[img align=right]library/y0.jpg[/img]La medaglia d'oro della sirenetta cinese è andata di traverso a mezzo mondo - il mondo occidentale, ovviamente - scatenando un vergognoso rigurgito mediatico, con accuse più o meno velate di doping che ormai si inseguono da una testata all'altra senza più ritegno. È la classica reazione dei perdenti, che non vogliono ammettere la batosta ricevuta ed accusano il vincitore di aver truccato le carte. Ma siccome agli esami antidoping Ye Shiwen è risultata perfettamente negativa, nessuno può lanciare accuse apertamente, e lo fa quindi "citando" voci anonime, con le classiche ambiguità di cui i giornalisti mainstream sono ormai maestri impareggiabili. Scrive ad esempio l'[url=http://www.ansa.it/web/notizie/giochiolimpici2012/fotoracconti/protagonisti/2012/08/01/Caso-Ye-riflettori-Guantanamo-sforna-ori-_7274688.html]ANSA[/url]: [i]"Sul conto della teen-ager più veloce di Michael Phelps continuano le insinuazioni e i veleni: dopo il doping e le manipolazioni genetiche, le scuole della tortura."[/i] Segue un articolo pieno di insinuazioni e veleni che in questo modo - guarda caso - "continuano" a circolare. [i]"Corpi da flettere e menti da piegare: lo straordinario exploit, attribuito dalla cinesina al ferreo allenamento ricevuto fin da bambina, ha riportato alla ribalta le "Guantanamo sforna-ori" di Pechino."[/i] In poche righe queste "scuole della tortura" sono passate da vaga "insinuazione" a dato di fatto acclarato, trovando anche un'etichetta che le condanna senza speranza: "Guantanamo". [i]"Scuole in cui fin dalla più tenera età Pechino produce giovanissimi atleti utilizzando metodi al limite della tortura."[/i] E quali sarebbero questi metodi "al limite della tortura", signora giornalista? Forse parla delle fotografie ... ... pubblicate dal Daily Mail - [url=http://www.dailymail.co.uk/news/article-2181374/Ye-Shiwen--forging-Mandarin-mermaid-How-Chinese-children-brutalised-future-Olympians.html#ixzz22F3kryZS]articolo [/url]dal quale lei ha riciclato le peggiori insinuazioni - dove si vedono ragazzini cinesi che soffrono mentre fanno allenamento? [img]library/y1.jpg[/img] Guardate invece come gode l'atleta occidentale sotto a sinistra, mentre solleva l'equivalente di mezza Mercedes turbodiesel. E cosa avrà fatto la ragazzina a destra, per avere dei polpacci del genere? Se li sarà fatti crescere ascoltando Chopin? [img]library/y2.jpg[/img] [i]"Ye e le sue compagne di squadra sono prodotte come robot su una cinica catena di montaggio umana [...]. Diete ferree e allenamenti massacranti".[/i] Invece gli atleti occidentali mangiano lardo e cotechino in quantità industriale, si allenano mezz'ora al giorno, e poi corrono subito a sniffare, trombare e bere wiskey. [i]Mesi e mesi lontani dalle famiglie: "Gli viene fatto il lavaggio del cervello: il loro unico obiettivo è vincere l'oro"[/i] Invece in occidente l'allenatore olimpico viene a vivere in famiglia, cerca di non interferire con i ritmi quotidiani, e non parla mai di vincere nemmeno se lo pagano. Anzi, al ragazzo da allenare ripete trenta volte al giorno "quel che conta è partecipare". [i]"... è stata 'infornata' nella sua 'Guantanamo' quando era appena all'asilo: prescelta perché aveva un fisico inusualmente mascolino con mani e piedi molto grandi e arti extra-long...[/i] Invece in USA le nuotatrici le scelgono solo dopo i diciotto anni, e cercano quelle che al posto dei piedi hanno due punte di ombrello, con le spalle strette e le braccia corte, appena due tenagliuzze attaccate direttamente alla spalla sottile sottile. (E' così che imparano a nuotare con le labbra). [img]library/y3.jpg[/img] [i]"Ye e le sue compagne erano costrette ad allenarsi per ore uscendo dalla piscina solo quando "era necessario pulirla... "[/i] Quando Phelps passò cinque anni consecutivi in piscina senza perdere un solo giorno, uscendo dall'acqua solo per andare a dormire, fu definito un eroe nazionale ed un fulgido esempio di dedizione sportiva. Paese che vai, tortura che trovi. (Forse a lui la piscina la pulivano di notte). [i]"... è stata separata dalla famiglia e costretta a vivere con altre cinque speranze del nuoto in un dormitorio spartano della Chen Jinglun Sport School di Hangzhou."[/i] Sai che sfiga. Invece di crescere in sedici metri quadrati alla periferia di Pechino - quelli invece non sono spartani, sono solo lusso e comfort - con i genitori che ti rompono i coglioni dal mattino alla sera, sta in collegio con le sue amiche, respira sport 24 ore al giorno, e comincia già ad adocchiare i ragazzini con cui fra qualche anno uscirà di nascosto a sbaciucchiarsi senza avere il padre alle calcagna. [img]library/y4.jpg[/img] Ma ora, signori, arriva la sorpresa: [i]"Ma dai media cinesi la 'bambina-pesce' è descritta come una ragazzina 'normale': tutta tv, libri gialli e punto a croce (un hobby popolare tra le coetanee) oltre che il nuoto. Ye, che si dipinge le unghie e parla a un cellulare rosa shocking ..."[/i] Ma allora non è schiava dei cattivi cinesi! E' come noi! Anche lei si dipinge le unghie e parla al cellulare! Ah no, aspettate, c'è un errore. Se andiamo a guardare l'articolo originale, ci accorgiamo che la nostra giornalista copia-e-incolla ha fatto un piccolo pasticcio. La frase originale era: [i]"We are told, again by state-controlled newspapers, that she is never happier than when painting her mother’s toenails, reading detective stories, and chatting to friends on her pink mobile."[/i] E cioè [i]"I giornali controllati dallo stato ci dicono che lei non potrebbe essere più felice di quando dipinge le unghie della madre, legge libri gialli e parla al suo cellulare rosa." [/i] A parte che le unghie erano quelle della madre e non le sue (quindi è comunque schiava e non padrona), ma sono i giornali "controllati dallo stato" ad averci detto queste cose. E noi mica siamo fessi, lo sappiamo bene che questi mentono spudoratamente: lei [b]non può[/b] essere felice. Lei [b]non può[/b] andare più forte di Phelps negli ultimi 50 metri. Lei [b]non può[/b] aver battuto il record mondiale a sedici anni. Lei [b]non può[/b] parlare liberamente al cellulare.... Altrimenti il nostro splendido mondo di cartapesta dove va a finire? Massimo Mazzucco