OGM e Glifosato

Un po' di storia

Da quando nel '96 il WTO ha permesso di brevettare e commercializzare OGM, in prima linea c'era Monsanto, che già deteneva il brevetto per il glifosato e commercializzato con il nome di Roundup dal 1974. Con la sua soia Monsanto mise in commercio il suo primo OGM Roundup Ready , ovvero degli OGM progettati specificamente per essere resistenti al LORO erbicida. In questo modo gli agricoltori furono doppiamente legati al loro marchio.
Con questa tecnica la coltivazione poteva essere fatta su una scala molto più ampia, facendo un uso spropositato del potente erbicida. Così avvenne: la produzione di soia andò alle stelle come anche l'utilizzo del glifosato. In poco tempo la coltivazione di soia divenne la principale coltivazione in Brasile e in Argentina ed in generale in tutto il Sudamerica, dove rimpiazzò gran parte delle coltivazioni tradizionali e autoctone. Negli USA a seconda degli anni si contende il primato con il mais, OGM anch'esso ovviamente.
Al punto che la produzione di soia divenne tra le principali responsabili della deforestazione in Amazzonia (vedi Perché la soia minaccia l’Amazzonia e  GM Soya Disaster in Latin America ) e profondi impatti socio-economici ( Transgénicos, soja y la falsa promesa de acabar con el hambre en el mundo ).

Alla linea Roundup Ready poi si sono aggiuinti altri OGM, quali mais, colza, cotone, alfalfa, barbabietola da zucchero... e le nuove linee Roundup Ready 2 Yield o Roundup Ready Xtend, rese necessarie dalla nascita di nuove piante infestanti (superweeds, super erbacce) che, dopo anni di coltivazione intensiva, hanno sviluppato una forte resistenza al glifosato.

Oggi l'80% della produzione mondiale di soia è OGM: in USA >94-95%, in Brasile il 94%, in Argentina ~100%. Praticamente il 100% della soia OGM globale è Roundup ready o comunque resistente al glifosato. L'UE, dove la si utilizza principalmente come mangime, è il secondo importatore mondiale dopo la Cina.


Effetti

Il problema è che a 20 anni dalla messa in commercio, solo a partire da uno studio indipendente del 2014 i poverini si sono accorti che la soia OGM accumula e trattiene residui di glifosato (e del suo altrettanto pericoloso metabolita AMPA) in quantità significative. I test di laboratorio erano fatti in modo da nascondere questo particolare. Come se non fosse bastata la contaminazione del sottosuolo e delle falde nei territori coltivati, anch'essa negata per anni, questo bioaccumulo dimostra che il glifosato entra direttamente nella nostra catena alimentare.
Non bene, dato che a livello globale l'uso di glifosato è aumentato di quasi 15 volte da quando sono stati inventati i Roundup Ready ed è ormai rilevabile nell'urina della cittadinanza.

Come risultato ci sono effetti nefasti sul bestiame (tra cui aborti e malformazioni genetiche, aumento agenti patogeni, botulismo... vedi  Roundup Monsanto: altri 5 motivi per mettere al bando il glifosato ) mentre sull'uomo l'FDA e l'UE fanno finta di non conoscere gli studi che si sono susseguiti (cancerogenicità, genotossicità, teratogenicità dimostrata su pulcini, rane, topi, ecc.) e rinviano puntualmente qualsiasi decisione.

Bayer, che nel 2018 ha acquistato Monsanto per 63 miliardi di dollari, nell'aprile 2019 ha annunciato che negli Stati Uniti sono state avviate oltre 13000 cause legali relative al Roundup. Ormai la situazione è così critica che a Francoforte si valuta di far fallire Monsanto per fermare cause su glifosato .
Dopo quello del 2015 con il Dieselgate, è un altro bel pacco fatto dagli USA alla Germania, e indirettamente a tutti i consumatori europei che, tanto per cambiare, se la prendono in saccoccia.
Ad oggi il glifosato è ovunque: dall'acqua che beviamo alla birra, farina, pasta, miele, garze sterili, assorbenti... ci sono tracce persino dentro i vaccini.


Bioaccumulo

E la carne? I latticini e le uova?
La questione qui è ancora più controversa. Col fatto che -a detta loro- il glifosato non si bioaccumula negli animali, ma viene espulso con le urine, gli studi (che ricordo sono quasi tutti sponsorizzati da Big-Biotech) a tal proposito sono pochi e insufficienti, con dei campioni ridicoli. Complici anche le soglie di tolleranza che sono state continuamente alzate e che sono da anni e anni sotto accusa.
Se anche non ci fosse il bioaccumulo negli animali, ciò non ridimensionerebbe però le possibili interferenze sul DNA: destano sempre più preoccupazione possibili relazioni non solo tra glifosato e cancro, ma anche con SLA, Alzheimer, deficit cognitivi, autismo, intolleranze, aborti, difetti alla nascita, ecc.

Nel nostro sangue il glifosato e il suo metabolita (AMPA) si sommano a tutti gli altri veleni, i PFAS e i loro metaboliti (TFA), gli ftalati, l'acrillamide, le microplastiche, ecc. Nell'intestino agisce come fosse un antibiotico, cioè distruggendo i batteri intestinali benefici, il famoso microbiota che si sta rivelando fondamentale per la salute umana, alterando il metabolismo e indebolendo il sistema immunitario.

L'assurdità è che per anni ci hanno rotto le OO con il riscaldamento antropico globale, sviando alla grande il discorso dal disastro ambientale dell'inquinamento globale. Quest'ultimo sì che è antropico, lo è per definizione. Solo che i responsabili sono poche ma potenti multinazionali e quindi non se ne può parlare nel dibattito pubblico.

Per approfondire:

L'ottimo lavoro fatto dalla Earth Open Source, che ripercorre gli ultimi decenni di vicissitudini legali e scientifiche sul glifosato, impegnandosi contro l'operato sfacciatamente vergognoso di Monsanto e Commissione e Parlamento UE:
* Roundup and birth defects: Is the public being kept in the dark?

Una lettura più facile e snella, ma abbastanza rappresentativa è questa:
* Glifosato e OGM: cosa c’è dietro?

sul perché gli studi sul glifosato sono per la quasi totalità tutti falsati:
* Review of GMO safety assessment studies: glyphosate residues in Roundup Ready crops is an ignored issue
* Glyphosate, Roundup and the Failures of Regulatory Assessment

Ciliegina sulla torta

È di queste settimane la notizia che lo studio principe grazie al quale l'EFSA, l'EPA e tutti gli enti regolatori del mondo hanno approvato l'utilizzo del glifosato, è stato RITIRATO DOPO BEN 25 ANNI.
Come si è arrivati a tanto? A seguito di documenti riservati resi pubblici a partire dal 2017 nell'ambito dei processi (i "Monsanto Papers": email, memo, rapporti interni e comunicazioni), che hanno evidenziato che gli autori ricevettero un "risarcimento finanziario" da Monsanto e che la stessa Monsanto redasse segretamente parte di esso (ghostwriting), utilizzando dati inediti e occultando studi indipendenti già pubblicati negli anni '90 che mostravano carcinogenicità e tossicità cronica.
Insomma, il glifosato è diventato il pesticida più usato al mondo grazie ad una frode perpetrata per 25 anni. Questo fatto dovrebbe servire da monito a coloro che si fidano a tal punto delle "evidenze scientifiche" da mettere a repentaglio la propria vita (sì, esistono ancora), perché non hanno ancora capito che gran parte della scienza è solo business al soldo del business, e gli enti regolatori pure.

Cerchiamo di non aspettare che venga un Rampini di turno ad informarci (bontà sua) di fatti che riguardano la nostra salute e quella dei nostri figli.