di Federico Povoleri

Nel disastro mediatico, politico e sociale a cui stiamo assistendo in questi mesi di emergenza per la presunta pandemia del misterioso virus covid-19, possiamo, tra le incertezze e le supposizioni, trovare alcune conferme.

Ci siamo resi conto tutti di avere un’informazione schizofrenica, priva di fatti e di dati oggettivi che ci impediscono di formulare qualsiasi assunto realistico rispetto a questa situazione:

- Il virus è ingegnerizzato, no non lo è, viene dagli animali.

- E' pericoloso, no è poco più di un’influenza.

- Causa morti, no i morti avevano patologie gravi pregresse.

- Gli animali domestici non sono pericolosi, si c’è un sospetto su un cane.

- Isoliamo tutto e tutti, no ci sono eccezioni.

- Il virus arriva dalla Cina, no in Italia è autoctono.

- Il contagiato è positivo, no si è negativizzato… Si potrebbe continuare ma mi fermo qui.

Una autentica fiera del surreale che ci garantisce un’unica certezza: di questa epidemia non sappiamo nulla e non ci viene detto nulla. Potrebbe essere la peggiore minaccia affrontata dall’umanità nel perfetto stile di un film hollywoodiano, ma anche la più grande fake news mai inventata dopo l’ultima di cui abbiamo notizia sulle armi di distruzione di massa in Iraq.

In mancanza di dati verificabili (non sappiamo nulla della causa delle morti, meno ancora dell’efficacia dei tamponi nel rilevare il virus, né tantomeno della sua pericolosità o sintomatologia visti i presunti numerosissimi casi asintomatici) possiamo però analizzare un fattore che è indiscutibilmente presente: quello della propaganda diffusa attraverso i media (e la stessa cosa è valida anche per i messaggi della politica).

Ho scritto numerosi articoli sulla propaganda per illustrarne le tecniche e in uno di questi ho mostrato come il sistema medico può essere utilizzato per creare dal nulla vere e proprie leggende metropolitane che però resistono nel tempo e fanno ancora parte della pratica medica e pediatrica come ad esempio quella relativa ai benefici del fluoro.

Proviamo allora a focalizzarci sulla propaganda e riassumiamo per un momento la defizione di questo termine; possiamo sintetizzare in questo modo:

La propaganda è un insieme di azioni che hanno come finalità lo scopo di influire sull’opinione pubblica, in modo da favorire gli intenti di chi la mette in atto” o anche: La propaganda è un metodo deliberato e sistematico per modellare le percezioni, manipolare le cognizioni e dirigere il comportamento per ottenere una risposta che promuova l'intento desiderato del propagandista”

Esistono tutta una serie di principi riguardanti la messa in atto di un’azione di propaganda che sono stati stabiliti in modo preciso e scientifico fin dai primi studiosi della psicologia delle masse come Gustav Le Bon, Edward Bernays, Walter Lippman e altri come ad esempio Goebbels.

Vorrei quindi fare una breve analisi di una recente agenzia diffusa dall’adnKronos per mostrarvi, prendendo ad esempio lo schema di Goebbels, uno dei più semplici, come questi principi vengono utilizzati sistematicamente; è rilevante che si tratti di un’agenzia perché sappiamo che di norma i media rilanciano le notizie diffuse dalle agenzie senza preoccuparsi di controllarne le fonti. E’ sufficiente controllare le agenzie per controllare l’intero sistema mediatico informativo.

Questa è l’agenzia adnKronos:

Coronavirus, oltre 1.000 casi in Italia

Sono 1.049 le persone che a oggi risultano positive al coronavirus in Italia. Mentre il bilancio dei morti sale a 29: "Otto decessi, complessivi nella giornata (di ieri, ndr), di persone che erano positive" al virus, ha fatto sapere il capo dipartimento della Protezione civile Angelo Borrelli in un punto stampa spiegando che si tratta di "anziani". Sono "sei in Lombardia" e "due in Emilia Romagna", mentre i guariti sono "50".

Il bilancio delle vittime era di 21 persone venerdì.

Dei "1049" contagiati, "il 52% dei casi è in isolamento domiciliare", mentre "i ricoverati con sintomi sono 401, il 38% del totale e 105 sono in terapia intensiva pari al 10%".

"Sono stati 552 i contagiati in Lombardia, pari al 52% totale, 189 in Veneto pari al 18%", ha detto ancora Borrelli, aggiungendo che invece il "20%" dei casi si è verificato in Emilia Romagna. Dal capo dipartimento della Protezione Civile arriva, infine, l'invito a "non intasare i numeri di emergenza".

ANALISI:

Il titolo:

come ogni esperto di comunicazione sa, il titolo è di importanza fondamentale, e assume un significato ancora maggiore in questa epoca social in cui è dimostrato che molte persone si fermano al titolo senza proseguire nella lettura.

Il titolo pone l’enfasi sull’aumento di casi coronavirus in Italia; non specifica l’aumento di casi di covid19 quindi non fornisce una informazione corretta perché equivale a dire (essendo il coronavirus una caratteristica anche della normale influenza) che in italia sono aumentati i casi di influenza. Il titolo fa leva sul nome: Coronavirus che, grazie alla sua ripetizione ossessiva è stato elevato a simbolo della peste del nuovo millennio. Ma molta gente ignora che il coronavirus è una definizione appartenente a una vasta famiglia di virus noti per causare vari tipi complicanze tra cui la normale influenza, il raffreddore e varie patologie respiratorie come la comune polmonite che ovviamente può essere anche grave se non curata. Il titolo enfatico in realtà non ha alcun significato perché non si riferisce specificatamente al covid 19. Potrei dire che il coronavirus ha messo a letto sei milioni di Italiani e starei parlando della comune influenza.

Il titolo in questione contiene almeno 3 principi della propaganda:

1. Principio della semplificazione e del nemico unico: Scegliere un avversario e insistere sull’idea che sia lui la fonte di tutti i mali. Per esempio: “gli immigrati”, “la destra” o “la sinistra”, “Il coronavirus”

2. Principio del contagio: Fare di tutta l’erba un fascio, riunendo chiunque faccia del male in un’unica categoria. In questo modo si rinforzerà l’idea di un nemico unico da combattere. Per esempio: “i mussulmani sono tutti terroristi”, “la generalizzazione di tutta la famiglia dei coronavirus”, “tutti i morti di varie patologie sono riuniti nella catgoria coronavirus”

3. Principio della volgarizzazione: “Qualsiasi propaganda deve essere popolare e adattare il suo livello al meno intelligente degli individui a cui è diretta. Più grande è la massa da convincere, più piccolo deve essere lo sforzo mentale richiesto. La capacità recettiva delle masse è limitata, e la loro comprensione è scarsa. Inoltre, la massa dimentica molto facilmente”.

(ricordiamoci cosa diceva LeBon sulla folla: ...La folla pensa per immagini, e l'immagine evocata ne evoca essa stessa molte altre che non hanno nessun nesso logico con la prima...)

...Sono 1.049 le persone che a oggi risultano positive al coronavirus in Italia. Mentre il bilancio dei morti sale a 29: "Otto decessi, complessivi nella giornata (di ieri, ndr), di persone che erano positive" al virus…

Nuovamente la generalizzazione: positive al coronavirus non significa nulla, non viene spiegata la causa dei decessi, si tratta sempre di informazione parziale, i decessi li abbiamo ogni anno in numero maggiore a causa del coronavirus dell’influenza; mancano parametri di raffronto, si utilizza la semplificazione.

Qui è anche presente un altro principio:

4. Principio dell’orchestrazione: “La propaganda deve limitarsi a un numero piccolo di idee e ripeterle instancabilmente, presentandole ogni volta da un punto di vista diverso, che però riporti sempre allo stesso concetto. Non ci devono essere ambiguità né dubbi”. Proprio per questo motivo, come si suol dire, “se una menzogna viene ripetuta a sufficienza, alla fine diventa una verità”.

L’agenzia prosegue sullo stesso tenore identificando alcuni numeri che però, senza altri confronti, mirano soltanto ad aumentare la percezione di pericolosità Il bilancio dei morti sale a 29, venerdì era a 21, i guariti sono 50 (quindi aumento veloce di contagiati e morti, pochi i guariti nella percezione delle persone).

...Dei "1049" contagiati, "il 52% dei casi è in isolamento domiciliare", mentre "i ricoverati con sintomi sono 401, il 38% del totale e 105 sono in terapia intensiva pari al 10%"…

In questa frase però, si genera confusione rilasciando sempre dati parziali e di provenienza ufficiale e (almeno apparentemente) confermata. 1049 contagiati; ma ricoverati con sintomi (quali? Semplici sintomi influenzali?) soltanto 401 e di questi ultimi (non di tutti i 1049) 105 in terapia intensiva. Possiamo rilevare qui un altro principio:

5. Principio della verosimiglianza: Presentare delle informazioni confermate, almeno in apparenza, da fonti solide, anche se in fondo vengono mostrate solo in modo parziale. L’obiettivo è creare una grande confusione, che i cittadini tenderanno a risolvere attraverso la spiegazione più semplice possibile: vale di più una bugia che non può essere smentita, di una verità inverosimile.

Esistono altri principi che si rifanno a questo schema e che si ritrovano un po' in tutte le agenzie che vengono diffuse e nei messaggi ad esempio del presidente del consiglio; ne cito un paio, giusto quelli più riconoscibili attualmente:

6. Principio dell’unanimità: Convincere i cittadini del fatto che è necessario pensarla come gli altri, creando una falsa unanimità. Il desiderio istintivo di appartenere a un gruppo completerà l’opera.

7. Principio del silenzio: Consiste nel non realizzare dibattiti su argomenti su cui non si hanno motivazioni abbastanza convincenti, e allo stesso tempo nascondere le notizie che favoriscono l’avversario. “Se non puoi contrastare le brutte notizie, inventane altre che distraggano da esse”.

I principi qui esposti fanno parte dello schema di Goebbels e si rifanno alle idee di personaggi citati come Le Bon e Bernays.

L’operazione di propaganda in atto è molto estesa e preponderante (ci sarebbero molte altre cose da analizzare per riconoscere altri principi della propaganda che vengono utilizzati) ma un’analisi esaustiva della stessa potrà essere fatta più avanti quando sarà possibile intravvedere gli scopi, identificare i mandanti e capire quali benefici porterà agli stessi.

Nel frattempo possiamo alzare il livello di attenzione e riconoscere tutte le tecniche che stiamo subendo tese alla manipolazione delle nostre opinioni.