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il futuro? senza preti è meglio
8 Anni 7 Mesi fa #4393
da padegre
il futuro? senza preti è meglio è stato creato da padegre
- il futuro? senza preti è meglio -
di Paolo De Gregorio, 17 maggio 2016
Leggo oggi, 17 maggio, un trafiletto su “il Fatto Quotidiano” che, secondo me, meritava una prima pagina a sei colonne, per il peso della rivoluzione culturale e della resistenza alla propaganda del regime teocratico iraniano.
La “guida suprema”, l’Ayatollah Alì Khamanei, due anni fa aveva chiesto ai sudditi iraniani di sposarsi, fare figli, moltiplicarsi fino a diventare 150 milioni entro il 2050, nell’ottica medioevale e troglodita di creare carne da cannone e martiri da sacrificare alla potenza iraniana e alla grandezza dell’Islam.
La risposta, o meglio la sonora pernacchia, pervenuta al regime pretesco da parte delle donne e degli uomini iraniani, non lascia dubbi, è concreta ed esprime volontà decisamente ostili ai programmi del regime: un matrimonio su 4 va in frantumi, metà della popolazione tra i 18 e i 35 anni non è sposata, 11 milioni di giovani sono single.
Gli obiettivi malvagi degli ayatollah detentori del potere politico, la loro politica di arrivare alla potenza nucleare e alla egemonia territoriale (soprattutto in Iraq ed in Libano) non trovano più una sponda nei comportamenti degli ex-sudditi, che dimostrano inequivocabilmente che vogliono vivere in pace, che vogliono vivere liberamente la propria sessualità, senza anatemi di nessun genere, che soprattutto si avvalgono di presidi contraccettivi che tengono la popolazione a “crescita zero”, con una saggezza diametralmente opposta alla ottusità guerrafondaia e fanatica dei loro governanti.
La sotterranea strategia islamica di invadere i paesi occidentali, con le migrazioni e con la prolificità dei propri correligionari, ha avuto uno STOP grandioso dal popolo iraniano, che ha indicato la giusta strada, non dare retta ai preti, diffondere l’uso di presidi contraccettivi per scegliere quando e se fare figli, e potrebbe pretendere che le spese militari si trasformino in investimenti su cultura e salute e che la religione esca dalla politica come è inevitabile ormai che si è scavato un abisso tra le pretese del regime medioevale, le moderne e democratiche aspirazioni degli iraniani.
E’ un messaggio pesante e visibile, da diffondere anche in tutta l’Africa, in cui la rivoluzione non è l’Isis, ma la ferma volontà, soprattutto delle donne, di avere a disposizione tutti i presidi contraccettivi, gratuiti, che poi è l’unico modo di fermare l’esplosione della popolazione e rendere più decente la vita di donne uomini e bambini.
E vedere finalmente ONLUS occidentali che si impegnano a prevenire future invasioni diffondendo la contraccezione, contro la sovrappopolazione, contro le religioni, contro le superstizioni e contro la cultura maschile che virilità significa avere tanti figli! E non mi si dica che è utopia: in Iran, il paese islamico più intransigente è già successo.
A proposito, un sommesso appello ad una brava ed onesta persona come Gino Strada: dopo 30 anni passati a rendere più umane le guerre senza cercare di impedirne le cause scatenanti, dovrebbe finalmente rendersi conto che il quell’ impegno non paga e se si impegnasse sulla diminuzione delle bocche da sfamare, con i presidi della scienza, i risultati si vedrebbero, anche se rischierebbe di più la pelle a mettersi contro i preti che contro l’Isis.
Paolo de Gregorio
di Paolo De Gregorio, 17 maggio 2016
Leggo oggi, 17 maggio, un trafiletto su “il Fatto Quotidiano” che, secondo me, meritava una prima pagina a sei colonne, per il peso della rivoluzione culturale e della resistenza alla propaganda del regime teocratico iraniano.
La “guida suprema”, l’Ayatollah Alì Khamanei, due anni fa aveva chiesto ai sudditi iraniani di sposarsi, fare figli, moltiplicarsi fino a diventare 150 milioni entro il 2050, nell’ottica medioevale e troglodita di creare carne da cannone e martiri da sacrificare alla potenza iraniana e alla grandezza dell’Islam.
La risposta, o meglio la sonora pernacchia, pervenuta al regime pretesco da parte delle donne e degli uomini iraniani, non lascia dubbi, è concreta ed esprime volontà decisamente ostili ai programmi del regime: un matrimonio su 4 va in frantumi, metà della popolazione tra i 18 e i 35 anni non è sposata, 11 milioni di giovani sono single.
Gli obiettivi malvagi degli ayatollah detentori del potere politico, la loro politica di arrivare alla potenza nucleare e alla egemonia territoriale (soprattutto in Iraq ed in Libano) non trovano più una sponda nei comportamenti degli ex-sudditi, che dimostrano inequivocabilmente che vogliono vivere in pace, che vogliono vivere liberamente la propria sessualità, senza anatemi di nessun genere, che soprattutto si avvalgono di presidi contraccettivi che tengono la popolazione a “crescita zero”, con una saggezza diametralmente opposta alla ottusità guerrafondaia e fanatica dei loro governanti.
La sotterranea strategia islamica di invadere i paesi occidentali, con le migrazioni e con la prolificità dei propri correligionari, ha avuto uno STOP grandioso dal popolo iraniano, che ha indicato la giusta strada, non dare retta ai preti, diffondere l’uso di presidi contraccettivi per scegliere quando e se fare figli, e potrebbe pretendere che le spese militari si trasformino in investimenti su cultura e salute e che la religione esca dalla politica come è inevitabile ormai che si è scavato un abisso tra le pretese del regime medioevale, le moderne e democratiche aspirazioni degli iraniani.
E’ un messaggio pesante e visibile, da diffondere anche in tutta l’Africa, in cui la rivoluzione non è l’Isis, ma la ferma volontà, soprattutto delle donne, di avere a disposizione tutti i presidi contraccettivi, gratuiti, che poi è l’unico modo di fermare l’esplosione della popolazione e rendere più decente la vita di donne uomini e bambini.
E vedere finalmente ONLUS occidentali che si impegnano a prevenire future invasioni diffondendo la contraccezione, contro la sovrappopolazione, contro le religioni, contro le superstizioni e contro la cultura maschile che virilità significa avere tanti figli! E non mi si dica che è utopia: in Iran, il paese islamico più intransigente è già successo.
A proposito, un sommesso appello ad una brava ed onesta persona come Gino Strada: dopo 30 anni passati a rendere più umane le guerre senza cercare di impedirne le cause scatenanti, dovrebbe finalmente rendersi conto che il quell’ impegno non paga e se si impegnasse sulla diminuzione delle bocche da sfamare, con i presidi della scienza, i risultati si vedrebbero, anche se rischierebbe di più la pelle a mettersi contro i preti che contro l’Isis.
Paolo de Gregorio
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6 Anni 4 Mesi fa #19763
da Nomit
Risposta da Nomit al topic il futuro? senza preti è meglio
1958 - Nasser ride del'idea di obbligare tutte le donne egiziane ad indossare il velo
2018 - Sento raccontare da un collega egiziano che sua moglie ha aderito entusiasta alla corsa al niqab che sta coinvolgendo moltissime donne egiziane
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