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Infatti, tenuto conto che gli stralli si sdoppiavano (vedi foto sotto) e che quello nella foto è un pezzo unico, direi che manca più della metà della lunghezza dei trefoli a partire dalla fine del pezzo di cemento visibile.Nella foto che allego si vede un poco meglio la matassa, ma certamente sembra insufficiente
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3aaa ha scritto: ItalHik, a ben vedere in alcune foto da drone, si vedono fasci di trefoli in giro sulla "scena del crimine". Poco fa me ne è passato davanti agli occhi uno a lato di IL2. Che ti devo dire? Per ora nessuna spiegazione, ma l'analisi logico-geometrica che abbiamo fatto mi pare stia comunque in piedi. E' un po come negli esercizi di logica quando escludi le soluzioni impossibili e restano solo quelle possibili.
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Perdonami ma questa, pur essendo profano, proprio non la mando giù: è già difficile che ceda "improvvisamente" uno strallo (senza segnali premonitori quali, per esempio, un "allungamento" - e non lo dico io ma Sivieri), ma che ceda in due punti o ne cedano due insieme, proprio no.Può anche darsi che, in stralli complessi come quelli del ponte Morandi, il rompersi in più di un punto sia da considerarsi meno strano di quanto al profano possa apparire...
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ItalHik ha scritto: A proposito dell'immagine precedentemente (#25559) linkata da FZappa (e prima che me ne dimentichi)... qualcuno ha idea di che cosa possa essere quella specie di "finestra" (nicchia?) che appare nello spezzone di pilone qui indicato? Sembrerebbe come un innesto di traverso, ma i quattro che a metà altezza collegavano e irrobustivano le antenne erano tutti "verticali", non messi così, in orizzontale...
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iglobau ha scritto:
ItalHik ha scritto: A proposito dell'immagine precedentemente (#25559) linkata da FZappa (e prima che me ne dimentichi)... qualcuno ha idea di che cosa possa essere quella specie di "finestra" (nicchia?) che appare nello spezzone di pilone qui indicato? Sembrerebbe come un innesto di traverso, ma i quattro che a metà altezza collegavano e irrobustivano le antenne erano tutti "verticali", non messi così, in orizzontale...
Forse quello?
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ItalHik ha scritto:
Avevo pensato anch'io a qualcosa del genere, tipo "targa", indicatore, "riportino" o cose del genere, però dalle immagini che ho della pila 9 non sono riuscito a trovare niente (cercando poco, però!)... Ma quella che hai linkato è una foto della pila 9 oppure, come mi sembra di ricordare, della 10?...
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iglobau ha scritto:
ItalHik ha scritto:
Avevo pensato anch'io a qualcosa del genere, tipo "targa", indicatore, "riportino" o cose del genere, però dalle immagini che ho della pila 9 non sono riuscito a trovare niente (cercando poco, però!)... Ma quella che hai linkato è una foto della pila 9 oppure, come mi sembra di ricordare, della 10?...
Sì, la mia immagine è di pilone 10. Sul pilone 9 era disponibile anche questo supporto (senza traversa). Non riesco più a trovare le immagini di Street View del Pylon 9. Su Google Maps puoi vedere il supporto su Pylon 9.
tinyurl.com/ycycqwvf
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3aaa ha scritto: Direi che è quasi ovvio concludere che la medesima intelaiatura segnaletica la avessero messa, in qualche momento, anche su pila 9. Ci sono passato sovente, ma non ho ricordi precisi
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Aigor ha scritto: @ItalHik
Perdonami ma questa, pur essendo profano, proprio non la mando giù: è già difficile che ceda "improvvisamente" uno strallo (senza segnali premonitori quali, per esempio, un "allungamento" - e non lo dico io ma Sivieri), ma che ceda in due punti o ne cedano due insieme, proprio no.Può anche darsi che, in stralli complessi come quelli del ponte Morandi, il rompersi in più di un punto sia da considerarsi meno strano di quanto al profano possa apparire...
A costo di rimanere l'unico a pensarla in questo modo.
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Per me è OKSe il discorso sella sud/sella nord è acquisito
Spero che nessuno voglia sostenere che è scoppiata una bomba durante la caduta in quel secondo scarso quando lo strallo scompare alla vista nel video di Di Giorgio
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FranZeta ha scritto: Se il discorso sella sud/sella nord è acquisito...................................... L'unica cosa che posso dire è che certamente la sezione residua media non è la quantità giusta da considerare nel calcolo della superficie totale residua, che risulta invece essere la somma di tutte le superfici minime residue dei singoli trefoli.
Da notare poi che nel testo non si fa il minimo accenno al fatto che al ridursi della superficie residua dei tiranti, non tutta la tensione va a gravare sui cavi ancora operativi, ma una parte - minore, ma non trascurabile - viene trasferita all'impalcato sotto forma di flessione. Questo almeno concludeva l'ingengere Paolo Rugarli nei pdf dove ricavava lo stato di corrosione degli stralli in funzione delle frequenze proprie misurate nel 2017 (sono linkati nel forum ma chissà dove). Come a dire che Morandi, ammesso che sia davvero lui a parlare, non faceva il minimo affidamento sulla tenuta dell'impalcato senza precompressione.
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Aigor ha scritto: @ItalHik
Magari la faccio semplice, ma se ho una corda di violino che sta per spezzarsi e la mollo subito dal pirolo, quella mica si spezza… (esempio pratico in un argomento in cui sono esperto )
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Non sai di cosa stai parlando… non te ne faccio un demerito, per carità, o sei violinista o non puoi saperloMa la corda di un violino è un tirante mono-elemento
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Aigor ha scritto: @italHik
Non sai di cosa stai parlando… non te ne faccio un demerito, per carità, o sei violinista o non puoi saperloMa la corda di un violino è un tirante mono-elemento
Anche le corde di violino in metallo (e possono essere in budello naturale "nudo", oppure "rivestito" oppure in budello sintetico) sono comunque rivestite (a parte il "cantino" e a volte lo è anche quello).
Quelle in budello sintetico a volte sono formate da più fili, rivestiti, quindi si tratta di una specie di cavo formato da tanti cavi.
E' per quello che ho fatto la similitudine.
Se si fosse trattato di tirante mono-elemento giammai lo avrei fatto
PS: in 20 anni di "professione", prima da studente e poi da violinista fatto e compiuto, non ho mai visto una corda rompersi in due punti… e, credimi, ne ho viste rompersi tante di corde, a violinisti, violisti, violoncellisti, persino a pianisti e arpisti: mai visto una corda rivestita spezzarsi in due punti contemporaneamente. Nemmeno una mono-elemento se è per questo, ma non era il caso del mio esempio.
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FranZeta ha scritto: Quando dalle strisce di carta si passa ai cavi d'acciaio il discorso rimane sostanzialmente lo stesso, in particolare non esiste che una tensione alle estremità possa spezzarli in più di due parti. Allo stesso modo, se abbiamo un fascio di cavi non intrecciati che si rompe per trazione, avremo come risultato esattamente due fasci di cavi spezzati, anche se in generale ognuno sarà composto da cavi di diversa lunghezza.
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Aigor ha scritto: Una corda di uno strumento ad arco è gravata, sempre, nel punto di contatto con il ponticello (rovescia il violino ed è come se qualcuno ponesse un peso in quel punto).
La corda, durante la sua vita, è sempre sollecitata dalla pressione delle dita in punti che arrivano fino a pochi cm dal ponticello, oltre subire colpi dati dall'archetto (mica sempre si fanno note lunghe ).
Sonomigliaiamilioni (avevo scritto per difetto…) di carichi, a volte in rapidissima successione (per esempio un trillato), che la tendono fino a toccare la tastiera.
Tralascio il pizzicato, che esercita ulteriori sollecitazioni.
Beh, ti posso confermare che non si è mai spezzata (mai) una corda in due punti.
Anzi, ti dirò di più, nonostante il massimo punto di sollecitazione sia il ponticello, in genere, se si spezza, si spezza sul pirolo o poco vicino all'attacco alla cordiera.
Mai spezzata una corda sul ponticello.
Oltre, non riesco a pensare
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Si spezza. In un punto. E ti avevo già risposto, mi spiace non si sia capito.prova a pensare a cosa potrebbe succedere anche alla tua corda di violino se qualcuno, oltre a tenderla troppo tra due ancoraggi, la gravasse anche di un grosso carico in un punto intermedio
No. Lavoro in uno Studio dove spesso mettiamo un elastico (o due) alle pratiche per evitare fuoriuscita di documenti: quando gli elastici, dopo due o tre anni, sono ormai marci si spezzano. Ma in un punto.Possibile - e qui la domanda è rivolta anche agli altri - che non hai mai visto un elastico, magari un po' liso, teso oltre la sua resistenza, che si spezza in più parti?!...
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FranZeta ha scritto: Veniamo ora ai nostri tiranti. Secondo me c'è un fraintendimento ricorrente in questo discorso che consiste nel pensare che chi si è occupato della rimozione dei detriti abbia lasciato le varie sezioni degli stralli esattamente come le ha trovate. Questo per come la vedo io è semplicemente impossibile, per dei motivi affatto difficili da immaginare. Innanzitutto nella prima fase, quando c'era l'urgenza del recupero delle vittime, lavorare nel greto di un fiume con cavi sparsi un po' ovunque avrebbe certamente rallentato le operazioni e rappresentato anche un pericolo, quindi non ci vedrei nulla di strano se già nell'immediato avessero iniziato a fare delle matasse di cavi ed eventualmente tagliarne alcuni particolarmente rognosi per i soccorritori. Per esempio la famosa matassa in questa immagine:
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