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Longo78 ha scritto: Ottimo topic creato, almeno può dare la possibilità di chiarire aspetti medico-scientifici e non lasciarli dimenticati e persi nel vortice di post dei topic “commenti liberi” o “covid: numeri dei morti”.
Per chiarire i dubbi da te proposti bisognerebbe fare un discorso molto articolato e dettagliato, che potrebbe risultare difficile da “assimilare” a molti, ma non per questo, se necessario, che non si possa fare..
Per ora come risposta mi viene in mente una semplice domanda da fare a chi avalla la tesi che il virus si “creerebbe” all’interno della cellula “self made” (ho capito bene? È questa la teoria “alternativa”?)
Domanda: secondo i sostenitori di questa teoria, come spiegate che se empiricamente inoculiamo in un soggetto sano un virus del tutto uguale a quello isolato in un paziente malato, abbiamo esattamente la stessa modificazione cellulare e più in generale a livello sistemico la stessa patologia?
Sia che esso abbia espulsione cellulare e pericapside (come il coronavirus, per intenderci) sia che esso ne sia sprovvisto e svolga la sua azione patogena all’interno della cellula..
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Aigor, nel tentativo di toglierti qualche dubbio, provo a spiegarti brevemente cosa vuol dire isolare un virus.
Così anticipo le tesi di Ste_79 (che comunque ancora attendo leggere, se non altro per sentire le opinioni “dell’altra sponda”).
Ora, va da se che cercarlo “a caso” ad esempio in una strisciata di sangue sarebbe il famoso ago nel pagliaio, quindi lo si va a ricercare in prossimità delle cellule, che sono il bersaglio obbligato per un virus, che non essendo provvisto di enzimi per duplicarsi, ha bisogno di “sfruttare” gli enzimi della cellula per poter moltiplicare il suo genoma
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Longo 78
Domanda: secondo i sostenitori di questa teoria, come spiegate che se empiricamente inoculiamo in un soggetto sano un virus del tutto uguale a quello isolato in un paziente malato, abbiamo esattamente la stessa modificazione cellulare e più in generale a livello sistemico la stessa patologia?
Sia che esso abbia espulsione cellulare e pericapside (come il coronavirus, per intenderci) sia che esso ne sia sprovvisto e svolga la sua azione patogena all’interno della cellula..
Although our study does not fulfill Koch’s postulates, our analyses provide evidence implicating 2019-nCoV in the Wuhan outbreak.
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Ma io, come al solito, sono aperto a qualsiasi spunto plausibile che porti a discussione. Purché razionale.
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Se il virus è un prodotto di scarto innocuo (versione igienista) come è possibile che le persone manifestino sintomi identici della stessa malattia una volta posti in contatto gli uni con gli altri?
Sono proprio curioso di sapere come i sostenitori di questa teoria spiegano:
1) il fatto che il genoma virale contenga geni preposti alla propria autoreplicazione, e normalmente assenti nel genoma di organismi viventi veri e propri
2) la capacità dei virus di provocare placche di lisi nelle colture cellulari in cui vengono inoculati
3) la loro capacità di funzionare come vettori di materiale genetico alternativo
4) il loro utilizzo in terapie che presuppongono il fatto che si possano replicare e infettare le cellule, es.: terapia fagica, terapia genica
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