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Bibbia? Si, parla di Dio... parola di teologo
Nel video in questione Biglino viene criticato praticamente su tutto, e la tecnica usata a mio parere è molto simile a quella del debunking, ma ci sono un paio di aspetti in particolare che vorrei approfondire con voi.
Allora, secondo il teologo (esattamente come ci si aspetterebbe) quando nella bibbia c' è scritto Elohim, è vero che si tratta di un plurale, ma non come lo intende Biglino, bensì va inteso come plurale maiestatis perchè gli antichi - dice lui - erano soliti rivolgersi alla divinità usando il plurale in forma di rispetto. A me questa spiegazione non convince affatto, ma per un motivo molto semplice, tutte le volte che troviamo scritto Yahweh al posto di Elohim cosa dovremmo pensare? che gli antichi si sono dimenticati di portare rispetto a dio? Inoltre siamo proprio sicuri che la lingua ebraica di quei tempi contemplasse una forma analoga al nostro plurale maiestatis?
L' altro aspetto che viene fortemente criticato riguarda l'ipotesi aliena, ma come dice lo stesso Biglino è una sua personale ipotesi appunto, e come tale andrebbe rispettata a prescindere. Oltretutto se si è d'accordo con Biglino quando dice che il personaggio guerrafondaio, rancoroso e assassino descritto nella bibbia, non è logicamente compatibile con il dio cristiano infinitamente buono e misericordioso, dopo si può pure affermare che sia un alieno o un pupazzo di peluche che tanto il concetto di prima rimane lo stesso, ovvero che qualunque cosa sia non è il dio cristiano raccontatoci da duemila anni. Almeno questo è il mio punto di vista.
Se volete dare un'occhiata al video
"Chi ha capito ha capito e non ha bisogno di consigli, chi non è in grado di capire non capirà mai"
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Biglino in questo video è’ come Massimo per la luna per l’11 settembre per Kennedy: impossibile da contestare perché porta i fatti (legge i versetti della Bibbia)
I COMPLOTTI esistono quando ci sono prove solide ed incontrovertibili altrimenti rimangono solo nella mente di chi non li puo' dimostrare
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- CharlieMike
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Basta applicare le regole a tutto il testo.
Se Elohim è plurale maiestatis, quindi un plurale riferito a un singolo, applichiamolo sempre in tutta la bibbia, e vediamo se va d'accordo con il contesto.
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Io non lo avevo mai fatto prima di conoscere Biglino.
Da quel momento me la sono letta e........ c'è proprio da rabbrividire!
Il problema è che la stragrande maggioranza della gente non l'ha mai letta!
e dopo averla letta non si può fare altro che affermare: BASTARDO YAHVEH
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Non a caso nell'oggetto del 3d ho richiamato i titoloni che i vari attivissimi scrivono nei loro "libri della verità"
:hatchet:
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- CharlieMike
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Non esiste una traduzione della parola "elohim".Nomit ha scritto: Quale sarebbe una traduzione per ELOHIM corrispondente a tutte le situazioni in cui questa parola compare? Forse "<strong>oracolo</strong>"
L'unico modo per darle un significato è ricavarlo dal contesto.
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Ovviamente c'è molto altro. Vicini all'uso antico di questi termini in riferimento a Dio-Dei, sono alcuni testi Ugaritici rinvenuti nel 1929 a Ras Shamra (10 km a nord di Laodicea), a questo proposito nella Bibbia, ad esempio Salmi 82-1 assemblea di èl. Mentre in Salmi 29-1 e 89-7 si legge "figli degli dei" . Nei testi Ugariti, èl appare come il capo del Pantheon, come padre di tutte le divinità. Quasi alla Giove-Zeus per intenderci... In soldoni, il termine in cui sguazza e si compiace Biglino, èl, èlim, èlohim, èlsadday, saddayn, ecc, era sempre stato un termine oscuro in epoche pre-pre- precristiane. Nel Dio dei patriarchi Yahwe veniva percepito come uno che agisce proprio come nelle DIVERSE manifestazioni di èl.
Quello che da sempre mi sprona ad interessarmi del Dio d'Israele è il fatto che viene descritto come "UN Dio geloso", particolarmente in Deuteronomio, come un segno d'esclusività del rapporto tra Dio e gli uomini, un rapporto che ESIGE molto più di una semplice preminenza sugli ALTRI dei.
Un saluto
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- CharlieMike
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Come lui sempre afferma, e chi ha visto le sue conferenze lo sa benissimo, Biglino si limita a leggere la bibbia senza fare interpretazioni (a parte quella letterale) e a commentare quello che c'è scritto.
Negli ultimi anni poi, usa come testi di riferimento la bibbia di Famiglia Crisitana e le traduzioni degli altri, escludendo categoricamente le sue.
Ovviamente conoscendo l'ebraico lui ha la possibilità di confrontare la versione tradotta nella nostra lingua con quella più vicina all'originale (anche se distante anni luce da quella scritta 2000 anni fa).
Quando legge che Mosè chiede a Yahweh di mostrare la sua gloria e Yahweh risponde di aspettare il giorno dopo e di mettersi al sicuro dietro a delle rocce perchè la sua visione è pericolosa, Biglino fa delle semplici considerazioni alla portata di tutti (quelli che non hanno le fette di salame sugli occhi), ovvero che la gloria di dio è qualcosa che non si può vedere sempre, che può uccidere e che lo stesso Yahweh non è in grado di proteggere Mosè al contrario delle rocce.
Quello legge Biglino, quello leggo io e lo stesso legge chiunque.
Sono poi i teologi che devono "<em>addomesticare</em>" il testo per tirarci fuori un significato che non ha mai avuto ma che fa comodo alla religione.
Chiusa la parentesi.
Quello che non riesco a comprendere è il motivo per cui si debba necessariamemte attribuire caratteristiche divine a un personaggio, pensare che sia sempre lo stesso ovunque sia citato e addirittura arrampicarsi sugli specchi insaponati per considerare il termine che lo identifica al singolare anche dove è palese che si tratta di una moltitudine di individui.
Ma è così difficile pensare che migliaia di anni la Terra possa essere stata calpestata da una civiltà molto più avanzata della nostra? Una civiltà talmente progredita da essere considerata divinità dalle popolazioni autoctone ignoranti?
Provate a pensare a una cosa.
La Terra esiste da miliardi di anni. Nella sua forma adatta alla vita da milioni.
L'Universo esiste da miliardi di miliardi di anni e contiene miliardi di pianeti potenzialmente abitabili su cui la possibilità che possa essersi sviluppata una civiltà è tutt'altro che trascurabile.
La probabilità che qualcuna, in milioni di anni possa avere raggiunto un evoluzione tale da viaggiare nello Spazio è tutt'altro che da escludere.
Quindi perchè negare la possibilità di essere stati visitati in passato?
Eppure tendiamo a farlo con tutte le forze, a ridicolizzare chi ne parla, addirittura a discreditarlo.
Perchè?
Perchè nel terzo millennio dobbiamo ancora ragionare come uomini del medioevo?
Abbiamo le conoscenze scientifiche, siamo in grado di ragionare con la nostra testa, l'analfabetismo è ormai estinto eppure continuiamo a rifiutare energicamente l'idea che l'uomo possa essere stato in qualche modo influenzato da una civiltà progredita estranea alla nostra.
Eppure i testi antichi non biblici ne parlano con disinvoltura e se li leggiamo con mente aperta, immaginando che chi ha scritto quei testi ragionava con le ridotte conoscenze dell'epoca, si può facilmente intuire che parlassero di tecnologie avanzate per quel periodo.
Oggigiorno nessuno si sognerebbe mai di definire divinità un evento insolito, ma ricercherebbe una spiegazione razionale.
Ma allora perchè non accade lo stesso per i testi antichi, in particolar modo quelli biblici, e si continua a parlare di divinità, ragazzini in camicione alati, esseri spirituali e miracoli?
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La confusione in questi ambiti NON deve regnare sovrana. Nella Bibbia troviamo due diversi racconti (tanto per non farci mancare nulla...) della creazione, uno in Genesi1, e l'altro in Genesi 2-3. Il primo espone sistematicamente le varie fasi della creazione dell'Universo dando loro una suddivisione giornaliera, è in realtà molto tardo, essendo stato composto intorno alla fine dell'esilio babilonese nell'ambito della scuola sacerdotale. In esso dove alla creazione dell'uomo e della donna viene riservato uno spazio piuttosto esiguo, la divinità ha caratteri molto astratti, manifestandosi come una sorta di Verbo Creatore. Il secondo racconto è assai diverso che, più della creazione s'incentra sull'uomo, mostrando un Dio antropomorfizzato sia nelle caratteristiche che nelle abitudini. Questo si, caro Charlie, è un racconto molto antico, nel quale possiamo ritrovare numerosi punti di contatto con la produzione letteraria del vicino oriente.
Questo non è noto ai più, tratta di due testi appartenenti a due DIVERSE tradizioni, uno yahwista e una èlohista, con numerose incongruenze. Per esser brevi (come se fosse facile...) e riassumendo, il racconto biblico della creazione di Adamo ed Eva riprende moltissimo dalla ricca tradizione letteraria delle antiche civiltà mesopotamiche, ma pure egizia. La Bibbia rimane un racconto originale, pur rielaborando materiale antico, inserendolo in una visione del mondo nuova. Certo bisogna riflettere su quanto quelle che vengono definite come "civiltà morte", in realtà tali non dovrebbero considerarsi, almeno per il solo fatto che ad esse vi si attinse a piene mani.
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- CharlieMike
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quindi, se non ho capito male, non mi sembra che abbiamo posizioni divergenti in merito.
L'unica differenza (correggimi se sbaglio) è che io mi rifiuto di credere a un qualsiasi intervento ultraterreno descritto nei testi antichi, in quanto sono più che convinto che dietro ci sia una mano ben materiale.
Ciononostante la mia domanda, rivolta a tutti i lettori, rimane:
perchè negare la possibilità di essere stati visitati in passato?
Perchè nel terzo millennio dobbiamo ancora ragionare come uomini del medioevo?
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Tornando alla sostanza dell'argomento in questione, chi li "eviscera" sa benissimo che in tanti antichi miti della creazione (ma NON solo in questa), è spesso presente, in modo pressochè identico a come avviene nel racconto della Genesi, un iniziale riferimento al tema della creazione universale, il quale tuttavia, viene immediatamente abbandonato in quanto ha la semplice funzione di introdurre l'argomento principale, ossia la creazione dell'uomo, come (per dirne una), si legge in un testo accadico: "Quando Anu creò il cielo, quando Nudimmud creò l'abisso, sua dimora, Ea prese nell'abisso un pugno d'ARGILLA e creò Kulla" (Adamo?). Questo breve brano la dice lunga... nella sua modalità. Un facsimile lo troviamo in Genesi 2-7, dove si dice che Dio "modellò l'uomo con la polvere del terreno". Questi sono fatti o, almeno ciò che si evince dal parallelismo del racconto biblico della creazione di Adamo ed Eva, nei testi cuneiformi sumero-accadici.
Nonostante nella mitologia sumero-accadica siano presenti credenze diverse circa la creazione dell'uomo, l'idea che esso fosse stato creato utilizzando la terra, del fango o dell'argilla, era estremamente diffusa, come il brano sopra riportato, ma non solo in questo, nella celebre Epopea di Gilgames (I, 84-87) per esempio si nota: "Aruru lavò le sue mani, prese un grumo di creta e lo piantò nella steppa. Essa creò un uomo primordiale, Enkidu, seme della potenza di Ninurta".
Aggiungo solo qualcos'altro per non diventare brodoso... Il verbo dell'ebraico biblico che viene tradotto con "modellare", e cioè il verbo yàsar, è il termine tecnico dell'arte del vasaio, che richiama alla mente la figura di Dio che modella il corpo dell'uomo. Tale rappresentazione mitica della creazione si ritrova, tra l'altro, ANCHE in Egitto, dove è presente una tradizione secondo la quale il dio Khnum (dio dalla testa d'ariete e venerato ad Elefantina) crea l'uomo modellando il fango del Nilo sulla ruota del vasaio. E si potrebbe continuare...
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Personalmente non trovo molto plausibile l'ipotesi di visite aliene, credo invece siano esistite altre civiltà autoctone, vissute in tempi antecedenti rispetto al periodo in cui noi identifichiamo l'inizio di quella attuale, che poi per qualche motivo sono scomparse.CharlieMike ha scritto: @Volano
quindi, se non ho capito male, non mi sembra che abbiamo posizioni divergenti in merito.
L'unica differenza (correggimi se sbaglio) è che io mi rifiuto di credere a un qualsiasi intervento ultraterreno descritto nei testi antichi, in quanto sono più che convinto che dietro ci sia una mano ben materiale.
Ciononostante la mia domanda, rivolta a tutti i lettori, rimane:
perchè negare la possibilità di essere stati visitati in passato?
Perchè nel terzo millennio dobbiamo ancora ragionare come uomini del medioevo?
Se le nostre origini derivassero dai "residui" di quell'antica umanità, quello non sarebbe il nostro vero inizio, bensì il punto in cui siamo ripartiti da zero.
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Ad un certo punto la Storia diventò Mitologia.
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Ogni ipotesi ha i suoi pro e contro..io dopo le lunghe letture e riflessioni (che posso anche esporre riassumendo) propendo più per visite periodiche (dal nostro sistema solare) iniziate centinaia di migliaia di anni fa, pur ammettendo molte incongruenze ancora difficili da decifrare..Jediel74 ha scritto: Personalmente non trovo molto plausibile l'ipotesi di visite aliene, credo invece siano esistite altre civiltà autoctone, vissute in tempi antecedenti [..]
Ad un certo punto la Storia diventò Mitologia.
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- CharlieMike
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Premetto che la mia cultura è (come sempre, per tutti gli argomenti a cui mi interesso) piuttosto scarsa e mi baso più su ragionamenti che su dati.macco83 ha scritto:
Ogni ipotesi ha i suoi pro e contro..io dopo le lunghe letture e riflessioni (che posso anche esporre riassumendo) propendo più per visite periodiche (dal nostro sistema solare) iniziate centinaia di migliaia di anni fa, pur ammettendo molte incongruenze ancora difficili da decifrare..Jediel74 ha scritto: Personalmente non trovo molto plausibile l'ipotesi di visite aliene, credo invece siano esistite altre civiltà autoctone, vissute in tempi antecedenti [..]
La Terra ha miliardi di anni e non è ammissibile pensare che non sia stata calpestata in epoche remotissime se non addirittura remote, da altre civiltà più o meno avanzate rispetto alla nostra.
Ne sono la prova gli innumerevoli manufatti e reperti ritrovati in svariate parti del globo.
Tuttavia stabilire se si tratta di civiltà extraterrestri o terrestri è molto difficile.
Perdonatemi ma la mia cultura di testi antichi si ferma alla interpretazione letterale della bibbia fatta da Mauro Biglino.
In essa si parla di esseri dalle capacità straordinarie, dotati di tecnologie anacronistiche. Tuttavia non vi è alcun riferimento preciso alla loro provenienza che potrebbe benissimo essere terrestre o extraterrestre, per quanto ci siano accenni alla costellazione di Orione.
C'è anche un passaggio, non ricordo dove, in cui si parla di strane porte attraverso le quali Jaweh passerebbe per raggiungere un luogo "non conosciuto", ma questo non vuol dire che per forza di cose debba essere nel cosmo.
Ciononostante, per ritornare in topic, se si legge la bibbia senza fare interpretazioni, ovvero in senso letterale, ipotizzando che chi l'ha scritta intendesse dire proprio quello, tutti i fatti descritti sono più o meno coerenti fra loro, cosa che non accade facendo una interpretazione teologica.
Un esempio fra tutti è l'uso del plurale riferito a un singolare.
Ci sono passaggi che, se si continua a pensare a un essere unico, sono in piena contraddizione fra loro.
Mi viene in mente quando dio (minuscolo voluto) ordina a Mosè di andare dal faraone a chiedere di liberare gli ebrei.
Lo "stesso" dio "indurisce il cuore del faraone" per non concederlo.
Ora solo uno str...zo potrebbe ideare una carognata del genere. Ma come, ordini a un tuo sottoposto di fare una determinata cosa e tu stesso gli metti i bastoni fra le ruote?
Senza contare che se realmente si tratta di un dio onnipotente non avrebbe la necessità di tutta questa manfrina: gli basterebbe uno schiocco di dita per ottenere ciò che vuole.
Invece tutto diventa plausibile se pensiamo si tratti di due esseri distinti e per nulla onnipotenti.
La bibbia è stata (ed è tutt'ora) letta in modo interpretativo allegorico facendole dire tutto e il contrario di tutto a seconda di cosa ci si vuole leggere ma soprattutto a seconda di cosa farle dire al fedele ignorante, arrivando addirittura a dire che "in realtà gli antichi scrivevano una cosa ma ne volevano dire un'altra", quando in realtà nessuno è, e sarà mai, in grado di stabilire quale sia il testo originale.
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Ciao Charlie!CharlieMike ha scritto: La Terra ha miliardi di anni e non è ammissibile pensare che non sia stata calpestata in epoche remotissime se non addirittura remote, da altre civiltà più o meno avanzate rispetto alla nostra.
Io stesso ho fatto e faccio i tuoi stessi ragionamenti ma ad un certo punto preferisco mettere un limite, altrimenti veramente tutto é possibile! Il mio limite é fissato su ció che posso capire con le scoperte avvenute fin ora mentre le ipotesi piú spinte (ad esempio viaggi nel tempo, viaggi dimensionali, viaggi interstellari, teletrasporto, viaggi a velocitá prossime a quelle della luce) preferisco escluderle per ora perché altrimenti entro in un ciclo infinito di ipotesi invalutabili con le conoscenze attuali. Ovviamente sono aperto a tutto, io stesso dubito dell'esistenza del tempo quindi anche la frase <em>miliardi di anni</em> la metto in discussione.
Come dicevo prima ci sono i pro e i contro. Dato per scontato che una o piú civiltá (o gruppo limitato di esseri) tecnologicamente piú avanzati di noi sono stati presenti sulla Terra, non ritengo i reperti ritrovati in quantitá tale da giustificarne una civiltá che ha colonizzato il pianeta come abbiamo fatto noi. Mi sembrano piú siti temporanei utili per un determinato scopo anch'esso temporaneo o periodico (per esempio le Piramidi per produrre energia, Nazca e Balbeek per atterraggio di navi, sudamerica e sudafrica per miniere, ecc). Interessante é notare che molti reperti sparsi in zone diverse del globo parlano della stessa tecnologia per esempio la lavorazione della pietra come i blocchi imponenti o lavorazioni di granito e diorite incredibilmente precise, impossibili anche con i macchinari attuali. Sembra che questa civiltá (o gruppo di esseri) utilizzi la Terra con l'obiettivo di una missione spaziale (periodica) ma che comunque non sia la loro Casa. Escludendo viaggi interstellari per i motivi di cui sopra, mi viene molto piú naturale pensare che abitino nel nostro sistema solare, che forse non hanno bisogno della luce diretta del Sole per sopravvivere (quindi possono vivere lontano dal Sole o cmq nel sottosuolo di un pianeta molto piú sicuro della crosta terrestre riguardo catastrofi celesti). É possibile che siano piú grandi e piú longevi relativamente a noi per via della diversa gravitá/velocitá di rotazione o della composizione dell aria del loro pianeta, che vivano di luce artificiale senza bisogno di UV quindi abbiano la pelle molto chiara. Chissá poi da quanti millenni sia consolidata la loro presenza il che giustificherebbe l' elevato livello tecnologico e la notevole conoscenza, seppur limitata, di ingegneria genetica.Ne sono la prova gli innumerevoli manufatti e reperti ritrovati in svariate parti del globo.
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.macco83 ha scritto: Ciao Charlie!
Io stesso ho fatto e faccio i tuoi stessi ragionamenti ma ad un certo punto preferisco mettere un limite, altrimenti veramente tutto é possibile! Il mio limite é fissato su ció che posso capire con le scoperte avvenute fin ora mentre le ipotesi piú spinte (ad esempio viaggi nel tempo, viaggi dimensionali, viaggi interstellari, teletrasporto, viaggi a velocitá prossime a quelle della luce) preferisco escluderle per ora perché altrimenti entro in un ciclo infinito di ipotesi invalutabili con le conoscenze attuali. Ovviamente sono aperto a tutto, io stesso dubito dell'esistenza del tempo quindi anche la frase miliardi di anni la metto in discussione
Concordo.
Le ipotesi sono talmente tante che si perde di vista il punto focale: il fatto che sulla Terra in tempi remoti era presente una (o più) civiltà tecnologicamente avanzata.
Se ci fai caso i reperti più antichi, risalenti a migliaia di anni fa sono perlopiù di pietra.Come dicevo prima ci sono i pro e i contro. Dato per scontato che una o piú civiltá (o gruppo limitato di esseri) tecnologicamente piú avanzati di noi sono stati presenti sulla Terra, non ritengo i reperti ritrovati in quantitá tale da giustificarne una civiltá che ha colonizzato il pianeta come abbiamo fatto noi. Mi sembrano piú siti temporanei utili per un determinato scopo anch'esso temporaneo o periodico (per esempio le Piramidi per produrre energia, Nazca e Balbeek per atterraggio di navi, sudamerica e sudafrica per miniere, ecc). Interessante é notare che molti reperti sparsi in zone diverse del globo parlano della stessa tecnologia per esempio la lavorazione della pietra come i blocchi imponenti o lavorazioni di granito e diorite incredibilmente precise, impossibili anche con i macchinari attuali. Sembra che questa civiltá (o gruppo di esseri) utilizzi la Terra con l'obiettivo di una missione spaziale (periodica) ma che comunque non sia la loro Casa. Escludendo viaggi interstellari per i motivi di cui sopra, mi viene molto piú naturale pensare che abitino nel nostro sistema solare, che forse non hanno bisogno della luce diretta del Sole per sopravvivere (quindi possono vivere lontano dal Sole o cmq nel sottosuolo di un pianeta molto piú sicuro della crosta terrestre riguardo catastrofi celesti). É possibile che siano piú grandi e piú longevi relativamente a noi per via della diversa gravitá/velocitá di rotazione o della composizione dell aria del loro pianeta, che vivano di luce artificiale senza bisogno di UV quindi abbiano la pelle molto chiara. Chissá poi da quanti millenni sia consolidata la loro presenza il che giustificherebbe l' elevato livello tecnologico e la notevole conoscenza, seppur limitata, di ingegneria genetica.
Tutti gli altri materiali a noi conosciuti sono deperibili nel tempo.
Ad ogni modo tenti sempre di dare una collocazione geografica a questa civiltà. :wink:
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