In un solo colpo, in un solo giorno, con una sola frase, Matteo Salvini è riuscito a svelare tutta l'ipocrisia di cui è imbevuta la sua persona.
Aveva a portata di mano la possibilità di fare un grande gesto - quello di dare la cittadinanza italiana a Rami, il ragazzo egiziano che ha salvato tutti i suoi compagni - ma se l'è bruciata con l'infelice uscita "Si faccia eleggere, e poi cambierà le leggi come vuole lui".
Certo, è vero che Rami ha chiesto la cittadinanza per sè ed anche per i suoi famigliari, ma almeno a lui Salvini poteva concederla. Poteva dire "intanto diamola a lui, poi per gli altri vedremo". Invece gli ha detto di no, e pure in modo arrogante e spocchioso.
Una bella ragazza. Giovane, simpatica, dinamica. Frequenta i giri di Berlusconi, allettata dalle promesse di notorietà televisiva. Passa diverse volte da Arcore, assiste alle serate bunga-bunga, ma non accetta di fare parte del gioco. Spera di portare a casa un contratto televisivo anche senza doversi abbassare a travestirsi da crocerossina con la minigonna.
Poi scoppia il caso Ruby, e lei viene coinvolta nelle testimonianze. E racconta tutto quello che ha visto ad Arcore. O quasi tutto. Il resto promette di raccontarlo in un libro, che - dice - sarà esplosivo.
Ma quel libro non vedrà mai la luce, perchè la ragazza improvvisamente si ammala, e finisce in ospedale. Dopo un mese muore, nonostante le cure intensive. Prima di morire confida ai parenti e ai dottori che teme di essere stata avvelenata.
Un'altra cinquantina di migranti salvati in mare, un'altra diatriba sulle responsabilità, un'altro psicodramma che si prepara a riempire i TG per i prossimi giorni. Con una differenza: questa volta la nave della ONG batte bandiera italiana. E siccome con la Seawatch Salvini aveva detto "è olandese, che se la prenda l'Olanda", presto salterà fuori qualcuno che si ricorderà di quella frase, e dirà "la nave è italiana, quindi dobbiamo prenderla noi".
A questo punto non è nemmeno divertente fare il totoscommesse su come andrà a finire, tanto sappiamo benissimo che si troverà la solita gabola all'italiana per farli sbarcare senza che nessuno debba perdere la faccia.
Ma il problema di fondo rimane, ed è lo stesso che avevamo già sollevato lo scorso gennaio, con un articolo intitolato "Davvero non possiamo fare niente?"
Teme la «colonizzazione» della Cina per un accordo che non c'è mentre tace sulle 113 installazioni militari USA in Italia
di Fabrizio Verde
Il ministro dell’Interno Matteo Salvini dice no ad accordi con la Cina che possono «creare interferenze con il consolidato posizionamento internazionale dell’Italia» e addirittura configurare una «colonizzazione».
Se la questione non fosse molto seria ci sarebbe davvero da ridere di fronte all’ennesima uscita anti-cinese di Matteo Salvini.
Il leader leghista manifesta la sua preoccupazione circa un’eventuale «colonizzazione» dell’Italia. Il discorso è condivisibile ma c’è un piccolo problema che sembra sfuggire al padano convertito al nazionalismo: l’Italia è già colonizzata. Dagli Stati Uniti non di certo dalla Cina.
Per i bambini oggi era l'ultimo giorno di carnevale. Per il governo invece il carnevale continua.
In nessun altro paese al mondo sarebbe concepibile assistere ad un balletto così pietoso come quello della TAV. In un paese normale infatti una decisione sarebbe già stata presa da almeno un mese, e oggi nessuno sarebbe ancora qui a discuterne. Invece da noi abbiamo una situazione di stallo, con tanto di psicodramma nazionale, perchè i due azionisti di governo sono riusciti a trasformare questa decisione in uno strumento per misurare il proprio successo a livello elettorale.
Con una differenza però: mentre Salvini si trova davanti ad una situazione lose/win (ovvero, o perde o vince), per i 5 Stelle quella della TAV è comunque una situazione lose/lose (perdono in ogni caso).
Tre personaggi anonimi si sono candidati alla segreteria del PD. Tre persone insulse, senza carisma, senza idee, senza la minima spinta interiore che denunci una passione di qualunque tipo. Semplici caricature dell'uomo politico di una volta, questi tre fanno a gara a non offendersi, a non attaccarsi, a non dare l'impressione di odiarsi reciprocamente, misurandosi nella sublime arte della politica odierna: quella di riuscire a sembrare intelligenti e motivati senza dire assolutamente nulla di concreto.
Poi ci sono i 35.000 "volontari" che si sono svegliati presto domenica mattina per andare ad offrire il loro servizio ai gazebo. Lo fanno "perchè ci credono". Credono nel partito, credono nei loro dirigenti, e credono magari che anche loro un giorno avranno un posto di rilievo nella complessa e obsoleta gerarchia della "ditta". Nel frattempo, mentre loro lavorano gratis, si preoccupano di far sganciare due euro a ciascuno dei votanti alle primarie del PD. E così entro sera il partito avrà incassato (almeno) due milioni di euro, mentre loro hanno prestato il loro servizio gratuitamente, magari solo per ingraziarsi qualche personaggio importante della loro sezione.
Vorrei proporre un piccolo sondaggio sulla questione del voto online di oggi.
1 - E' giusto o sbagliato aver proposto il voto online? (Non sono cose che dovrebbe decidere il parlamento?)
2 - I parlamentari sono tenuti a votare secondo il risultato online? (Oppure dovrebbero poter votare come credono?)
3 - Vincerà il sì?
4 - Secondo te la piattaforma Rousseau è affidabile? (Nel senso che il risultato sarà comunque quello vero, uscito dalla consultazione online, oppure potrà essere manipolato per interesse politico?)
Grazie a chi vorrà rispondere.
Maria di Domenico è una attivista free-vax che vive in Abruzzo. In occasione della visita di Salvini - in campagna elettorale - ha girato e diffuso questo breve video, nel quale il leader della Lega conferma la sua posizione a favore della libertà di scelta. Nel video Salvini fa chiaramente capire che il problema per la rimozione dell'obbligo non dipende solo da lui. E siccome al governo sono soltanto in due, è chiaro che il "colpevole" additato da lui sia la ministra Grillo. Quella "che non ha mai visto un morto da vaccino", tanto per intenderci.
Sarà forse (anche questo) un motivo per cui la Lega in Abruzzo ha fatto il pieno, mentre i 5 Stelle sono crollati come degli elefanti colpiti in fronte?
(Ne parliamo questa sera alle 22 su Radio Centro Suono Sport)
di Giorgio Cattaneo
Non basterebbe neppure Dan Brown. Ci vorrebbe almeno Tolkien, per svelare – attraverso una fiaba – il mistero del Tav Torino-Lione, cioè il sortilegio nero che vuole che si spendano 20-30 miliardi per costruire quella linea ferroviaria “maledetta”. Si tratta dell'inutile e faraonico doppione della ferrovia che esiste già, e che da 150 anni collega Torino a Lione attraverso la valle di Susa e il Traforo del Fréjus, riammodernato qualche anno fa (costo, 400 milioni di euro) per consentire il transito dei treni con a bordo i Tir e anche i grandi container “navali”, della massima pezzatura. L'unico problema è che non ci sono più merci da trasportare: l'asse strategico del terzo millennio è quello che unisce Genova e Rotterdam, mentre la direttrice Torino-Lione è ormai un binario morto, dal destino segnato. Secondo la Svizzera, incaricata dall'Ue di monitorare il traffico alpino, l'attuale Torino-Modane, semideserta, potrebbe incrementare addirittura del 900% il suo volume di trasporti. E allora che bisogno c'è di scavare – da zero – un nuovo traforo, lungo 57 chilometri, di cui non esiste ancora neppure un metro?
di ZLATOROG
Sembra incredibile come anche le iniziative migliori si concludano praticamente sempre nella stessa direzione, ovvero quella voluta dai soliti noti.
Mi riferisco al reddito di cittadinanza, legge bandiera del M5S, che partendo da un'idea assolutamente giusta e condivisibile, ovvero quella di sostenere economicamente i molti cittadini che si trovano disoccupati e in stato di povertà, si sta sviluppando nella sua realizzazione anche in un' ennesimo tentativo di orientamento che sembra quasi uscito dalla penna di Soros.
Per chi ancora non ne fosse a conoscenza, queste sono alcune delle norme che regoleranno il beneficio:
"Nel caso di un cittadino single l'importo massimo è di 780 euro, ma si tratta di una cifra da dividere in due parti. L'importo massimo del Reddito di cittadinanza in quanto tale arriva fino a 500 euro. A questa cifra si somma un importo di 280 euro se si è titolari di un contratto di affitto o 150 se si vive in una casa di cui si sta pagando un mutuo. Solo in questo modo l'importo massimo totale può raggiungere i 780 euro. Diversamente, se ad esempio si vive in una casa di proprietà, la cifra massima arriva a 500 euro.
170 morti in mare nei naufragi degli ultimi giorni. Ha buon gioco la sinistra nel dare la colpa a Salvini (patetico il sindaco Orlando, che arriva addirittura ad invocare "una nuova Norimberga"), e fa bene Salvini a respingere le accuse, e a confermare la linea della fermezza.
Adesso però si pone un problema: visto che le partenze non si fermano in ogni caso - e visto quindi che la gente continuerà a morire in mare - è sufficiente continuare a ripetere che "L'italia ha già dato", e che "ora se ne deve occupare l'Europa", senza fare nulla di concreto perchè ciò avvenga?
Mi spiego meglio: se è vero che il problema va risolto a livello europeo - e su questo nessuno può avere dei dubbi - perchè poi l'Italia non fa nulla perchè questo avvenga?