di Hugo van der Zee

Per molte persone è ormai ovvio che le fonti regolari di notizie non servono per informarci su questioni importanti. Per questo motivo le persone si rivolgono sempre più spesso a fonti di informazione alternative. Tuttavia, sta diventando sempre più difficile diffondere informazioni attraverso i canali consueti. Quest'anno, centinaia di libri sono stati rimossi da piattaforme online come Amazon perché "non rispettano le norme". In molti casi si tratta di libri che hanno venduto bene e hanno avuto buone recensioni. Le case editrici rifiutano questi libri e motori di ricerca come Google li nascondono. Non si tratta solo di libri, ma anche migliaia di filmati e testi online vengono cancellati. Tutto quello che non rientra nella narrativa ufficiale è soggetto a essere cancellato senza avviso e senza possibilità di ricorrere. È un moderno 'falò di libri’ di una portata senza precedenti, e passa praticamente inosservato.

D'altra parte, ci sono scrittori che vengono promossi, come lo scrittore Israeliano Yuval Harari. I suoi libri sono stati tradotti in molte lingue e sono esposti nelle prime file delle librerie. Harari è ospite di talk show, tiene conferenze in tutto il mondo ed è invitato a parlare in incontri mondiali come Davos 2020 (un incontro organizzato da World Economic Forum).

Il bestseller di Harari 'Sapiens' è la storia dell'umanità. È un argomento sul quale, naturalmente, sono state fatte molte ricerche e sono stati scritti tanti libri. Sapiens è un bestseller, ma ha ricevuto meno riconoscimenti da parte di storici e antropologi. Il libro contiene serie lacune, e conclusioni che mancano tanto di buon senso quanto di fondamento scientifico. Sono state pubblicate varie critiche nei confronti di ‘Sapiens’. Secondo l'antropologo canadese Charles Hallpike, che ha pubblicato un'ampia critica su Sapiens, il libro ‘Sapiens’ contiene così tanti errori fondamentali che si può al massimo definire come "infotainment".

La descrizione della storia dell'umanità e le conclusioni che Harari ne trae, costituiscono la base per una visione del futuro, e questo è il passaggio dall'uomo odierno a un uomo "transumano". Nel suo libro "Homo Deus, una piccola storia del futuro", l'homo sapiens si abolisce, si estingue lentamente. L'uomo ha molti difetti, ritiene Harari, e questi saranno "corretti". La mente umana sarà sostituita gradualmente dall'intelligenza artificiale, e il corpo umano difettoso sarà migliorato con interventi biotecnologici. Chi non può - o non vuole - accettare questo futuro scomparirà, secondo Harari, proprio come le specie umanoidi che vivevano in passato sono state "fatte fuori" dall Homo Sapiens. Lo sviluppo del nuovo uomo transumano però, è un affare costoso, e secondo Harari non sarà per tutti. Il nuovo uomo transumano sarà la classe dirigente del futuro.

Harari si presenta come ricercatore indipendente e neutrale, che si limita a studiare l'evoluzione umana, e con le sue analisi ci presenta i possibili sviluppi. Spesso dimostra la sua preoccupazione per il futuro, e ha anche idee su quale sia il miglior percorso possibile per l'umanità. I suoi libri hanno quindi un carattere ideologico. Harari parla del bisogno di unità, di una "solidarietà globale". Tuttavia, questa unità non può essere raggiunta attraverso libere scelte individuali. Secondo Harari, il libero arbitrio umano non è altro che un "mito cristiano" e non si adatta al XXI secolo.

Harari vede l'uomo puramente come un prodotto dell'ambiente in cui è cresciuto. Egli sostiene che se si potesse trasportare un bimbo dell'antichità al nostro tempo, si adatterebbe come se fosse nato in questo tempo. Seguendo questa logica materialistica si può capire che Harari ritiene che l’evoluzione dell'umanità sia possibile solo mediante degli strumenti fisici.

L'idea della creazione di un nuovo uomo migliore in nuovo mondo non è nuova. I testi cabalistici del Medioevo parlano del concetto di "Tikkun Olam", che significa "restaurare il mondo". Secondo questi testi l’evoluzione umana è andata storta e deve essere riparata. Spetta a un gruppo di sacerdoti ordinati prendere posto sul "trono di Dio" per creare un nuovo essere, il "Golem" o "Homunculus", che vivrà in un nuovo mondo.

L’idea che un gruppo di ordinati (tecnici) porterà alla salvezza dell'umanità si può trovare anche nella utopia 'La nuova Atlantide' (1627) di Francesco Bacone. Nella nuova Atlantide la tecnologia diventa la benedizione dell'umanità. Tuttavia, questa tecnologia è sviluppata e controllata da una classe elitaria di scienziati.

Uno dei primi passi concreti verso una società tecnocratica ‘moderna’ si puo trovare nella "Fabian society" inglese. Questa società è un influente pensatoio (think tank) fondato nel XIX secolo. I membri della Fabian Society giunsero alla conclusione che i sistemi politici sono troppo lenti e inefficienti, e perciò le decisioni importanti non possono essere lasciate al popolo. I membri della Fabian Society vedevano la soluzione in una società controllata a livello centrale in cui la tecnologia giocava un ruolo importante (lo scrittore di fantascienza H.G Wells era un membro di spicco della Fabian Society). I membri della society erano coscienti che un’amministrazione gestita centralmente non è una proposta che sarebbe stata accettata facilmente. La strategia che applicarono era quindi quella di influenzare indirettamente le strutture di potere. Non è un caso che al centro dello stemma della Fabian Society ci sia un lupo travestito da agnello. Nella sede di Fabian Society si trova una vetrata nel cui centro c'è lo stemma. Proprio sotto lo stemma c'è un mappamondo, e due uomini con martelli battono sul mondo.

La Fabian Society non sembra svolgere un ruolo attivo oggi, ma senza dubbio, ha avuto un’enorme influenza sulle istituzioni mondiali. La sua ideologia si ritrova nei gruppi di think tank come il PNAC, il RIIA, il Comitato Trilaterale e il gruppo Bilderberg, in istituzioni come la OCSE, OMS, MIT, la fondazione Rockefeller, e nelle molte ONG e multinazionali che operano al di fuori della politica, ma che esercitano una grande influenza sulla società. I sistemi politici nazionali seguono fedelmente le linee guida di queste organizzazioni senza che i cittadini ne siano consapevoli. Per esempio, la maggior parte dei paesi occidentali, tra cui l'Italia, stanno finanziando e promuovendo l’applicazione dell'intelligenza artificiale in diversi settori della società.

Ora, sentiamo spesso che Yuval Harari è solo un messaggero, e che i suoi libri sono un campanello d'allarme. Harari parla infatti del "pericolo di una dittatura digitale", ma insiste anche sul "non farsi coinvolgere in teorie cospirative", e sostiene che la cosa migliore da fare sia fidarsi delle autorità e degli esperti tecnici. Tuttavia, sono proprio questi esperti che hanno in mente una società tecnocratica.

Se c'è da ricavare un messaggio dai libri di Harari, è che una società tecnocratica e transumanista è inevitabile. Descrivendo questa visione del futuro come uno sviluppo logico e naturale, le persone si abituano all'idea, e sono così più disposte ad accettarla. Il termine Inglese usato per questa strategia è "predictive programming". Descrivendo una decisione molto impopolare, per esempio andare in guerra, come uno sviluppo logico e inevitabile, la gente è inconsciamente preparata ad essa. Quando poi l'evento avviene le persone sono più inclini ad accettare la nuova situazione. Molti saranno dell'opinione che "stava per accadere". Questa è una convinzione che molti scienziati condividono rispetto al transumanesimo. Spesso si sente dire nelle discussioni scientifiche che non è tanto la questione se "il transumanesimo arriverà", quanto piuttosto "quando arriverà". Anche l'opinione pubblica sostiene che questo non tarderà ad arrivare, soprattutto ora che siamo in tempi di crisi (corona). Naomi Klein descrive nel suo libro "Shock doctrine" come una crisi, causata appositamente o meno, venga utilizzata per attuare misure che non si riuscirebbero mai a introdurre in tempi ‘normali’. Ci vuole proprio una nuova normalità, per istituire un nuovo mondo (ordine mondiale).

Anche qui Harari fornisce un contributo. In un'intervista al Financial Times sull'argomento della crisi legata al corona virus insiste sull'urgenza di un piano d'azione globale. Secondo Harari, l'umanità si trova di fronte a due possibili scelte. La prima è di continuare con un mondo in cui gli Stati indipendenti possono prendere decisioni autonomamente, Harari lo chiama il "cammino della divisione". La seconda scelta è il "cammino della solidarietà globale", che in sostanza si riduce a una governance globale centralizzata con un diretto controllo su ogni singolo essere umano. Harari vede quest'ultima come l'unica soluzione realistica (ossia, ritiene che non abbiamo scelta).  È notevole che la nuova società che Harari descrive ricorda fortemente le civiltà dell'antichità con le loro strutture gerarchiche e amministrazioni centralizzate.

Nell'intervista Harari afferma inoltre con entusiasmo che: "per la prima volta nella storia dell'umanità è possibile monitorare tutte le persone in ogni momento". Collegando persone e cose (‘internet of things’, 5G), la raccolta di informazioni, l'archiviazione e l'elaborazione dei dati (intelligenza artificiale), la crisi del corona virus può essere superata. Ciò è pienamente in linea con la Piattaforma d'azione COVID del Forum economico mondiale. Si tratta di un piano esteso che copre praticamente tutti i settori della società, in cui l'intelligenza artificiale gioca un ruolo centrale.

Un tale piano cambierà radicalmente la società. Senza dubbio incontrerà resistenza. Uno scrittore come Harari è la persona per eccellenza per indebolire questa resistenza. È conosciuto come un ricercatore neutrale e indipendente. È un uomo tranquillo e intelligente, stimato e applaudito da tanta gente. Sicuramente avrà a cuore i migliori interessi dell'umanità.

Ora si potrebbe pensare che, qualunque siano le intenzioni di Yuval Harari, lui alla fine è solo uno scrittore, e la sua influenza sarà dunque limitata. A questo proposito è interessante guardare un altro scrittore, o meglio scrittrice, del ventesimo secolo, ed è Ayn Rand. Ci sono sorprendenti somiglianze tra Rand e Harari. Entrambi sono di origine ebraica. Entrambi sono noti come ‘geni solitari’ e hanno raggiunto un'enorme popolarità con i loro libri in poco tempo. Il libro "Atlas shrugged" (Rivolta di Atlante) di Ayn Rand è considerato uno dei libri più influenti del ventesimo secolo. Il libro non era solo una giustificazione per il duro capitalismo, il movente materialistico egoistico è addirittura promosso come la via più naturale e giusta. Il libro descrive un futuro in cui, dopo una distruzione globale, una super razza (l'Atlante) sorgerà e dominerà un nuovo (e migliore) mondo. Il libro finisce con la scena di John Galt, il personaggio principale, che guarda il mondo distrutto da una montagna e dice con sollievo: “la strada è stata sgomberata, torniamo al mondo”, e con la mano fa il segno del dollaro.

Un'idea centrale nella filosofia di Ayn Rand è che ci saranno sempre vincitori e vinti, e che è innaturale opporsi a questo. Rand ha portato questa idea all'estremo. In un'intervista televisiva ha dichiarato che è innaturale, e perciò immorale, sostenere le persone con disabilità.

Ogni anno vengono ancora vendute centinaia di migliaia di copie di ‘Rivolta di Atlante’, e molti politici sostengono di essersi ispirati al libro.

Sembra che Ayn Rand abbia passato il testimone a Yuval Harari. I libri di entrambi sono scritti in modo brillante, ma esprimono profondo fatalismo e disumanità. Mentre il duro capitalismo sostenuto da Ayn Rand ha calpestato l'umanità, il transumanesimo che Harari ci presenta, la fa sparire.