Oggi ho avuto uno scambio con una persona che non conosco, su Facebook.

Questa persona mi ha scritto: “Buon giorno Massimo. Volevo sapere cose ne pensa di Mauro Biglino”

Io ho risposto: “Ne penso bene. Un ricercatore serio”.

E lui: “Faceva parte della massoneria una volta”

E io: “E quindi?”

E lui: “La massoneria è nemica della chiesa. E della verità”

Io: “Ah, capisco”.

Lui: “Se uno fa parte della massoneria o ha fatto parte come possiamo fidarci di lui?”

Io ho concluso dicendo “Vedi tu, usa il tuo cervello”, ma oltre non sono riuscito ad andare. Mi sono sentito bloccato, trovandomi di fronte ad una specie di serratura mentale inespugnabile.

La capite la vertigine? In realtà è una vertigine doppia, è sia la sua che la mia.

Quando un essere umano si affaccia su una frontiera sconosciuta non ha appigli, non ha punti di riferimento, e cerca disperatamente qualcuno – o qualcosa – che gli possa mostrare la retta via di giudizio.

Questa è la sua vertigine, e non invidio affatto questa persona. Si trova ad un guado traumatico, quello che separa il sapere infuso e precostituito che gli arriva dall’alto dal sapere che è frutto di una indagine personale. E’ un guado tremendo, molti di noi ci sono già passati, e sappiamo bene cosa si provi in quei momenti terribili.

E poi c’è la mia, di vertigine: resto assolutamente ammutolito, incapace di reagire, di fronte ad una fallacia logica così macroscopica da non sapere nemmeno come fare a spiegargliela. E’ una fallacia impossibile da smontare con una mossa singola, perchè è incastonata essa stessa all’interno di una falsa premessa: che la chiesa sia “la verità”, e che quindi tutto ciò che le si oppone sia automaticamente “falso”.

Mi sono trovato senza parole, e ci sono rimasto talmente male che ho sentito il bisogno di condividere con voi questo senso di sconforto.

Vi prego, ditemi che come umanità prima o poi ce la faremo lo stesso.

Massimo Mazzucco