Attualità ecologica degli studi scientifici di etnologia.

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5 Anni 10 Mesi fa #26908 da FireBall
Esiste una ecologia dei rapporti umani e la ecologia è usufruibile anche quale o per indirizzo scientifico. La ecologia non è una scienza da se stessa ma non è divisa dal mondo delle scienze. La tecnologia dunque può essere ecologica anche quanto a derivazione da scienze.
La politica si occupa anche di scienza e tecnologia ed attualmente ed in futuro ha di necessità o per necessità impostazione ecologica a fondamento o per garanzia.
Recentemente la politica italiana ha operato a favore della difesa della identità europea, definendo maggiormente le distinzioni di cittadinanza e non cittadinanza in riferimento ai diritti ed ai non diritti. Tale azione politica contribuisce a un rapporto più diretto degli europei con la natura europea o ne consente maggiormente. Ciò ha un valore ecologico anche per scienza e tecnologia ecologiche in Europa, in particolare con effetto diretto sulla scienza della etnologia. Tale scienza non esclude le differenze né le uguaglianze ed in condizioni di difficoltà etniche può aiutare a superarle. Non c'è dubbio che tali difficoltà vi sono e ineriscono anche appropriazioni tecniche non scientifiche ma pure scientifiche non tecnologiche. L'Europa, ed in particolare in essa luoghi greci o della Grecia, e pensiero greco in Occidente ebbero ed hanno avuto ed hanno parte fondamentale per scienza e tecnologia globali e le difficoltà etniche in Europa dipendono anche da avversione o imitazioni contro tale apporto europeo e greco (non solo elleno) ed occidentale.
Per tali ragioni la difesa politica della identità europea è una opportunità ecologica che attraverso la legittima difesa etnica promuove la ecologia non solo della etnologia ma anche delle altre scienze e non solo di quelle basate su esperienza dette logiche ma anche di quelle sperimentali ed anche delle catalogazioni scientifiche, pure quelle interdisciplinari cioè non dative però operative. Quindi lungi da essere atto di intolleranza, spiegare in tali situazioni cosa siano nella scienza e per la scienza etnologia ed etnografia costituisce una azione di ecologia culturale e di acculturazione ecologica.

MAURO PASTORE

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5 Anni 10 Mesi fa - 5 Anni 10 Mesi fa #26910 da FireBall
Quale buona o migliore o semplice continuazione dell'argomento di discussione ho incluso qui uno scritto molto utile da me realizzato perché ne sentivo ferma necessità, esso offre idee e nozioni ed informazioni chiare sulla scienza della etnologia:

SCHEMA COMPARATIVO NON STORICO.

La psicologia differisce dalla biologia perché questa ultima mancando di intersoggettività si basa su un metodo diverso. La antropologia differisce dalla psicologia perché questa ultima manca di delocalizzazione basandosi infatti su altro metodo. La etnologia differisce dalla antropologia perché questa ultima mancando di particolarizzazione ha per base non stesso metodo. Il metodo etnologico è il più ampio però quanto comune alle altre scienze menzionate è interno alla osservazione partecipata e metodicamente non determinante per i risultati scientifici, che dipendono solamente da tale partecipazione metodologica.

SCHEMA STORICO INERENTE E INERENZA ETNOGRAFICA
Gli studi filosofici di teoria antropologica, alternativi alla antropologia pragmatica (I. Kant) da cui derivò la scienza antropologica, evidenziarono la congruità della propria prospettiva di studio assieme a mancanza di possibilità scientifiche. La successiva derivazione scientifica (pragmatica) della antropologia definì con precisione numerologica il proprio oggetto di studio nella distinzione rigorosa tra àmbito generale, univocamente determinato, tra àmbito generico, biunivocamente determinato secondo frazionalità (le umanità dei popoli) e interezza (la individualità caratteristica dei relativi gruppi umani). Nell'àmbito generico fu considerato quale oggetto non proprio e di confine la collettività composta dalla individualità umana socialmente rilevabile e psichicamente identificabile, verificando interdisciplinarmente e vicendevolmente con sociologia e psicologia che il confine atteneva ad ulteriore oggettività. Questa ultima quale oggettualità è l'interesse della ricerca etnografica, catalogazione scientifica linguisticamente del tutto affine alle relazioni scientifiche antropologiche basate su numerazioni-comparazioni metriche ma non appartenente alla ricerca della scienza antropologica.

SCHEMA STORICO DELLA SCIENZA ETNOLOGICA.
Nelle discipline di studi umanistici e letterari si formò settore particolare dedicato alle culture orientali. Successivamente ai maggiori e non belligeranti né bellicosi contatti non solo culturali anche politici tra le comunità europee ed indiane d'America, la politica e cultura europea in stessa Europa si trovò in rapporti culturali e politici diversi e inaspettati sia con propri uguali oltreoceano che con diversi ma non differenti. Allo scopo di garantire i commerci, le finanze, le diplomazie occidentali entro non solo oltre gli àmbiti tecnologici e tecnici delle industrie, aziende e ditte occidentali ed orientali, in Occidente stesso e altrove, fu manifestata esigenza di nuovi studi rigorosi quindi di nuovo settore di indagine scientifica. Le scritture di tipo etnografico già esistendo in riferimento ad altre esigenze, personali e culturali, se ne aggiunse la etnografia, con intento poi di rifarne non solo di rigorosa ma anche di scientifica. Quanto di non pacifico restato tra i diversi coinvolti era relegato alle relazioni antropologiche, di altri scopi e senza èsiti richiesti.
Si ha notizia dunque di etnografia non scientifica ma in linguaggio filosoficamente compatibile con la scienza nella Opera dell'orientalista Friedrich Carl Andreas, "iranologo" ed autore di teoria culturale decisiva per l'inizio del linguaggio scientifico etnologico, e di vari altri studiosi meno noti od ignoti; noto è il lavoro non scientifico ma già omologo nei modi ai futuri lavori scientifici di James George Frazer; quindi, ed è questo il punto di inizio della scienza della etnologia, si ha notizia ed informazione, di avvenuta pubblicazione di merito e in merito a metodo della scienza etnologico  (1911 Fritz Greenberg, "Methode der Ethnologie"), poi di prime certe risultanze anche stabili (in precedenza antropologo ma poi etnologo Wilhelm Schmidt: Völker und Kulturen", 1922; "Das Eigentum auf den ältesten Stufen der Menschheit", 3 voll., 1937-42) ovvero di descrizione scientifica: dei 'diversi strati culturali' cioè caratterizzati da spontaneità inconsapevoli e relazioni naturali complesse e della consistenza di rapporti collettivi esclusivi non esclusivizzanti ed interni non esterni a tali complessità di relazioni; dei differenti retaggi comuni maschili femminili, presenti nelle diverse ereditarietà non comuni ad entrambi i generi sessuali, internamente alle relazioni mentali ed ai rapporti fisici, non solo sessuali.

SCHEMA STORICO DELLA ISTITUZIONE SCIENTIFICA CULTURALE DELLA ETNOLOGIA.
In anno 1932 nella XXI Riunione della Società Italiana per il Progresso delle Scienze, fu riconosciuto positivo risultato in autoriconoscimento ed avvio di interdisciplinarità effettivamente e compiutamente tale da parte della comunità scientifica degli antropologi; altresì si riconosceva specificità della etnologia ed alterità della scienza della etnologia e si dichiarava passato il disconoscimento attuato da taluni parte della suddetta comunità a discapito delle scienze etnologiche. Anni addietro Giuseppe Sergi aveva filosoficamente individuato presenza non contraddittoria, perspicua non cospicua, di àmbiti, nonché tematiche, psicologici non di psicologia nelle materie, non oggetti di studio particolare né di definizione generale, di scienza fisica, presenza di origine etnologica non scientifica ed antropologica, scientifica e non scientifica; con scopo di favorire rigorosità scientifica in psicologia, antropologia, col fine di evitare invadenze intellettuali ed incompetenti da parte di ambienti culturali scientifici della fisica, per fine di favorire la formazione di una scienza della etnologia, di cui intravedeva possibilità reale. Già in anno 1869 esisteva una Società Italiana per l'Antropologia e l'Etnologia, fondata da Paolo Mantegazza e con interessi anche di scienza o scientifici. Tuttavia solo in anno 1977, internazionalmente ed in particolare da ed in Italia, veniva ufficialmente riconosciuta anche da ufficialità della comunità scientifica degli antropologi distinzione anche in merito a reciproche attività interdisciplinari ("Ethnology and/or Cultural Anthropology in Italy", contributi di autori vari tra cui fondamentale quello di Vinigi Lorenzo Grottanelli, di cui in 1976 fu pubblicata Opera essenziale, che aveva per oggetto di studio etnologico e scientifico anche ambienti della antropologia. Tale opera etnologica si intitola: "Gerarchie etniche e conflitto culturale" ed ebbe ruolo e valore criminologico insostituibile per la indicazione degli ambienti violentemente ostili alla esistenza della etnologia quale scienza. Per la definizione ed il riconoscimento accademici della scienza della etnologia non solo in Italia e non solo in Europa fu fondamentale l'impresa culturale e politica del MEIG, viaggio ufficiale di cittadinanza ed osservazione partecipata etnologica e scientifica nel Meridione del mondo, con risultato di interdire le strategie comunicative ostili alla esistenza delle scienze e di redarre in contemporanea una scrittura scientifica di appartenenza etnica-scientifica per scopo di impedire le invadenze anticomunicative ostili alla scienza per mezzo di dati scientifici utili anche per tale stesso ultimo scopo cioè di difesa della scienza. Questa iniziativa era dotata di previo non privato programma di svolgimento.

MAURO PASTORE
Ultima Modifica 5 Anni 10 Mesi fa da FireBall.

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5 Anni 10 Mesi fa - 5 Anni 10 Mesi fa #26911 da FireBall

FireBall ha scritto: Quale buona o migliore o semplice continuazione dell'argomento di discussione ho incluso qui uno scritto molto utile da me realizzato perché ne sentivo ferma necessità, esso offre idee e nozioni ed informazioni chiare sulla scienza della etnologia:

SCHEMA COMPARATIVO NON STORICO.

La psicologia differisce dalla biologia perché questa ultima mancando di intersoggettività si basa su un metodo diverso. La antropologia differisce dalla psicologia perché questa ultima manca di delocalizzazione basandosi infatti su altro metodo. La etnologia differisce dalla antropologia perché questa ultima mancando di particolarizzazione ha per base non stesso metodo. Il metodo etnologico è il più ampio però quanto comune alle altre scienze menzionate è interno alla osservazione partecipata e metodicamente non determinante per i risultati scientifici, che dipendono solamente da tale partecipazione metodologica.

SCHEMA STORICO INERENTE E INERENZA ETNOGRAFICA
Gli studi filosofici di teoria antropologica, alternativi alla antropologia pragmatica (I. Kant) da cui derivò la scienza antropologica, evidenziarono la congruità della propria prospettiva di studio assieme a mancanza di possibilità scientifiche. La successiva derivazione scientifica (pragmatica) della antropologia definì con precisione numerologica il proprio oggetto di studio nella distinzione rigorosa tra àmbito generale, univocamente determinato, tra àmbito generico, biunivocamente determinato secondo frazionalità (le umanità dei popoli) e interezza (la individualità caratteristica dei relativi gruppi umani). Nell'àmbito generico fu considerato quale oggetto non proprio e di confine la collettività composta dalla individualità umana socialmente rilevabile e psichicamente identificabile, verificando interdisciplinarmente e vicendevolmente con sociologia e psicologia che il confine atteneva ad ulteriore oggettività. Questa ultima quale oggettualità è l'interesse della ricerca etnografica, catalogazione scientifica linguisticamente del tutto affine alle relazioni scientifiche antropologiche basate su numerazioni-comparazioni metriche ma non appartenente alla ricerca della scienza antropologica.

SCHEMA STORICO DELLA SCIENZA ETNOLOGICA.
Nelle discipline di studi umanistici e letterari si formò settore particolare dedicato alle culture orientali. Successivamente ai maggiori e non belligeranti né bellicosi contatti non solo culturali anche politici tra le comunità europee ed indiane d'America, la politica e cultura europea in stessa Europa si trovò in rapporti culturali e politici diversi e inaspettati sia con propri uguali oltreoceano che con diversi ma non differenti. Allo scopo di garantire i commerci, le finanze, le diplomazie occidentali entro non solo oltre gli àmbiti tecnologici e tecnici delle industrie, aziende e ditte occidentali ed orientali, in Occidente stesso e altrove, fu manifestata esigenza di nuovi studi rigorosi quindi di nuovo settore di indagine scientifica. Le scritture di tipo etnografico già esistendo in riferimento ad altre esigenze, personali e culturali, se ne aggiunse la etnografia, con intento poi di rifarne non solo di rigorosa ma anche di scientifica. Quanto di non pacifico restato tra i diversi coinvolti era relegato alle relazioni antropologiche, di altri scopi e senza èsiti richiesti.
Si ha notizia dunque di etnografia non scientifica ma in linguaggio filosoficamente compatibile con la scienza nella Opera dell'orientalista Friedrich Carl Andreas, "iranologo" ed autore di teoria culturale decisiva per l'inizio del linguaggio scientifico etnologico, e di vari altri studiosi meno noti od ignoti; noto è il lavoro non scientifico ma già omologo nei modi ai futuri lavori scientifici di James George Frazer; quindi, ed è questo il punto di inizio della scienza della etnologia, si ha notizia ed informazione, di avvenuta pubblicazione di merito e in merito a metodo della scienza etnologico  (1911 Fritz Greenberg, "Methode der Ethnologie"), poi di prime certe risultanze anche stabili (in precedenza antropologo ma poi etnologo Wilhelm Schmidt: Völker und Kulturen", 1922; "Das Eigentum auf den ältesten Stufen der Menschheit", 3 voll., 1937-42) ovvero di descrizione scientifica: dei 'diversi strati culturali' cioè caratterizzati da spontaneità inconsapevoli e relazioni naturali complesse e della consistenza di rapporti collettivi esclusivi non esclusivizzanti ed interni non esterni a tali complessità di relazioni; dei differenti retaggi comuni maschili femminili, presenti nelle diverse ereditarietà non comuni ad entrambi i generi sessuali, internamente alle relazioni mentali ed ai rapporti fisici, non solo sessuali.

SCHEMA STORICO DELLA ISTITUZIONE SCIENTIFICA CULTURALE DELLA ETNOLOGIA.
In anno 1932 nella XXI Riunione della Società Italiana per il Progresso delle Scienze, fu riconosciuto positivo risultato in autoriconoscimento ed avvio di interdisciplinarità effettivamente e compiutamente tale da parte della comunità scientifica degli antropologi; altresì si riconosceva specificità della etnologia ed alterità della scienza della etnologia e si dichiarava passato il disconoscimento attuato da taluni parte della suddetta comunità a discapito delle scienze etnologiche. Anni addietro Giuseppe Sergi aveva filosoficamente individuato presenza non contraddittoria, perspicua non cospicua, di àmbiti, nonché tematiche, psicologici non di psicologia nelle materie, non oggetti di studio particolare né di definizione generale, di scienza fisica, presenza di origine etnologica non scientifica ed antropologica, scientifica e non scientifica; con scopo di favorire rigorosità scientifica in psicologia, antropologia, col fine di evitare invadenze intellettuali ed incompetenti da parte di ambienti culturali scientifici della fisica, per fine di favorire la formazione di una scienza della etnologia, di cui intravedeva possibilità reale. Già in anno 1869 esisteva una Società Italiana per l'Antropologia e l'Etnologia, fondata da Paolo Mantegazza e con interessi anche di scienza o scientifici. Tuttavia solo in anno 1977, internazionalmente ed in particolare da ed in Italia, veniva ufficialmente riconosciuta anche da ufficialità della comunità scientifica degli antropologi distinzione anche in merito a reciproche attività interdisciplinari ("Ethnology and/or Cultural Anthropology in Italy", contributi di autori vari tra cui fondamentale quello di Vinigi Lorenzo Grottanelli, di cui in 1976 fu pubblicata Opera essenziale, che aveva per oggetto di studio etnologico e scientifico anche ambienti della antropologia. Tale opera etnologica si intitola: "Gerarchie etniche e conflitto culturale" ed ebbe ruolo e valore criminologico insostituibile per la indicazione degli ambienti violentemente ostili alla esistenza della etnologia quale scienza. Per la definizione ed il riconoscimento accademici della scienza della etnologia non solo in Italia e non solo in Europa fu fondamentale l'impresa culturale e politica del MEIG, viaggio ufficiale di cittadinanza ed osservazione partecipata etnologica e scientifica nel Meridione del mondo, con risultato di interdire le strategie comunicative ostili alla esistenza delle scienze e di redarre in contemporanea una scrittura scientifica di appartenenza etnica-scientifica per scopo di impedire le invadenze anticomunicative ostili alla scienza per mezzo di dati scientifici utili anche per tale stesso ultimo scopo cioè di difesa della scienza. Questa iniziativa era dotata di previo non privato programma di svolgimento.

MAURO PASTORE


Per ciò riguardante le premesse filosofiche delle scienze etnologiche, qui di sèguito includo questo altro scritto, culturalmente illustrativo stessa cultura della scienza.

SCHEMA ELEMENTARE DI STORIA DELLE ORIGINI DELLA ETNOLOGIA QUALE SCIENZA.
La introduzione di una prospettiva scientifica-etnologica fu attuata dal filosofo italiano Giambattista Vico con l'Opera "Principi di una scienza nuova d'intorno alla comune natura delle nazioni" che fu sopratitolata "Scienza Nuova". Tale opera costituiva inizio di diverso e innovativo filosofare inoltrando a differente considerazione di nozione e funzione della scienza, meditata dal filosofo entro riferimenti temporali-spaziali oltre che coordinate spazio-temporali. Iniziava con questa trasformazione culturale il movimento filosofico e culturale europeo detto storicismo, ma non per diretta ascendenza, cioè derivatone indirettamente in Germania per tramite della dialettica storica hegeliana e posthegeliana, Sfruttato ma non dai protagonisti per tentati èsiti politici prima passivamente poi attivamente etnofobici con atti di imperialismo e di comunismo nonostante dialettiche riformulazioni di Hegel ed hegeliani e rinnegamento di Marx e abbandono di Engels in gran parte motivati da esigenze etniche ed antietnofobiche, lo storicismo tedesco nondimeno senza ordine culturale evidente procedette in evidenza politica di scopi culturali ordinativi, attraverso i disordini di estrema sinistra totalitaria e comunista, poi estromessa, e in mezzo alle violenze del totalitarismo della estrema destra, alfine sconfitto, a più riprese in Comuni nazionali ed in Partiti internazionali, durante dittatura nazista e dittatura del proletariato, attraverso conflitti e guerre e divisioni; in tale vicenda la etnofobia era aggressiva o escludente, ciononostante prima del degenerare delle condizioni sociali e culturali e nazionali in Germania il restante dialogo culturale ed impegno politico aveva potuto riprodurre (non imitare) la medesima idea operativa prospettata da G. Vico e realizzarla in prassi di scienza quindi scientifica. Tale riproduzione era imperniata attorno alle teorie culturali non scientifiche già nate in Impero Asburgico per sostenere la burocrazia, in Prussia adoperate per sistemare l'esercito, in Svizzera per la diplomazia, in Germania per organizzare elezioni politiche. Qui la difficoltà a mantenere la concordia dava svolta etnica quindi etnologica a codeste teorie culturali che passavano da frammentarietà a completezza e che si basarono sugli studi di orientalistica e degli orientalismi prima che interni rifiuti contro l'Occidente ed esterne invadenze filoorientali potessero impedirne. Lo statuto non scientifico e non antiscientifico di tali teorie era legislativo, per scopo di evitare o diffidare una organizzazione tecno-scientifica forzata o forzosa della vita di cittadini e di cittadinanze. Le teorie culturali prima combinatorie ovvero implicite, poi manifeste ovvero esplicite, svolti compiti politici e restando incertezze politiche, ebbero quindi funzione di creare nuovi poteri culturali e politici, tra cui quello della giustizia e difese etniche; tuttavia non erano solo questi gli scopi. Dunque le teorie culturali non scientifiche in Germania pervennero a scritture etnografiche filosoficamente ispirate e guidate dai nuovi principi storico-filosofici per la riorganizzazione delle scienze, per determinante impulso della filosofia vichiana (in ciò anche per influsso della cultura francese, che faceva da unica mediatrice possibile ed interessata pure). Da questi eventi non solo di singoli nacque la scienza etnologica né solo da singolarità sarebbe potuta perché la sua pratica è umanamente e naturalmente partecipativa.

MAURO PASTORE
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