di Ashoka e Roberto Toso
Vi ricordate dello sventato piano terroristico in cui ci venne detto che dei fondamentalisti musulmani stavano per far saltare dieci aerei contemporaneamente, in volo sopra l'oceano?
Era il 10 Agosto scorso, e mentre migliaia di turisti attendevano invano il volo che li avrebbe portati nel luogo di villeggiatura, lontano dalle preoccupazioni quotidiane, da Londra tambureggiava ossessivo il messaggio: "Evitata una catastrofe inimmaginabile"; "sventato un omicidio di massa"; "sarebbe stata una tragedia di proporzioni inenarrabili". Che era poi la copia del vecchio Bojinka del 1995, come faceva notare allarmato Andrea Margelletti dal TG1, ma restava pur sempre "inimmaginabile". Ed era vero infatti: chi avrebbe mai potuto immaginare che dei musulmani fossero così raffinati da voler "punire" il nostro stile di vita assemblando freneticamente,
... nella toilette di un aereo, quegli stessi beni materiali di cui noi ci ostiniamo a godere – shampoo, bibitoni sportivi, e per finire in bellezza, come detonatore, un trendy e coloratissimo Ipod?
Ma i nostri giornali, invece di filtrare la notizia con un minimo di spirito critico, la passavano automaticamente per buona, e cominciavano a ricamarci sopra come in un romanzo d'appendice. Scriveva Repubblica: "Gli attentatori, secondo queste fonti, dovevano usare una soluzione a base di perossido, servendosi di una bevanda simile al Gatorade per portarla a bordo. L'innesco doveva avvenire attraverso un flash per macchina fotografica o altri componenti come cellulari e iPod." Altri giornali facevano ipotesi differenti, individuando nel Triperossido di Triacetone (il TATP) e nella nitroglicerina i due candidati più probabili per il piano terroristico, e mentre venivano emanate norme di controllo molto restrittive negli aeroporti, da un editoriale del Corriere Panebianco esortava a tollerare la tortura ed a sacrificare la propria libertà in nome della lotta al terrorismo islamico. Naturalmente - concludeva ancora Repubblica - "secondo fonti dell'antiterrorismo americano il gruppo aveva "forti legami con Al Qaeda".
E forse, non a caso, avevano deciso di realizzare il loro progetto l'11 agosto: a confermare, simbolicamente, il legame con l'11 settembre." Uhm, vediamo un pò: 11 agosto… 11 settembre… e 10 aerei soltanto? Vabbè, diciamo che i terroristi intendevano spiazzarci anche sull'aritmetica. In fondo, i numeri li hanno inventati loro. In realtà, sarebbe stato sufficiente analizzare con una certa attenzione la vicenda per accorgersi da subito dell'inconsistenza del piano e della impossibilità della sua realizzazione. Ma i media lo hanno fatto?
A quel che ci risulta, solo il New York Times ha pubblicato una parziale smentita il 29 Agosto, mentre ad esempio in Italia - escludendo il Manifesto - la minaccia si considera ancora del tutto reale. Sempre la Repubblica, alcune settimane fa, commentava così la proposta di regolamentazione europea sui bagagli a mano: "La misura arriva infatti in seguito agli attacchi aerei sventati nella capitale britannica lo scorso 10 agosto, quando gli investigatori scoprirono un piano per far esplodere una decina di aerei in volo proprio utilizzando miscele di liquido esplosivo. I terroristi islamici sarebbero saliti a bordo portando con sé bottigliette di plastica apparentemente piene di acqua o succo di frutta, poi avrebbero miscelato tra loro i liquidi facendoli esplodere con fiammiferi o accendini.
Il tutto nascosto in dispositvi elettronici di uso quotidiano: cellulare, macchina fotografica, lettore Mp3." Ma, come già detto, una analisi appena approfondita sarebbe bastata a capire - ad esempio leggendo il report dell'Israel Institute of Technology - che il Triacetone Triperossido non poteva essere fabbricato nella toeletta di un aereo, che la nitroglicerina è un esplosivo troppo instabile per poter essere utilizzato in quella maniera, che i presunti kamikaze non avevano nè il biglietto aereo nè molti neanche un valido passaporto, che una donna incinta ed una madre con un bimbo di sei mesi non sono proprio il prototipo del suicida, e che le "dettagliatissime informazioni ottenute sotto tortura in Pakistan", non avendo trovato nel tempo alcun riscontro effettivo, potevano anche non essere così affidabili.
Ma i media ufficiali, invece di procedere con le doverose verifiche, continuavano a ripetere meccanicamente ogni nuova rivelazione della polizia britannica: perquisite 69 abitazioni, ritrovati 400 computer, 200 telefonini, 8000 accessori elettronici, e sì, qualche registrazione video per il martirio ed anche una memoria. Peccato che nel frattempo la polizia britannica fosse stata costretta a scarcerare almeno la metà dei sospetti. Peccato che i video preannuncianti il presunto martirio non fossero stati registrati dai protagonisti, ma semplicemente "scaricati e visti" da Internet, il nuovo vaso di Pandora che ha ormai sostituito nel nostro immaginario il leggendario "cestino della spazzatura" con il comunicato di rivendicazione. Ah, già, altro piccolo particolare: forse non ve ne siete accorti, ma da tempo rivendicare non si usa più.
Fa molto fin-de-siecle, è un atto volgare e sfacciato, mentre è molto più eccitante fare gli attentati senza poi dire niente, e sperare a dita incrociate che qualcuno fra CIA e Scotland Yard si imbatta per caso in una delle mille cassette che ti dimentichi regolarmente di nascondere, dopo averle registrate. Per non parlare poi dei "classici" di questo nuovo genere narrativo, come ad esempio la presunta memoria di uno dei sospetti terroristi, che era in realtà un documento scritto quando il nostro "kamikaze" aveva la veneranda età di sei anni.
Oppure dell' altro, sventatissimo piano di Al Qaeda, contro i voli transatlantici del Natale 2003 – ce l'hanno davvero con le nostre vacanze questi terroristi – in cui i sei membri della potente organizzazione risultarono essere un bambino di cinque anni, un'anziana signora Cinese che gestiva un ristorante a Parigi, un venditore di assicurazioni del Galles, e tre cittadini Francesi qualunque. Ma noi tutte queste cose come le sappiamo? Non certo dai media tradizionali, che appunto dovrebbero fare ogni volta queste sacrosante verifiche, ma da quella banda di scapicollati senz'arte nè parte che sono i cosiddetti "bloggers" di tutto il mondo. Ingegneri, contadini e muratori, che una volta tornati dal lavoro si piazzano davanti al computer, salutano la moglie, e fanno le ore piccole per cercare di ricucire i pochi brandeli di verità che man mano riescono a estrapolare dagli infidi meandri della rete. Mentre ad alcuni dei nostri giornalisti, evidentemente, non basta dimenticarsi della enorme responsabilità che hanno verso il loro pubblico, ma amano anche sorprendere i "topi di scantinato" - che saremmo noi - con uscite spettacolari, tanto gratuite quanto inconsistenti. Su di loro troneggia, ormai inarrivabile, l'epico Zucconi, che dalla sua rubrica “Lettere al Direttore” dell'undici ottobre - undici?
Non vorrà per caso dirci qualcosa anche lui, con quel numero maledetto? - così risponde a un suo lettore: " […]
Ma se invece di perdere tempo per arrampicarsi sugli specchi del loro anti- americanismo, questi neo biscardoni dell'11 settembre dedicassero un po' di tempo a investigare la storia dei dieci aerei che avrebbero dovuto esplodere con misteriosi e improbabili cocktail di aranciata e dentifrici, forse renderebbero un servizio migliore alla causa della verità". Ma allora l'uomo ci legge! Forse allora questi titoli, insieme a tanti altri, non sono passati del tutto inosservati alla sua acuta pupilla: Bravi, bravissimi, superlativi i ragazzi di Scotland Yard Massimo Mazzucco - Luogocomune - 10 Agosto 2006 Terroristi al biberon Maurizio Blondet - Effedieffe - 12 Agosto 2006 Quando le menzogne vengono a galla Giulietto Chiesa - Megachip - 29 Agosto 2006 La frottola degli attentati con l'esplosivo liquido James Petras (trad. It.) - Comedonchisciotte - 6 Settembre 2006. Ma allora l'uomo è pure malizioso, a questo punto.
Come nel peggiore degli incubi Orwelliani, infatti, Zucconi ci presenta una realtà capovolta, in cui una briciola di verità viene fatta filtrare - con la disinvoltura con cui Winston Smith faceva scivolare le vecchie notizie non più gradite al Partito nel buco della memoria - ai lettori ingannati fino a ieri, mentre ne approfitta bieco per lanciare un'altra freccia velenosa contro chi quelle notizie aveva osato darle da subito. Ma noi neo-biscardoni dell'11 Settembre alla memoria ci teniamo, e agli articoli già citati aggiungiamo un pezzo particolarmente illuminante di Michel Chossudovsky, che sicuramente il Nostro non mancherà di attribuire - ormai lo sappiamo che ci legge, Zucconi, non faccia finta di niente - alla più sfrenata fantasia di un “gomblottista.” Non ha altra scelta, ormai. Le mani se le è legate da solo, facendo lo sbruffone quando credeva di potersela cavare con un paio di battute da osteria, e ora non può che continuare su quella strada, stringendo ogni volta di più il nodo assassino del proprio ridicolo. Perlomeno i bombaroli, quelli veri delle poesie di De Andrè, il loro lavoro lo rispettavano.
Ashoka e Roberto Toso (Goldstein)