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Proprio qui sta il paradosso del nulla, quel paradosso necessario per uscire dalla trappola della mente.
Il nulla ESISTE.
Per me il vuoto non corrisponde al nulla, alla non esistenza, ma è una manifestazione dell’onnipresenza dell’Essere, così come lo è l’Informazione.
Nel vuoto c’è Energia e Informazione da cui emergono le varie espressioni possibili racchiuse nella potenzialità espressiva dell’Essere.
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In realtà questa Legge con le sue regole, è la Legge del mondo dello Spirito nel suo complesso, è una Legge nota che è stata adottata e fatta propria anche da questa Legge dell'Uno che stai illustrando.
Questa Legge è Universale, appartiene ad ogni dottrina Spirituale del mondo, ma in questa di Ra è stata allargata per privilegiare la componente di libertà su quella della venerazione e della gratitudine.
Questo non è un caso, ma è una scelta chiara e funzionale a coloro che la propongono e la diffondono, spiegherò poi dopo meglio quello che intendo dire.
...Ma al mondo non c'è solo l'UNO, non dimentichiamoci che c'è anche l'ALTRO.
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La tua risposta è parziale perché hai tralasciato la parte iniziale del mio intervento, che probabilmente era più in tema.
Più che una trappola della mente, “nulla” è un termine che lascia spazio a diverse interpretazioni, nel contesto io l’ho definito come il “non essere”.
In merito all’esempio della Kabbalà, devo dirti, con estrema sincerità, che il dio che predilige il popolo ebreo lo lascio volentieri a loro, oltre a non condividere l’idea di una entità superiore creatrice (soggetto) separata dalla creazione (oggetto), in questo caso abbiamo un concetto di dio, che per me è molto simile al malvagio Demiurgo.
Ovviamente non condivido l’idea che Dio sia al di là dell’essere, anche se in questo caso si fa riferimento al termine essere a noi noto, ma questa resta una mia opinione, che, forse, trova riscontro in quanto segue:
Dal vangelo di Tommaso:
77. Gesù disse, "Io sono la luce che è su tutte le cose. Io sono tutto: da me tutto proviene, e in me tutto si compie.
Tagliate un ciocco di legno; io sono lì. Sollevate la pietra, e mi troverete."
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Tu il concetto di Uno lo hai dentro.
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Arrivati a questo punto non sono più interessato a scoprire se questo materiale sia vero, o meno se sia stato trasmesso da Ra o da nonna papera, se dietro c'è la c.i.a. o qualche altra organizzazione luciferina, so solo che leggendolo ho avuto una buona impressione e come ho scritto al principio dei miei post, io sono un tipo assai diffidente e presuntuoso, mi fido poco, ma faccio molto affidamento sul mio istinto.
La mia non è assolutamente una certezza, ma comunque che nessuno si azzardi a chiamarla fede, o che mi chieda: “ma tu ci credi in queste cose?” Io non ci credo!
Mi sono smazzato fra indagini e controindagini, ho scartato informazioni per poi riprenderle dopo anni perché all'epoca non avevo abbastanza informazioni per capirle.
Ho scelto una spiegazione plausibile, poi ho dubitato e ho continuato a cercare, per poi riscegliere e so che questa non sarà la scelta definitiva, ma per ora la ritengo una scelta più che accettabile, non è che ci credo.
Esiste un'essenza di tutte le cose riconducibile ad un solo concetto.
Da questo concetto si dirama tutto l'immaginabile, capire per filo e per segno questo immaginabile come è andato e come andrà a finire per me ora risulta assurdo ed inutile.
Mi basta aver capito l'essenza che è come fosse un piccolo tizzone ardente che genera/può generare un mucchio esagerato di fumo.
Il tizzone è sempre lo stesso, il fumo cambia ogni volta qualcuno ci mette le mani.
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La domanda è questa:
Se tutto è il Creatore e qualcuno attenta alla mia vita, o la vita di un mio compagno, per essere nel giusto della Legge dell'Uno che devo fare? Devo difendermi (e potrei uccidere l'avversario che è il Creatore) o devo amarlo lo stesso e soccombere a lui?
Facciamo che la risposta di Ra non ve la dico e mi piacerebbe conoscere il vostro punto di vista.
Che farete voi adesso, avendo a disposizione queste nuove informazioni?
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La domanda è questa:
Se tutto è il Creatore e qualcuno attenta alla mia vita, o la vita di un mio compagno, per essere nel giusto della Legge dell'Uno che devo fare? Devo difendermi (e potrei uccidere l'avversario che è il Creatore) o devo amarlo lo stesso e soccombere a lui?
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Dipende ha scritto: Se tutto è il Creatore e qualcuno attenta alla mia vita, o la vita di un mio compagno, per essere nel giusto della Legge dell'Uno che devo fare? Devo difendermi (e potrei uccidere l'avversario che è il Creatore) o devo amarlo lo stesso e soccombere a lui?
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Malanga risponderebbe che se qualcuno attenta alla tua vita, vuol dire che attenti a te stesso, cioè che non hai acquisito abbastanza consapevolezza per cui il conflitto con l'assalitore sarebbe in realtà un conflitto con te stesso [...] lo lascerei agire perchè sarebbe quella parte di me incaricata di far terminare la mia esperienza.
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Di certo, in una situazione così estrema, l’ultima cosa a cui penserei è a Ra.
Temo d’essere lontano dal quel famoso 51% di amore per gli altri, in verità anche per quanto riguarda me stesso la percentuale non è alta, sono molto autocritico e spesso mi do del coglione.
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riguardo il libero arbitrio, se ci pensi, per quante variabili ci possano essere, sono tutte contemplate nel "Creando". Il libero arbitrio dal mio punto di vista ( non di Malanga) è un'illusione. Sono arrivata alla conclusione che prima di incarnarci prepariamo un percorso dettagliato di tutte le scelte che faremo. Poi l'oblio fa sì che tali scelte ci sembrino fatte sul momento, dettate dalle circostanze. In realtà ci reincarniamo per vivere nella materia e capire ogni passaggio del progetto di vita costruito in precedenza.
Chi ti parla è una donna che in passato era parecchio incavolata di trovarsi qui in questo spazio/tempo e non accettava per niente l'idea di dover rifare sempre le stesse cose. Non ricordavo cosa avessi fatto nelle vite precedenti, sia chiaro, ma ero come annoiata, con la costante sensazione di aver già vissuto molte volte e di non voler tornare più qui.
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riguardo il libero arbitrio, se ci pensi, per quante variabili ci possano essere, sono tutte contemplate nel "Creando".
Sono arrivata alla conclusione che prima di incarnarci prepariamo un percorso dettagliato di tutte le scelte che faremo.
Un po' come Neo quando l'Oracolo gli dice: "Tutte le scelte le hai già fatte, adesso devi capirle."
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TheNecrons ha scritto: @Alroc:
riguardo il libero arbitrio, se ci pensi, per quante variabili ci possano essere, sono tutte contemplate nel "Creando". Il libero arbitrio dal mio punto di vista ( non di Malanga) è un'illusione. Sono arrivata alla conclusione che prima di incarnarci prepariamo un percorso dettagliato di tutte le scelte che faremo. Poi l'oblio fa sì che tali scelte ci sembrino fatte sul momento, dettate dalle circostanze. In realtà ci reincarniamo per vivere nella materia e capire ogni passaggio del progetto di vita costruito in precedenza.
Se questa idea (tutto è stato "scritto" e prestabilito da qualche parte) comprende anche il fatto che "l'oblio fa sì che tali scelte ci sembrino fatte sul momento, dettate dalle circostanze", allora mi chiedo su cosa sia effettivamente basata questa teoria. Sai dare una risposta?
Chi ti parla è una donna che in passato era parecchio incavolata di trovarsi qui in questo spazio/tempo e non accettava per niente l'idea di dover rifare sempre le stesse cose. Non ricordavo cosa avessi fatto nelle vite precedenti, sia chiaro, ma ero come annoiata, con la costante sensazione di aver già vissuto molte volte e di non voler tornare più qui.
E dimmi un po', da bambina soffrivi la stessa cosa? Se ricordi.
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Perdona il mio quotare tutto, ma non riesco ad essere tecnologica....o forse è solo pigrizia, non so.Al2012 ha scritto: @ Alroc
Ciao!!
riguardo il libero arbitrio, se ci pensi, per quante variabili ci possano essere, sono tutte contemplate nel "Creando".
Sono tutte contemplate “potenzialmente” perché il “creando” è sempre in divenire alla ricerca di un equilibrio.
Per me ovviamente, non è una storia già scritta, esistono tutte le parole possibili per poterla scrivere, ma la storia la scriviamo assieme scegliendo le parole che più si adattano alla trama che abbiamo scelto.
Sono arrivata alla conclusione che prima di incarnarci prepariamo un percorso dettagliato di tutte le scelte che faremo.
Sempre secondo me, noi prepariamo il percorso, le prove da sperimentare o da risperimentare le scelte che faremo durante la prova sono oggetto della sperimentazione/risperimentazione stessa.
Difatti come dici dopo:
Un po' come Neo quando l'Oracolo gli dice: "Tutte le scelte le hai già fatte, adesso devi capirle."
Noi scegliamo di sottoporci a determinate scelte per capire quello che non abbiamo ancora capito e la scelta che facciamo, tra quelle possibili, è quello che può dimostrarci se abbiamo capito o no.
Ci sono situazioni che si ripresentano proprio perché non abbiamo capito, o che abbiamo capito, ma non riusciamo a superare e che per questo ci fanno star male ….
Per esempio io ho capito che il saper perdonare gli atti degli altri è cosa saggia e giusta, ma non riesco a farlo, perché non riesco a fare la scelta giusta che è quella di perdonare con un sorriso ed una abbraccio.
Questa mia scelta dimostra che non ho capito veramente il mio handicap, perché non l’ho concretizzato con una azione reale, è solo un concetto appreso, ma non realizzato … quindi finché non lo realizzo materialmente, sceglierò di ripetere materialmente situazioni analoghe.
Un altro giro di giostra ….
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TheNecronos, dimentica per un momento i miei interessi per Malanga e prova a leggermi senza giudizio.
Sì, da bambina già avevo questa percezione di inutilità del tutto. Ero distaccata, l'agire degli altri mi sembrava "primitivo" .
Oggi abbiamo la possibilità di comunicare e scambiare opinioni in tempo reale e questa è una grande risorsa.
Tutto è contemplato: ogni variabile prevede la eventuale conseguenza. Altrimenti che creazione sarebbe! Una creazione fatta bene include tutto, o no? ;-)]
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Tutto sta a mantenere un equilibrio tra le varie tendenze.
La creazione la intuisco tramite "connessioni" con il mio io profondo. In altri termini le intuizioni sono la mia fonte di conoscenza. Delle volte mi arriva un'idea, un pacchetto completo di informazioni fatto di immagini, come una sorta di film corto strano. Poi con i passare dei giorni mi si chiarisce man mano il senso e infine comprendo. Tutto questo accade quando entro in una sorta di predisposizione alla ricettività che in genere per me avviene quando scrivo o quando sono in stato di riposo e rilassatezza. Il più delle volte arriva e basta.
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Il punto del mio discorso è questo: quanta validità hanno i nostri pensieri?
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Parlare di ‘boiata’ in modo superficiale proprio non si può, non penso ci sia al mondo mente ordinaria, diciamo così, che può inventarsi cose del genere. Pualtrimentiosse tutto falso, e io non lo credo perché penso che soprattutto in queste cose c’è sempre un fondo di verità, andrebbe dato atto agli autori di grandissima fantasia
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