Molti si sono indignati, nei giorni scorsi, quando Matteo Bassetti ha suggerito che “in autunno si potrebbero mettere in lockdown soltanto le persone non vaccinate”.

Ovviamente, si tratta di una provocazione molto forte, che non ha mancato di generare violente ripercussioni. Talmente violente sono state queste ripercussioni che Matteo Bassetti, fingendosi stupito, ha poi dichiarato: "Mi hanno massacrato con insulti e minacce, altro che scorta! Devo averne due di macchine di scorta, adesso. Hanno bersagliato unicamente me accusandomi di istigare all'odio. Ma che istigo all'odio! Io ho semplicemente detto che oggi non parlerei di lockdown perché è prematuro e troppo allarmistico, ma ho detto una cosa logica: se dovrà esserci un lockdown o una restrizione, è evidente che riguarderà chi non è vaccinato"".

Ma non stiamo a prenderci in giro, accà gnisuno è fesso. Matteo Bassetti sapreva benissimo quale fosse la portata delle sue dichiarazioni e quale sarebbe stata la loro inevitabile conseguenza. Ma lo ha fatto lo stesso. E lo ha fatto per un motivo molto preciso: spostare i paletti, in vista di una strategia a lungo termine.

 

In altre parole, Bassetti sa benissimo che sarebbe impossibile imporre il lockdown ai soli non vaccinati, non solo perché creerebbe una discriminazione fra i cittadini palesemente incostituzionale, ma perché ci sarebbe una buona decina di milioni di italiani – almeno – che protesterebbe violentemente.

Ma lo ha fatto lo stesso, perché in questo modo è riuscito ad introdurre un concetto molto importante: la discriminazione di fatto fra vaccinato e non vaccinato. E questo fa parte di una strategia più ampia, che tende a mettere gli italiani gli uni contro gli altri, in autunno, usando i vaccinati per colpevolizzare quelli che il vaccino non lo vogliono fare.

Una volta sdoganato il concetto che “contro i non vaccinati bisogna fare qualcosa”, non è più importante quale sarà questo qualcosa, è importante aver stabilito le due categorie avverse, e il diritto della prima (maggioritaria) di “punire” in qualche modo la seconda (minoritaria).

Matteo Bassetti ha quindi fatto la classica mossa del cavallo: ha lasciato scoperto un pedone (gli insulti che si è dovuto prendere), ma ha portato a casa un piazzamento strategico estremamente importante nella prossima battaglia d’autunno.

Adesso che ha sfondato il muro del “voi dovrete stare chiusi in casa”, Bassetti ha aperto la strada ai mille severgnini della stampa di regime, che adesso potranno dire in TV: “Non voglio arrivare alla soluzione estrema proposta da Bassetti, ma…”

E, dentro quel ma, ci sta tutto il futuro di coloro che non desiderano vaccinarsi.

Attenzione, amici italiani, perchè una volta posizionato il cavallo in zona avanzata, per il re diventa molto difficile difendersi.

Massimo Mazzucco