Questa intervista alla Dott.ssa Zuckerman mette in luce tutti i "punti deboli" della procedura che ha portato all'autorizzazione d'emergenza per l'uso dei vaccini.
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Questa l’introduzione di Loretta Bolgan: La Dott.ssa Diana Zuckerman, Presidente del National Center for Health Research (NCHR), è una figura ben conosciuta dal pubblico americano. E’ stata docente e ricercatrice presso la facoltà del Vassar College (Yale) e l’Università di Harvard, e fellow in Bioethics all'Università di Pennsylvania. (...)
Le misure imposte per l’utilizzo delle mascherine all’aperto si sono basate su studi sbagliati e su stime completamente inesatte. A confermarlo è Il Centers for Disease Control and Prevention (Cdc), cioè l’agenzia governativa di controllo sulla sanità negli Stati Uniti.
La questione è stata sollevata da un’articolo pubblicato dal New York Times nel quale si afferma che il Cdc si affidò a studi completamente sbagliati quando raccomandò l’uso delle mascherine all’aperto e certificò, in un documento ufficiale, che «meno del 10% delle infezioni avviene all’aperto». Una esagerazione enorme, specifica l’articolo, visto che le ricerche scientifiche certificano un tasso di infezioni decisamente inferiore all’1%, probabilmente anche allo 0,1%. Al massimo un caso su mille all’aperto è anche quanto riporta uno studio pubblicato in Irlanda e basato sull’analisi di oltre 230.000 casi.
Ho creato questa sintesi di 11 minuti per i più pigri, sperando di invogliarli a vedere l'originale: https://www.youtube.com/watch?v=_1KsDNQWrgU
Il laboratorio militare di Fort Detrick nel Maryland e quello di Wuhan in Cina avevano programmi paralleli, e lavoravano praticamente in simbiosi su esperimenti GOF (guadagno di funzione dei virus). Inoltre, il laboratorio di Wuhan è finanziato ufficialmente dal Pentagono e dal Dipartimento di Stato USA. Il collegamento di tutto ciò è Anthony Fauci.
La pubblicazione del video “Covid le cure proibite” ha rappresentato, a mio parere, un interessante esperimento sociale. Il numero di visualizzazioni infatti è stato relativamente alto (stiamo andando verso le 600.000 su YouTube, alle quali vanno aggiunte circa 200.000 visualizzazioni su Facebook, Vimeo ecc., oltre a tutti quelli che hanno visto il servizio su Byoblu durante il weekend). Stiamo parlando di circa di 1 milione di visualizzazioni, quando il ciclo sarà finito.
Se calcoliamo che gli italiani adulti e pensanti (tolti gli anziani e i bambini) sono circa 40 milioni, vuol dire che circa un italiano su 40 avrà visto questo video. Per un video “pesante” (un’ora e 10 di durata, pieno zeppo di informazioni) è sicuramente un buon risultato.
Nonostante questo “non succede niente”. Nel senso che, fino a che una televisione del mainstream non vorrà raccogliere la denuncia fatta dal mio video, il grosso del pubblico non saprà mai che le cure ci sono state negate, e che tutta l’Italia si potrebbe riaprire da domani mattina, se venissero rese disponibili.
Secondo la Corte dei Conti cipriota, la commissaria europea alla Sanità, Stella Kyriakides, non sarebbe in grado di giustificare una serie di versamenti su un conto bancario detenuto dal marito, Kyriakos Kyriakides, a nome della società Maralo Ltd.
Nella dichiarazione d’interessi finanziari, Kyriakides ha omesso di segnalare che il marito è amministratore delegato della Maralo Ltd.
Sempre secondo la Corte dei Conti di Cipro, che ha esaminato i movimenti bancari della famiglia Kyriakides alla luce dei regolamenti relativi alle «Persone politicamente esposte» (PPE), la somma non giustificata ammonterebbe a circa quattro milioni di euro.
Il video originale è stato rimosso da Youtube e da Vimeo.
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La macchina schiacciasassi delle vaccinazioni non si ferma davanti a nulla. Dopo aver convinto la popolazione di mezzo mondo che “l’unica via di uscita dall’incubo del virus sarà il vaccino”, Pfizer e Moderna stanno già cominciando le sperimentazioni sui bambini di sei mesi.
Oltre 5000 bambini verranno utilizzati in questo studio, che naturalmente la Pfizer promuove come “una splendida opportunità aggiuntiva, per proteggere tutti quelli che li circondano, genitori nonni e bisnonni”.
"Siamo orgogliosi di annunciare – hanno detto i dirigenti Pfizer – questa indispensabile ricerca per i bambini e per le famiglie che attendono con ansia la possibilità di vaccinarsi”.
Ovvero, prima si crea la necessità della gente, e poi le si offre la soluzione.
Ora che è tramontata, almeno momentaneamente, l’ipotesi di imporre la vaccinazione obbligatoria per il covid a tutti cittadini, si profila all’orizzonte una nuova battaglia, che sarà quella sul cosiddetto “pass vaccinale”. Si potrà o meno limitare l’accesso del cittadino a locali e servizi in base al suo status vaccinale? Riportiamo di seguito l’opinione di Ginevra Cerrina Feroni, vice Presidente del Garante per la protezione dei dati personali.
"Pass vaccinali illegittimi senza una legge ad hoc"
Intervento di Ginevra Cerrina Feroni, vice Presidente del Garante per la protezione dei dati personali
L'avvio della campagna vaccinale è un fatto importantissimo e, ci auguriamo, risolutivo. I nodi giuridici che si stanno ponendo sono, tuttavia, estremamente delicati. Andiamo per punti.
Il Dott. Franco Trinca ha preparato una denuncia nella quale si chiede alla magistratura di accertare "se vi sia stata una gestione dolosa della pandemia". Chiunque può scaricarla, firmarla e depositarla presso la procura della propria città.