Forse Beppe Severgnini non si è reso conto del pantano in cui si andava a infilare, nel momento in cui si è abbandonato al giusto sdegno per la buffonata imminente che prende il nome di elezioni europee.
“Avete visto chi vogliono candidare? – si domanda Severgnini nell’articolo
Votare per l'Europa. E sentirsi fessi - Vecchi delusi, giovani amiche, soliti trombati, parenti invadenti, ex potenti indigenti, funzionari sconosciuti.”
Sembra di sentir parlare il cittadino attento e responsabile di una democrazia sana e funzionante, abituato sin dall’infanzia a votare per una gamma di candidati che sia la fedele espressione delle più legittime aspirazioni popolari.
Severgnini tuona - giustamente - contro “ragazze dalle competenze incerte, ma con splendide foto”, come se le competenze delle nostre parlamentari fossero certe e inoppugnabili. Severgnini mette in dubbio “l'opportunità della candidatura Mastella”, come se questo signore da noi avesse avesse sempre fatto l’astronauta o il maestro delle elementari. Severgnini parla di questa classe politica … … come se vivesse su un pianeta che non abbia mai nemmeno sentito parlare di questa gentaglia.
Severgnini annuncia al mondo di non essere un fesso – e nessuno ha mai pensato che lo sia - ma si dimentica di spiegare che cosa lo renda così intelligente da essersi accorto solo oggi di una situazione che in Italia imperversa sotto gli occhi di tutti da almeno 30 anni.
O forse ci sta dicendo che i fessi siamo tutti noi?
Massimo Mazzucco