La Teoria Endosferica del campo! Paolo Emilio Amico Roxas

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4 Anni 9 Mesi fa - 4 Anni 9 Mesi fa #33970 da Slevin88
Ciao a tutti i naviganti di Luogocomune.
Ho scoperto un pò di tempo fa questo libro, "Il problema dello spazio e la concezione del mondo" - "Teoria endosferica del campo o Sistema cosmocentrico", che può essere letto a questo indirizzo: emilioamicoroxas.blogspot.com/ .
Brevemente in questo libro viene enunciata una teoria che vede la terra come un oggetto concavo (e non convesso) che contiene al suo interno tutto l'universo. La teoria è trattata con un rigore matematico\fisico e scientifico ineccepibile.
Non mi voglio dilungare sulla trattazione del libro o sulla validità della teoria, perché non è questo il punto del post. La mia domanda è se qualcuno (di chi a letto il libro, o anche di curiosi interessati all'argomento che lo vogliano leggere) conosce qualcosa sul suo autore.
Nel libro sono fornite alcune informazioni. Lo scrittore era un matematico italiano, docente di Analisi di matematica all'università, e dunque un accademico universitario.
Vorrei trovare qualche informazione utile al riguardo perché sono affascinato dalla figura dello scrittore (oltre che dalla trattazione del testo che secondo me è entusiasmante). Di sotto alcune informazioni che si possono reperire dal testo :

Amico-Roxas (cognome), Paolo Emilio (nome) nato a Roma il
1907
Titoli Accademici:
Laurea in Matematica e Fisica presso l'Università di Roma.
Onorificenze:
Lauro Accademico Tiberino in Campidoglio (1961).
Riconoscimenti: /
Premio delJa Cultura della Presidenza del Consiglio dei Ministri
(196)).
Insegnamenti:
Analisi Matematica all'Università di Roma
Matematica e Fisica in Istituti medi.
Studi particolari:
Filosofia della Scienza e Cosmologia.
Pubblicazioni principali:
Compendio di Meccaruca Razionale (2 ed.)
Il Problema dello Spazio e la Concezione del mondo.
Conferenze:
Università e Centri culturali di Buenos Aires
Università Popolare di Roma
IX Convegno Internazionale delle Comunicazioni a Genova
(1961)
IV e V Congresso Internazionale dell'Associazione per le Scienze
Astronautiche
XLI Fiera Internazionale di Milano.
Centro Internazionale di Comparazione e Sintesi (1980), ecc.
Presso la C.l.D.A. di Genova, ottobre 1988 «Apparenza e realtà
nello scenario del Cielo>>".

Se qualcuno avesse qualche informazione da condividere ne sarei molto grato.
Inoltre se qualcuno fosse interessato a discutere su questi temi, sarebbe molto bello affrontare una discussione sui contenuti del testo, che invito a leggere, soprattutto ai più scettici.
Ultima Modifica 4 Anni 9 Mesi fa da Slevin88.

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4 Anni 9 Mesi fa #33974 da Nomit
In inglese, lo youtuber più produttivo per questo argomento è stato "Lord Steven Christ". In Italia, recentemente una ex terrapiattista, Elafaki, è passata a questa teoria.

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4 Anni 9 Mesi fa #33978 da qilicado
Lo spazio di restringerebbe man mano che ci si avvicina al centro dell'universo, che starebbe proprio sulle nostre teste?
E' questa la sintesi della teoria?

"Now go consciously into the breath and let it go. Fully in, letting go, fully in, letting go." (Wim Hof)

χιλικάδο

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4 Anni 9 Mesi fa #33982 da Slevin88
Si, in sintesi secondo la teoria lo spazio sarebbe non - euclideo a curvatura variabile. Il punto fondamentale è che nel libro si fa una complessa trattazione geometrico\fisica che si basa su alcuni assunti matematici. Se noi ammettiamo uno spazio a curvatura variabile ci accorgiamo che la nostra rappresentazione dell'universo ottico (cioè di tutti i corpi che osserviamo al telescopio o ad occhio nudo), ma che non fanno parte del nostro universo "tattile" (perché non siamo in grado di raggiungerli fisicamente, ora), è viziata dall'assunto che l'universo sia un oggetto con spazio euclideo e di conseguenza noi poniamo i corpi che osserviamo su una retta che è direttamente perpendicolare all'osservatore.
Osserviamo un corpo nel cielo, una stella lontana, un pianeta, una galassia e così via, e mentalmente, prendendo per assunto un universo euclideo, siamo convinti che quel corpo si trovi a una certa distanza da noi in linea retta (sia questa distanza 100 km, 1000000 km, 1 anno luce, 1 milione di anni luce).
La cosa che è da sottolineare è una: non esiste ad oggi un esperimento o una dimostrazione empirica che dimostri che lo spazio sia euclideo, è solo un assunto dell'astronomia. Pertanto la visione dello spazio che ci da l'astronomia è solo una rappresentazione di dati ricavati dall'osservazione, non una ricostruzione fisica di un universo tattile che siamo in grado di toccare (nel senso di andare li fisicamente).
La cosa affascinante è dunque che la teoria è coerente e corretta nell'analizzare i dati ricavati dall'osservazione astronomica, e di dargli un altra interpretazione (ed il motivo percui questa teoria mi ha affascinato e non poco).
Per questo sarei interessato a conoscere di più sull'autore e sulla sua vita, ma ho trovato ben poco.

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4 Anni 9 Mesi fa - 4 Anni 9 Mesi fa #33985 da qilicado
Non ho mai ben capito che cosa si intenda per spazio non-euclideo. Cosa intendi per "non-euclideo"?

La cosa affascinante è dunque che la teoria è coerente e corretta nell'analizzare i dati ricavati dall'osservazione astronomica, e di dargli un altra interpretazione (ed il motivo percui questa teoria mi ha affascinato e non poco).

E' affascinante anche perché è simile a varie cosmogonie: per esempio quella orfica dell'uovo cosmico.
Oppure la concezione dell'universo dei toltechi, secondo i quali il cosmo è organizzato come gli strati di una cipolla:

«Te ne andasti proprio in un altro strato della cipolla» esclamò don Juan, concludendo una frase a cui non avevo fatto attenzione.
«Cos'è questo altro strato della cipolla, don Juan?»
«Il mondo è come una cipolla, ha molte pelli. Il mondo che conosciamo noi è solo una delle tante. A volte, noi attraversiamo i confini ed entriamo in un'altra pelle: un altro mondo, molto simile a questo, ma non lo stesso. E tu entrasti in un altro, tutto da solo.»
«Com'è possibile questo viaggio di cui parli, don ,Juan?»
«È un domanda senza senso, perché non c'è nessuno che possa rispondere. Per quel che dicono gli stregoni, l'universo è costruito a strati, che il corpo energetico può attraversare. Sai dove esistono ancora oggi gli antichi stregoni? In un altro strato, un'altra pelle della cipolla.»

(C. Castaneda - L'arte di Sognare)

Concezione molto simile a quella vedanta.

"Now go consciously into the breath and let it go. Fully in, letting go, fully in, letting go." (Wim Hof)

χιλικάδο
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4 Anni 9 Mesi fa #33986 da CharlieMike
Sarebbe possibile vedere un disegno, anche a mano libera, di come dovrebbe essere questa Terra concava?
:question:

Il concetto di spazio "non - euclideo a curvatura variabile" va un pò oltre le mie normali nozioni scolastiche.

Grazie :shake:


Vulgus vult decipi, ergo decipiatur.

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4 Anni 9 Mesi fa #33987 da Nomit

Sarebbe possibile vedere un disegno, anche a mano libera, di come dovrebbe essere questa Terra concava?

questo tipo ha scarabocchiato alcuni schizzi con paint:

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4 Anni 9 Mesi fa #33988 da Mig25

CharlieMike ha scritto: Sarebbe possibile vedere un disegno, anche a mano libera, di come dovrebbe essere questa Terra concava?
:question:

Il concetto di spazio "non - euclideo a curvatura variabile" va un pò oltre le mie normali nozioni scolastiche.

Grazie :shake:


Avevo sentito qualcosa e devo dire che questa teoria è proprio interessante.

Mi permetto di tentare di darti qualche delucidazione in merito allo spazio non euclideo: partiamo dal presupposto che tutta la geometria che conosciamo è la geometria euclidea, quindi tutte le applicazioni matematiche sono formulate sulla base degli assiomi euclidei, dove, per farla molto breve, ma anche molto chiara, la retta è una retta e la curva è una curva.
Quando si è cominciato a capire che la luce può essere attirata dalla massa (ci vogliono delle grosse masse, ma è proprio così, la luce è attratta dalla massa) si è capito che la sua traiettoria non può più essere considerata sempre lineare, soprattutto in presenza di grosse masse, appunto. Come facciamo quindi a stabilire la posizione di un oggetto distante, tipo una Stella, se la sua luce passa vicino a una galassia e quindi ne modifica il percorso secondo una traiettoria curvilinea? Possiamo ancora usare convenientemente la geometria classica per definire uno spazio tutto storto e poco definito?
Qualcuno ha pensato bene di considerare questi casi secondo un diverso tipo di geometria, una geometria dove non valgono le considerazioni della geometria euclidea.
Quindi ecco che una retta in un campo euclideo è una curva in un campo non euclideo e una curva in un campo non euclideo può benissimo essere la distanza più breve tra due punti.
Pensa alla geometria non euclidea proprio come allo spaziotempo deformato dalla massa, perché è proprio così.
Se poi posso fare un paragone musicale, è come cambiare chiave in testa al rigo!

Ritornando alla teoria, veder la Terra concava equivarrebbe a "dar ragione" a quelli della Terra cava, dove però all'interno non c'è il "piccolo Sole", ma l'Universo proprio...
Matematicamente forse non ci sono differenze, non so, non sono così preparato, però è suggestivo il rapporto tra le distanze che una teoria del genere mette in risalto; praticamente poi più che il "fuori" dovremmo cercare il "dentro".
Al momento comunque resta una Teoria perché per dar conto di un'eventuale concavità della Terra bisognerebbe trovare qualche spunto altrettanto interessante per l'interno, che al momento sembra non esserci.

Mig25 foxbat

Ci siamo messi dalla parte dei dittatori perché da quella dei democratici erano tutti legati e imbavagliati.

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4 Anni 9 Mesi fa #33996 da CharlieMike
@Mig25
Grazie della spiegazione.
Qualcosa ho capito, e effettivamente questo ha senso.

Tuttavia questo ragionamento alla Terra mi sembra inapplicabile, dato che le dimensioni della Terra non sono nemmeno paragonabili a quelle dell'Universo, o anche semplicemente della Galassia.

Se la luce può essere deviata dal campo gravitazionale di un oggetto, maggiore è la massa maggiore sarà la deviazione.
Ma se io guardo l'orizzonte dall'Appennino Ligure, sebbene il Monte Bianco sia una massa notevole, è niente a paragone della massa di un pianeta che comunque riesce a deviare solo di pochi gradi la luce.

Pertanto sulla Terra la luce viaggia praticamente in linea retta, e se la Terra fosse concava, per guardare il Monte Bianco dovrei alzare lo sguardo, ma invece così non è.


Vulgus vult decipi, ergo decipiatur.

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