Gregor Gysi è l'attuale presidente del partito tedesco Die Linke (La Sinistra), nato dalla trasformazione dell'ex partito socialista tedesco (PDS). Nel 1998 Gysi fece questo discorso al parlamento tedesco, mettendo in guardia contro l'introduzione dell'Euro. Viene quasi un dolore allo stomaco nel sentire queste lucide profezie, espresse quasi 20 anni fa.

Quello che segue è il transcript dei sottotitoli. [In ogni caso, io suggerisco di guardare il video: è più efficace - M.M.]

Si è parlato molto d’integrazione europea e, senza dubbio, l’unificazione dell’Europa è un grande obiettivo politico. Ricordo i giorni in cui venne giú il muro, all’inizio della discussione della riunificazione della Germania e alla domanda angosciante che ci si pose: ‘Cosa succederà adesso? Diventerà una Europa tedesca o una Germania europea?

Tale questione è stata a cuore non solo ai nostri politici di faccende estere e politici stranieri, ma anche a tante persone. La questione che si pone oggi al dibattito è, secondo la mia opinione, un’altra… ‘Come si arriva ad un’integrazione europea?’ Si raggiunge davvero una intergrazione europea creando una Europa delle banche? O piuttosto, si raggiunge piú velocemente un’integrazione europea se si segue la strada della cultura, se nelle società si segue la strada delle pari opportunità, se si segue un processo di allineamento, e se sia l’obbiettivo di una giustizia sociale ad integrare l’Europa. Questa è la nostra critica fondamentale al progetto che oggi dobbiamo decidere.

Non si puó unire un continente tramite i soldi!

Nella storia non ha mai funzionato e non funzionerà neanche adesso. Signor Genscher, Lei ci ha ammonito che ci sarebbero delle gravi conseguenze se l’unione monetaria europea fallisse. Io sono dell’idea che può fallire anche se la si introduce, e cioè quando non ci sono le condizioni adatte. A questo si dovrebbe pensare e discutere a lungo. Vi diró che, ora come ora, sarà una Europa per la proficua industria bellica, per la proficua industria d’esportazione, per le banche, forse anche per grandi compagnie assicurative…

Non sarà l’Europa per la piccola e media impresa.
Non sarà l’Europa dei lavoratori e lavoratrici.
Non sarà l’Europa dei movimenti di sindacati e
Non sarà l’Europa dei deboli nelle società dei Paesi che ne fanno parte.

Come si comporta dunque la Germania con il vero processo di integrazione europea? Non è forse vero, anche con la critica della FDP, che grazie all’Unione, poco tempo fa, è stato bocciato che anche i figli... almeno i figli di gente che vive da decenni in Germania, anche se i genitori hanno un’altra cittadinanza, possano avere la cittadinanza tedesca?

Chi dice NO a queste cose, non vuole nessuna integrazione! Perlomeno non a questo livello culturale, a questo livello umano a cui si arriverebbe. Vi faccio notare che è stato il governo tedesco a richiedere con veemenza l’Euro, e tuttora richiede. Nello stesso tempo si rifiuta però di combattere la disoccupazione con politiche europee, ma di chi non vuole combattere la disoccupazione con politica europea, posso solo dire che la volontà di integrazione è solo verso una direzione… la direzione dei soldi e non la direzione della questione sociale, che sarebbe cosí importante!

Tutti noi sappiamo che nella nostra società abbiamo a che fare con un fenomeno di estremismo di destra che dovremmo prendere sul serio, che sta crescendo il razzismo, che sta crescendo anche l’apprezzamento di partiti neonazisti anche in Länder come la Sassonia. Tutto ciò desta in noi molta preoccupazione! Per questo dico che è decisiva una vera politica europea di integrazione, una che dovrebbe coinvolgere la gente, una che la allacci ai suoi interessi sociali… se poi la si fa sotto falsi presupposti, sarà terreno fertile per un nuovo nazionalismo e l’aumento del razzismo. Questa è la grande preoccupazione che formuliamo.

Qui è stato detto che senza l’Euro non è possibile una diminuzione della disoccupazione in Europa… Questa non l’ho proprio capita…! Ogni giorno ci viene detto che, in alcuni Stati europei, è stata possibile una riduzione della disoccupazione grazie a diversi provvedimenti, senza che ci fosse l’Euro. Credo che sia sempre pericoloso quando, evidentemente, vengono creati imprescindibili correlazioni che in realtà non esistono solo per poter giustificare il raggiungimento di un altro obbiettivo.

Al contrario l’Euro porta con sé molti pericoli per i posti di lavoro. E non serve a niente non soffermarsi su questi. Oggi, al signor Cancelliere, sono stati fatti molti riconoscimenti. Per il suo bene, non me ne farò partecipe… ho detto che è per il suo bene… al Suo posto non mi lascerei definire per il suo passato.

Ci sono anche dei problemi… si puó altresì introdurre con leggerezza l’Euro quando poi si dice che sarà un altro governo a risolverne i problemi. Anche questo è un problema che abbiamo avanti. Dunque parliamo delle condizioni. Cominciamo con i deficit di democrazia che ci sono in Europa… Ad esempio… molti giuristi hanno dichiarato che anche se oggi si dice sì o no all’Euro… se domani il Bundesrat dice sì o no all’Euro… verrebbe lo stesso, visto che è già stato ratificato da tempo col Trattato di Maastricht e non c’è via di scampo!

Il 2 maggio si riunisce il Parlamento Europeo. Ha possibilità di decidere sull’introduzione dell’Euro? O sulle questioni della creazione dell’Unione Monetaria? Non può decidere! Deve solo discuterne! Anche se lí la maggior parte dovesse dire ‘no’, non cambierebbe nulla per l’introduzione il 1.1.1999, vedono chiaramente i deficit di democrazia che porta questo trattato.

Creiamo una moneta europea, ma non abbiamo una Legislazione europea, non una Costituzione europea, non abbiamo dei diritti europei garantiti e trasferiamo la funzione del parlamento all’esecutivo di Bruxelles. Significa che eliminiamo, un po’ alla volta, la separazione dei poteri nella società.

E poi, i rispettivi governi, anche i governi di altri Stati e i rispettivi parlamenti, prenderanno la scusa di Bruxelles e potranno dire che non possono fare politica nazionale su queste cose, perché ci sono state tolte le possibilità. Ma non abbiamo un democratico equivalente europeo, questo è un difetto dei trattati di Maastricht e Amsterdam.

Io credo che l’Euro possa dividere. Credo che faccia crescere e non diminuire il divario tra gli Stati membri dell’Unione Europea e quegli Stati che non sono dell’Unione Europea. Proprio per gli Stati dell’Est europeo, per i quali si adopera il signor Gensher, non sarà una via facile, bensì difficile.

Divide anche gli Stati membri dell’Unione Europea, divide coloro che fanno parte dell’unione monetaria da chi non ne fa parte. È la prima volta che c’è una divisione economica e politica tra i paesi membri dell’Unione Europea. Differenzia fortemente anche i paesi d’Europa.

Che sia la signora Matthäus-Maier, che sia la portavoce dei Verdi, che sia la CDU, la CSU o la FDP… tutti lodano dell’Euro che aumenterà le possibilità di export della Germania. Ma se così fosse… se è così… significa che ne soffrirebbero le imprese di altri Stati. Altrimenti non sarebbe possibile… Cioè vogliamo aumentare l’export della Germania, e indebolire cosí l’industria in Portogallo, Spagna, e in altri Stati! Diventeranno come la Germania Est perché non saranno in grado di resistere. Questo è un altro dei problemi che porterà ad un’ulteriore divisione in Europa.

Per seconda cosa, ci sarà anche il problema negli Stati stessi, tra le differenti regioni… Saranno solo le regioni che vivono di export che godranno dei vantaggi. Che ne è di quelle regioni, anche in Germania, che esportano poco o nulla! Sapete che la quota di export nell’economia della ex Germania est è quasi zero. Non hanno alcun vantaggio… al contrario! Le strutture del mercato interno verranno sistematicamente distrutte da prodotti a buon mercato e da stipendi bassi. Per questo dico che sarà un Euro delle banche e dell’industria di esportazione e non della piccola e media impresa che dipendono dal mercato interno, e non dei lavoratori.

Abbiamo anche a che fare con un ulteriore problema. La ricchezza in Europa crescerà, ma sarà solo in mano a pochi. La Germania in questo è l’esempio lampante. Lasciatemi solo dire un numero… Nel 1990, dopo la riunificazione tedesca, nella Repubblica Federale avevamo risparmi per 3 bilioni di marchi. Quasi 3 bilioni di marchi. Sono 3000 miliardi di marchi… Oggi, alla fine del 1996, è di nuovo aumentato, abbiamo un risparmio dei privati di 5 bilioni di marchi, cioè di 5000miliardi di marchi. In media, nella Repubblica Federale, ogni nucleo familiare ha accumulato un risparmio di 135mila marchi. Ora i cittadini possono fare due conti di quanto sono al di sotto di questa media. Questa media viene a galla perché nel 10% dei nuclei, la ricchezza è molto aumentata.

E il signor Merz della CDU-CSU ci dice che sarebbe una grande catastrofe se, con un cambio di governo, si annullassero le riforme. Che significa? Volete una Europa con piú tagli alle pensioni? Volete una Europa dove i malati paghino sempre di piú per medicine e cure mediche? Perché queste sono state le vostre riforme… Volete una Europa dove il 10% della popolazione diventi sempre più ricco in modo assurdo, mentre altri dovranno pagare di piú? Questo è l’obbiettivo della vostra politica e credo che questa riforma debba assolutamente essere annullata. Cosa ci ha portato l’aumento di 2000 miliardi di marchi in 6 anni della ricchezza privata nel 10% della popolazione? Cosa ha significato per l’economia? Quali investizioni ci sono state fatte? Quali posti di lavoro sono stati creati?

Non è successo né nella Germania Ovest e neppure nella Germania Est... l’aumento della ricchezza ha portato solo piú disoccupazione e, per questo, è la strada sbagliata verso l’Europa. Con la questione della democrazia è connesso anche il fatto che non sarà più possibile una politica economica e finanziaria. La competenza sarà ceduta alla Banca Centrale Europea diventando in questo modo anonimizzata.

Andrà a finire che i governi possano prendere delle scuse dando la colpa alla Banca, dichiarando che non hanno libertà di azione perché la Banca Centrale ha dato determinate direttive. Chi dá inizio ad una politica del genere distrugge la democrazia. Perché la gente può scegliere solo nella  politica, non in una banca. Questa è la realtà in questa società e in altre società europee. E la cosa piú importante… La nostra piú grande critica è diretta verso un altro punto. Chi vuole integrazione europea deve avviare processi europei di allineamento, tra i quali fanno parte l’armonizzazione delle tasse, l’adattamento di stipendi e prezzi, anche adattare standard sociali, ecologici e giuridici. Economicamente fa una bella differenza se si ha diritto di ricorso o no, perché, in quel caso, è piú caro che nell’altro. Se voi politicamente non fate tutto questo e invece dite che si introduce una moneta unica per costringere l’allineamento non dite altro che, consapevolmente, organizzate concorrenza salariale, cioé in verità dumping salariale e dumping dei costi.

Il grande vantaggio ce l’ha sempre colui con le tasse più basse, con i salari più bassi, con i costi più bassi, con gli standard ecologici, giuridici e sociali  più bassi. Questo è quello che si fará strada. Questa sarà una Europa del dumping, dello smantellamento verso il basso e a chi organizza una cosa del genere dico che organizza non solo smantellamento sociale e salariale, ma anche razzismo.

Forse non lo si fa di proposito, ma ne sará una conseguenza. Così come si manifesta nei cantieri in Germania e in altri Paesi. Per questo noi diciamo che è la strada sbagliata. Si sarebbe dovuto fare in altro modo... prima l’allineamento e solo dopo, quando ci saremmo riusciti politicamente, si sarebbe dovuto introdurre una moneta unica, alla fine dello sviluppo, come incoronamento. Ma chi costringe l’allineamento con la moneta unica, costringe ad un allineamento verso il basso, con tutte le catastrofiche conseguenze sociali.

Tutte le frazioni che oggi sono a favore, devono rispondere di tutte le conseguenze. Non importa quale siano le motivazioni che li hanno spinti. Si è detto che una moneta può portare la pace. Non credo… È valido solo se ci sono le condizioni adatte. Se si riesce ad allentare le tensioni, allora assicura la pace, ma se invece si creano nuove tensioni allora si può avere l’effetto contrario. E voi lo sapete… Sapete che la moneta unica in Jugoslavia non ha evitato la guerra, una delle piú terribili degli ultimi anni…

Infine fatemi dire che il difetto principale di questa unione monetaria rimarrà il fatto che voi non avete chiesto al popolo tedesco. In una questione così importante avreste dovuto fare un referendum anche perché avreste dovuto dare delucidazioni. Collega Merz, questo non va contro la democrazia parlamentare. Anche la Francia, anche la Danimarca, anche l’Irlanda sono democrazie parlamentari e nonostante tutto hanno fatto un referendum. NO. La gente non si può solo lasciar votare. In questioni importanti bisogna chiamarli a scegliere e partecipare. In altro modo non si raggiungerà l’integrazione in Europa.

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