Curiosamente la rivelazione del carabiniere Tedesco, che ha denunciato i propri colleghi per aver pestato a morte Stefano Cucchi, non ha destato nessuna sorpresa dal punto di vista del contenuto delle sue dichiarazioni: lo avevamo capito tutti che Stefano Cucchi non era morto per un attacco di influenza.

La vera sorpresa ci deriva dal fatto che sia improvvisamente crollato il muro dell'omertà, che proteggeva le reali circostanze della sua morte.

Quello che infatti faceva più male del caso Cucchi - oltre ovviamente alla morte crudele del ragazzo - era proprio la sensazione di impotenza che tutti proviamo di fronte ad una verità palese, che viene negata per puro interesse corporativo.

E' un'impotenza che proviamo di fronte alla palese verità dell'11 settembre, che viene negata pur di non dovere ammettere che lo stato americano non è affatto "la più grande democrazia del mondo", come molti vorrebbero credere. E' un'impotenza che proviamo di fronte alla palese verità sui danni da vaccino, che viene negata pur di continuare a difendere gli interessi multimiliardari dell'industria farmaceutica. E' un'impotenza che proviamo di fronte alla palese verità sulla strage di Ustica, che viene negata per continuare a difendere le collusioni internazionali delle alte gerarchie militari.

E la provavamo, appunto, di fronte al muro di omertà che si era levato per difendere a tutti i costi l'onorabilità dell'Arma dei Carabinieri, nonostante fosse evidente a chiunque che Stefano Cucchi fosse stato trattato in modo tutt'altro che onorevole.

A questo punto diventa, paradossalmente, meno importante che vengano puniti i responsabili materiali dell'omicidio. Ciò che diventa di fondamentale importanza è che si vada fino in fondo, e che la giustizia non si fermi di fronte a nulla, finchè non avrà messo in luce e punito adeguatamente tutti coloro che hanno contribuito ad insabbiare e depistare la verità sulla morte di Cucchi. Tutti, dal primo all'ultimo, senza fare sconti per nessuno.

Perchè c'è una onorabilità ancora più importante da difendere di quella dell'Arma, ed è l'onorabilità - e, in ultima analisi, la credibilità - delle nostre istituzioni.

Massimo Mazzucco

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