E' evidente che se la fanno sotto. I cosiddetti "poteri forti", con tutte le coorti di giornalisti al loro servizio,  hanno lanciato un poderoso spin mediatico a livello internazionale, per  imporre una lettura quantomeno distorta dei risultati delle elezioni olandesi.

I titoli "Fermati i populisti!" si sprecano sulle testate di mezzo mondo. L'Ansa scrive: "L'Europa tira un sospiro di sollievo. La diga antipopulismo tiene, in Olanda." Le fa eco La Stampa, che definisce addirittura "Rutte salvatore dell'Europa": La CNN titola: "La destra estrema inciampa. Duro colpo ai populisti europei con la vittoria di Rutte alle elezioni".

Ancora l'ANSA, con toni trionfali, scrive: "Jean Claude Juncker telefona subito al premier. E' stato "un voto per l'Europa, un voto contro gli estremisti" gli dice il presidente della Commissione europea. E Rutte replica parlando ai suoi elettori di "una serata importante per tutta l'Europa: l'Olanda dopo la Brexit e le elezioni americane ha detto no al populismo"."

Poi vai a vedere i risultati, e scopri che il VVD del "vincitore" Rutte ha perso 10 seggi rispetto alle elezioni del 2012, mentre il PVV dello "sconfitto" Wilders ne ha guadagnati 4, rispetto al 2012.

Questo significa che il tanto odiato "populismo", anche se lentamente, avanza, mentre coloro che vorrebbero difendere l'Europa, anche se lentamente, retrocedono.

Come aveva detto giustamente Wilders prima delle elezioni, "Comunque vada, il genio della lampada del populismo non potrà più rientrare nella lanterna".

E' solo questione di tempo, ma la fine dell'Europa ormai è segnata. E gli ultimi che accetteranno questa verità saranno coloro che la pagheranno più cara.

Massimo Mazzucco