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Non solo non l'ho trovata ma ho anche smesso di cercarla. Ho letto cose di ogni tipo, da quelli che ritengono sovrastimati i numeri ufficiali a quelli che dicono che siamo tutti infetti, con tutte le sfumature intermedie.FZappa ha scritto: hai trovato, da qualche parte, una valutazione, non dico scientifica, ma almeno ragionata del possibile numero degli asintomatici ?? Io no.
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Quando parlano di anomalia bergamasca e bresciana si riferiscono ai morti e ai ricoveri in terapia intensiva, non hai contagiati, di cui a noi negazionisti non importa un cazzoFranZeta ha scritto:
I dati del numero di casi sono aggiornati al 18 marzo. Ovviamente minore è il dato dell'ultima colonna, maggiore è la diffusione del virus, dato che ci dice che c'è un contagio ogni x abitanti. Vediamo ora le anomalie. Le province più colpite risultano Lodi e Cremona, cioè dove l'epidemia ha iniziato a diffondersi, a seguire Piacenza con un contagio ogni 214 abitanti, e solo a questo punto arrivano Bergamo e Brescia, quest'ultima con un certo distacco. Quindi basta semplicemente confrontare i numeri dei contagiati con la popolazione per vedere che dal punto di vista della diffusione del virus non c'è nessuna anomalia bergamasca o bresciana
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abitanti casi/1000 ab. morti/1000 ab.
BG 1116000 7.8 1.84
BS 1266000 6.5 1.06
CR 359000 10.5 1.60
LO 230000 9.1 1.89
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Ste_79 ha scritto:
Hai ragione. Dando per scontato che tutti abbiano seguito dall'inizio i numeri di questa triste vicenda, immagianvo che bastasse poco a descrivere il grafico. A me pare del tutto chiaro, ma potrebbe non esserlo.
Specifico meglio.
L'ipotesi iniziale mia e di altri era che la malattia da coronavirus covid 19 fosse una malattia simil influenzale, e che la mortalità quindi non si dovesse distaccare troppo da eventi simili accaduti in passato.
Nel 2016/ 2017 c'è stata una grave epidemia influenzale, balzata anche agli onori della cronaca al tempo con qualche articolo di giornale, che abbiamo già ampiamente rappresentato su luogo comune già dagli inizi di questa triste, tristissima vicenda.
Quindi con il mio grafico non ho fatto altro che confrontare le due epidemie, quella del 2017 con quella 2020 denominata covid 19, che è rappresentata in arancione nel grafico.
Ovviamente per fare un confronto che visivamente rappresentasse la differenza tra le due epidemie, ho dovuto anticipare quella del 2020 come se il picco del 2020 avvennisse in contemporanea al picco 2017, perchè è evidente che quest'anno non c'è stato nessun picco influenzale degno di nota, al punto che la linea che rappresenta la mortalità over 65 per tutte le cause, nel 2020 rimane sempre ben al di sotto della baseline, cioè quella linea che fa la media dei 5 anni precedenti, aggiustata sulla base dell'invecchiamento della popolazione.
Questo è quanto.
Questo è il grafico 2016/2017:
Questo è il grafico 2020:
Questa è la comparazione tra i due:
( www.epicentro.iss.it/influenza/stagione-in-corso )Mortalità: durante la 14a settimana del 2020 la mortalità (totale, non solo influenza*) la mortalità è stata superiore al dato atteso, con una media giornaliera di 356 decessi rispetto ai 205 attesi.
* Nota: indicatore ricavato dal sistema di sorveglianza della mortalità giornaliera (Sismg), basato sulla rilevazione in 19 città campione italiane che raccolgono quotidianamente il numero di decessi per gli ultra65enni per tutte le cause (non solo per influenza). Tale numero viene confrontato con quello atteso costituito dalla media dei decessi registrati nei cinque anni precedenti.
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I crucchi sono davvero fantastici, truccano i dati che anche i bambini all'asilo farebbero meglio, sono in proporzione molto più bravi a truccare le emissioni dei loro diesel, lì almeno vengono sgamati solo dopo qualche anno. Qua bastano pochi secondi:
Guardate questi grafici con i tassi di letalità e di guarigione in varie nazioni a confronto con la Germania. In alto a sinistra il grafico cinese, sembra fatto al computer tanto è aderente a quello che ci si dovrebbe aspettare in teoria (e chissà, forse è ottenuto proprio in questo modo...). In effetti mancano i dati della prima fase dell'epidemia, che invece vediamo nei sottostanti grafici relativi a Italia, Spagna e Francia. Si evidenzia sempre una prima fase confusa, dovuta al fatto che i valori assoluti sono piccoli e dunque statisticamente poco rilevanti, dopodichè le due curve tendono a convergere verso quelli che saranno i valori definitivi. Non sappiamo ancora se saranno confermati i valori cinesi del 96% di guariti e 4% di deceduti.
In Germania invece hanno tagliato la testa al toro: da un giorno all'altro (tra il 23 e il 24 marzo per la precisione) hanno deciso che il loro rapporto deve essere 95% su 5%, vale a dire che il rapporto contagi/decessi è stabilito nella cifra tonda di 20 a 1!
PS Sono talmente efficienti nello svolgere il loro lavoro che l'ultimo dato disponibile, quello di ieri 16 aprile, presenta il rapporto 95.00%/5.00%, giusto fino al secondo decimale! I valori assoluti sono rispettivamente 77000 guariti e 4052 deceduti, fate la prova con la calcolatrice!
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Cioè questa è la fonte meno attendibile che abbiamo circa i decessi da Covid19, perchè si basa su un campione di 19 città (quali poi?) che chiaramente non può tenere conto di un fenomeno localizzato geograficamente. E infatti non torna per niente con i dati della protezione civile, che non sono a campione ma totali. A parziale discolpa della tua fonte c'è il fatto che nemmeno per un momento dicono di voler stimare la mortalità del Covid19. Tra l'altro il fatto che parlino di morti "per tutte le cause" elimina anche la diatriba dei morti con/per Coronavirus: i deceduti per tutte le cause dovrebbero essere di più dei deceduti per Covid 19 e non molti meno, come riportato dalla curva arancione.
per cui la curva arancione che hai chiamato nella legenda "Covid19", e che sta sempre abbondantemente sotto quota 400, non può riferirsi al Covid19.
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45
[20;35;15;10]
[1;0;0;0]
2.8
7.5
%SIREvo.m
%evoluzione contagio da quattro luoghi distinti
%disposti a quadrato (1 confina con 4 e 2, ecc...)
%N_0=vettore abitanti di 1,2,3,4
%P_0=vettore positivi di 1,2,3,4 in t=0
%alfa=matrice di probabilità per gli spostamenti fra località
%default per alfa: alfa=abs(betarnd(400,400,4,4)-.5*ones(4,4))
%
T=input('Tmax=n=...');
N_0=input('N_0=[n1;n2;n3;n4]=...');
P_0=input('P_0=[n1;n2;n3;n4]=...');
R_0=input('R0=...');
DC=input('durata contagio=...(gg)');
beta=R_0/DC;
N=zeros(4,T+1);
P=zeros(4,T+1);
for j=1:4
N(j,:)=N_0(j)*ones(1,T+1);
end
P(:,1)=P_0;
for k=1:T
alfa=abs(betarnd(400,400,4,4)-.5*ones(4,4));
P(1,k+1)=(N(1,k)+beta*(N(1,k)-P(1,k)))*P(1,k)/N(1,k)+beta*(N(1,k)-P(1,k))*(alfa(2,1)*P(2,k)/N(2,k)+alfa(4,1)*P(4,k)/N(4,k));
P(2,k+1)=(N(2,k)+beta*(N(2,k)-P(2,k)))*P(2,k)/N(2,k)+beta*(N(2,k)-P(2,k))*(alfa(1,2)*P(1,k)/N(1,k)+alfa(3,2)*P(3,k)/N(3,k));
P(3,k+1)=(N(3,k)+beta*(N(3,k)-P(3,k)))*P(3,k)/N(3,k)+beta*(N(3,k)-P(3,k))*(alfa(2,3)*P(2,k)/N(2,k)+alfa(4,3)*P(4,k)/N(4,k));
P(4,k+1)=(N(4,k)+beta*(N(4,k)-P(4,k)))*P(4,k)/N(4,k)+beta*(N(4,k)-P(4,k))*(alfa(1,4)*P(1,k)/N(1,k)+alfa(3,4)*P(3,k)/N(3,k));
end
x=0:T;
x1=1:T;
figure
subplot(2,1,1);
plot(x,P(1,:),x,P(2,:),x,P(3,:),x,P(4,:),x,sum(P));
title('Casi totali');
legend('1','2','3','4','totale','Location','northwest');
subplot(2,1,2);
plot(x1,diff(P(1,:)),x1,diff(P(2,:)),x1,diff(P(3,:)),x1,diff(P(4,:)),x1,diff(sum(P)));
title('Nuovi casi giornalieri');
legend('1','2','3','4','totale','Location','northeast');
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La probabilità per età che ogni infezione risulti in un caso critico, che quindi necessita di terapia intensiva, è mostrata in Fig.1. Questa è stata calcolata come il rapporto fra il numero di terapie intensive e morti in Lombardia in una determinata fascia d’età e le infezioni per quella stessa fascia d’età, stimate in Lombardia usando un tasso di letalità per infezione (IFR) di 0.657% [6].
dove l'unica cosa che dimostrano è di non avere ancora capito che per il CTS i casi gravi sono la somma di deceduti e ricoverati in TI guariti, non solo chi passa dalla terapia intensiva. Lo stesso dicasi per quei 150000 ipotetici ricoveri in TI che prevede lo scenario peggiore del documento: non lo scrivono, ma sono da intendersi come somma dei deceduti e dei ricoverati in TI. Ma la maggior parte dei deceduti, almeno fino a questo momento, è gente che in TI non c'è proprio passata. Perciò in effetti i 25000 casi dello scenario 1 qui sopra sono meno dei casi gravi a consuntivo, che sono i 28000 deceduti più quelli finiti in TI e sopravvissuti, in tutto dovremmo essere sui 40000.Utilizzaremo quindi 3 casi.
Il caso 1 (grossolanamente sbagliato come dimostrato sopra ) del cts di 2 milioni di contagi, il caso 2 di 6 milioni di contagi e il caso 3 (probabilmente ottimistico anche se i dati di new york www.covid19tracker.health.ny.gov con i risultati dei primi 7500 test sierologici a campione non saranno certamente sfuggiti al cts e sono coerenti con un ifr dello 0,4%) con 10 milioni di contagi.
Ebbene facendo opportune moltipliche nel caso 1 (sbagliato come noto) avremmo avuto finora un totale di utilizzo terapie intensive pari a 25.000 casi. Nel caso 2 ne avremmo avuti 76.000. Nel caso 3 ne avremmo avuti 127.000
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In effetti la serie azzurra del grafico è il rapporto (espresso in percentuale) fra nuovi casi attivi e nuovi casi testati, come riportato correttamente nella legenda del grafico e quindi quando parlo di percentuale di positività al test riferendomi alla stessa serie di dati sto dicendo una cosa sbagliata, perchè come fai notare tu quest'ultima è data dal rapporto fra nuovi casi (= nuovi positivi) e nuovi casi testati, e i nuovi casi sono sempre di più dei nuovi casi attivi dato che vale:ma.pa ha scritto: confrontando con le mie curve ho notato che tu usi come numero di positivi il dato di incremento del totale positivi, mentre -secondo il tuo stesso approccio- non dovrebbe essere il numero dei "nuovi positivi"?
Un altro utente qui di LC invece faceva notare che i risultati dei tamponi tardano rispetto al giorno di esecuzione, quindi bisognerebbe calcolare la percentuale con qualche giorno di ritardo. Secondo il sito www.epicentro.iss.it/coronavirus/sars-cov-2-sorveglianza questo tempo è 5 giorni. Io nel dubbio li ho messi tutti su un grafico.
ibb.co/sj9SwjR
Io noto che con 4-5 giorni di ritardo c'è un picco assai chiaro al lunedì.
Visto che è evidente che studi l'argomento da molto più tempo di me, hai idee sul motivo di questo andamento?
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ma.pa ha scritto: Volevo chiederti se pensi cosa pensi di questo tipo di fit. Non ho ancora provato a mettere tutto in Matlab, perché non ho familiarità con il toolbox per il fit dei dati e dovrei studiarmelo un po', per cui per ora ho selezionato i parametri "a mano".
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