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Eh, allora è colpa mia perchè nelle mie intenzioni dovrei farmi capire anche da chi non ha alle spalle solidi studi matematici. Ci riprovo: le somme di infiniti numeri, che come già detto si chiamano serie, sono il pane quotidiano dell'analisi matematica, dato che ogni funzione analitica può essere scritta in forma di serie. Ne avevo già riportato un esempio qui sopra , quando parlavo della formula magica, in quel post compare la serie associata alla funzione esponenziale. La discriminante tecnica di cui parlavo sta qui: le serie si dividono in "assolutamente convergenti" e non. Assolutamente convergente significa che la serie non ha valore infinito anche se al posto dei termini originali consideriamo il valore assoluto di questi termini (da qui l'avverbio "assolutamente"). Per esempio la serie S=1-1+1-1+... di cui parlavo prima non è assolutamente convergente perchè se la riscriviamo con i valori assoluti dei termini diventa 1+1+1+1+... che diverge a infinito (il valore assoluto è il numero senza segno, cioè è lo stesso numero se questo è positivo, oppure il numero senza meno se è negativo, per cui +1 resta 1 e -1 diventa 1).Shavo ha scritto: Capisco che non capisco. Non ho le basi per tradurre il tuo linguaggio.
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Pure io sono nato il 13, di un anno primo. La mia data di nascita si fattorizza in 227 e 577, potrebbe quindi essere usata come supporto per un messaggio tipo quello di Arecibo , un po' più corposo però...OrtVonAllen ha scritto: poi amavo indiscutibilmente il 13 il mio compleanno, l'11 e il 29..pure il 7 non "nuoce".
..poi il 2? È davvero numero primo?
Non lo conosco, ma non ho molta simpatia per quel genere di esposizione. Poco tempo fa mi hanno regalato "Storia compatta dell'infinito" di David Foster Wallace, insomma...diciamo che preferisco leggermi Cantor in originale (vabbè, tradotto dal tedesco) piuttosto che le varie interpretazioni postume.Mi sdogano citando un libro che ben comprendendo..mi rende "curioso": Il mistero dell'alef di AMIR D. ACZEL Qualcuno lo conosce?
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Si può discutere se 1 sia o meno primo, nella definizione di numero primo tocca escluderlo esplicitamente altrimenti ci sarebbe dentro. Lo zero si esclude da sè. Sul 2 e il 5 pochi dubbi: senza di loro non esisterebbe nessun Teorema Fondamentale dell'Aritmetica e perciò dell'aritmetica stessa resterebbe ben poco. D'altronde i numeri primi sono decisamente "armonici" con il 2 e il 5, sono infatti legati da una famosa identità (dovuta a Eulero) con la funzione ζ di Riemann introdotta sopra:OrtVonAllen ha scritto: Per me i numeri sono stati d'animo, quelli primi poi...non so quantificare matematicamente il perché, ma ne sono certo.
Come sono certo che i numeri primi non raccontano una "vicenda" bidimensionale...è quello l'errore che depista certe "logiche"..ho da qualche parte, dei calcoli che ho fatto (istintivi) che togliendo il 2 e il cinque, la sequenza degli altri, diventava "armonica" fino a poco meno di 10000...
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Sì, non conoscevo questa posizione sull'infinito. Non mi piace però la scelta del termine "indefinito", sicuramente in ambito matematico è infelice, dato che a un certo punto dovremmo metterci a dare la definizione di "indefinito"...milvalos ha scritto: pensai bene di cogliere al volo un giudizio su un autore cui tribuisco un grande merito, sia pure limitatamente alla distinzione tra infinito ed indefinito; pure sperando che la sua posizione basilare, chiara fin dall’incipit che hai letto, se a te già ignota, destasse almeno curiosità, con ciò rendendo possibile uno scambio.
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Mah, già qui non sono d'accordo, perchè per esempio una possibile definizione di insieme infinito è questa:milvalos ha scritto: Per me qui Guénon ha ragione essendosi reso conto, da matematico ma non solo, quale era, che in matematica si chiama infinito, vale a dire non-finito, quello che non-finito non è per il fatto stesso di essere riferito a qualcosa, vale a dire all’una o all’altra finitezza, nel nostro contesto i numeri.
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I limiti matematici sono sempre relativi a qualcos'altro, non esiste nulla che assomigli all'infinito "senza limite alcuno". Ma non è nemmeno detto che tale concetto abbia senso, sia pure a livello metafisico. Potrebbe per esempio coincidere con Dio, e non mi riferisco al dio cristiano o agli dei pagani, ma all'intelligenza da cui tutto ha origine. La quale, volendo essere onesti, potrebbe anche non esistere.milvalos ha scritto: Infatti, a lume di naso, qualunque ente la matematica assuma, tale ente almeno un limite pur l'avrà, o mi sbaglio ?
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Cazzo, magari se iniziate a insegnarla nelle scuole, la gente saprà che esiste e potrà apprezzare il metodo nella sua semplicità antica, con l'aggiunta del rigore moderno. Ma finchè i soloni della materia continueranno a considerare l'Analisi non standard come una sofisticata giustificazione del perchè i metodi che ci dicono essere sbagliati funzionano, i poveri studenti dovranno continuare a mandare giù tonnellate di definizioni epsilon-delta e robe simili....sono convinto che la quasi totalità di chi pensa alla derivata
come rapporto tra infinitesimi non è in grado di utilizzare l’analisi non standard! Ammesso
che sappia che esista.
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*a = *a◦e 1
= *a◦(a◦a*) 2
= (*a◦a)◦a* 3
= e◦a* = a* 4
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1- Una volta che l'aereo è in volo ovvero ha sviluppato abbastanza portanza da annullare la forza di gravità, quest'ultima non ha possibilità di interferire in nessun altra maniera con il “sistema aereo” perciò l'aereo sarà in grado di viaggiare perfettamente in linea retta.
La forza risultante mentre un aereo vola è esclusivamente quella motrice che spinge l'aereo in avanti. La FdG è completamente azzerata/bilanciata dalla portanza, quindi secondo la relatività galileiana non è possibile avere una variazione della traiettoria.
Secondo Galileo, infatti, l'aereo semplicemente deve procedere in linea retta. Seguire la circonferenza della terra significherebbe seguire una linea curva.
Se vuoi che la gravità generi una accelerazione verso il basso, allora la portanza creata dall'aereo deve essere inferiore di quel tanto che basta, ovvero dovrebbe essere una scelta volontaria del pilota o del sistema di navigazione. Non mi risulta che si voli in questo modo anche perché la variazione di altitudine dovuta alla caduta dell'aereo, non incide sul beccheggio.
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1 1.272 1.618 2.0582 2.618 3.3302 4.2361
5.3884 6.8541 8.7186 11.0902 14.1069 17.9443
22.8255 29.0344 36.9324 46.9787 59.7578
76.0132 96.6902 122.9919 156.4481 199.005
253.1383 321.9969 409.5864 521.0019 662.7247
842.9988 1072.3111 1364.0007 1735.0357
2206.9995 2807.3468 3571.0003 4542.3825
5777.9998 7349.7293 9349.0001 11892.1118
15126.9999 19241.8412 24476 31133.953
39603 50375.7941 64079 81509.7471 103682
131885.5413 167761 213395.2884 271443
345280.8297 439204 558676.1181 710647
903956.9479 1149851 1462633.066 1860498
2366590.0139 3010349 3829223.0799 4870847
6195813.0938 7881196 10025036.1737 12752043
16220849.2674 20633239 26245885.4411
33385282 42466734.7086 54018521
68712620.1497 87403803 111179354.858
141422324 179891975.008 228826127
291071329.866 370248451 470963304.874
599074578 762034634.74 969323029
1232997939.61 1568397607 1995032574.35
2537720636 3228030513.97 4106118243
5223063088.32 6643838879 8451093602.29
10749957122 13674156690.6 17393796001
22125250292.9
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Confondi stralli con cavi provvisionali, non capendo la funzione che hanno.
Il vero problema è che inquini la discussione argomenti tecnici che evidentemente non padroneggi e così facendo induci altri a fare valutazioni errate.
No caro Bandini, non ho chiesto nessuna spiegazione, ho chiesto un riferimento bibliografico alla parte del documento in cui si parla di tiranti definitivi diversi dagli stralli. Era peraltro una domanda retorica, dato che questi tiranti te li sei inventati tu. Proseguiamo:Non è mia intenzione offendere, visto che lo chiedi lo rispiego.
Il paragrafo che segue è riferito alla travata in cemento armato precompresso. E' stata prima gettata e poi precompressa (la travata) con i tiranti definitivi. Ma fino al momento della precompressione finale il getto non poteva reggersi con tutto quello sbalzo senza la posa dei tiranti provvisionali. Qui non si parla dei tiranti all'interno degli stralli ma dei tiranti all'interno della travata.
Dunque i progettisti si erano premurati di installare quei cavi per evitare che tutta l'opera in costruzione franasse sulla sottostante ferrovia. Non l'averi mai immaginato. Proseguiamo:La funzione dei cavi pretesi provvisionali è di evitare il crollo della struttura in costruzione sulla ferrovia sottostante, visto che la travata è stata costruita senza puntellature e impalcature.
Poi hai saltato il paragrafo successivo, questo:
"Un ulteriore sistema di tiranti provvisionali, questi passanti dalla sommità dell'antenna, ha sorretto il notevole peso rappresentato dai trasversi in C ed in F, la cui funzione è quella di determinare legame statico tra l'impalcato ed i terminali dei tiranti C-O-F." (nota mia: i tiranti C-O-F sono quelli che noi stiamo chiamando stralli). Quindi qui parla di ulteriori cavi provvisionali (cioè diversi e con altra funzione rispetto a quelli citati sopra), questi vanno a costituire la futura configurazione strallata ancorandosi nei punti C ed F della travata dal punto O che è la sommità dell'antenna.
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La travata è quindi in c.a.p. e aggiungo io, del tipo post-teso, cioè la tesate sono state fatte alla fine per mezzo di martinetti idralici, un sistema illustrato nelle foto che allego"4) Una travata continua, in calcestruzzo precompresso, del tipo cellulare, con una soletta estradossale, una intradossale e 6 nervature, poggiante sul cavalletto di cui al punto 2)." www.ingenio-web.it/20925-il-viadotto-sul...dettagli-progettuali
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