Prendete una città di 4 milioni di abitanti. Immaginatela vista dall'alto, per facilitare la visualizzazione. Ora immaginate di prendere due enormi calamite, una colorata di bianco, l'altra a strisce bianco-rosse, e mettetele ai due lati della città. Lentamente, queste due calamite inizieranno ad attrarre i cittadini verso l'uno o l'altro polo. I motivi per cui i cittadini decideranno di farsi attrarre da un polo piuttosto che dall'altro sono molteplici, variegati, e rasentano la casualità assoluta: il quartiere dove sei nato, le persone che hai frequentato, le influenze dei tuoi genitori, l'ambiente di lavoro, le amicizie, eccetera eccetera.

Quando avrai finito questa polarizzazione prendi 30.000 persone da un polo e 30.000 persone dall'altro, e mandale tutte in una città straniera, dove si gioca una partita di calcio. Nello stadio di quella città si battono due squadre che portano i colori iniziali delle due calamite: una vestita di bianco, l'altra con la maglietta a strisce bianco-rosse.

Inizia la partita, e le 60.000 persone che hai portato allo stadio iniziano a soffrire. [...]

Ciascuna tifa per la propria squadra, in modo assolutamente irrazionale, violentemente sentimentale, profondamente emotivo. Se la tua squadra prende un gol cadi nel baratro della disperazione, se la tua squadra invece segna un gol ti sembra di toccare il cielo dalla felicità.

La stessa estasi e lo stesso senso di tragedia vengono vissuti nella città d'origine, da cui sono partiti i 60.000. Lì 4 milioni di persone, divise più o meno equamente nella rivalità cittadina, condividono le stesse emozioni di tragedia oppure di felicità, a seconda se tifino per una squadra piuttosto che per l'altra.

Nell'arco dei 90 minuti (120 in questo caso, più i rigori) la messinscena è consumata. Metà del popolo madrileno gioisce all'impazzata, metà del popolo madrileno sprofonda nella disperazione.

Tutte queste emozioni sono state create ad arte dai burattinai dello spettacolo mediatico, che nel frattempo hanno incassato centinaia di milioni di euro grazie ai biglietti venduti, ai diritti televisivi e agli introiti ricevuti dai grandi sponsor.

Alla fine della serata vi sarà circa un migliaio di persone (i giocatori, gli imprenditori televisivi, i proprietari dei prodotti che vengono venduti in tutto il mondo grazie agli spot pubblicitari), che contano felici i soldi che hanno incassato, mentre ci saranno circa 4 milioni di persone che rimangono in balìa delle loro vuote emozioni, perfettamente inutili e fine a sè stesse, positive o negative che siano.

E nessuno che si domandi che cosa abbia dato inizio alla loro polarizzazione.

Vi ricorda qualcosa?

Massimo Mazzucco