[img align=right]library/engel-o.jpg[/img][b]OLTRE IL DANNO ANCHE LA BEFFA[/b] Il cingolo del carroarmato gli era passato sopra, e lui aveva visto con orrore il proprio bacino stritolarsi, e le gambe gonfiarsi in pochi attimi come palloni del luna-park. Poi ha perso a sensi. Ma è sopravvissuto, e una volta riportato a casa ha iniziato una lotta furibonda per riprendersi, che gli ha permesso di tornare, per quanto condannato alla sedia a rotelle, ad un minimo di attività normali. L'epopea di John Engelberger gli era valsa un glorioso "Purple heart" (cuore porpora), il riconoscimento al valor militare più antico attualmente in vigore, che fu istituito dallo stesso George Washington ai tempi dell'indipendenza americana. Erano stati i tre Purple Hearts guadagnati da John Kerry in Viet-Nam ad illudere il popolo democratico di aver trovato il candidato in grado di battere George Bush. (Si erano però dimenticati del passato di pacifista per cui Kerry si era distinto in seguito, che ha completamente bagnato le polveri a quell'arma già di dubbio effetto). Ma per Engelberger quella medaglia era tutto, e quando l'altro giorno se l'è vista togliere d'ufficio, il mondo … … gli è crollato improvvisamente addosso. La revoca dell'onoreficenza è giunta quando qualcuno a Washington si è accorto che il carro armato che aveva stritolato la gioventù di Engelberger era un Abrahams americano, mentre il regolamento dice chiaramente che il Purple Heart è riservato a chi abbia subito ferite in combattimento per mano del nemico. Engelberger non riesce a capacitarsi. "Non è giusto - dice - In battaglia io c'ero, e rischiavo la pelle come tutti gli altri. Adesso cosa diranno in città di me?" Ma dal Pentagono fanno sapere che dispiace molto, ma che è importante conservare "la sacralità" della medaglia per casi che lo meritino veramente. Il silenzio in questo caso è il miglior commento. In ogni senso. Massimo Mazzucco