[img align=right]library/ghedd2.jpg[/img]di Marco Cedolin La foto di Gheddafi sanguinante e senza vita campeggia a tutta pagina sulle TV, sui giornali e sui siti web, come un trofeo di caccia da esibire appeso sopra al caminetto, per compiacere l’ego degli “eroi” senza macchia e senza paura, che elevatisi al rango di gendarmi del mondo hanno “legalizzato” la strage e l’omicidio, inserendoli nel novero dei sacrifici necessari per ottenere un nuovo ordine mondiale che sia completamente funzionale alle loro esigenze. Abbiamo prodotto riflessioni sull’argomento, fin dall’inizio della[url=http://ilcorrosivo.blogspot.com/2011/03/celebriamo-la-nuova-guerra-santa.html] "guerra santa"[/url], portata avanti dall'occidente con la vile compiacenza dell’ONU, nascosto sotto l’ombrello di una risoluzione farsa del tutto disancorata dalla realtà dei fatti e dalle azioni messe in atto sul campo. Abbiamo seguito passo passo l’annientamento dello stato sovrano socialmente ed economicamente più avanzato dell’intero continente africano, le[url=http://ilcorrosivo.blogspot.com/2011/04/la-democrazia-alluranio-impoverito.html] tonnellate di bombe[/url] lanciate sul[url=http://ilcorrosivo.blogspot.com/2011/05/massacro-di-libia.html] suo popolo[/url], la distruzione delle sue città e delle sue infrastrutture, la morte e la devastazione portata dal “mostro” occidentale e delegata nelle operazioni di terra ad [url=http://ilcorrosivo.blogspot.com/2011/03/libia-gli-insorti-e-il-popolo.html]un manipolo[/url] di mercenari e briganti della peggior specie… Abbiamo stigmatizzato l’informazione mainstream, mai come oggi serva del potere e disposta a produrre documentazioni false a profusione, notizie destituite di ogni fondamento e fandonie di ogni genere, al solo fine di mistificare la realtà e compiacere i desideri del padrone. Abbiamo assistito all’annientamento del futuro di un popolo, che viveva dignitosamente, con disponibilità economiche e diritti superiori a quelle degli italiani, attraverso l’uso delle bombe, del fuoco e della distruzione. Il tutto perché all’impero occidentale necessitava la disponibilità del petrolio libico, così come necessitavano i denari di Gheddafi e la di lui dipartita. E oggi assistiamo a quello che verrà presentato come l’ultimo atto della tragedia di Libia. L’assassinio a sangue freddo del leader di quello che era uno stato sovrano, per mano di un commando di briganti, di mercenari o di truppe scelte degli eserciti occidentali. In fondo poco importa l’identità del boia, trattandosi di una storia già scritta, dove i mandanti sono ben noti e pontificano ogni giorno con disinvoltura di civiltà, libertà e democrazia. Non assisteremo invece al dopo Gheddafi, perché del popolo libico non si parlerà più, così come non si è più parlato del [url=http://ilcorrosivo.blogspot.com/2006/12/la-forca-democratica.html] popolo iracheno[/url] e di tutti gli altri popoli caduti sotto la scure della Nato, con l’intercessione dell’ONU. Raggiunto l’obiettivo, anche la Libia uscirà dai palinsesti dell’informazione, per entrare nel novero dei paesi “democratizzati” e ridotti alla miseria, sui quali stendere il velo dell’omertà mediatica. Il tutto con la compiacenza della [url=http://ilcorrosivo.blogspot.com/2011/03/tricolori-e-propaganda-di-guerra.html] "società civile"[/url] di casa nostra, sempre pronta a stracciarsi le vesti e abbandonarsi all’isterismo più becero, di fronte ai sampietrini e alle vetrine rotte, ma altrettanto pronta a voltarsi dall’altra parte, quando l’oggetto della violenza è un popolo intero, massacrato senza pietà. Marco Cedolin http://ilcorrosivo.blogspot.com/ http://marcocedolin.blogspot.com/ http://ariachetira.blogspot.com/