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Te lo dicono? Cioè questa è l'unica spiegazione che viene data?"erano schermate" ti dicono
Ritengo inoltre che maldestri tentativi di riprodurre in "laboratorio" l'esposizione di pellicole ai raggi x con un'apparecchiatura radiogena, non prova assolutamente
nulla , in quanto il test è falsato e non scientifico.
Inservibili?GLI effetti apprezzabili sulle pellicole non rendono quasi mai le stesse inservibili.
Non c'è alcun link sottostante.Il link sottostante mostra presumibili effetti di questo tipo sulla pellicola in uso.
Non so come la Hasselblad abbia giustificato a posteriori l'impeccabilità delle foto Apollo, ma a meno che la custodia delle macchine fotografiche non fosse una roba del genere...La Hasselblad [...] afferma che le strumentazioni fornite alla Nasa, opportunamente modificate per sopportare gli ambienti lunari e più in generale spaziali, hanno garantito una ottima resa degli strumenti in questi ambienti.
In turn, Hasselblad modified and refined its cameras to make them even more suitable for space use, experimenting with different constructions and lenses. For many years, for instance, NASA was determined to cut every superfluous gram from the payload, meaning that the Hasselblads onboard were forced to be as lightweight and lean as absolutely possible. And still maintain the famous Hasselblad quality. And this they did.
A sua volta, Hasselblad ha modificato e perfezionato le sue telecamere per renderle ancora più adatte all'uso spaziale, sperimentando diverse costruzioni e obiettivi. Per molti anni, ad esempio, la NASA era determinata a tagliare ogni grammo superfluo dal carico utile, il che significava che gli Hasselblad a bordo erano costretti a essere il più leggeri e magri possibile. E conserva ancora la famosa qualità Hasselblad. E così fecero.
@ghulgamesh
I parametri di lavoro devono essere il più simile possibile per valutare gli effetti...
Stessa macchina con stesse modifiche, con stesse pellicole con stessi trattamenti, con stessi contenitori modificati e trattati , con stessi filtri ( sopratutto l'UV) con stesse condizioni ( a meno che Mazzucco non abbia una macchina che produce raggi cosmici è un po difficile ) stessi livelli di radiazioni ionizzanti con similè composizione ... Ti ricordo che i raggi X sono una percentuale irrisoria dei raggi cosmici che sono composti al 90% da particelle subatomiche ad alta velocità ( protoni ) e nel restante 10% raggi X, gamma e ultravioletti
Per il resto , inservibile vuomo dire che se la pellicola è guadagnato esposta la foto è completamente alterata e se la pellicola non è esposta la pellicola è inutilizzabile
L'invecchiamento della pellicola non ha nulla a che vedere con gli effetti dei raggi cosmici. La domanda 27 era questa:1)Secondo quanto ti riportato nel seguente link : Il dosaggio di radiazioni per anno sulla luna è tra 110 mSv e 380 mSv . Sulla Terra, quel dosaggio è 2,4 mSv. In conclusione, i pochi giorni in orbita lunare avrebbero invecchiato le pellicole a causa delle radiazioni tra 50-150 giorni per ogni giorno in orbita, quindi sarebbe
l'equivalente di un invecchiamento tra un anno e 4 anni nel massimo. www.sciencedirect.com/science/article/pii/S0032063312002085
In realtà quindi la quantità di radiazioni sulla superficie della luna viene sovrastimata nell'idea comune.
Nessuno ha affermato che le pellicole dovrebbero essere "inservibili". La domanda 29 era:2)Il seguente documento "The Effects of Space Radiation on Flight Film" www.google.it/url?sa=t&source=web&rct=j&...QUKQIbCMtJ2c9LpjXemh Fa delle considerazioni di assoluto interesse riguardo l'esposizione delle pellicole in ambienti cosmici (RIFERIMENTO MISSIONI sts) , stabilendo , come da tabelle allegate, che GLI effetti apprezzabili sulle pellicole non rendono quasi mai le stesse inservibili.
E fai bene. I puntini isolati non sono dovuti alle radiazioni, ma a problemi chimici di emulsione, oppure "sporcizia" che si attacca all'emulsione nella fase di sviluppo. Infatti c'è un procedimento apposito per rimetterle a posto, che si chiama "spuntinatura". Ma non ha niente a che vedere con i danni da radiazioni. Quando la pellicola è colpita da radiazione è TUTTA velata.3.( solo a titolo ipotetico) Alcuni difetti sono comunque stati rilevati Il link sottostante mostra presumibili effetti di questo tipo sulla pellicola in uso. I puntini luminosi nella parte scura . ... Ma io stesso su questo mi riservo il beneficio del dubbio
"Opportunamente modificate" non è riferito alla protezione dai raggi cosmici, ma ad altre cose (verniciatura anticalore, rimozione del grasso fluido, ecc.). Ma sappiamo tutti benissimo che le Hasselblad lunari non avevano nessuna protezione particolare contro le radiazioni, quindi perchè tiri in ballo le "modifiche" dell'Hasselblad?4) La Hasselblad ,sul suo sito ufficiale , facendo un riepilogo storico sull'utilizzo dei propri strumenti nella storia astronautica , afferma che le strumentazioni fornite alla Nasa , opportunamente modificate per sopportare gli ambienti lunari e più in generale spaziali, hanno garantito una ottima resa degli strumenti in questi ambienti. (ecc...)
Quindi? Basta questo per dire che non dovrebbe esserci degrado sulla pellicola? Te lo ripeto, non mi aspetto pellicole inutilizzabili, ma pellicole velate sì.5 - ) Un dato non di poco conto , diverse missioni apollo sono state fatte in un periodo di minimo solare solar-flux.narod.ru/English.htm Mazzucco afferma che le pellicole hanno avuto fino ad otto ore di esposizione ( indicando ovviamente i tempi delle ooperazioni extraveicolari, dove gli astronauti portavano a seguito le pellicole esposte e quelle vergini ). Premesso che il tempo massimo di esposizione ipotizzabile è di 7h e 36' e pur volendo ritenere che le pellicole una volta esposte non venissero messe in un luogo "sicuro "(tipo una sacca protetta) , ne tantomeno nel lem,( su questo non ho informazioni) ho ritenuto di prendere in esame l'apollo 17, la missione con le operazioni extraveicolari più lunghe. dAL GRAFICO CHE POTETE OSSERVARE AL LINK PIù SOPRA , notiamo che effettivamente si era in una fase di minimo solare, le radiazioni sulla superficie della luna in quella fase è molto ridotto, circa 110 mSv anno, come riportato nei punti precedenti (punto 1).
Nuovamente, "emulsioni particolari" è riferito allo spessore della pellicola, che era più sottile del normale (per permettere più scatti). Ma non esistono emulsioni in grado di subire irradiazione senza degradarsi. Quindi, perchè tiri in ballo questo argomento?6) Il seguente link ci dà prova dell'utilizzo di Pellicole con emulsioni particolari commissionate alla kodak dalla nasa. Questo a riprova del fatto che non si possono tentare esperimenti da laboratorio volti a dimostrare che le radiazioni avrebbero dovuto sortire un difetto nelle immagini molto evidente.history.nasa.gov/apollo_photo.html
Anche i filtri non c'entrano nulla con il problema trattato. Le radiazioni cosmiche arrivano alla pellicola attraversando direttamente il corpo macchina, da ogni direzione. Chi se ne frega se sull'obiettivo c'era un filtro polar, tre filtri rossi oppure addirittura un tappo nero?7)un altro dato non da poco e non mi risulta menzionato nelle discussioni è l'utilizzo di filtri nelle foto delle missioni apollo
ARGOMENTO IRRILEVANTE. Nessuno dei filtri da te indicati è stato applicato alle pellicole usate con la Hasselblad handheld camera. Nello stesso documento da te postato infatti si legge:6- l'utilizzo di filtri che attenuavano grande parte dello spettro luninoso( filtri UV,IR, polarizzatori) e che quindi riducevano il "rumore" sulle pellicole.
FALSO. Le pellicole usate durante le EVA sono off-the-shelf, l'unica differenza è il formato (70mm). Vi sono diverse fonti a confermare questo, ed una è Douglas Arnold la cui affermazione a questo riguardo è presente nel film (forse ti è sfuggita). Il punto 5 è quindi invalido.5-Le emulsioni particolari con cui sono trattate le pellicole commissionate alla kodak
IRRILEVANTE. Come spiegherò nella replica al punto 1.4- il periodo astronomico. Le missioni Apollo fatte in una fase di minimo dell'attività solare hanno ridotto di molto l'esposizione alle radiazioni delle pellicole.
FALSO. Il documento da te citato PHOTOGRAPHY EQUIPMENT AND TECHNIQUES smentisce proprio questo fatto che tu dici essere "confermato". L'unico schermo contro le radiazioni (termiche) era questo:3- La Hasselblad, come la NASA confermano che sia le macchine che i contenitori delle pellicole sono stati motificati esclusivamente per le missioni spaziali ( sia per motivi tecnici, come la lunghezza della pellicola da inserire sia nella struttura , sia nei mariali esterni)
INCONSISTENTE. Dove sono le fonti per suffragare questa tua affermazione? È brutto autocitarsi, ma questo è l'effetto delle radiazioni sulle pellicole di Apollo 12 e 14 rispetto all'Apollo 16 (usato come riferimento)2-la maggiornanza delle pellicole utilizzate hanno una sensibilità non elevata (80,64,120...ASA), riducendo PERTANTO IL DISTURBO DA RADIAZIONE.
INCONSISTENTE. Di nuovo, dove sono le fonti per suffragare questa tua affermazione? A parte che la maggior parte della dose misurata durante le missioni Apollo è dovuta all'attraversamento delle fasce, ma la fonte che tu citi, Radiation exposure in the moon environment , non parla di danni sulle pellicole ma di danni biologici che non sono rilevanti ai fini del discorso sulle pellicole. Questo aspetto merita, a parer mio, qualche dettaglio in più che posterò più avanti.1-le radiazioni ionizzanti sulla superficie lunare generano un invecchiamento delle pellicole non "importante"
Questo è il classico errore di confrontare pere con mele. I 2mSv/anno sulla Terra sono derivanti principalmente dalla radiazione emessa dai materiali radioattivi contenuti nella crosta terrestre, il contributo dei raggi cosmici (GCR) al suolo è filtrato quasi completamente dalla magnetosfera e dall'atmosfera. I 110mSv/anno sulla Luna sono derivanti principalmente dai GCR in assenza di solar particle events (SPE). In presenza di SPE, molto più frequenti in un periodo di massimo solare, può portare a dosi di diverse centinaia di volte maggiori della dose terrestre. Sempre dal documento da citato Sergioruoccoo1)Secondo quanto ti riportato nel seguente link : Il dosaggio di radiazioni per anno sulla luna è tra 110 mSv e 380 mSv . Sulla Terra, quel dosaggio è 2,4 mSv.
In conclusione, i pochi giorni in orbita lunare avrebbero invecchiato le pellicole a causa delle radiazioni tra 50-150 giorni per ogni giorno in orbita, quindi sarebbe
l'equivalente di un invecchiamento tra un anno e 4 anni nel massimo.
Non è corretto su LC mandare qualcuno a cercarsi le informazioni ma, visto che tu sai dove sono, devi evidenziarle chiaramente citando la fonte.... Prova a consultare il resto del documento e gli altri documenti che ho pubblicato. ...
... Se leggi troverai affermazioni sia di NASA che hasselblad ...
non esiste una protezione totale dalle radiazioni ma alcuni fattori rendono maggiormente protetti sia i contenitori delle pellicole sia la macchina , la colorazione delle macchine e dei contenitori fatta ad hoc ad esempio non ha solo inoltre scopo estetico
Sergioruoccoo ha scritto: @ghilgamesh
E poi è Mazzucco che vuole dimostrare che ciò che dice la NASA è falso, quindi è lui che da credito alla NASA.
Io AFFERMO SOLO CHE SE MAZZUCCO FA UN ESPERIMENTO PER DIMOSTRARE CHE LE FOTO DELLA LUNA SONO FATTE A TERRA PERCHÉ ALTRIMENTI DOVREBBERO AVERE DANNI DA RADIAZIONE , DEVE CERCARE DI RIPRODURRE LE CONDIZIONI CHE SONO STATE DICHIARATE DALLA NASA , ALTRIMENTI COME ESPERIMENTO NON HA ALCUNA VALENZA SCIENTIFICA . Non vuol direche bisogna andare sulla luna ma che con un esperimento tale nulla si può dimostrare e chi ci crede dimostra superficialità totale.
Aspetto sempre che qualcuno mi dica come è possibile che siano state scattate foto nell'immediatezza dell'incidente di Cernobyl, se le radiazioni lunari ( enormemente inferiori) causano difetti apprezzabili sulle foto( intendendo apprezzabili come visivamente apprezzabili)
Sergioruoccoo ha scritto: @ghilgamesh
i danni delle pellicole non sono necessariamente apprezzabili nelle foto e quindi le foto apollo potrebbero essere tranquillamente danneggiate pur senza effetti visivi rilevanti o con effetti che potrebbero essere confusi con altri difetti fotografici ( tipo di esposizione).
Qui si parla di effetti apprezzabili sulle foto...E vieni proprio a quanto affermavo rispondendo alla redazione e cioè che il termine ha proprio valenza scientifica, e credo che si possa fare confusione pensando che le foto dovrebbero avere dei difetti visibili. Stesso tu mostri difetti apprezzabili , ma di grandezze micrimetriche ed elaborate a falsi colori . Probabilmente questi si possono definire si " difetti apprezzabili " , ma "messi in una foto", non vengono evidenziati.
Aspetto sempre che qualcuno mi dica come è possibile che siano state scattate foto nell'immediatezza dell'incidente di Cernobyl, se le radiazioni lunari ( enormemente inferiori) causano difetti apprezzabili sulle foto( intendendo apprezzabili come visivamente apprezzabili)
un degrado significativo ma non al limite dell'evidenza totale o dell'inservibilità
l'esperimento nel film non va bene,mentre l'esperimento che ti fai tu,nel tuo laboratorio mentale
il paragone con Cernobyl l'ho fatto proprio x significare ciò. Se a Cernobyl le foto si sono fatte (e i danni sono contenuti)
Per sostener questo hai allegato diversi riferimenti di fonte NasaQui si parla di effetti apprezzabili sulle foto...E vieni proprio a quanto affermavo rispondendo alla redazione e cioè che il termine ha proprio valenza scientifica, e credo che si possa fare confusione pensando che le foto dovrebbero avere dei difetti visibili.