro Al Sisi copiata da un articolo del lobbista

www.ilfattoquotidiano.it/2016/04/21/caso...el-lobbista/2659810/

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