Al recente Forum Economico di S. Pietroburgo Megyn Kelly - la nuova star della NBC americana, portata via a suon di milioni dalla FOX - è stata mandata ad intervistare Putin, con il preciso compito di "fargli fare una brutta figura" davanti alle telecamere. Ecco il risultato. [Sintesi]

 TESTO DEL VIDEO: All'inizio dell'intervista, Megyn Kelly è partita con il ritornello accusatorio contro la Russia, per aver interferito nelle elezioni americane.

MK: Tutte le 17 agenzie di intelligence americane hanno concluso che la Russia ha interferito nelle nostre elezioni. Secondo lei si sbagliano tutte?

VP: Ma lei li ha letti questi rapporti?

MK: Ho letto la versione pubblica, quella non secretata.

VP: Una versione pubblica non è affatto una versione dei fatti. E ora che mi parla di questa versione pubblica, li ho letti anch'io questi rapporti. E persino in questi rapporti non c'è nulla di concreto. Se ci fosse qualcosa di specifico, allora ci sarebbe qualcosa di cui discutere. Una volta, in una organizzazione per cui lavoravo io, c'era questo detto: "nome, indirizzo, descrizioni". Forza, dov'è tutta questa roba?  

MK: Ma ci sono centinaia di fatti contro la Russia. Ci sono gli indirizzi IP, ci sono le impronte digitali.  

VP: Ma quali impronte digitali? Cosa sono, impronte di zoccoli, di corna, di chi sono queste impronte? Riguardo agli indirizzi IP, si possono inventare a piacimento, lo sa ormai quanti specialisti ci sono? Lo possono far apparire come se fosse partito dal suo indirizzo di casa, come se l'avesse mandato sua figlia. La sua bambina di tre anni, è fatto in modo che una bambina di tre anni possa aver fatto quell'attacco. Questi sono gli specialisti che esistono oggi in quel settore della tecnologia, sono in grado di inventarsi qualunque cosa e poi di accusare chiunque vogliono. Queste non sono prove. Questo è un tentativo di spostare il problema da una mente malata ad una sana. Il problema non siamo noi. Il problema sta nella politica americana, ecco dov'è il problema.

VP: La squadra di Trump semplicemente è stata più efficace nella campagna elettorale, mentre l'altra squadra ha fatto male i suoi conti, e ora non vogliono ammettere l'errore. non vogliono ammettere che gli è sfuggito qualcosa, che non avevano previsto qualcosa. Ed è più facile dire: "non è colpa nostra, la colpa è dei russi, sono loro che hanno interferito nelle nostre elezioni".

MK: Il presidente Trump ha detto che pensa che dietro a questi fatti ci sia la Russia.

VP: Quello che il presidente Trump dice per la precisione... anzi, scusi, mi mostri il testo, ha forse detto che ha vinto grazie all'interferenza della Russia? Perché io non ho mai letto niente del genere.

MK: Lui ha dichiarato: "Mi sembra che siano stati i russi a farlo, ma non lo faranno più".

VP: Ccco, ci risiamo. "Le sembra". Senta, queste sono faccende molto importanti di politica mondiale, e a lei questo "sembra"? Riguardo alle interferenze, lei dovrebbe vedere che cosa fanno i suoi colleghi qui da noi. Si sono buttati a testa bassa nella nostra politica nazionale. Si sono seduti sulle nostre teste con le gambe a penzoloni, e ora masticano chewing-gum. Sono lì che si divertono. Questo è sistematico, avviene ormai da molti anni. E lo fanno in modo rozzo, assolutamente irrispettoso, perfino a livello dei dipartimenti diplomatici. Interferiscono direttamente nella nostra politica interna. Dovreste smetterla una volta per tutte, e questo renderà la vita più facile sia per voi che per noi.

Poi il tema della conversazione si è spostato sull'Ucraina.

VP: Se siete stati voi a dare inizio a questo pasticcio - e siete stati voi in modo significativo a farlo - ora almeno fate qualcosa per risolvere questo problema. [...] Cosa succede ad esempio adesso nello Yemen? Anche lì è stato rovesciato il presidente, ma lì i paesi occidentali, guidati dagli Stati Uniti supportano le azioni delle nazioni che stanno portando avanti le loro azioni militari. Quindi anche noi avremmo il diritto di condurre delle operazioni militari in Ucraina, oppure no?

VP: dobbiamo metterci d'accordo su un modo uniforme di pensare, sulle regole dei principi fondamentali delle leggi internazionali. E noi aderiremo a queste regole, perché finché queste non ci sono, finché vale la legge del più forte, allora ci saranno dei problemi, come quelli che stiamo vedendo adesso in Corea del Nord.

VP: da molti anni ormai è in corso una guerra brutale in Siria, anche questa risultata dall'intervento dell'Occidente. Ma anche in questo caso si sta cercando di dare la colpa a Mosca, a quanto pare.

MK: Il nostro presidente ha detto che lei sta supportando una persona malvagia, parlando di Assad. Lei è convinto di questo?

VP: Convinto di cosa? Che Assad sia una persona malvagia?

MK: Sì.

VP: Noi non difendiamo tanto il presidente Assad, quanto piuttosto la sovranità della Siria. Non vogliamo che la Siria venga a trovarsi in una situazione simile alla Libia o alla Somalia, o all'Afghanistan, dove la NATO è presente da molti anni, ma dove la situazione non sta affatto migliorando.

VP: Se Assad ha compiuto degli errori? Certamente, probabilmente molti. Ma quelli che lo combattono chi sono, degli angeli per caso? Chi è lì che uccide la gente, e che mette a morte i bambini? Chi è che taglia le teste? E questi sarebbero quelli che noi dovremo supportare?

VP: Lei sa che con i nostri colleghi americani abbiamo fatto delle discussioni infinite per decidere se andare a colpire in certe aree oppure no. "Li non si può" dicevano. "Perché?" "Perché lì c'è una grossa parte dell'opposizione". E noi dicevamo "Ma lì c'è anche l'ISIS e al-Nusra". "Sì ma lì è tutto mischiato - dicevano loro - per cui non si capisce bene dove si trovino gli uni dove si trovino gli altri". "E allora separateli - dicevamo noi  - Cosa ci fa della gente perbene mescolata con i terroristi? Visto che voi li controllate, ditegli di andare via. Fate in modo che ci diano la possibilità di combattere i terroristi." E invece no, non dobbiamo toccarli.

VP: Perché accade questo? Dobbiamo aspettare fino a che questi arriveranno a casa nostra o a casa vostra? Perchè noi non aspetteremo. Riguardo alla gente che è stata uccisa, quelli che hanno sofferto per l'uso delle armi, compreso le armi chimiche, queste informazioni sono false. A tutt'oggi, noi siamo assolutamente convinti che si sia trattato di una provocazione. Assad non ha usato quelle armi, tutto ciò è stato fatto da gente che voleva poi dare la colpa a lui di questi fatti.