Un amico - che desidera restare anonimo – mi ha spedito questo articolo, nel quale lancia un’idea per proteggere l’uso del contante. Ve la sottopongo, chiedendovi che cosa ne pensate. (M.M.)

La premessa è questa, non sono un economista. E lo scrivo con un certo orgoglio, visto che quelli veri, tra gli economisti, hanno fagocitato e digerito intere nazioni, se non continenti, senza battere ciglio, affamando miliardi di persone sul pianeta.
Quindi, grazie al cielo non lo sono.

Questo però non significa che io non possa, come tanti tra noi, meditare su alcune semplici regole di questa scienza a senso unico che è alla base del sistema in cui siamo immersi, di cui ne siamo parte motrice, volenti, dolenti ed impotenti.

Ma lo siamo davvero? Impotenti dico. Come sono giunte 8 miliardi di persone a pensare di essere impotenti?

La ruota gira perché noi la facciamo girare. Siamo noi l'hardware, siamo la massa, i grandi numeri, e potremmo per almeno una volta usare a nostro vantaggio le regole che il sistema applica a noi per trarre il suo di vantaggio, ovvero il software.

Le leggi del sistema.

Come facciamo dunque per hackerarlo? Non ci sono back door, il sistema è un sistema chiuso, nulla entra, nulla esce.
Come rompiamo questa ruota che gira vorticosamente?

Frenarla è impossibile!

Se non possiamo frenare una ruota impazzita, perché girando troppo velocemente produrrebbe troppo attrito e tanto spreco di energia, non rimane che accelerarla ulteriormente per farla uscire dall'asse e vedere l'effetto che fa.

Ed io un ‘idea ce l’avrei per accelerarla, nulla di nuovo sotto al cielo, ma se applicata dai grandi numeri quali siamo, una vittoria possiamo portarla a casa.

Si tratta in sostanza di prendere come missione personale, famigliare, di gruppo, magari nazionale o addirittura europea, (dipende da quanti capiranno la portata dell’operazione), la vecchia nostra abitudine di pagare tutto in denaro contante, la carta moneta, i vecchi soldi che tanto ci piaceva usare prima della virtualizzazione di ogni aspetto della nostra vita quotidiana, e dunque di pezzi interi della nostra personalità ed identità. Si tratta, ancora, in definitiva di iniziare la settimana fischiettanti davanti al bancomat della nostra banca prelevando il massimo giornaliero, che dovrà essere speso man mano che procediamo con gli acquisti nell’arco dei giorni a seguire. Pagando tutto cash. Ognuno con le proprie possibilità economiche, non ha importanza. Le 50 euro come le 500. Non ha neanche importanza se le spenderemo, noi intanto preleviamo ogni lunedì mattina il massimo giornaliero consentito dalla nostra banca.

Bisogna invertire la tendenza. Prima che lo tolgano loro a noi, il contante, glielo togliamo noi.

E’ anche vero che una parte di questo contante prelevato tornerebbe più o meno velocemente nelle casse delle banche, perché le piccole imprese presso le quali acquisteremmo, i negozi, i bar, i ristoranti, tutti gli esercizi commerciali, a loro volta verserebbero gli incassi nuovamente nei loro conti bancari.

Questa velocità di rientro dipende dalla catena di spesa.

Se anche l’esercente a sua volta pagasse i suoi fornitori, nei limiti consentiti dalla legge, con il contante ricavato dalle vendite, questo contante continuerebbe il suo tour nelle mani dei cittadini sino a provocare una vera e propria penuria nei caveau.

E qui viene il bello. In mancanza di cash le Banche Centrali sarebbero costrette ad emettere nuovo contante e metterlo in circolazione, perché per il momento serve anche a loro, i tempi non sono ancora maturi per la completa transizione elettronica della moneta, persino per loro che, come sappiamo, ne detengono la proprietà.

Gli effetti che potremmo ottenere con il ritorno mirato e costante alla carta moneta, ribattezzato Cash Front, contrario di cash back, sarebbero almeno cinque:

1) Le banche perderebbero milioni di euro di commissioni non incassate dalle transazioni con carte, bancomat, e bonifici.
2) Faremmo saltare questo tentativo goffo del Governo di comprarci con il suo 10%
3) Produrremmo una mini inflazione, di qualche punto, che come sanno anche i NON economisti come me, porterebbe un forte slancio nell’economia.
4) Rallenteremmo l’operazione di conversione nella sola moneta elettronica.
5) Il contante non è monitorabile, nessuno può conoscere i tuoi acquisti ed inseguirti con pubblicità e Ad di Google sullo smartphone.

Ovviamente, come tutte le cose, serve volontà ferrea, serve prendere questa idea come una missione personale, un piccolo riscatto, che poi tanto piccolo non sarebbe, serve pensare in grande, molto in grande, serve riappropriarsi del proprio inestimabile valore di essere umano. Lascio a voi fare i calcoli matematici di questa operazione senza sforzo, per tutti, anche per i più pigri e lascio voi a meditarci su quanto letto sopra, con una piccola citazione di cui non ricordo più l’autore: “Che non si dica di voi che sapevate tutto, e non avete fatto nulla”.