di Hugo van der Zee

Molte delle norme e delle linee guida per la crisi del Coronavirus provengono dalla "COVID Action Platform", un'iniziativa del World Economic Forum (WEF). Il WEF è una piattaforma di collaborazione tra governi e industria. Secondo il WEF, l'obiettivo della Piattaforma d'azione COVID è: "costruire urgentemente basi per nuovi sistemi sociali ed economici per un mondo POST COVID". Il WEF si riferisce anche spesso al "Grande Reset". Il contenuto del piano di azioni è stato elaborato nella ”mappa di trasformazione COVID-19”. Si tratta di uno schema interattivo accessibile online. Ciò che colpisce subito è che è molto esteso e copre tutti i settori della società. L'accento è posto sulla centralizzazione delle amministrazioni (Global governance) e sull'applicazione di nuove tecnologie come l'intelligenza artificiale, biotecnologia e neuroscienze. Quando si naviga attraverso la mappa di trasformazione non dà l'impressione che sia stata scritta in risposta a un'epidemia di virus. Sembra che COVID sia stato aggiunto come titolo in un momento successivo. Ed è proprio questo il caso. La mappa stessa contiene un documento che dimostra che è stato realizzato nel 2017. Le linee guida descritte nella mappa di trasformazione sono state promosse dal WEF sin dalla sua fondazione (nel 1971), e dovrebbero essere la soluzione per quasi tutti i problemi del mondo.

 

Lo stesso fondatore del WEF, Klaus Schwab, afferma che la crisi del Corona è una "straordinaria opportunità per resettare il mondo". Nei suoi libri "The Fourth Industrial Revolution" e "COVID-19, the Great Reset" (scritto in collaborazione con Thierry Mallere) Schwab descrive come dovrebbe essere un nuovo mondo "POST-COVID". Sarà una società in cui l'uomo e la tecnologia sono profondamente intrecciati. La quarta rivoluzione industriale è integralmente inclusa nella "Piattaforma d'azione COVID". L'umanità non solo sarà "aiutata" da un'automazione di vasta portata, ma l'umanità stessa sarà migliorata grazie alle nanotecnologie e al "gene editing" (manipolazione genetica). Con l'aiuto delle neuroscienze sarà possibile leggere e adattare i pensieri umani (Schwab parla di "aggiustamenti del pensiero"), in modo che il comportamento possa essere influenzato. In un video promozionale del WEF, un neuroscienziato ci dice che al giorno d'oggi molte persone sono angosciate dalla paura, e sarebbe un fattore limitante. Continua a affermare: "quando abbiamo accesso ai pensieri e alle emozioni umane, possiamo creare un ambiente sicuro in cui l'uomo può essere libero e creativo".

Le persone che seguono acriticamente le misure COVID devono comunque poter vedere che queste cose influiscono profondamente sull’umanità, e hanno poco a che fare con un'epidemia di virus. Si tratta di sviluppi di vasta portata e preoccupanti, di cui i politici e i media non parlano. Non ci sono state discussioni pubbliche, le linee guida vengono semplicemente introdotte sotto l'ombrello delle misure di emergenza COVID.

Ci si potrebbe giustamente porre la domanda: ma che organizzazione è che prescrive al mondo come sarà il futuro? Il WEF è costituito da 3000 ‘leader mondiali’, tra cui istituzioni finanziarie come Mastercard, Blackrock e Deutsche Bank, aziende tecnologiche come Google e Microsoft, e i principali attori dell'industria farmaceutica. Il WEF è sostenuto anche da istituzioni come il FMI, la Banca Mondiale, la maggior parte delle banche centrali, la BCE, l'OMS e organizzazioni come la fondazione Rockefeller. È un'enorme concentrazione di potere, ed è antidemocratico. Il WEF è una ONG ed è finanziato dalle donazioni dei suoi membri. Tra i suoi donatori c’è un numero sorprendente di istituti finanziari, come banche, hedge fund, e fondi d'investimento. Queste aziende non sono generalmente note per il loro comportamento etico o altruistico. Quindi la domanda è: cosa ci guadagnano loro?

Il WEF afferma chiaramente che le istituzioni finanziarie svolgono un ruolo cruciale nel "Grande Reset". Il WEF ha creato un consorzio che lavora sulla digitalizzazione del denaro a partire da un "approccio globale". Una delle iniziative del consorzio è una moneta mondiale basata sulla tecnologia blockchain, lo "stable coin". Una moneta mondiale non è un'idea nuova. Negli anni '70 il FMI ha introdotto il "SDR" (Special Drawing Rights), una valuta mondiale ancora oggi utilizzata per le operazioni interbancarie. Negli ultimi decenni, gruppi di pressione e think tank hanno fatto pressioni per una nuova moneta mondiale. La rivista "The Economist" ha pubblicato nel 1988 l’articolo "Get Ready for a World Currency". Sulla copertina della rivista si trova l'uccello Phoenix con una moneta mondiale su una catenina al collo. La Fenice risorge dalle ceneri di un mucchio di dollari in fiamme, simbolo del vecchio sistema monetario. L'articolo descrive che il sistema monetario basato sul dollaro non si adatta più a un'economia mondiale moderna. Una moneta mondiale sarebbe più trasparente, più efficiente e più equa. L'articolo prosegue dicendo che in una tale iniziativa congiunta, i paesi dovrebbero rinunciare in parte alla loro sovranità nazionale, ma questo sarebbe un piccolo prezzo da pagare per i benefici che ne otterrebbero. Le argomentazioni sono molto simili a quelle che abbiamo sentito quando è stato introdotto l'euro. Anche lì si è parlato di efficienza e di nuove opportunità, e anche lì ci è stato detto che con la nuova moneta si poteva finalmente dire addio a una moneta dominante (il marco tedesco).

Non sembra probabile che gli Stati nazionali di tutto il mondo rinuncino alla loro sovranità tanto facilmente come hanno fatto i paesi europei. Questi ultimi erano già membri dell'Unione Europea, e, ciononostante, l'introduzione ha richiesto molti anni (e non tutti i paesi europei hanno adottato l'euro). Ora però, c'è un nuovo argomento: l'urgenza. Il rischio di contagio attraverso l'uso di carta e monete è un altro motivo per il quale introdurre una moneta digitale globale.

È prevedibile che nei prossimi mesi l'attenzione si sposterà da una crisi sanitaria a una crisi finanziaria, che arriverà irrevocabilmente. L'ondata di fallimenti, soprattutto delle piccole e medie imprese, è appena iniziata. Con l'eccezione di alcune multinazionali che hanno beneficiato dell'isolamento come le aziende di internet e le aziende tecnologiche, anche molte grandi aziende stanno sull'orlo di fallimento. Una parte di queste società sono riuscite a mascherare la loro situazione acquistando azioni proprie con i soldi del bonus COVID, ma anche questo ha un limite. Giganti come la Deutsche Bank che già stanno in bilico, cadranno sicuramente quando ci sarà una recessione economica. La maggior parte degli operatori del mercato finanziario è consapevole della situazione e si è preparata acquistando materie prime e immobili.

Oltre alla situazione critica delle aziende, c'è una grande bolla di debiti universitari, mutui, debiti personali e debiti da carte di credito. Quando inizierà l'ondata di fallimenti il crollo dell'economia mondiale sarà inevitabile. Una crisi del genere sarà senza precedenti. Non sarà paragonabile alla grande depressione degli anni Trenta. A quel tempo l'economia mondiale non era ancora integrata come lo è oggi, e le nazioni e le regioni erano ancora in gran parte autonome. Le persone erano meno dipendenti dall'elettricità e dal petrolio, le linee di produzione-consumo erano più corte (soprattutto nel settore alimentare) e non c'era una forte urbanizzazione come ora.

Nel caos e nel panico che il crollo causerà, una proposta per un nuovo sistema monetario sarà molto più facilmente accettata. È improbabile che vogliano introdurre una moneta mondiale esclusiva, poiché ciò non è fattibile da un punto di vista pratico. Sarà probabilmente una moneta digitale "complementare" che, come il SDR, coesisterà con le monete nazionali. La moneta sarà abilmente introdotta, potrà avere nomi diversi, ma avrà le stesse regole e sarà collegata allo stesso sistema digitale. La tecnologia per una tale moneta digitale esiste già, e il mondo finanziario è pronto.

L'introduzione della nuova moneta potrà essere veloce perché la gente avrà poca scelta. La moneta sarà inizialmente utilizzata per i pagamenti di sostegno d'emergenza, seguita dal "reddito di base universale", che fa anche parte del programma COVID del WEF. Il nuovo denaro sarà ovviamente distribuito sotto certe condizioni, per esempio con l’obbligo di vaccinarsi e con il consenso di essere continuamente tracciati e controllati. I libri di Schwab e la "mappa di trasformazione COVID" danno un'idea chiara su cosa hanno in serbo per l'umanità. Le Nazioni Unite sono un partenariato strategico del WEF. Non c’e quindi da meravigliarsi che gli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’agenda 2030 delle Nazioni Unite siano in linea con il programma COVID del WEF. Come sarà l’anno 2030 è stato profetizzato in un articolo pubblicato dal WEF nel 2016: “Benvenuti nel 2030. Non possiedo nulla, non ho privacy e la vita non è mai stata migliore”.

Your Guide to the Great Reset

https://www.weforum.org/agenda/2019/11/digital-currency-economy-sustainable/

https://www.weforum.org/agenda/2020/08/why-its-time-to-take-central-banks-digital-currencies-seriously/

https://altcoopsys.org/wp-content/uploads/2017/01/ArticleEconomist1988GetReadyforthePhoenix_001.pdf

https://www.weforum.org/projects/digital-currency-governance-consortium

Financial Expert: The End Game Is Unfolding Before Our Eyes

https://youtu.be/jeVf8Bq1knk?t=1138

THE GREAT RESET (Explained!)