Pubblicate anche la seconda e terza parte
Le leggende metropolitane generalmente non rientrano nei miei interessi se non come elementi di semplice curiosità. Il fascino del mistero che di solito intriga più o meno tutti, mi coinvolge qualora esistano i presupposti concreti per poter affermare di trovarsi davanti a un vero enigma. Conoscevo quindi da molti anni la leggenda metropolitana che ruota attorno ai Beatles e in particolare su uno dei suoi componenti, ma considerandola del tutto assurda l'avevo relegata sempre nel recinto delle storielle tipo: Elvis è ancora vivo.
[ continua all'interno ] Recentemente però ho notato che si era acceso un nuovo interesse per questa storia che nonostante gli anni sembra non avere nessuna intenzione di spegnersi e per gioco ho iniziato a seguirne le nuove manifestazioni come ad esempio una interessante trasmissione radio, dedicata alla vicenda di cui sto per parlarvi e narrata in modo molto ironico dal bravo Carlo Lucarelli (il conduttore ideatore di Blu Notte) che però in fondo confermava la mia idea che tutta la faccenda fosse semplicemente una bufala.
Successivamente, ascoltai un'intervista a Glauco Cartocci, un architetto e progettista grafico che per la grande passione musicale è diventato un esperto della storia dei Beatles e che ha dato alle stampe un libro: “Paul isDead? Il caso del doppio Beatle”. Le cose che affermava in quell'intervista mi colpirono parecchio; alcune perchè non le avevo mai sentite, ma in particolar modo perchè evidenziavano il fatto che non si trattasse di una semplice leggenda metropolitana, ma di un vero mistero che oltretutto continua in modo altrettanto oscuro ad essere alimentato anche oggi, e non dalle farneticazioni di qualche fan, ma da gente che, ancora in vita, è coinvolta più o meno direttamente nella vicenda. Acquistai quindi il libro, ne presi pure un secondo: “Il Codice McCartney” (unici due libri italiani su questa storia) e successivamente mi resi conto del vero delirio presente in rete (materiale spesso assurdo, ma con alcuni articoli decisamente interessanti).
Avete ormai capito che sto parlando della PID o “Paul is Dead” (Paul è morto); quella curiosa leggenda metropolitana che uscì fuori nel 1969, poco dopo la pubblicazione di quello che è considerato l'ultimo album dei Beatles, “Abbey Road” (in realtà l'ultimo album a essere pubblicato fu Let it Be, ma essendo stato registrato prima e pubblicato dopo lo scioglimento del gruppo, l'ultima fatica in sala di incisione rimane appunto Abbey Road); leggenda assai curiosa perchè mentre di solito si fantastica sulla morte di star famose che sarebbero ancora vive: Jim Morrison, Jimi Hendrix, Elvis Presley, Glenn Miller Etc. Questa voleva che il “bello” dei Beatles, il coautore assieme a John Lennon di intramontabili capolavori della musica rock, fosse morto nel 1966 a seguito di un terribile incidente stradale, e fosse stato sostituito in gran segreto da un sosia.
Mi sembra chiaro a questo punto il motivo per cui è difficile dare troppo credito a questa leggenda; le prime obiezioni che si possono sollevare a una storiella raccontata in questi termini sono già dei macigni pesantissimi sulla sua credibilità: Anche ammesso che l'assunto sia vero e che sia stato trovato pure un sosia, come potevano trovare uno che non solo assomigliasse al Paul originale, ma cantasse pure come lui e avesse nientemeno che un talento paragonabile al suo se non superiore? Non dimentichiamo infatti che se il Paul originale ha scritto “Yesterday” il sosia avrebbe scritto nientemeno che “Hey Jude” o “Let it be” tanto per fare un esempio. Inoltre chi poteva avere il potere di coprire il tutto presso le autorità e le forze di polizia? E i parenti? I genitori del Paul originale se ne sarebbero stati zitti senza dire nulla?
Ciò che però ho trovato nell'approfondire questa strana storia, sono i presupposti di un vero mistero ed essendo anche interessato all'argomento propaganda non posso non rilevare alcuni elementi presenti anche in questo senso. Che Paul McCartney sia davvero morto non è possibile saperlo con certezza, ma anche se così non fosse e colui che ci ha regalato ancora tanta buona musica in questi anni fosse di fatto l'originale Paul McCartney, il mistero sulla leggenda PID continuerebbe a rimanere tale ed è questa la parte più intrigante di tutta la faccenda: ci sono domande che in entrambi i casi restano senza risposta, anche nel momento in cui si sciogliessero i dubbi sul fatto che il Paul McCartney attuale è l'unico, il solo e l'originale.
Ovviamente non ho la pretesa di esaurire un tema così complesso in questo articolo; cercherò soltanto di mettere in luce alcuni elementi che aiutano a capire come tutta la faccenda non sia semplicemente un cumulo di scempiaggini messe assieme da alcuni fan esaltati in giro per il mondo. Se poi volete approfondire, oltre al materiale reperibile in rete che rende però la ricerca piuttosto ardua data la mole di materiale spesso assurdo presente, ci sono i libri citati che sono molto ben documentati.
Possiamo iniziare dicendo che non esiste una sola versione della leggenda PID ma ce ne sono diverse varianti; in un paio tra le più gettonate (e delle prime versioni) si dice che Paul McCartney avesse o litigato con il gruppo andandosene dagli studi o se ne fosse andato dopo essersi ubriacato per un festino e, con la sua Aston Martin non avesse rispettato un semaforo andando a schiantarsi contro un furgoncino. Per alcuni, durante la strada avrebbe raccolto una ragazza di nome Rita morta anch'essa nell'incidente, per altri sarebbe stato solo. In alcune versioni sarebbe rimasto decapitato, in altre avrebbe subito una brutta ferita alla testa. L'incidente sarebbe avvenuto il 9 Novembre 1966 ma anche sulla data ci sono perplessità per svariati motivi ma sopratutto, come vedremo più avanti, per via di un paio di inquietanti coincidenze che riportano come data il 9-11-1966; data che se letta al modo anglosassone diventa 11 settembre, ma se letta nell'altro modo è appunto 9 Novembre. Inutile ricordare che oggi, la data del 9-11 ha un suono alquanto sinistro e sia per chi crede nelle coincidenze, che per chi non ci crede, è un numero che suscita una certa angoscia.
Subito dopo l'incidente, sarebbe stato informato Brian Epstein (il manager dei Beatles) forse dallo stesso autista del furgoncino (a detta di alcune versioni, suo parente) che avrebbe provveduto, grazie all'avvertimento tempestivo e al fatto che a quell'ora tarda le strade erano deserte a mettere in moto l'operazione di copertura. Non si sa come né con quali appoggi sarebbe riuscito a nascondere tutta la faccenda. Un certo William Campbell (nella prima versione perchè in un'altra si fa un nome diverso, quello di William Sheppard, poliziotto Canadese amico di Ringo Starr, il batterista) aspirante musicista e sosia di Paul al punto che già da tempo lo imitava molto bene, sotto contratto sempre con Brian Epstein, viene scelto per prendere il suo posto. I Beatles vengono convinti ad accettare la faccenda e a sostenere il gioco e in questo modo il fenomeno Beatles potè continuare indisturbato il suo corso.
Chi non si è fatto un'idea della Beatlemania non può capire la portata di questo fenomeno che da alcuni osservatori dell'epoca e anche dai ricercatori e sociologi dei nostri giorni è stato definito sopranaturale. Si sono versati fiumi di inchiostro nel tentativo di spiegare la Beatlemania ma nessuno ha ancora capito gli isterismi di massa esplosi in tutto il mondo per questi quattro ragazzi che, almeno a inizio carriera, cantavano delle “canzonette”. Nessuno riuscirà mai a ripetere un'esperienza simile e di tale portata che provocò inoltre incidenti diplomatici e problemi in molti paesi.
Tre anni dopo la presunta morte e sostituzione di Paul, nel 1969 e poco dopo la pubblicazione di Abbey Road, come abbiamo detto, un DJ di una radio americana asserisce di aver ricevuto una telefonata anonima di un tale che gli rivela appunto la storia dell'incidente dicendogli: “E' tutto nei dischi dei Beatles, cercate gli indizi nelle canzoni e nelle copertine”.
Ovviamente ci fu un ulteriore boom nelle vendite dell'album in questione e da lì si scatenò la caccia agli indizi che vennero trovati in quantità industriale. Alcuni di questi erano frutto di libere interpretazioni o di autentici deliri ma in effetti, un notevole numero di essi che non poteva certo essere casuale, era stato volutamente e consapevolmente seminato e distribuito come i frammenti di un puzzle.
Il legittimo sospetto quindi è che tutta l'operazione sia stata architettata dagli stessi Beatles e che forse, sia poi sfuggita di mano. In pratica il quartetto avrebbe cioè iniziato a disseminare indizi nei propri dischi a partire dal primo album senza il “vero” Paul, e cioè: “Sergent Pepper Lonely Hearts Club Band” (considerato tra le altre cose da tutti i cultori della musica come il capolavoro assoluto della musica rock, una sorta di “Gioconda”, di opera unica e irripetibile) e avrebbe continuato a farlo fino all'uscita dell'album che ne decretò lo scioglimento come gruppo per poi, arrivati a questo punto, mettere in giro la leggenda. Ma anche nel caso si trattasse di una trovata pubblicitaria, non sarebbe stato forse eccessivo prepararla per tre lunghi anni? Architettare indizi e ogni altra sorta di messaggi subliminali per tutto quel tempo aspettando soltanto l'ultimo album per far uscire tutta la faccenda? Sarebbe certamente un comportamento strano, in tre anni possono cambiare moltissime cose e un'idea pensata in un dato momento può non essere più valida a distanza di tanto tempo, e a meno di non essere dei veggenti, non avrebbe molto senso come trovata pubblicitaria; potrebbe essere solo l'idea bizzarra per dei tizi eccentrici ma di certo poco consona alle regole del marketing.
Il fatto è che i Beatles hanno sempre smentito così come il diretto interessato Paul McCartney tutte le voci relative a questa storia ma hanno anche sempre smentito il fatto di aver inserito messaggi alla rovescia nei loro album (probabilmente a causa della vicenda Manson che vedremo più avanti) e hanno quindi mentito spudoratamente; hanno sempre risposto alle domande sulla PID considerandola come un cumolo di boiate, eppure si sono contraddetti in numerose occasioni incalzati dalle domande dei giornalisti.
E' noto infatti che i Beatles furono tra i primi ad inserire messaggi nelle canzoni ascoltabili soltanto mandando il disco al contrario; pratica in seguito divenuta moneta comune per i gruppi musicali, specialmente nell'ambito del rock. I Beatles erano molto interessati agli esperimenti musicali di John Cage e divennero loro stessi sperimentatori introducendo tecniche che verranno poi riprese da altri. Paul McCartney e John Lennon erano inoltre dei veri e propri cultori di Lewis Carrol, l'autore di Alice nel paese delle meraviglie; maestro del gioco di parole, del non-senso, del doppio significato o del significato nascosto. Infatti, i testi delle loro canzoni contengono alcuni rimandi espliciti a questo personaggio ma di fatto, si interessarono a scrivere testi spesso criptici o dall'apparente non-sense. E non dimentichiamo che la novità di mandare i nastri alla rovescia che rendono le parole arcane e cariche di mistero, li incuriosisce a tal punto che proprio Paul utilizzerà in alcune occasioni lo pseudonimo “Ian Lachimoe” che era il “suono” che produceva “Paul McCartney” pronunciato alla rovescia.
Ma per iniziare a capire il motivo per cui dietro alla leggenda Paul is dead si nasconde un vero mistero, iniziamo analizzando alcuni indizi classici contenuti nei dischi dei Beatles e partiamo proprio dall'album “Abbey Road” che divenne protagonista con l'esplodere di questa strana storia; una delle copertine che ha fatto più discutere nella storia della musica:
Quali sarebbero gli indizi trovati dai fan dei Beatles in questa copertina?
Prima di tutto gli stessi Beatles; stanno attraversando la strada sulle striscie pedonali in fila indiana; davanti a tutti c'è John Lennon vestito completamente di Bianco; in alcuni paesi orientali il bianco è un segno di lutto e per alcuni è stato interpretato come il cerimoniere. A seguire Ringo Starr vestito completamente di nero sarebbe l'uomo delle pompe funebri. Segue Paul McCartney con un completo grigio e salta agli occhi per delle differenze vistose rispetto agli altri: è a piedi nudi, tiene gli occhi chiusi, ha il passo sfalsato rispetto agli altri che ce l'hanno sincronizzato e tiene una sigaretta nella mano destra pur essendo mancino; chiaramente il tutto sembra costruito per attirare l'attenzione su Paul e sulle sue stranezze. Chiude il corteo George Harrison che, vestito in Jeans, sarebbe un semplice becchino.
Sulla sinistra è possibile vedere un'auto, una Wolkswagen “maggiolino” parcheggiata con le ruote sul marciapiede; la targa dell'auto riporta: LMW 28 IF. L'interpretazione più diffusa è che il 28 if stia per: 28 se, 28 anni se Paul fosse vivo. Ma qualcosa non quadra, viene subito fatto notare che Paul all'epoca aveva 27 anni compiuti ed essendo nato a giugno, a settembre, data in cui sono state scattate le foto della copertina, aveva 27 anni e tre mesi. La replica dello zoccolo duro dei sostenitori della PID non si fa attendere: In molte culture orientali l'età viene contata dal momento del concepimento; quindi i tre mesi più i nove di gestazione... 28 Spaccati.
Un'obiezione logica è che se la targa fosse stata concepita per veicolare un messaggio, tanto valeva metterci 27; inoltre, nessuno ha mai decifrato LMW.
Alcune ipotesi tengono conto del fatto che esiste la tradizione di apporre dietro l'auto il proverbiale “JUST MARRIED” dei novelli sposi, ecco che LMW poteva essere interpretato ad esempio con: Linda Married William e cioè: Linda ha sposato William (Campbell o Sheppard?) il sosia che avrebbe preso il posto di Paul.
Nel retrocopertina appare la scritta Beatles inserita nel muro sopra alla scritta Abbey Road. Davanti alla scritta Beatles ci sono degli strani fori come se qualcuno avesse sparato con un mitra o una pistola. Connettendo i fori, (che sono otto mentre andando a vedere il muro dal vero se ne contano 13), come nel gioco dei puntini esce un 3; un altro indizio che i Beatles Originali sono solo 3?
Le liriche delle canzoni meritano una trattazione a parte che vedremo più avanti; ciò che ci interessa stabilire ora è: sono tutte illazioni e interpretazioni dei fan (abbiamo lasciato fuori le più assurde e palesemente frutto di fantasia) oppure queste note di copertina hanno comunque qualcosa di strano?
Qualcosa di strano in effetti c'è e viene proprio dai Beatles. Interrogati sulla sessione fotografica per la realizzazione della copertina, Paul McCartney tende a minimizzare in modo eccessivo se consideriamo il fatto che i Beatles così come molti altri gruppi mettevano un'attenzione e una cura maniacale nello studio delle copertine. Chi conosce un po' di storia musicale di quel periodo sa quante copertine sono diventate oggetti di culto e spesso controversi sia per l'aspetto artistico che per quello dei messaggi veicolati.
McCartney invece dice che erano in ritardo con la pubblicazione, e che quindi visto che fuori dagli studi di registrazione era una bella giornata di sole, chiamarono i fotografi e improvvisarono alcuni scatti. Interrogato poi sul fatto che apparisse a piedi nudi, dichiarò che lui abitava a pochi passi dagli studi ed essendo molto caldo decise di uscire di casa scalzo.
A parte il fatto che se era davvero molto caldo, l'asfalto bollente era tutt'altro che confortevole da calpestare a piedi nudi, ma sembra comunque una scusa farlocca; inoltre nelle altre foto ritrovate di quella sessione fotografica, si può vedere come Paul indossi un paio di sandali. John Lennon poi, fornisce una versione diversa smentendo la non intenzionalità del gesto; dice infatti che Paul cercava sempre in ogni modo di apparire diverso e che se avesse potuto dipingersi un orecchio di Blu lo avrebbe fatto.
La Apple, la casa discografica dei Beatles, interrogata sulla presenza del maggiolino con le ruote parcheggiate sul marciapiede risponde che i fotografi avevano tentato di farlo rimuovere senza successo perchè rovinava la foto ma anche questa sembra una balla. Infatti è molto difficile credere che la sua presenza non sia intenzionale quando sappiamo che il “maggiolino” in Inglese è chiamato “Beetle” (scarafaggio) e non è certo pensabile che il gruppo si sia lasciato sfuggire l'occasione di inserire un'auto che richiama il loro nome.
Per quanto riguarda la famigerata targa, scopriamo anche qui un elemento curioso: in altre foto della sessione fotografica la targa è diversa, quindi la targa che si vede in copertina è stata aggiunta in un secondo tempo sopra all'originale.
Ma il bello deve ancora arrivare, più indietro si va nel tempo rispetto a questo disco e successivamente più ci si avvicina ai nostri giorni, si scopre una mole di stranezze davvero troppo massiccia per essere ignorata.
Ma lo vedremo nella seconda parte.
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Fonte: Il blog di
Music-Band sul
Portico Dipinto
Seconda Parte
Proviamo ora a dare uno sguardo nel minestrone di indizi e stranezze relative a questo caso tenendo ben presente che non è possibile riportare tutto senza scriverci sopra un libro e facendo attenzione a questi fatti importanti:
1. La leggenda PID nasce poco dopo la pubblicazione dell'album Abbey Road avvenuta nel settembre del 1969 per la rivelazione di un DJ americano (Russel Gibb) che ha ricevuto in redazione una telefonata anonima. Prima di questa data, nessuno ha analizzato le canzoni dei Beatles o le loro copertine alla ricerca di indizi strani.
2. Secondo la leggenda, Paul McCartney sarebbe morto il 9 di Novembre (o l'11 di settembre secondo alcuni indizi) del 1966.
Facciamo quindi un salto indietro e cerchiamo di farci un'idea di com'era la situazione storica dei Beatles nel 1966:
Fate bene attenzione alle date!
Nella seconda metà del 1966 i Beatles sono sul punto di sciogliersi e le principali cause sono molto serie:
1. La Beatlemania è incontrollabile, il gruppo non la sopporta più, si sentono esausti per i continui concerti che portano avanti da anni e sono insoddisfatti perchè suonare dal vivo è impossibile; non riescono nemmeno a sentirsi a causa del boato della folla che sovrasta tutto; quindi anche le esibizioni hanno una qualità scadentissima e non possono essere sfruttate come registrazioni.
2. I pericoli corsi durante il tour alle Filippine culminati con l'incidente diplomatico e il loro quasi sequestro che ha fatto temere per la loro incolumità ha provato tutti emotivamente e in particolar modo George Harrison che sembra il più sconvolto.
3. La furente reazione esplosa in america alle dichiarazioni di John Lennon sul fatto che i Beatles fossero più famosi di Gesù, che scatenò ondate di isteria con roghi dei dischi dei Beatles in mezzo alle strade e dichiarazioni in TV (le potete vedere nella raccolta anthology dei Beatles in DVD) del Ku-Klux-Klan che dichiarava apertamente di essere un'organizzazione terroristica pronta a compiere gesti eclatanti contro il gruppo. Lennon sarà costretto a pubbliche scuse che provocarono in lui una forte crisi d'identità.
George Harrison annuncia quindi a Brian Epstein, il loro manager, di voler lasciare il gruppo ai primi di settembre del 1966; trapelò poi la notizia che il concerto di San Francisco (29/8/1966) sarebbe stato l'ultimo.
Tutto però è destinato a rientrare nei primi mesi del 67 quando i Beatles rinnovano il loro contratto con la Emi per altri 9 anni.
A quanto pare il loro manager li ha rassicurati promettendo che avrebbero smesso di fare infiniti tour in giro per il mondo.
Ma attenzione alle date:
il 10 Novembre 1966 fu annunciato ufficialmente da Peter Brown, loro vice-manager che non avrebbero fatto più concerti.
Il 15 Novembre 1966 Epstein smentisce pubblicamente le voci di scioglimento del gruppo
Dal 21 Giugno 1966 fino al 24 Novembre 1966 i Beatles non registrano più nulla; non effettuano nemmeno alcuna sessione fotografica.
Dall'Agosto del 1966 in poi, Paul McCartney assume un ruolo di primo piano nel gruppo, tutti i progetti fondamentali del 1967 (Sgt. Pepper, Magical Mystery Tour etc. Sono idee sue). John Lennon perde progressivamente il ruolo di Leader mentre McCartney assume sempre più il controllo delle operazioni. Coincidenza fortunata per il gruppo, tutto questo sembra accadere mentre McCartney raggiunge i suoi vertici di creatività.
Il 27/8/1967 viene improvvisamente ritrovato morto Brian Epstein, la mente che ha creato il fenomeno Beatles, si parla inizialmente di suicidio, si vocifera che fosse depresso a causa della sua omosessualità che doveva tenere nascosta; se ne dicono tante, poi le voci vengono smentite dal verdetto del coroner. Sembra una morte accidentale a causa di un'overdose di antidepressivi. I Beatles e i conoscenti intimi sembrano essere daccordo smentendo tutti la possibilità del suicidio. Di fatto però la morte di Epstein non è libera da ombre; a un certo punto circola la voce dell'omicidio e si scoprono delle minacce di morte a suo carico ma nessuno avvierà mai indagini in tal senso. I Beatles a detta di tutti quelli che li conoscono si sentono perduti, non hanno mai dovuto pensare alla loro gestione commerciale, avevano piena fiducia di Epstein che si occupava di tutto. Di fatto, Paul McCartney prenderà in mano anche questo aspetto della gestione del gruppo.
Tra il 1966 e il 1967, la musica dei Beatles subisce una radicale trasformazione; L'album “Revolver” (agosto del 1966) sembra l'inizio di questa nuova fase. Non soltanto la musica si fa complessa, ricercata e piena di sperimentazioni che avranno effetto in tutta la storia del rock, ma anche i testi diventano improvvisamente “Adulti”, iniziano a parlare spesso di morte, abbandonando le canzonette da innamorati del primo periodo. Ma il disco considerato l'apice della loro carriera e che determinerà una vera rottura in tutti i sensi con i Beatles del passato (sia musicalmente che per quanto riguarda l'immagine del gruppo) è il successivo Sgt. Pepper Lonely Hearts Club Band (Giugno 1967) Che in teoria dovrebbe essere anche il primo dopo la presunta morte di Paul McCartney.
Paul McCartney subisce un incidente stradale... Ma forse gli incidenti sono due.
Alcune fonti riportano di un incidente in motorino avvenuto il 26 Dicembre del 1965. Lo stesso Paul McCartney lo ricorderà nelle interviste apparse in Anthology, ma sembra confondere le date e le modalità. Comunque a quanto pare si ruppe un dente e riportò un taglio con conseguente cicatrice sul labbro sinistro. I segni risultano evidenti nella copertina della raccolta: Yesterday and Today (il controverso album dei macellai insanguinati la cui copertina venne ritirata e sostituita) e anche nei videoclip di “Rain” e “Paperback Writer” girati per la tv. La cicatrice è visibile anche in un'apparizione all'Ed Sullivan Show del giugno del 1966.
Altri però datano l'incidente al 9 Novembre 1966 (la data ufficiale della PID ed ecco perchè si parla di due incidenti) e lo considerano sempre un incidente motociclistico accaduto assieme al suo amico Tara Browne.
A quanto pare i giornali inglesi il 9/11/1966 diramarono notizie confuse, tra cui quella che Paul era rimasto decapitato. Anche la fanzine The Beatles Book riporta in un articolo del 7/1/1967 intitolato “False Rumor” la notizia di un incidente mortale accaduto a Paul McCartney
Si sa che Paul McCartney ha fatto occasionalmente uso di sosia per vari scopi
Viene indetto un concorso pubblico per trovare un sosia di Paul McCartney, pratica normale con le star dello spettacolo. Il concorso non vedrà una conclusione e non verrà mai comunicato il nome del vincitore
I Beatles, a fine del 1966, primi tra tutti i gruppi rock, si fanno crescere contemporaneamente barba e baffi. Non si tratta di una banalità; all'epoca il fatto ha una forte ripercussione, costituisce un'alterazione della fisionomia, una sorta di camuffamento e nel loro caso particolare venne abbandonata l'immagine dei 4 ragazzi puliti beniamini dell'Inghilterra. Per alcuni inoltre, come vedremo poi, questo fatto costituisce la volontà di nascondere i lineamenti non perfetti del sosia che ha preso il posto di Paul.
Ora che abbiamo il quadro (non completo ma spero sufficiente a capire) del periodo, andiamo ad analizzare alcuni degli indizi apparsi nei dischi e scoperti, ricordiamolo, retroattivamente, dopo l'uscita della leggenda nel 1969:
il 10 dicembre del 1966 viene data alle stampe una raccolta di successi dei Beatles: “A collection of Beatles Oldies – But Goldies” La copertina non ha fotografie ma soltanto disegni; a sinistra si può vedere un gruppo pop che dovrebbe rappresentare i Beatles e quello che dovrebbe essere Paul (il mancino) tiene una sigaretta nella mano destra (esattamente come nella copertina di Abbey Road uscita tre anni più tardi)
Al centro della copertina e molto grande rispetto al disegno del gruppo, si trova la figura di un uomo dall'aspetto Beatle e c'è il disegno di un'auto che sta puntando a tutta velocità verso la sua testa.
Viene notato che per la prima volta è stato tolto l'articolo “THE” prima del nome ma verrà reintegrato e poi tolto nuovamente nei dischi successivi quindi non mi sembra rilevante. Qualcuno analizza anche la scritta OLDIES che contiene “Dies”. Anche la O e la L hanno un significato: sono le due lettere dell'alfabeto che precedono la P e la M quindi la scritta significherebbe: PM muore.
E' decisamente cervellotico però è giusto far notare che un trucco simile era stato usato nel libro e nel film: 2001 Odissea nello spazio dove il nome del calcolatore elettronico H.A.L 9000 utilizzava le tre lettere dell'alfabeto che vengono subito prima delle tre lettere IBM, la nota azienda di computers.
Ma nel giugno del 1967 esce Sgt. Pepper; come abbiamo detto l'album considerato il punto più alto nella carriera dei Beatles ma anche uno dei massimi vertici della storia del Rock riconosciuto da grandi musicisti come ad esempio Jimi Hendrix che fece una cover di Sgt. Pepper in un'esibizione Live. Si tratta di una rivoluzione non soltanto musicale, anche il packaging del disco farà storia; a titolo di esempio basta dire che nel retrocopertina verranno stampate tutte le liriche delle canzoni. Nessuno prima di allora aveva mai fatto una cosa del genere.
Tra i molteplici indizi ed elementi controversi identificabili in questo disco, mi limito a riportare quelli che mi sembrano maggiormente significativi (riportare tutto richiederebbe un articolo solo su questa copertina).
La copertina fu realizzata da Peter Blake e Jann Haworth con il fotografo Michael Cooper; sembra chiaro dalle interviste e dai ricordi di varie persone che Paul McCartney ebbe un ruolo creativo e direzionale nella cosa. Sua anche l'idea di realizzare il disco come un “Concept Album”.
Tra l'incredibile numero di indizi o presunti tali, si segnala una bambola nella copertina anteriore che indossa una maglietta con la scritta “Welcome the Rolling Stones”, la bambola ha un modellino di Aston Martin (l'auto sulla quale Paul avrebbe avuto l'incidente) sulla gamba destra, siede inoltre sopra ad uno strano fantoccio che ha un guanto da guida insanguinato sulla mano sinistra.
La grancassa presente al centro poi è uno degli indizi più notevoli in quanto non può in nessun modo essere accidentale; questa potrebbe essere la prova dell'intenzionalità dei Beatles di inserire e veicolare messaggi visivi nei loro dischi.
Innanzi tutto la grancassa è l'unico elemento di tutta la complessa copertina che è stato commissionato a un artista esterno; un unico dettaglio per cui si decide stranamente di rivolgersi altrove. Ma il nome stesso che viene attribuito al suo creatore sembra fittizio: “Joe Ephgrave” che potrebbe essere la composizione di “epitaph” (epitaffio) e “grave” (tomba). Non esiste inoltre inoltre nessun cenno biografico relativo all'esistenza di questo artista. Se si fa una ricerca l'unica notizia rintracciabile è: “Il creatore della grancassa dell'album Sgt. Pepper.” Sembra che non abbia fatto altro né che abbia lasciato altre tracce dietro di se.
In ogni caso, se si appoggia uno specchio alla metà esatta della grancassa dove si trova la scritta: “Lonely Hearts” la metà superiore con quella rispecchiata, restituisce la scritta: I ONE IX HE ◊ DIE. Può essere letto come: 11 9 (che si rifà ad una versione della PID che vorrebbe la data della morte all'11 settembre) egli morire. Il rombo che sta tra egli e morire nelle sue frecce verticali indica in alto la figura di Paul MacCartney e in basso quella che potrebbe essere la tomba con i fiori.
Un altro modo di leggere le prime lettere però potrebbe essere 1-1-1-X Quindi 3 Ottobre ma un'altra interpretazione potrebbe essere I ONE I X: tre vivi uno cancellato Alcuni lo hanno pensato in riferimento alla frase presente nella canzone “Come Together” che recita: One and One and One is Three.
Un secondo indizio che assolutamente non può essere casuale e che spicca nel calderone di tracce rappresentato da questa copertina riguarda il retro. Nel retrocopertina c'è una foto del gruppo e Paul McCartney è l'unico ad apparire di spalle. George Harrison accanto a lui è l'unico a non mostrare le mani unite. Ne vediamo soltanto una sollevata con un dito che indica chiaramente una frase dalle liriche di una canzone stampata nel retro. Se poi si leggono tutte le parole lungo quella linea immaginaria e che appartengono a canzoni diverse si ottengono altre frasi che sembrano tutte richiamare al presunto incidente: “Mercoledì mattina alle 5, quando il giorno comincia” (l'ora dell'incidente)... La vita vola via con te o senza di te... Sei da solo sulla strada.
Una nota a parte dobbiamo spenderla per tutti i personaggi inseriti in quella copertina; Secondo Ringo Starr sarebbero stati inseriti tutti i personaggi amati dai Beatles, ma il fatto che volessero metterci anche Hitler (poi escluso assieme a Gandhi e Gesù Cristo) rende la sua dichiarazione alquanto infondata. Appaiono comunque attori, musicisti, letterati, Intellettuali, scienziati, esploratori e avventurieri. Non manca qualche anonimo e mentre è comprensibile la presenza di Stuart Sutcliffe, il primo bassista, amico di John Lennon, pittore e artista morto giovanissimo e poco prima dell'esplosione della Beatlesmania, così come è comprensibile l'assenza di Pete Best, il primo batterista dei Beatles che fu licenziato da loro stessi per fare spazio a Ringo Starr, ci sono due figure che fanno riflettere: una assente e l'altra presente.
L'assente è Tara Browne l'amico intimo dei Beatles e di paul McCartney morto in un incidente che ispirò a Lennon uno dei suoi pezzi più importanti: A day in the life (che molti riconducono per le parole all'incidente di McCartney).
Un'assenza abbastanza inspiegabile. Per quale motivo è stato scartato?
La presenza inquietante invece che in seguito diventerà molto nota ai fan dei gruppi rock visto che molti membri (vedi a titolo di esempio Jimmy Page il chitarrista dei Led Zeppelin) ne diventeranno cultori o seguaci è la figura di Aleister Crowley, l'occultista, la grande bestia, uno dei personaggi più inquietanti e influenti del ventesimo secolo il cui libro Magik rimane una specie di bibbia per chi si occupa di questioni esoteriche.
Con le copertine ci fermiamo qui, anche perchè molteplici indizi sono rilevabili in gran quantità nei dischi successivi e in tutta una serie di raccolte ma non c'è lo spazio per analizzarli tutti. Credo sia sufficiente capire che se alcune cose possono essere il frutto dell'interpretazione dei fan, molti indizi sono stati inseriti volontariamente e consapevolmente dagli stessi Beatles.
Giusto due parole sulle liriche: molte canzoni dei Beatles a cominciare dall'album Revolver, contengono frasi che sono state interpretate come riferimenti alla morte di Paul McCartney c'è poi la storia dei messaggi registrati alla rovescia che i Beatles hanno sempre smentito di aver mai inserito nei loro dischi.
Una delle cose che mi sembrano degne di nota è la canzone: A day in the life, dell'album Sgt.Pepper, ritenuta la canzone capolavoro dei Beatles. Molti ci hanno visto un chiaro riferimento all'incidente in cui avrebbe perso la vita Paul McCartney: “Egli trovò la sua fine in un'auto, non si era accorto che le luci (del semaforo) erano cambiate. Una folla di persone stava a guardare, avevano visto la sua faccia da qualche parte, nessuno era davvero sicuro se egli fosse uno della camera dei Lords”
John Lennon però dichiarò che il personaggio a cui è ispirata la canzone era Tara Browne (che si merita la più bella canzone dei Beatles ma non la sua presenza in copertina), come abbiamo detto l'amico dei Beatles e di paul McCartney, erede della famiglia Guinnes, morto in un incidente come quello descritto il 18 dicembre 1966.
Vi ricordate quanto detto all'inizio di questo articolo? Tara Browne secondo le dichiarazioni dello stesso McCartney sarebbe stato protagonista assieme a lui in un incidente motociclistico il 9/11/1966. Ci sono diverse stranezze e coincidenze inquietanti.
La montagna di indizi presenti nelle copertine e nelle liriche dei Beatles, da Sgt. Pepper in poi è davvero notevole e per chi volesse conoscerli tutti consiglio i libri citati nella prima parte dell'articolo oppure un'accurata ricerca in rete.
Ciò che spero sia chiaro a questo punto è il fatto che i Beatles hanno contribuito consapevolmente al diffondersi di questa storia. E che nella loro storia esistono alcune ombre.
Possiamo allora concludere che si è trattato soltanto di una manovra pubblicitaria? Di un gioco portato avanti da personaggi eccentrici? In quale chiave si può leggere questa operazione? Potrebbe la leggenda PID essere uno specchio per le allodole e nascondere qualcosa che invece riguarda tutto il gruppo?
Nella terza e ultima parte di questo articolo vedremo le analisi di alcuni esperti sui tratti somatici di Paul McCartney eseguite sulla base di varie fotografie, La pista esoterica sostenuta da alcuni che vede i Beatles come personaggi coinvolti da queste pratiche, gli indizi che sono spuntati fuori ben dopo la fine dei Beatles, alcuni davvero inquietanti e apparentemente senza una motivazione logica (se si pensa all'operazione commerciale), l'inquietante vicenda Manson, gli esami del sangue chiesti a McCartney per una questione legata al riconoscimento di un figlio, l'Aston Martin restaurata da un carrozziere italiano che ha trovato gli inquivocabili segni di un incidente e un fantomatico documentario girato da discovery channel e che verrà trasmesso soltanto dopo la morte dell'attuale, vero o sosia che sia, Paul McCartney.
Fine Seconda Parte
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Fonte: Il blog di
Music-Band sul
Portico Dipinto
Terza Parte
Nelle prime due parti di questo articolo, con un riassunto per forza di cose molto stringato, ho tentato di evidenziare il fatto che la PID (Paul is dead) non è una fantasia scaturita dai fan ma è stata consapevolmente alimentata e creata dagli stessi Beatles, Paul McCartney in testa. Chi volesse approfondire con i due ottimi libri citati in precedenza, potrà avere un quadro completo ed esauriente degli indizi e conseguentemente le conferme di questo fatto.
Ma perchè? La domanda può sembrare banale ma non lo è. Trovata pubblicitaria? Come ho detto lo ritengo poco probabile; è un piano talmente cervellotico, che ha richiesto inoltre almeno 3 anni di preparazione; il che non ha molto senso, specialmente in considerazione del fatto che sarebbe uscito nel momento in cui la storia dei Beatles è finita. Inoltre, come vedremo ora, uno o più sostituti di Paul McCartney sembra ci siano effettivamente stati oltre al fatto che uno strano comportamento dello stesso McCartney ha fatto si che il protagonista della PID continuasse con le sue smentite negli anni successivi e contemporaneamente alimentasse la leggenda disseminando nuovi indizi. Comportamento tenuto anche dagli altri Beatles che se durante varie interviste individuali, hanno sempre continuato a sostenere che questa storia “è un vero cumulo di boiate”, dall'altra parte, in altre occasioni e senza che nessuno chiedesse loro nulla, se ne uscivano con dichiarazioni o con autentiche contraddizioni che hanno sempre lasciato perplessi tutti quanti; come ad esempio Ringo Starr che alla morte di George Harrison dichiarerà di essere rimasto l'unico Beatle in vita. Lapsus Freudiano?
Esistono varie testimonianze anche fotografiche che Paul McCartney ma non soltanto lui (anche Ringo e probabilmente John), ha fatto uso di alcuni sosia. Questo fatto non deve stupire, molte persone dello spettacolo o del mondo politico ne fanno uso. E' interessante a questo proposito fare una piccola ricerca in rete e scoprire che esistono alcune agenzie di una certa entità che hanno pubblicato un catalogo di sosia e che offrono questo tipo di servizio. Forniscono cioè dei sosia che possano mostrarsi al posto degli originali agli eventi pubblici ma non solo e sta qui il bello. Se sono presenti quattro o cinque sosia di un personaggio, nel catalogo possiamo vedere anche cosa sono in grado di fare e qual'è il loro livello di somiglianza. Ad esempio alcuni possono servire per mostrarsi solo a distanza, altri invece sono addestrati per intrattenere conversazione, comportarsi e imitare al meglio l'originale. Se date un'occhiata a questi cataloghi è probabile che non guarderete più le personalità pubbliche con gli stessi occhi; vi verrà il dubbio di quante volte siete stati ingannati.
Questa realtà, oltre alla natura di tutti i messaggi veicolati e il modo in cui è stata concepita tutta questa storia mi ha fatto spesso pensare a tecniche di propaganda nera.
Ovviamente però, se possiamo accettare il fatto che McCartney abbia utilizzato dei sosia per delle apparizioni pubbliche, più ostico è pensare che ne abbia utilizzato uno per sostituirlo come membro all'interno del gruppo a tempo pieno. Si perchè c'è chi crede che Paul non sia realmente morto ma che abbia comunque deciso di ritirarsi dalle scene lasciando spazio a un sosia. Anche qui sorge spontanea la domanda: a che pro?
Di fatto, in tutta questa oscura vicenda, arriva nel 2009 l'indagine di due esperti: Gabriella Carlesi e Franco Gavazzeni; lei criminologa, lui informatico. La Carlesi per inciso è un'anatomopatologa, un'esperta nel riconoscimento craniometrico. La coppia decide di interessarsi al caso della PID con l'esplicito intento di dimostrare una volta per tutte che si tratta di una bufala ma sorpresa: le indagini eseguite su molte fotografie porteranno i due a ritenere che in effetti sembrano esserci due Paul McCartney; quello che appare nelle foto dal 67 non sembra essere affatto lo stesso delle prime foto fino al 66. Resta un margine di dubbio perchè anche se i due sono convinti, per avere la prova provata le foto non bastano, ci vorrebbero i corpi.
Negli anni 80 poi raggiunge le cronache Erika Hubers, che avrebbe avuto una figlia (Bettina) da un giovanissimo Paul McCartney non ancora famoso nel periodo in cui i Beatles suonavano ad Amburgo. Le argomentazioni sembrano valide al punto che i giudici impongono a McCartney un prelievo del sangue per un test di paternità che darà però esito negativo (per i sostenitori del Paul sostituito questo appare come una conferma).
Perchè allora, nel 1966 erano stati stabiliti termini e modi per i versamenti che Paul ha effettivamente fatto fino al raggiungimento del diciottesimo anno d'età della figlia? Bettina, la presunta figlia, non è certo una seguace della PID però è convinta che a fare quel test non sia stato McCartney e lo proverebbe anche una firma su di una foto eseguita malamente da una persona che usa la destra.
Il fatto è che c'era una causa di riconoscimento aperta fin dal 1963. All'ufficio minorile c'era un procedimento nei suoi confronti ma nel 1966, quando i Beatles dovevano esibirsi ad Amburgo, gli avvocati di Paul chiusero la faccenda con un pagamento di 30.000 marchi per il suo mantenimento. E non dimentichiamo che a Liverpool, patria del Beatle, Brian Epstein coprì un altro scandalo e un altro figlio; Philip Cochrane nato il 10 febbraio del 1964 è conosciuto in tutta Liverpool come il figlio di Paul McCartney.
Paul McCartney dal canto suo sembra inoltre cambiare spesso i suoi ricordi del passato; non sono poche le contraddizioni in cui incorre o le “confusioni” al punto che il biografo Alan Clayson affermò: “Penso che Paul stia cercando di riscrivere la storia dei Beatles, ora che John non c'è più.”
Nel frattempo perizie grafologiche e comparazioni con ciò che si dovrebbe sapere del gruppo sanguigno di Paul sembrano confermare che Erika e la figlia Bettina hanno ragione; viene chiesto un esame del DNA ma questo verrà evitato. Molti milioni e transazioni private impongono il silenzio.
Ma la storia recente di Paul sembra costellata di problemi simili: il disastroso matrimonio con Heather Mills (di cui si è detto di tutto e di più) culminerà dopo le accuse della donna che dipingono l'ex Beatle come un violento, con richieste di protezione fatte all'ex marito (protezione da chi?) e alcune dichiarazioni che lasciano pensare. La Mills asserisce di aver raccolto tutta una serie di prove che avrebbe affidato a una persona di fiducia nel caso le capitasse qualcosa. A un certo punto dirà: “E' accaduto qualcosa di così terribile che era impossibile crederci. Qualcuno che ho amato mi ha tradito immensamente, ma non si è trattato di infedeltà. La gente non vuol sapere la verità perchè non potrebbe sopportarla. Ne sarebbero devastati...”
Nel 2009, verranno versati altri milioni in cambio del silenzio.
Si direbbe quindi che la leggenda PID si sia trasformata più in un incubo che in una semplice trovata pubblicitaria per Paul. Quindi le ripetute smentite e il fatto che ci abbia spesso scherzato sopra sarebbero assai giustificate. Ad esempio nel 1993 sembra che Paul senta il bisogno di dire al mondo di essere vivo e vegeto; viene dato alle stampe l'album: “Paul Is Live!”, un concerto dal vivo in cui McCartney scherza sulla PID; riproduce infatti la copertina di Abbey Road ma questa volta sulle striscie pedonali è da solo in compagnia del suo cane. Ovviamente il titolo è un gioco di parole perchè Paul è vivo si direbbe: Paul is Alive; mentre Live in genere è utilizzato per definire: “Dal Vivo” in concerto.
Sulla copertina inoltre rispunta la famigerata targa del maggiolino che questa volta riporta: “51 Is” cioè: 51 è, l'età che ha in effetti McCartney all'uscita del disco. Questa volta indossa le scarpe, regge il guinzaglio del cane con la sinistra (non più la sigaretta nella destra) e stavolta il passo sulle strisce pedonali ricalca quello precedente ma non più invertito come all'epoca rispetto agli altri; in questa occasione è il destro ad essere avanti.
Ma un dettaglio in questa copertina così ben congegnata nei dettagli e che sembrerebbe essere scherzosa è forse il più inquietante di tutti: L'album viene pubblicato il 15 Novembre 1993 esattamente lo stesso giorno, 27 (l'effettiva età di Paul McCartney su abbey road) anni dopo la dichiarazione di Brian Epstein che i Beatles non avrebbero più suonato dal vivo.
Successivamente però McCartney si rende protagonista di altre iniziative stavolta meno sensate e più inspiegabili: nel 2007 pubblica l'Album Memory Almost Full dove all'interno del brano Gratitude mandato al contrario si può distintamente sentire la frase: I Was William Campbell (Io ero William Campbell, ve lo ricordate? Uno dei candidati a sostituire Paul McCartney nel 1966)
Ma non è finita qui perchè nel video della canzone Even Present Past (passato sempre presente) si vede McCartney incrociare se stesso diverse volte. Nei crediti dell'album, Paul McCartney (vuole scherzare? Ma perchè?) si definisce Sua Altezza Reale il Re di Cosmania e indovinate cosa succede anagrammando King of Cosmania? Si può ottenere: Son of Magickian. Ricordate Aleister Crowley, il suo libro magik e la pista occultista che a quanto pare anche i Beatles avevano intrapreso?
Questo lato oscuro sembra avere un collegamento con la terribile vicenda Manson; è l'epoca del White Album dei Beatles, un altro disco ricco di indizi sia fotografici che inseriti nelle canzoni e relativi alla PID; ma anche un disco tristemente legato a uno dei fatti di sangue più efferati e collegati a sette e pratiche occulte.
Il 9 agosto del 1969 gli adepti della setta “schiavi di satana” fondata da Charles Manson, fanno irruzione nella villa di Sharon Tate (La moglie di Roman Polansky) a Hollywood. Polansky è assente e la moglie, che deve partorire tra due settimane è in compagnia di amici. Vengono tutti uccisi in modo efferato a pugnalate e con il sangue, i membri della setta scriveranno sui muri il titolo di una canzone del disco: Helter Skelter.
Manson successivamente dichiarerà che il white album rappresentò per lui un richiamo, si sentì investito da una missione. Secondo Manson ogni canzone del White Album ha un significato occulto. Affermò: “E' tutto nei dischi; quelle canzoni parlano di guerra, perchè ve la prendete con me? Non sono io che ho scritto quelle parole... Non sono io che le ho proiettate nella vostra coscienza sociale.”
Questi terribili eventi probabilmente sono alla base del fatto che i Beatles abbiano sempre smentito il fatto di aver mai inserito messaggi alla rovescia nei loro dischi nonostante sia stato ormai ampiamente provato il contrario.
Un'ulteriore episodio inesplicabile in tempi recenti che continua ad alimentare la leggenda Paul is Dead, riguarda il produttore discografico George Martin, spesso definito il quinto Beatle. Nel 2004 (oltre a Lennon assassinato nel 1980 era già morto anche George Harrison) gli viene conferito il titolo di Sir; di conseguenza come è d'uso, si è fatto disegnare uno stemma nobiliare. In esso possiamo notare alcuni elementi: un uccello identificabile con un housemartin che potrebbe richiamare per assonanza “La casata di Martin”, un rigo musicale che può identificare la sua carriera e una scritta che è un richiamo esplicito ai Beatles: “Amore Solum Opus Est” traducibile in: “All you need is love”; ma la cosa davvero inquietante sono i tre scarabei chiamati “Stag Beetles” che compaiono nello stemma; uno più grande e due più piccoli. Perchè tre? Se voleva essere un riferimento attuale ai Beatles dovevano essere 2, se invece era riferito al gruppo con il quale ha lavorato per molti anni dovevano essere 4. Appare inoltre una zebra (un ulteriore rimando al zebra crossing? Il discusso attraversamento di abbey road che secondo alcuni simboleggiava la morte ma per altri la ressurezione di Paul?) che regge una sorta di “Pastorale” talora associato al dio egizio Osiride che risorse.
Giunto alla fine di questo lungo articolo mi resta da segnalare un fantomatico documentario girato da Discovery Channel che mandò una troupe a fare delle riprese dal carrozziere italiano che restaurò la Aston Martin Blu appartenuta a Paul rilevando effettivamente i segni di un incidente. Secondo le informazioni raccolte da Donato Pastore, questo documentario verrà trasmesso soltanto dopo la morte di Paul McCartney per via di una rivelazione in esso contenuta.
Chi erano davvero i Beatles? Quattro ragazzi che si sono trovati in mezzo a giochi più grandi di loro? Burattini utilizzati da qualcuno? La loro musica ha fatto storia; conosco musicisti prestigiosi appartenenti all'orchestra sinfonica della Fenice di Venezia che nel tempo libero suonano le canzoni dei Beatles in concerti dal vivo con lo stesso impegno e la stessa dedizione che mettono nell'esecuzione della musica classica e sinfonica. La loro musica appartiene ormai ai classici intramontabili. Ma un'ombra che non è certo frutto della paranoia, aleggia su tutta la loro storia. Le interpretazioni le lascio a voi, ma più approfondirete questa vicenda, più vedrete quanto è profonda la tana del bianconiglio.
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Fonte: Il blog di
Music-Band sul
Portico Dipinto