UNRWA sta per United Nations Relief and Works Agency. E’ l’agenzia delle Nazioni Unite che si occupa di distribuire gli aiuti umanitari per il palestinesi dei campi profughi, sia a Gaza e Cisgiordania, sia nei vicini Libano, Siria e Giordania. La UNRWA nacque nel 1948, a seguito della pulizia etnica operata da Israele durante la breve guerra che portò alla nascita dello stato ebraico, e alla rimozione forzata di circa 750.000 palestinesi dai territori in cui abitavano (Nakba).

La scorsa settimana Israele ha accusato alcuni operatori della UNRWA di “essere stati coinvolti” nell’attacco del 7 ottobre. Israele non ha chiarito in cosa sarebbe consistito questo “coinvolgimento”, ma la semplice accusa – rilanciata curiosamente da tutti i media mondiali proprio nel giorno del verdetto della Corta Internazionale contro Israele – è bastata a scatenare una “ondata di sdegno” (telecomandato?) in tutto l’occidente.

Al punto che Australia, Canada, Regno Unito, Italia, Germania, Svizzera, Olanda, Finlandia e Giappone hanno sospeso il versamento dei fondi all’agenzia della Nazioni Unite. Come se di colpo tutta la UNRWA avesse partecipato all’attacco del 7 ottobre.

Ovviamente, non si può non ricordare la guerra aperta che si è scatenata ultimamente fra Guterres e Israele: la colpa del primo è solo quella di aver ricordato al mondo che “l’attacco del 7 ottobre non è avvenuto nel vuoto, ma c’è una lunga storia che lo ha preceduto”.

Inaccettabile, per Israele, che si voglia ricordare al mondo quello che loro hanno fatto ai palestinesi negli ultimi 70 anni. Per loro esiste solo il 7 ottobre, “prima” e “dopo” non contano nulla. Da cui – molto probabilmente – la “punizione” di Guterres con questo strano scoop sugli operatori UNRWA che sarebbero stati coinvolti nell’attacco di Hamas.

Naturalmente – guarda caso – chi viene a soffrire di più di questa pausa negli aiuti umanitari sono proprio i palestinesi di Gaza.

La punizione collettiva continua.

Massimo Mazzucco