Come molti avevano previsto, il ricorso alla Corte Costituzionale sull’obbligo vaccinale si è risolto con un nulla di fatto. Una scarna e fumosa nota della Corte, nella serata di ieri, ha definito sostanzialmente “inammissibili” e “infondate” le richeste dei ricorrenti. E quindi tutto resta come prima. 

Ora, io non conosco nel dettaglio le argomentazioni portate dai vari avvocati ricorrenti (ho colto solo degli stralci dei loro interventi, che mi sembravano molto contorti), ma secondo me la cosa si sarebbe potuta risolvere con un ragionamento molto semplice: poichè il vaccino disponibile non impedisce il contagio, viene a mancare il presupposto stesso per imporre l’obbligo. Punto. Non puoi obbligarmi a bere un’aranciata per fermare il Covid, se sappiamo che l’aranciata non ferma il contagio.

Non esistono altre argomentazioni. Se viene a mancare quella del famoso “dovere civico” verso gli altri, il problema non si pone nemmeno, perchè il tutto si riduce ad una scelta personale.

In fondo non lo dico io, lo ha detto la Corte Suprema dello stato di New York, non più di un mese fa. Citiamo dall’articolo della Fox: “La Corte stabilisce che essere vaccinati non previene gli individui dal contrarre o dal diffondere il Covid19.” Pertanto, “ordina di riassumere tutti i medici non vaccinati e di pagargli gli arretrati”. Fine del discorso.

Era così complicato fare così anche da noi?

Massimo Mazzucco