Dopo che la Consulta ha decapitato l'Italicum, togliendo il ballottaggio, quello che ci rimane è una miserrima legge proporzionale, che non permetterà a nessuno di governare. Mettendo inoltre il premio di maggioranza al 40%, si illudono i vari partiti di poterci arrivare da soli, mentre sanno tutti benissimo che questo non sarà possibile.

In questo momento infatti stanno tutti coltivando l'illusione del 40%. Renzi dice "Ci siamo già riusciti una volta, perchè non riprovarci?" Berlusconi-Salvini-Meloni sotterranno le asce di guerra e dicono "Noi siamo gli unici che possono arrivare al 40%". Grillo a sua volta è convinto che il 40% sia a portata di mano dei 5 Stelle.

Peccato che per accontentare tutti dovrebbe votare il 120% degli italiani, senza che un solo voto andasse disperso.

In realtà stanno cadendo tutti - più o meno consapevolmente - nel trappolone tesogli dalla Consulta, il cui vero scopo era duplice ed evidente: a) togliere ai 5 stelle la possibilità di andare al governo da soli (vincendo il ballottaggio), e b) gettare l'Italia nel caos, obbligando le forze politiche ad inciuci di tali dimensioni da rendere effettivamente innocua qualunque alleanza trasversale.

E così lo status quo continuerà a regnare sovrano.

A questo punto un bravo stratega si porrebbe la domanda: casco anch'io nel trappolone, e mi agito inutilmente nella melma, oppure spariglio le carte e mi gioco una partita completamente diversa? [...]

Grillo infatti dovrebbe rendersi conto che il 40%, oggi come oggi, è assolutamente impossibile da raggiungere. Abbiamo seguito tutti i sondaggi negli ultimi 12 mesi, e le preferenze per i 5 Stelle hanno oscillato dal 31% nei momenti di massimo fulgore (senza scandali in corso), ad un minimo del 27%, nei momenti di pubblica gogna. Di lì non si scappa. Per loro arrivare al 33% dei voti sarebbe già un miracolo degno di beatificazione immediata.

Quindi, che cosa fare? Restare perennemente alla finestra a guardare? Sembra questo il destino dei 5 Stelle, condannati al ruolo perenne di "partito contro".

A meno che non tentino una mossa geniale: allearsi con la Lega.

Attenzione, non sto dicendo di allearsi in modo simbiotico e universale, ma semplicemente di scegliere tre o quatrro argomenti programmatici, di forte impatto sociale e mediatico, sui quali correre assieme.

Ad esempio, i 5 Stelle e la Lega potrebbero fare una alleanza basata sulle posizioni - già di per sè molto simili - sull'immigrazione, sull'Euro, e sull'abolizione delle sanzioni alla Russia.

Uniti potrebbero dire: "Vogliamo andare al governo per perseguire una politica comune che ci porti fuori dall'Euro, che ci porti ad una ristrutturazione totale del sistema di accoglienza, e che ci permette di ristabilire dei sani rapporti commerciali con la Russia. Poi, per altre scelte eventuali, vedremo lungo il percorso." Magari possono aggiungerci una battaglia contro l'obbligatorietà dei vaccini, ad esempio.

Un programma del genere, da solo, basterebbe per fargli superare comodamente la soglia del 40% e farli andare al governo.

Certo, per fare questo i 5 stelle dovrebbero rimangiarsi l'impegno più grande di tutti, ovvero la promessa di non voler mai fare accordi con nessuno. Ma quando ti accorgi che il banco è truccato, non vale forse la pena di rovesciarlo in faccia a chi lo controlla?

Massimo Mazzucco