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Attraversare le fasce è come una radiografia solo se lo fai nel modulo di comando Apollo. Questo non aveva nessuna schermatura particolare, ma riusciva ad abbattere comunque il 90% delle radiazioni.Roberto70 ha scritto: ma se la nasa prima ci dice che sono "radiografie" poi "dobbiamo superare queste sfide" capite bene che c'e' qualcosa che non torna a meno che fare radiografie non sia diventato un pericolo mortale.
k29 ha scritto: Qui qualcuno ha provato a dare delle risposte:
moon-beyond.blogspot.com/2019/07/rispost...di-american.html?m=1
cosa ne pensate?
Satirus ha scritto:
Perchè interessava fotografare la Luna, non le stelle e il 250° era adatto alla bisogna.
Potevano cambiare il tempo di esposizione.K29 Perché "fisso" ? hanno fatto tutte le prove più disparate, inclusa quella della caduta dei "gravi", e non hanno avuto l'accortezza di portarsi una macchina fotografica con tempi di esposizione variabili?
Il gas si espande fino a raggiungere una velocità supersonica, lanciando il materiale anche a kilometri di distanza.
Con la distanza i gas aumentano di velocità ma diminuiscono di densità, per cui a una certa distanza sono così rarefatti che non riescono a sollevare neanche la polvere.
... e infatti non glie ne è fregato niente a nessuno di osservarle e/o fotografarle.Satirus ha scritto: Charlie ... le missioni Apollo vengono dopo 8 anni di voli spaziali, le stelle sono uguali viste dallo spazio intorno alla Terra e dalla Luna. Dai regà concentratevi un pochetto. Guardate che così mi fate diventare amico di Attivissimo eh.
1) Van Allen, nel definirle mortali, semplicemente si sbagliava
2) - 3) La NASA le definisce pericolose perchè l'elettronica a scala nanometrica è sensibilissima alle particelle ad alta energia, non si tratta di "rovinarsi", come qualcuno ha scritto ma di generazione di errori, il fatto che il bel tomo NASA dicesse che è un pericolo anche per la vita, è un pericolo indiretto, saltano gli strumenti saltano gli astronauti.
D. Bunker ha scritto: Con la distanza i gas aumentano di velocità ma diminuiscono di densità, per cui a una certa distanza sono così rarefatti che non riescono a sollevare neanche la polvere. L'erosione prima aumenta e poi diminuisce con la distanza dal centro.
Le uniche prove scientifiche ce le ha la NASA. Qua possiamo solo giudicare la plausibilità delle loro affermazioni. O tu hai altri dati che confutano la NASA?
Satirus ha scritto: Decalagon
Le uniche prove scientifiche ce le ha la NASA. Qua possiamo solo giudicare la plausibilità delle loro affermazioni. O tu hai altri dati che confutano la NASA?
Non sono pericolose solo per le strumentazioni di bordo. Sono radiazioni, lo sanno anche le rocce che sono pericolose per gli organismi viventi, tutto sta nel valutare quanto la schermatura delle navicelle e la velocità di attraversamento possano rendere l'operazione fattibile. Questi dati ce li ha la ... NASA.
Satirus ha scritto: Michele c'è una bella differenza fra i sottosistemi necessari ad una sonda automatica e quelli necessari alla vita degli astronauti. L'aumento di peso e di dimensioni degli ambienti, la complessità, servono protezioni multiple e affidabilità. Prova a pensare quante equazioni son da risolvere.
Satirus ha scritto: Charlie
Ma alle conferenze stampa i giornalisti lo hanno chiesto agli astronauti come si vedono le stelle dalla Luna. Evidentemente erano giornalisti ignoranti.
E' una domanda lecita, l'occhio umano non ha tempi e diaframma fissi, adatta l'esposizione spot all'area inquadrata, ovviamente entro i limiti dell'abbacinante deserto lunare e del filtro oro del casco. L'ignoranza scientifica dei giornalisti (soprattutto italiani) è leggendaria. So' umanisti.
La NASA ha comunicato che l'assemblaggio della prima Orion è stato completato di recente. Anche il modulo di servizio europeo è pronto: il componente principale del sistema di alimentazione, sviluppato dall'Agenzia spaziale europea, è stato consegnato agli Stati Uniti nel novembre 2018 per l'assemblaggio finale.
[b]Lo scudo termico esterno della nave sarà completato a breve, e a settembre sarà trasportato in Ohio, dove condurranno i test finali . La NASA non ha comunicato quando la navicella sarà pronta per il suo primo volo [/b].
I dati di 50 anni fa sarete d'accordo anche voi che non possano essere risolutivi, navicelle completamente diverse, tecnologie completamente diverse.
Non si può simulare sulla terra una radiazione complessa come il vento solare. Servono dati PRECISI i sensori di 50 anni fa non possono essere affidabili per le necessità di oggi.
Satirus ha scritto: Michele c'è una bella differenza fra i sottosistemi necessari ad una sonda automatica e quelli necessari alla vita degli astronauti. L'aumento di peso e di dimensioni degli ambienti, la complessità, servono protezioni multiple e affidabilità. Prova a pensare quante equazioni son da risolvere.