di Andrea Eremita

Da quando ho un laboratorio di Apicoltura, da circa quattro anni, conduco sommessamente una ricerca statistica. Quando faccio provare ai clienti questo o quel miele, una volta che hanno assaggiato, attendo che mi chiedano dove gettare la paletta. Ciò che mi interessa è verificare come si esprimono.

Nella maggioranza dei casi, direi l’ 85%, si esprimono con queste esatte parole: “Dove butto la paletta sporca?” Nel 15% dei casi invece dicono: “Dove si mettono le palette usate?” o usano un' espressione simile.

Ai clienti del primo gruppo, quello più consistente, faccio sempre notare che è meglio parlare di palette usate piuttosto che di palette sporche, perchè faccio sempre notare, “non mi risulta, signore\a, che lei sia sporco\a.”

Alcuni rispondono sorpresi: “E' vero! Non ci avevo pensato.” Per altri la mia contestazione non ha particolare rilevanza.

Se, sempre a questo 85% andassi a chiedere se sono cristiani, probabilmente solo da un 15% riceverei un chiaro assenso. Gli altri direbbero che non credono a niente, che Dio non esiste, che sono comunisti, buddisti, anarchici, punk, agnostici o quant'altro.

Questa piccola ricerca mi chiarisce un fatto molto importante. Per quanto ci si trovi in epoca moderna, per quanto quasi più nessuno frequenti la chiesa, per quanto si sia passati attraverso illuminismo, positivismo, democrazia, rivoluzione digitale e quant'altro ci discosta dal fantomatico ed oscurantista Medio Evo, alcuni condizionamenti sono profondamente attivi e la lingua li esprime in tutta chiarezza.

E' interessante notare come l'evoluzione del cattolicesimo romano (naturalmente non parlo di Cristianesimo esoterico e gnostico), si accompagni ad una progressiva creazione di un senso di disagio nel possedere un corpo fisico. Laddove greci e romani utilizzavano il proprio corpo ed esperienza sensibile senza alcuna inibizione con libera espressione di nudità, senso del piacere e omosessualità, i cristiani sono interpreti di una assoluta novità: si ritrovano addosso un corpo che è il frutto di una colpa: l'infausta colpa di aver ceduto alla tentazione luciferica.
Maestro per me indiscusso di questa rivoluzione culturale fu Sant'Agostino. Fu lui il primo pieno interprete di questi moti interiori, con il suo passato pagano e dissoluto, la discesa nell'interiorità, l'esplorazione del dramma interiore dell'anima tesa tra perdizione, senso del peccato e conversione, e quindi sbocco finale nella Grazia Divina.

Agli occhi di un pensatore del 21esimo secolo possono apparire come scrupoli infantili, ma ritengo invece che siano importantissimi, perchè in Sant'Agostino si delinea in tutta chiarezza il passaggio dall'esperienza razionale del pensiero filosofico greco, a quella del pensiero cosciente, con una piena presa in carico della infinita dimensione dell'interiorità.

Il cattolicesimo romano, liturgia e catechismo, si edificano sulla base di queste istanze che mirano a mortificare un corpo percepito come intrinsecamente sporco in virtù di un peccato tanto ancestrale quanto vivo nel presente. Sono le stesse istanze sulla quali si edifica l'epoca moderna e contemporanea, e che portano l'85% dei miei clienti a proiettare su una paletta il proprio senso di sporco interiore dopo averla toccata con la bocca.

Sulla base di questo condizionamento di massa che corre attraverso i secoli, mi spiego facilmente come questa epidemia di poco conto si sia potuta trasformare una una megapandemia. Non si poteva solo spiegare come il frutto di una tambureggiante pressione mediatica. Occorreva un terreno fertile e ricettivo, occorreva una preparazione. Il successo dell'AIDS fu dovuto dal fatto che criminalizzava fondamentalmente un corpo che si esprimeva sessualmente. Il successo di questa pandemia invece risiede nel fatto che criminalizza anche solo il fatto di possedere un corpo.

Questa criminalizzazione era latente. E' bastato il giusto rintocco di bacchetta ed è venuto fuori con tutto il suo carico di stress secolare. Posso essere smentito, ma la mia impressione è che questa psicopandemia ha avuto il suo più grande successo nei paesi di tradizione cristiana. Per quanto abbia attraversato paesi con confessioni buddiste, confuciane, indù e islamiche, sono i paesi che affondano le loro radici nel Cristianesimo a fornire il bacino di pathos agostiniano che ancora nutre questa immensa bolla. Riscontro anche una differenza tra paesi di tradizione cattolica e quelli che sono passati attraverso la Riforma Protestante. Sbarazzatisi di Papa e Santi secoli fa, hanno maturato un senso di responsabilità molto più ampio e individualizzato che li rende meno inclini a cedere alla quella barocca teatralità che invece avvampa in Italia, Francia, Spagna e Sud America.

Ritengo che non sia del tutto corretto affermare che siamo precipitati in un nuovo Medio Evo. E' mia opinione che non ci siamo mai mossi da quell'Evo. E' vero che scienza e tecnica hanno fatto enormi passi in avanti, ma restano irrisolte questioni concernenti l'anima, il senso della sua presenza in questo mondo, il senso della morte, lo sviluppo di una sana individualità. La malattia è molto più grande di quello che possa pensarsi.

Nulla è cambiato. Non esiste alcun Evo Moderno o Contemporaneo. Sono solo cambiati i termini della discussione e gli interpreti hanno indossato nuove vesti.

Il disagio nel possedere un corpo peccaminoso è ora tradotto in termini quali: infettato, positivo, contagiato per arrivare alla straordinaria definizione di asintomatico, sotto il quale soggiace la figura di un anima che ha peccato, ma non abbastanza da poter manifestare apertamente la sua colpa, ma che ciononostante è in colpa e con la sua colpa può trasmettere ulteriore colpa. In sostanza, questa maledizione non risparmia nessuno. Non si parla più di tentazione luciferica, di un anticristo, ma della sua nano-versione sotto forma di virus. Non è più il porporato rappresentante del clero a istoriare le fattezze dell'angelo caduto, ma è il professore di bianco vestito che viviseziona il corpo umano e nei suoi reconditi scopre l'intruso incoronato.

Naturalmente la dimensione escatologica di questo impianto non poteva mancare. Laddove con una mano si propone il male assoluto, con l'altra si porge il miracoloso rimedio.

Verrà un vaccino. Sarà un'assoluzione di massa da tutti i peccati.

Non ti sei mai veramente preoccupato della tua salute, non ti sei mai preso veramente in carico di te stesso costruendoti con un pieno senso di responsabilità. Non hai mai capito che il senso del rispetto può solo venire da una piena comprensione della dignità umana. Per questo hai barattato la tua libertà per una fittizia sicurezza dietro ad una mascherina e 100 centimetri di distanza. Non hai mai avuto il coraggio di andare oltre le telenovelas dei telegiornali. Non hai mai saputo guardare dentro il tuo sporco interiore e ti sei solo preoccupato di comprare il miglior gel sanificante maledicendo il runner e i giovani che la sera prendono l'aperitivo sul naviglio.

Non c'è problema. Ego te absolvo. Ed ora mettiti in coda per farti fare l'iniezione salvifica.

 

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