L'intera "filosofia" di questo sito ruota
sull'analisi che ciascuno di noi fa dell'11 Settembre, e sulle
conclusioni che ne trae sulle responsabilità ultime di quegli
eventi.
Da tale giudizio infatti dipende poi l'intera lettura che ognuno di noi
fa, quotidianamente, di tutto ciò che avviene nel mondo. Chi
è convinto che sia stato bin Laden, la
vede tutta in un modo, chi crede che sia stato Bush (cioè che
bin Laden sia solo una creazione
della CIA), tutta in un altro. E chi ancora non ha deciso, si
ritrova ancor più spesso degli altri a capirci poco o niente.
Ma
il vero problema dell' 11 Settembre, a nostro giudizio, non è
quello di scoprire chi in realtà abbia voluto gli attentati. Il
problema sta piuttosto nell'enorme ostacolo psicologico che ciascuno di
noi
incontra nel
momento
in cui gli si para davanti per la prima volta l'ipotesi che "se lo
siano fatti da soli".
E' un'idea talmente difficile da accettare, che la prima reazione
di una qualunque persona normale è di dire: "No, non è
possibile. Non si può arrivare a tanto."
Solo in seguito, mentre una parte di noi rimane aggrappata a quel
rifiuto istintivo,
altri sentono il bisogno di andare invece fino in fondo.
E a quel punto scoprono, paradossalmente, che le prove contro la
cospirazione sono semplicemente schiaccianti. Erano lì dal
primo giorno, e sono ancora talmente in bella
vista che gli altri, appunto, per non dover ammettere qualcosa che non
si sentono in grado di accettare, dovranno ancora una volta volgere lo
sguardo altrove.
Ma questo è un lusso che ormai nessuno di noi si può
più permettere, e di fronte alla conseguenze sempre più
gravi, a livello mondiale, che stanno derivando dagli eventi di quel
giorno, è diventato necessario
che ciascuno di noi si assuma in pieno le proprie
responsabilità, in un senso o nell'altro.
Nella pagina
che segue, "Cospirazionisti e
'regolari', le
responsabilità sono le stesse", cerchiamo di chiarirne
il perchè.