Incazzata e sdegnosa, Greta Thunberg ha aggredito la platea delle Nazioni Unite con parole velenose, accusando i politici di tutto il mondo di averle “derubato i suoi sogni e la sua infanzia”. “Siamo alle soglie di una estinzione di massa – ha dichiarato dal suo podio – e tutto ciò di cui riuscite a parlare sono i soldi e queste favolette di una crescita economica infinita. Ma come osate!”

Il contenuto dei suoi discorsi non è cambiato, ma quello che è cambiato è il tono: non è più la piccola e dolce Greta, timida e sottomessa, ma una specie di vipera che accusava la sua platea con dei toni da telenovela, sottolineando addirittura le proprie frasi con l’inarcare delle sopracciglia, un po’ come facevano gli attori del cinema muto del secolo scorso.

Tutto questo non deve essere piaciuto a molte persone, anche perché Greta ha fatto esplicitamente il nome delle nazioni che più di altre sarebbero colpevoli di questa devastazione ecologica: Germania, Francia, Brasile, Argentina e Turchia.

E sarà un caso che proprio il tedesco Kiesewetter, membro dell’unione cristiano democratica (CDU), abbia lamentato che la Thunberg “sta cercando di bullizzare tutti coloro che vorrebbero un dialogo civile e rispettoso sulle questioni ambientali”. Ed ha poi aggiunto “chiunque voglia approcciarsi alla discussione in modo razionale è già messo in cattiva luce fin dall’inizio, e qui l’obiettività viene buttata fuori dalla finestra”.

Un’altra deputata della Cdu, Jana Schimke, ha apertamente accusato la Thunberg di “diffondere un’isteria di massa”.

Gerd Müller, il ministro dello sviluppo tedesco ha detto che “certamente la protezione del clima non parte da Greta Thunberg”.

Anche i francesi non l’hanno presa bene. Il loro ministro dell’educazione, Jean-Michel Blanquer, si è dimostrato molto infastidito dall’intervento di Greta, e ha detto che “dovrebbe smettere di istigare uno stato di depressione mentale riguardo ai cambiamenti climatici”.

Insomma, finché la bimba proclamava slogan da baci Perugina andava tutto bene. Faceva comodo a tutti avere questa valvola di sfogo, che permetteva all’intero Occidente di espiare i propri sensi di colpa rispetto ai danni ambientali. Ma adesso che Greta ha cominciato a puntare seriamente il dito contro precise nazioni, e soprattutto adesso che ha cominciato ad usare un tono emotivamente efficace, allora di colpo il problema non è più il riscaldamento globale, ma è diventato Greta Thunberg.

I media ti creano e i media ti distruggono, a seconda delle necessità. Scommettiamo che entro tre mesi Greta Thunberg sarà diventata la cattiva in tutta questa storia?

Massimo Mazzucco

Fonte RT