Quando il paranormale precede la ricerca scientifica

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5 Anni 4 Mesi fa #30200 da Volano49
La scienza ancora non si spiega come lo scrittore inglese Jonathan Swif possa aver fornito dei dati tanto vicini alla realtà ben un secolo e mezzo prima che Deimos e Phobos (satelliti di Marte) venissero effettivamente scoperti! Fatto sorprendente che fa pensare che lo Swift, come del resto altri autori (Dickens, la Mitchell, ecc.) possa essere stato assistito da una facoltà speciale tipo chiaroveggenza, la cui origine esulerebbe (per misura) da quella che presiede al comune livello delle coscienze umane.

Nel dettaglio lo Swift, nel capitolo terzo del viaggio a Laputa, del celeberrimo "I viaggi di Gulliver", si legge testualmente: "Gli astronomi di questo paese passano la loro vita a osservare corpi celesti col mezzo di strumenti di gran lunga superiori ai nostri. Avendo spinto le loro scoperte molto oltre, essi contano diecimila stelle fisse nel mentre che i nostri calcoli più generosi non giungono che ad un terzo di questa cifra. Hanno inoltre scorto due satelliti che girano intorno a Marte, il più prossimo dei quali trovasi a ad una distanza dal centro di esso che equivale tre volte il suo diametro. La rivoluzione del primo si compie in 10 ore, e in 21 ore quella del secondo, governati dalla medesima legge di gravitazione che governa gli altri corpi celesti".

Fornire certi dati sorretto da semplice fantasia risulta improbabile se non impossibile. Tanto più che nella versione attribuita ai laputiani, si trova contenuto un elemento assai sorprendente, vale a dire l'asserzione del fatto che le due lune compiono le loro orbitazioni in un intervallo di tempo inferiore a quello della rotazione dello stesso Marte. Sono insomma velocissimi. In più per un osservatore marziano esse sarebbero apparse sorgere ad ovest e tramontare a est come fanno oggi la gran parte dei satelliti artificiali. Le osservazioni ufficiali hanno in verità dimostrato che è solo Phobos, il più interno a comportarsi così, ma nel 18° sec. non c'era esempio, tra tutti i satelliti naturali conosciuti, di tale estrema condizione.

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5 Anni 4 Mesi fa #30201 da CharlieMike
Non voglio smorzare gli entusiasmi, ma Galileo aveva già individuato con il suo cannocchiale i principali satelliti di Giove, chiamati appunto Galileiani, qualche secolo prima di Swift.


Vulgus vult decipi, ergo decipiatur.
I seguenti utenti hanno detto grazie : Reiuky

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5 Anni 4 Mesi fa #30203 da Volano49
Gli entusiasmi sono ben altra cosa. Qui si sta parlando di uno SCRITTORE, non di un astronomo, astrofilo o fisico, che diede indubbie informazioni verso due piccolissime lune di Marte scoperte, appunto, un secolo e mezzo dopo. Non solo, la particolarità di rotazione e di velocità di Phobos erano assolutamente anomali per il tempo di Swift ( lo sono anche per i nostri tempi). Questo è un punto interrogativo, non c'è dubbio.

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5 Anni 4 Mesi fa #30204 da CharlieMike

Volano49 ha scritto: Gli entusiasmi sono ben altra cosa. Qui si sta parlando di uno SCRITTORE, non di un astronomo, astrofilo o fisico, che diede indubbie informazioni verso due piccolissime lune di Marte scoperte, appunto, un secolo e mezzo dopo. Non solo, la particolarità di rotazione e di velocità di Phobos erano assolutamente anomali per il tempo di Swift ( lo sono anche per i nostri tempi). Questo è un punto interrogativo, non c'è dubbio.

Io non sono un astronomo, ma qualche nozione, nota a tutti, la so anch'io.
Al tempo di Swift penso si conoscessero i risultati di Galileo.

Il fatto che "la particolarità di rotazione e di velocità di Phobos erano assolutamente anomali per il tempo di Swift" e che lo "sono anche per i nostri tempi", non vedo cosa ci sia di strano.
Ce lo vedrei se mi dicessi che al tempo di Swift avevano trovato una soluzione che oggi non riusciamo più a trovare. :question:

Piuttosto, te ne propongo un'altra.
Alla fine del 1800 Jules Verne ha scritto "Ventimila leghe sotto i mari" descrivendo minuziosamente il Nautilus e il suo funzionamento.
Da dove ne veniva questa conoscenza?
Non ricordo di molti sottomarini, pardon, sommergibili a fine 1800.


Vulgus vult decipi, ergo decipiatur.

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5 Anni 4 Mesi fa #30220 da Vinerba
Non per smorzare gli entusiasmi, ma Galileo NON aveva scoperto i due satelliti di Marte, quindi non c'entra niente con quello che ha scritto Swift. Figurarsi che fino al 1930 nemmeno si sapeva che esistesse Plutone. E fino al tardo '700 nemmeno Urano, per non parlare di Nettuno. Quindi la tua risposta non ha nessun senso.

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5 Anni 4 Mesi fa #30221 da Tonki
Possibile, anche involontariamente magari. La letteratura storico-religiosa è piena di individui chiaroveggenti. E studi su chiaroveggenza, visione remota e altri poteri descritti precedentemente dai santi e dagli illuminati delle varie religioni, sono stati fatti da istitituti privati e servizi segreti come minimo a partire da un centinaio di anni fa.

Insomma, la cia ci crede e li studia, probabilmente li usa anche. A noi ci dicono che è fantascienza. Oppure arriva il materialista ottocentesco e ci racconta che è solo tecnologia. Eppure parebbe che il cellulare sia come un paio di occhiali, serve per chi non ci vede. Ed è tutto materiale spiegabile anche fisicamente, quantomeno alla luce dell'ultimissima fisica.

Per ipotizzarlo però bisogna superare interiormente i tempi di Newton e le superstizioni materialistiche. Per quanto il povero newton, grande mente, anche se non si racconta troppo e si tende a far finta fosse uno scienziato moderno, abbia passato anni a studiarsi alchimia, religioni e scienze sacre. Ovviamente.

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