[img align=right]library/inaug-o.jpg[/img][b]PAESE CHE VAI, DEMOCRAZIA CHE TROVI[/b] Oggi è la festa della democrazia globale. Oggi il Presidente degli Stati Uniti George W. Bush, democraticamente eletto secondo il supremo principio della Costituzione "one person, one vote", è stato insediato alla Casa Bianca per un altro quadriennio di pace e di prosperità nel mondo. E come chiave del suo discorso inaugurale, il Presidente ha giustamente scelto di ricalcare i termini di quella che è stata la caratteristica vincente del suo primo quadriennio: "combattere e debellare la tirannia nel mondo". La ricetta, ormai la conosciamo, è relativamente semplice: abbattere i tiranni, instaurare la democrazia. Una prova evidente del successo di questa formula l'abbiamo avuta oggi in Afghanistan, dove un potente ... ...signorotto locale - il generale Abdul Rashid Dostum - ha appena rischiato di saltare per aria a causa di un attentatore suicida talebano. Dostum aveva partecipato, con il suo piccolo esercito privato, alla guerra di liberazione condotta in nome degli Stati Uniti da varie forze agfhane congiunte (Peshmer, Alleanza del Nord, ecc.), e pare che i Talebani ce l'abbiano in particolar modo con lui perchè, nel corso di quella guerra, il generale avebbe catturato centinaia dei loro e li avrebbe poi lasciati morire di stenti, ammassati e rinchiusi in grossi container abbandonati sotto il sole. Roba da far invidia ai noti treni nazisti per Auschwitz. Questo signore, amico degli americani, non è stato ovviamente rimosso dal suo ruolo di "warlord" locale, e nonostante la democrazia imperversi nel suo paese, lui controlla tranquillamente un'intera provincia del sud-est afghano, disponendo addirittura di un carcere privato. Altri come lui si sono divisi altre grosse fette del territorio, lasciando all'improbabile Karzai - ex-consigliere d'amministrazione della Halliburton - soltanto il ruolo di facciata di "presidente della nazione". Ma ora il gasdotto si può fare, e la produzione d'oppio, completamemte congelata dai Talebani nel 2001 (sarà quello, il motivo della fretta inspiegabile per liberare a tutti i costi il paese?) è tornata al 4000 per mille rispetto ai tempi in cui Washington ed i Talebani andavano d'amore e d'accordo (che fossero dei maledetti fondamentalisti islamici, e che mettessero il velo alle loro donne, se ne sono accorti soltanto in ultimo). E domenica tocca all'Iraq, paese nel quale il capo del governo provvisorio Allawi, lui proveniente direttamente dai ranghi della CIA, ha pensato bene crearsi il suo bel partitino personale per partecipare anche lui alle elezioni. Alle quali voteranno si e no il 60 per cento dei cittadini, quasi tutti nel centro-sud sciita, creando quindi le premesse per una inevitabile spaccatura con il nord kurdo/sunnita. Come se in Italia si votasse solo da Firenze in giù, ma si pretendesse poi di imporre i risultati anche a Bergamo alta. Forse la democrazia, al tempo dei Greci, è stata anche una bella invenzione, ma nel concepirla i saggi ellenici si sono certo dimenticati di fare i conti con il vil denaro, e con la natura umana che ad esso è particolarmente sensibile. Di sicuro possiamo dire che la democrazia resta ancora un sistema sociale da vedere applicato correttamente - esattamente come il comunismo, peraltro - prima di poter decidere se davvero valga qualcosa o meno. Per ora, possiamo soltanto chiudere gli occhi e cercare di immaginarlo. Massimo Mazzucco