Ormai ce n'eravamo dimenticati. Fukushima era un episodio del passato.

E invece, a circa sei anni dal disastro, risulta che il livello di radioattività nella centrale danneggiata continua ad aumentare.

Subito dopo l'esplosione del 2011 era stato registrato, nel vicinanze del reattore danneggiato, un livello di radioattività di 73 Sievert per ora. Una cifra già altissima, visto che basta un decimo di Sievert (100 millisievert) per causare danni permanenti all'organismo umano. 4 Sievert sono considerati una dose letale per una persona su due. Ebbene, la cifra registrata oggi, all'ingresso del reattore collassato, è di 530 Sievert per ora, ovvero sette volte il livello originale del 2011.

A questi livelli di radiazione un robot - una macchina costruita appositamente per esplorare la zona danneggiata - ha resistito soltanto due ore prima di venire letteralmente "fritto" dalle radiazioni. Di mandarci dentro degli umani non se ne parla nemmeno.

Inoltre, il meltdown del reattore danneggiato scarica ogni giorno 300 tonnellate di acqua radioattiva nell'oceano, e sembra che non si riuscirà a contenerlo prima del 2021. A sua volta, la bonifica completa dell'impianto di Fukushima potrà essere completata solo fra 40 anni.

E chi pensa che questo sia un problema che riguarda solo i giapponesi, dovrebbe considerare che i nostri cugini francesi continuano a far funzionare a piena potenza i loro numerosi impianti nucleari sparsi su tutto il territorio. E non sono i soli.

Però a Sanremo hanno fatto il record degli ascolti.

Massimo Mazzucco

Fonti Japan Times, Fox News