Era il febbraio del 2015, due anni fa. Tutti ricordiamo quei video "terrificanti" nei quali gli uomini dell'ISIS distruggevano con rabbia dozzine di statue preziose nel museo di Mosul.

I cronisti nei telegiornali ci descrivevano "con raccapriccio" quelle immagini, che andavano a rinforzare l'idea di quanto malvagi e disumani fossero gli uomini del califfato.

Ma oggi che i "cattivi dell'ISIS" non servono più, di colpo ci si accorge che quelle statue erano quasi tutte false.

In realtà, chi ha un occhio attento si era già accorto due anni fa che si trattasse di miserevoli repliche in gesso: bastava guardare la polvere bianca che schizzava da tutte le parti, sotto le martellate rabbiose dell'ISIS, per capire che quelle non fossero affatto statue di pietra o di marmo. Ma allora serviva un'immagine dell'ISIS " terrificante", per cui nessun cronista "si accorse" che si trattava di semplici repliche fatte di gesso.

Oggi invece, fingendo grande stupore, la CNN annuncia quanto segue:

"Quando l'ISIS pubblicò il suo video, gli archeologi e altre persone reagirono con sorpresa e sgomento. Ma una analisi del video ha rivelato che in molte delle statue non erano di pietra, ma di gesso."

Chiaramente, i nostri furboni della CNN ci hanno messo oltre due anni ad "analizzare" un video che rivelava la verità già due anni fa, ad un primo sguardo superficiale.

Ma la presa in giro non è finita. L'articolo della CNN continua dicendo: "All'inizio del 2014, qualche mese prima che l'ISIS si impadronisse di Mosul, in giugno, circa 1700 oggetti sui 2400 in dotazione al museo erano stati spostati a Bagdad, non perché qualcuno sospettasse quello che sarebbe accaduto, ma perché il museo di Mosul avrebbe dovuto affrontare pesanti lavori di ristrutturazione. In altre parole, molte delle statue distrutte a martellate dai fanatici dell'ISIS erano false".

Ma come, tre quarti delle statue erano stati portati via sei mesi prima, e lo scoprono soltanto adesso?

E' evidente che il sistema della menzogna mediatica funziona senza minimamente curarsi della capacità critica della gente. Nessuno infatti si domanderà come mai queste informazioni non fossero già disponibili al momento della devastazione del museo, e tutti tireranno un sospiro di sollievo nello "scoprire" oggi che i cattivissimi dell'ISIS si sono inutilmente accaniti contro ridicole statuette di gesso.

Avanti tutta, senza problemi, fino alla prossima presa per il culo.

Massimo Mazzucco