Questa lettera è indirizzata in particolare a Piero Angela, Gianni Riotta, Vittorio Zucconi, Guido Olimpio, e più in generale a tutti quei giornalisti che sostengono la versione ufficiale sull’11 settembre, e che etichettano sistematicamente chi non ci crede come “complottista”, “venditore di fumo”, o peggio ancora come “persona falsa e menzognera”. Per quanto siate personaggi molto diversi fra voi, infatti, vi accomuna questo palese senso di fastidio, rispetto al cosiddetto “complottismo”, che emerge ogni volta che vi troviate ad affrontare questo scomodo argomento. Ebbene, dovreste sapere che se il “complottismo” sull’11 settembre esiste, è prima di tutto colpa vostra. Se infatti voi, essendo giornalisti, aveste posto le domande più ovvie che ciascuno nei vostri panni avrebbe dovuto porre, di fronte alla versione ufficiale che vi veniva raccontata, le cose sarebbero sicuramente andate in modo diverso. Nei giorni dopo gli attentati avreste potuto domandarvi, ad esempio, ... ... “perchè non ci viene mostrato un solo video in cui si vedono i terroristi imbarcarsi sui voli dirottati?” Come tutti sanno gli aeroporti di Boston, Newark e Dulles – tre fra i maggiori aeroporti degli Stati Uniti - hanno centinaia di telecamere di sicurezza che riprendono ininterrottamente tutto quello che avviene al loro interno. Devono quindi esistere le immagini di tutti i 19 dirottatori che fanno il check-in, che procedono attraverso i controlli di sicurezza, e che finalmente si imbarcano sugli aerei da dirottare. Perchè non ce ne hanno mostrato nemmeno una? Oppure avreste potuto domandarvi come è possibile che la sera del 10 settembre sia stato messo sulla scrivania di Bush un dettagliato piano per attaccare militarmente l’Afghanistan, da far firmare al presidente al suo rientro dalla Florida? Questo significa infatti che gli attentati della mattina seguente sarebbero stati solo una curiosa coincidenza, che ha offerto agli americani una splendida motivazione per mettere in atto un piano già pronto fin nel minimo dettaglio. Davvero la cosa non vi è parsa strana? Oppure avreste potuto domandarvi come possano delle persone che non hanno mai pilotato un jet nella loro vita, saltare ai comandi di un Boeing da cento tonnellate e compiere acrobazie, come quelle descritte dai controllori radar l’11 di settembre, definite “praticamente impossibili” da piloti professionisti con 30 anni di carriera alle spalle. Da quando in qua è sufficiente esercitarsi su un piccolo monomotore da turismo, per passare direttamente ai comandi di un Boeing di quelle dimensioni, e fargli fare virate, picchiate e voli radenti ai limiti delle loro prestazioni? Oppure ancora, avreste potuto domandarvi dove sia finito il Boeing caduto in Pennsylvania, del quale non ci fu mostrato un solo motore, un solo troncone di fusoliera, un pezzo di ala, un carrello, o un timone di coda. Avete mai visto un incidente aereo nel quale non compaia un solo rottame del velivolo, nel punto in cui è caduto? Queste sono tutte domande perfettamente legittime e razionali, che non richiedono certo la “mente contorta” di un “disadattato sociale” – come ama definirci Piero Angela - per essere formulate. Anzi, richiedono soltanto un minimo di buon senso, da parte di chiunque. Eppure voi non le avete mai poste. Voi avete accettato la versione ufficiale a scatola chiusa, senza mai sollevare il minimo dubbio su quanto vi veniva raccontato, nonostante certe incongruenze palesi e ingiustificabili. Ecco perchè è nato il “complottismo” sull’11 settembre. E' nato perchè voi le domande più ovvie e naturali non le avete mai poste, e quindi abbiamo dovuto farlo noi. E la tragedia - sia detto per inciso – è che a tutt’oggi quelle domande non abbiano ancora avuto una risposta. Smettetela quindi di appiccicare etichette gratuite a chi si è assunto responsabilità che spettavano a voi in primo luogo, e fatevi piuttosto un profondo esame di coscienza, sul vero motivo che vi abbia portato a chiudere ambedue gli occhi su un episodio così grave ed importante della nostra storia più recente. Affinchè il Male trionfi – scrisse qualcuno – è sufficiente che gli uomini di buona volontà non facciano nulla. Massimo Mazzucco Luogocomune.net