PAROLA DI PADRE 

“La vera arma di distruzione di massa è la leadership inefficiente di George Bush"

di Fabio de Nardis

24.05.04 - Sull’omicidio di Nicholas Berg si sono dette tante cose e fatte molte ipotesi, ma di certo merita un posto di primo piano nel più ampio quadro di sistematica mistificazione della realtà che sembra essere una delle caratteristiche più rilevanti dell’amministrazione Bush. E nella perdurante discussione sulla reale matrice di questo assassinio, si inserisce oggi, pubblicata nell’inserto domenicale del Los Angeles Times, una significativa lettera del padre di Nick. (La traduzione è nostra).

“La gente si domanda per quale ragione in questo momento tragico per la mia esistenza io mi accanisca verso l’amministrazione Bush. Mi hanno chiesto: non biasimi i cinque uomini incappucciati che l’anno trucidato? Io ho risposto: Biasimo loro non meno di quanto non biasimi Bush e il suo entourage. Ma in realtà mi sbagliavo. Sono sicuro, perché conosco mio figlio, che quegli uomini, stando in contatto con lui, si siano resi conto della persona straordinaria che era. E mi conforta l’idea che mentre facevano la cosa terribile che hanno fatto non fossero sereni” …

… “Ma George Bush non ha mai guardato mio figlio negli occhi. George Bush non conosce...

... mio figlio. E questa è la cosa peggiore. George Bush, per quanto sia esso stesso un padre, non può aver provato il mio dolore, né quello della mia famiglia o del mondo intero che oggi piange la morte di Nick. Perché lui è un politicante e non deve preoccuparsi delle conseguenze delle sue azioni. George Bush non riesce a vedere il cuore di Nicholas né quello del popolo americano che le sue politiche stanno uccidendo giorno dopo giorno.

Donald Rumfield ha dichiarato di assumersi la responsabilità per gli abusi sessuali sui prigionieri iracheni. Ma di che responsabilità si tratta se non ci sono state conseguenze? Nick invece ha subito le conseguenze delle politiche e dei capricci di Bush” … “Mi si chiede; cosa avremmo dovuto fare dopo l’attentato dell’11 Settembre? Io rispondo che avremmo dovuto fare ciò che non abbiamo mai fatto. Smettere di parlare al mondo etichettando i nostri nemici e cominciare ad ascoltarli; smettere di imporre le precondizioni di una coesistenza pacifica su questo piccolo pianeta, cominciando a onorare il legittimo bisogno di ogni essere umano di vivere libero e in autonomia e a rispettare veramente la sovranità di ogni Stato, che sia la Palestina, Israele o l’Iraq” …

… “La vera arma di distruzione di massa è la leadership inefficiente di George Bush che ha determinato una reazione di eventi a catena che hanno portato alla detenzione e alla morte di mio figlio” …

… “Noi oggi, gente di questo mondo, dobbiamo finalmente agire nel rispetto dei nostri ideali e dire ai produttori di male di entrambe le sponde dell’Atlantico che siamo stufi della guerra. Noi siamo stufi dei bombardamenti che uccidono migliaia di innocenti. Noi siamo stufi delle bugie del nostro Governo sulla detenzione di Nick e sulle ragioni vere di questa guerra. Sì, noi siamo stufi anche dei kamikaze e dell’incapacità di israeliani e palestinesi di trovare un accordo che possa interrompere la spirale di violenza. Noi siamo stufi delle negoziazioni e delle conferenze di pace che nulla fanno per determinare la pace. Molte persone si sono offerte di pregare per Nick e per la mia famiglia. Io lo apprezzo, ma oggi chiedo loro di pregare per la pace. Io chiedo loro di non limitarsi a pregare ma di chiederla con forza ai politici del mondo e degli Stati Uniti. Io chiedo di far sapere loro che se non si muoveranno in questa direzione smetteranno di essere i nostri leader”.
 
Non sappiamo chi fosse Nicholas Berg, nè se veramente fosse la persona straordinaria che pare emergere da queste parole, ma ci si può certo fare un’idea su chi le ha scritte: un eroe della vita quotidiana, un uomo totalmente immerso nella realtà, che non rinuncia, pur nel dolore, a implorare e a lottare per un mondo diverso.

Difficile che i figli vengano molto diversi, quando i padri sono così.

Fabio de Nardis