Ieri ho visto "Il Decreto", la piece teatrale di David Gramiccioli sulla questione dei vaccini.

Nonostante io non ami il teatro, lo spettacolo mi è piaciuto molto. Si tratta infatti di una struttura narrativa semplicissima, che ricostruisce in senso lineare - episodio dopo episodio - tutto quello che è avvenuto in Italia attorno ai vaccini negli ultimi anni.

E quello che è avvenuto è allucinante. Man mano che i vari segmenti del racconto vanno ad incastrarsi l'uno con l'altro, ti rendi conto di come l'Italia sia stata scelta consapevolmente per diventare il primo laboratorio a cielo aperto dove sperimentare una vaccinazione di massa a livello nazionale.

E' un disegno che parte da lontano, ed è stato concepito proprio per portare una intera nazione ad accettare supinamente una legge palesemente inconstituzionale. Lo stesso nostro primo ministro dichiarò infatti che in Italia non esistesse "nessuna emergenza sanitaria", per cui venivano a cadere automaticamente i presupposti legali per imporre le vaccinazioni obbligatorie alla popolazione. Nonostante questo, l'ex giurista - e oggi presidente della repubblica - Mattarella, firmò senza fiatare questa palese violazione della nostra costituzione.

In realtà, la catena di personaggi squallidi che si sono prestati a questo gioco è impressionante. Ed è altrettanto impressionante come tutti questi personaggi, dopo aver partecipato alla sceneggiata collettiva, siano stati premiati con posizioni di assoluto prestigio nell'ambito dell'industria farmaceutica internazionale.

Salvo poi affannarsi per andare a dire in televisione che "quella dei vaccini non è una operazione mossa da interessi economici, ma è fatta per il bene della popolazione".

Lo schifo monta, episodio dopo episodio, e alla fine il sapore che ti lascia in bocca lo spettacolo è amaro e rivoltante insieme. Rivoltante, per aver visto quanto in basso possa scendere l'essere umano pur di ingannare i propri simili per un guadagno personale. Amaro, per aver visto quanto sia facile ingannare i propri simili, da parte di chi dispone dei finanziamenti praticamente illimitati delle farmaceutiche, e di un potere di opinione altrettanto illimitato, sapientemente gestito dai media di regime.

Ma è anche uno spettacolo che ti lascia con il sapore della speranza, perchè vedi le decine di migliaia di persone in tutta Italia che invece protestano, che si riuniscono, che discutono, che non si arrendono, e che si organizzano per combattere in ogni modo possibile questo decreto infamante.

Gramiccioli combatte questa battaglia ormai da 20 anni. Questo spettacolo asciutto, preciso e senza fronzoli arriva dritto al cuore, e rappresenta a mio parere la sintesi migliore che una persona come lui potesse fare della sua lunga e onorevole battaglia.

Perdere o vincere non è importante. L'importante è combattere per quello in cui si crede.

Massimo Mazzucco