Salve questa è la mia opinione a riguardo. Avendo letto più volte i libri di Castaneda già nell'arco di 20 anni, e sperimentando diverse tecniche il discorso che viene fatto mi pare essere riduttivo e materialista. Del resto la critica viene fatta da una persona che ricalca quella che è un opinione di un o psichiatra Mandell e da altri psicologi e questo non mi sorprende. E si il punto è tutto qui, queste discipline essendo fortemente influenzate dal materialismo rinnegando il fatto dell' anima (anche se psicologia letteralmente in greco sarebbe lo studio dell'anima) ma puntualmente no viene presa in considerazione, riducendo i fenomeni spiriutali e mentali a mere interazioni biochimiche del cervello. Questo approccio sebbene utile, presenta limiti significativi. Infatti questo riduzionalismo materialistico può fallire nel catturare l' interezza delle esperienze umane, specialmente quelle di natura spirituale e trascendentale. Escludono a priori qualsiasi spiegazione che non può essere verificato con i loro standard, limitando la compresnsione di fenomeni che potrebbero avere validità in altri contesti epistemologici. Del resto come scrisse Popper la psicologia non è falsificabile, e spesso risultano essere di ambigua ed interpretativa, come la psicoanalisi, offrendo spiegazioni dopo il fatto piuttosto che predizioni verificabili in anticipo, dunque non scentifica. Gli esperimenti usati per testare la sua veridicità spesso sono troppo soggettivi, dunque quando si tratta di elaborare nuove teorie o tesi bisognerebbe essere molto umili dato che si tratta ancora di discipline giovani che trattano degli argomenti complessi se non il piu' complesso ovvero la mente umana. Invece sento parole tipo buffonate ecc.. Quando una persona si laurea in psicologia no riceve pure il dono di aiutare gli altri, quello dipende dall'empatia e dalle esperienze personali di una persona.I libri di Castaneda presentano (per quanto mi riguarda) una narrativa dettagliata e coerente delle sue esperinze con Don Juan, questa coerenza e la ricchezza nei dettagli supportano la mia idea che non si tratti di pura immagginazione. Castaneda descrive un percorso di apprendimento e trasformazione personale che sarebbe difficile inventare con tale precisione e progressione. Le pratiche e rituali descritte nei suoi libri corrispondono a quelle di altre tradizioni sciamaniche, suggerendo una conoscenza diretta e approfondita delle culture indigene che trovano riscontro in molte pratiche sciamaniche in tutto il mondo, comprese quelle di visioni, esperienze fuori dal corpo o quelle dei sogni lucidi che non viene nemmeno accennata in questa critica, forse perchè la psicologia non accetta per una questione di apertura mentale, ma che Castaneda ha dedicato un intero libro ovvero "L' arte del sognare ". L'uso di sostanze psicotrope per accedere a stati di coscenza alterati, è documentato in molte culture indigene e riconoscito per il suo valore spirituale, oltre ad essere testato dallo studio del dottor Strassman di oltre 20 anni, su diversi pazienti che gli veniva ignettato per via endovenosa la dimetiltiptamina DMT definita la molecola dello spirito, prodotto in piccole quantità anche dalla nostra ghiandola pineale in determinati momenti come nel sogno negli stati di premorte e nelle prime fasi di gestazione. Ebbene si quando sognamo siamo sotto effetto diu una delle sostanze allucinogeni naturali più potenti al mondo, questo può essere paragonato agli stati di coscenza alterati che vivevano Castaneda e Juan con l'assumnzione nei rituali con mescalito e altre erbe psicotope. Le pratiche sciamaniche spesso coinvolgono l'esplorazione dell'inconscio e delle dimensioni spirituali dell'essere, aspetti che la psicologia e psichiatria no possono trascurare. Il resoconto con pratiche spirituali tradizionali, la presenza di verità spirituali profonde e l'impatto culturale e personale dei suoi scritti suggerisce che Castaneda abbia esplorato e documentato realtà che vanno oltre il materilaismo che per comprenderlo è neccessario adottare una visione più ampia che riconosca e valorizzi le dimensioni spirituali dell' esistenza umana.
In realtà, dall'articolo che ho postato, a me sembra che invece l'autore abbia una visione "negativa" di Castaneda, in quanto vede il tutto come un qualcosa di "maligno", esterno alla sua concezione di assoluto e Dio, il che mi fa presuporre che sia fortemente cristiano. E in quest'ottica appunto vede il caso Castaneda come un qualcosa di sbagliato.
Sopratutto in questa frase:
"Se Castaneda non avesse sconfinato nel terreno dell’Assoluto, ma si fosse limitato a parlare di come acquisire poteri psichici, probabilmente non ci sarebbe stato bisogno di alcuna critica. Ma non ha resistito a mettere certe concezioni derivate dalla stregoneria, tradizionale o freelance, al posto della comprensione tradizionale e ortodossa della natura di Dio".